La società Usa ha di recente acquisito la produttrice del Botox e si caratterizza per un buon rapporto prezzo/utile e per un dividend yield – al netto di tutte le imposte – del 4%. Che salirà nei prossimi anni.
Cedole & dividendi
"AbbVie per il terzo anno consecutivo si posiziona quale azienda del settore farmaceutico con la migliore reputazione in Italia e questo riconoscimento premia il nostro impegno continuo in innovazione e nelle attività di ricerca e sviluppo, che a oggi coinvolgono solo nel nostro Paese più di 500 centri di studio". Lo evidenzia una comunicazione della società, impegnata nello sviluppo di terapie innovative destinate al trattamento di alcune delle patologie più complesse in quattro aree terapeutiche prioritarie: immunologia, oncologia, virologia (epatite C) e neuroscienze. Bene quindi l’immagine e solido il business sottostante, ma per chi è investitore quanto vale l’azione AbbVie?
► Decisiva l’acquisizione
Il titolo quotato al Nyse (Isin US00287Y1091 – codice ABBV) da inizio 2018 si muove in un trend ribassista che l’ha portato dai massimi di oltre 122 $ ai 67,5 $ della chiusura di ieri. Un passo indietro sostanzioso, che merita un’analisi delle cause. Una primaria riguarda la futura perdita dei diritti di esclusività nella vendita di un prodotto che incide molto sul fatturato globale - ne scriviamo qui sotto - e l’acquisizione di Allergan, produttore del Botox (trattamento che si usa principalmente nel ridurre le rughe) per circa 63 miliardi di dollari. Secondo le due società, l’operazione potrebbe far aumentare del 10% l’utile per azione adjusted già nel primo anno. La fusione dovrebbe infatti produrre maggiore fatturato per circa 30 miliardi di $ nel 2020. Uno dei motivi del merger sta – come detto - nel fatto che AbbVie perderà nei prossimi anni i diritti in esclusiva di vendita di un prodotto (Humira) destinato al trattamento dell’artrite reumatoide, prodotto che attualmente rappresenta il 57% dei ricavi del gruppo e che con l’acquisizione di Allergan diventerà meno fondamentale per i ricavi globali.
► Ratio sotto analisi
I numeri previsti per i prossimi anni sono in crescita:
Ebidta (1) mil. $ |
Eps (2) $ |
|
Anno 2019 |
16.620 |
6,35 |
Anno 2020 |
17.450 |
8,22 |
Anno 2021 |
18.740 |
9,28 |
(1) Earnings before interest, taxes, depreciation and amortization, ovvero "Utili prima degli interessi, delle imposte, del deprezzamento e degli ammortamenti") = indicatore di redditività - (2) Utile per azione
► P/e e dividend yield
I parametri più importanti sempre previsti per chi investe sono questi:
P/e ratio (1) |
Dividend yield |
Dividendo per azione $ |
|
Anno 2019 |
10,6 |
6,3% |
4,28 |
Anno 2020 |
8,22 |
6,8% |
4,62 |
Anno 2021 |
7,28 |
7,4% |
5,02 |
(1) Rapporto prezzo/utili
► Quanto incassa realmente l’investitore italiano alla quotazione in corso
Quantità azioni ipotizzata |
50 azioni |
Importo dividendo trimestrale 2019 |
1,07 $ |
Importo dividendo annuale 2019 |
4,28 $ |
Dividendo lordo complessivo annuale |
214 $ |
Ritenuta fiscale estera |
32,1 $ = 15% |
Dividendo netto frontiera |
181,9 $ |
Ritenuta fiscale italiana 26% (in $) |
47,3 $ |
Dividendo netto annuale incassato (su c/c in $) |
134,6 $ |
Dividend yield effettivo netto (su c/c in $) alla quotazione attuale di 67,5 $ |
3,98% |
Dividend yield (su c/c in $) al minimo quotazione ultimo anno (62,7 $) |
4,29% |
► L’analisi grafica
Trend in corso: ribassista
Consensus prevalente di 12 analisti: hold (mantenere)
Target price indicato: 85,8 $
Media mobile 200 |
77,5 $ |
Prima resistenza |
77,4 $ |
► Ultima quotazione |
67,5 $ |
Primo supporto |
63,9 $ |
Secondo supporto |
55,8 $ |
► In sintesi
Il quadro attuale resta ancora incerto, anche perché il mercato è ambiguo sulla perdita dei diritti di esclusiva per Humira e sull’acquisizione di Allergan. E’ pur vero che la forte correzione dell’ultimo anno avvicina il titolo a minimi interessanti, che si possono identificare nell’area dei 60 $, dove il dividend yield in corso si attesterebbe a un 4,5% netto, con prospettive di un buon incremento da maggiori profitti nei prossimi anni.