Mercato obbligazionario: come stanno i nostri Btp?


Pare che in Europa, se non si litiga non si possa fare altro. Infatti, sul tema Recovery Fund si è assistito allo scontro furioso tra Consiglio ed Europarlamento, con la conseguenza che sono slittati i tempi per l’approvazione. Complimenti.

Stavolta è l’Europarlamento a scatenare le ostilità, dopo essersi rifiutato di ratificare le decisioni adottate dal Consiglio in tema di bilancio comunitario 2021-2027 e Recovery Fund. E così sono volate dichiarazioni pesanti tra il portavoce della presidenza di turno (tedesca) ed il portavoce degli eurodeputati.

Ma qual è stato il casus belli? In sostanza, sono due i punti su cui si è consumata la divisione: il primo riguarda i tetti di spesa fissati dal Consiglio per il bilancio comunitario, il quale vorrebbe che venissero finanziati 15 capitoli di spesa e che si andasse eventualmente oltre i massimali ad ora previsti per i prossimi 7 anni; in secondo luogo, vorrebbe che i fondi europei fossero legati alla clausola sul rispetto dello stato di diritto. E questo è un tema molto delicato che, come sappiamo, riguarda particolarmente Ungheria e Polonia, in conclamata rotta di collisione da anni con Bruxelles.

Ad ogni buon conto, i tempi di approvazione per bilancio e Recovery Fund slittano. Si attende quindi il vertice del Consiglio del 15-16 ottobre, sperando che riesca a sciogliere almeno qualche nodo, anche se non in pochi temono che si possa andare avanti per le lunghe. Considerando che l’entrata in vigore del fondo è una sorta di “garanzia” comunitaria agli occhi dei mercati finanziari, va da sé che troppi ritardi e intoppi potrebbero spazientire i mercati, con logiche e ovvie conseguenze. Come sempre, staremo a vedere.

Analisi ZC-Yield Curve
La lettura della ZC-Yield Curve, questa settimana, mostra una sostanziale stabilità dei rendimenti, con solo qualche lieve aggiustamento che non modifica nella sostanza la curva in analisi. Siamo ora con rendimenti negativi sino alle scadenze 2037; la scadenza a 10 anni, rimane a rendimento negativo, stabile in area -0,24% mentre la scadenza trentennale esce dal territorio negativo e si porta a 0,00% rispetto al -0,03% della scorsa rilevazione. Rimane stabile la forma della curva, sempre caratterizzata dalla ripidità acquisita nelle scorse settimane e con rendimenti decrescenti dalla scadenza 2044; la curva esprime ora il massimo rendimento poco sopra area 0,03% per le scadenze tra il 2043 e il 2045 in allargamento quasi impercettibile rispetto alla scorsa analisi. Leggermente più vistoso l’allargamento dei tassi forward su Euribor 6 mesi, che sul tratto a lunga si portano ora in area 0,40% per poi però degradare rapidamente, mentre il tratto a breve rimane sostanzialmente stabile sotto area -0,50%.

Analisi Integrata Trendycator
Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei principali benchmark decennali, nulla di nuovo, come ormai da tempo immemore a questa parte. E come già abbiamo considerato più volte, al netto di eventi “esplosivi” inattesi, pare molto difficile che l’impostazione in ottica strategica possa mutare repentinamente. Così i rendimenti rimangono sui minimi, con Trendycator sempre SHORT sull’area UK, con i rendimenti ora poco sopra area 0,20%. Volatilità ormai inesistente il BUND, con il modello Trendycator piantato sullo SHORT e con il rendimento del decennale tedesco ora verso area -0,50% ma sempre in fase laterale. Momento da incorniciare per il nostro Btp, con i rendimenti che hanno registrato il minimo storico, ancora inferiori ai minimi di agosto/settembre 2019; lo spread è ormai avviato verso i 110 bps e il rendimento del decennale è ora in area 0,66% con Trendycator che consolida lo SHORT. Si muove un po’ l’area USD, ma non cambia molto la situazione di stasi con i rendimenti ora poco sopra area 0,70% con Trendycator sempre SHORT.

Bond Governativi Mondo Weekly Ranking
Analisi sotto forma di ranking dei bond governativi mondiali con qualunque rating. In alcuni casi, per alcuni emittenti o per alcune valute, il rapporto rischio/rendimento di questi bond può essere anche piuttosto speculativo. Il ranking considera i bond benchmark decennali in tutte le valute di emissione.

Questa settimana, vista l’eccezionalità del momento, ci occupiamo dei nostri bond governativi, ovvero dei Btp. Non tanto perché sia conveniente comprare ora, quanto perché nonostante tutto rimaniamo sempre potenzialmente esposti agli umori del mercato. Considerando che, nonostante il fortissimo ridimensionamento dei rendimenti, i nostri governativi sono quelli che rendono ancora di più – insieme a quelli della Grecia – in Europa è facile comprendere che siamo sempre in bilico ed è bene essere pronti.

Pronti a cosa? Molto semplice: a cercare di capitalizzare al meglio questa strepitosa salita dei nostri Btp dopo tanto soffrire. Come si vede bene dal grafico qui sotto, il modello Trendycator ha colto molto bene lo SHORT e chi lo avesse seguito facendo riferimento all’analisi delle scorse settimane nella sezione “Analisi Integrata” avrebbe oggi già un discreto gain da amministrare.

Il decennale, come visto è a rendimenti minimi storici. Se prendiamo ad esempio gli ultimi collocamenti “illustri” il Btp Futura scadenza 2030 è letteralmente volato oltre 104, mentre il precedente Btp Italia 2025 è schizzato oltre 105. Per chi è entrato in collocamento è un gain strepitoso in pochi mesi, considerando che parliamo di bond.

Ecco quindi che poiché, chi più chi meno, qualche Btp in portafoglio lo abbiamo tutti, è bene seguire da molto vicino il modello Trendycator oltre che le dinamiche sia del flusso dei prezzi sia del flusso delle notizie che arrivano dal fronte europeo. A livello di rendimento, un ritorno sopra 0,80% è un primo segnale di allerta e ovviamente un Trendycator che dovesse tornare grigio suggerirebbe di alzare la guardia.