Mercato obbligazionario: dollaro forte e oro giù dopo la FED


Ne avevamo parlato nell’ultimo articolo, analizzando la situazione grafica del cambio EUR/USD, ipotizzando che vi fosse un potenziale cambiamento nel trend della valuta USA contro euro. Sarà un caso, sarà per le parole di Powell e le decisioni della FED, ma pare proprio che il dollaro americano abbia cambiato marcia.

Come sappiamo, la FED ha ufficializzato il cambio di guidance già annunciato da Powell a fine agosto, e ha mantenuto fermi i tassi ai livelli attuali, specificando che tali rimarranno almeno fino al 2023. Anche il programma di acquisti di titoli è stato confermato ai ritmi attuali, ma per un periodo di tempo più lungo.

Fed super espansiva quindi, con l’obiettivo congiunto di raggiungere un livello di inflazione del 2% medio – ovvero avere un’inflazione superiore al 2% per un po’ di tempo – mantenendo la piena occupazione senza quindi aumentare i tassi. Anche le previsioni macro sono state riviste in modo migliorativo, con ad esempio per il PIL 2020, ora visto “solo” al -3,7% rispetto al -6,5% di giugno, e con il mercato del lavoro che di fatto ha già recuperato almeno la metà dei 22 milioni di posti di lavoro persi nel picco della crisi pandemica.

La reazione dei marcati, almeno alle apparenze, è stata quella di vendere oro e comprare dollari USA. Infatti il metallo giallo ha bucato il supporto a 1.900 USD/oncia e la valuta USA si sta portando sotto 1,17 contro euro, con tre giorni ormai consecutivi di discesa. E questo scenario, stando anche alle analisi di diversi osservatori del mercato, potrebbe giovare ai mercati emergenti, soprattutto per il reddito fisso.

Prospettiva interessante per questa rubrica, poiché occupandoci di titoli governativi mondiali, è chiaro che la parte del leone come scelta e rendimenti ancora appetibili la fanno proprio i bond emergenti. E tanto per rimanere in tema, in questo articolo ci occupiamo dei governativi indonesiani, un po’ sotto pressione a causa di una legge al vaglio del Parlamento che rischia di compromettere l’autonomia della Banca Centrale.

Nonostante l’emergenza COVID-19, il mercato obbligazionario sovrano indonesiano ha registrato una buona performance, con il rendimento del bond benchmark decennale sceso sotto il 7%, che se pare un livello relativamente elevato nel confronto internazionale, non lo è per gli standard domestici. Inoltre, la scorsa settimana il governatore della Banca Centrale ha lasciato i tassi invariati al 4%, cogliendo anche l’occasione per rivendicare l’indipendenza dell’istituto da lui guidato dal potere politico.

Riferimento non casuale, dato che il Parlamento sta valutando una proposta di legge in base alla quale il Ministero delle Finanze incrementerebbe i suoi poteri in materia di controllo dell’istituto. Naturale che il mercato abbia iniziato a dare segni di nervosismo, causa i timori di vedere Giacarta finire come la Turchia, ove l’assoggettamento della politica monetaria al potere politico sta destabilizzando da tempo i prezzi interni e il tasso di cambio, con ripercussioni molte negative sui bond sovrani.

Tuttavia, per varie motivazioni, l’Indonesia non è la Turchia, considerando anche che l’inflazione è scesa intorno all’1,30% - per cui i tassi reali rimangono positivi – e il programma di acquisto di bond (QE) ha visto la Banca Centrale comprarne direttamente dal governo oltre 5 Mld di euro, contribuendo quindi a sostenere l’economia colpita dalla crisi legata alla pandemia.  

Nella sezione dedicata all’analisi con il modello Trendycator – a fondo articolo – analizzeremo anche alcuni dati macro oltre all’impostazione tecnica, ma ora occupiamoci come di consueto della nostra ZC Yield Curve.

Analisi ZC-Yield Curve
La lettura della ZC-Yield Curve, questa settimana, mostra un deciso restringimento dei rendimenti su tutto il tratto di curva, compatibilmente con le prospettive ricavate dalle decisioni della BCE nell’ultima riunione. E così abbiamo ora rendimenti negativi sino alle scadenze 2037; la scadenza a 10 anni, ormai con rendimento negativo da tempo, si porta in area -0,24% mentre la scadenza trentennale vira in negativo e si porta a -0,02% risetto allo 0,09% della scorsa rilevazione. Si modifica leggermente anche la forma della curva, che pare accentuare la ripidità, soprattutto nel tratto breve-medio, per poi tornare con rendimenti decrescenti dalla scadenza 2044; la curva esprime ora il massimo rendimento poco sopra area 0,01% in contrazione di oltre 10 bps rispetto alla scorsa analisi. Mossi anche i forward su Euribor 6 mesi, che sul tratto a lunga scendono ora verso area 0,30% e con il tratto a breve che scivola leggermente verso area -0,55%.

Analisi Integrata Trendycator
Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei principali benchmark decennali notiamo su tutte le aree le dinamiche osservate nell’analisi della ZC Yield Curve, con il quadro di rendimenti in contrazione che si va rafforzando. Il quadro generale presenta quindi sempre rendimenti incollati sui minimi, con Trendycator confermato SHORT sull’area UK, con i rendimenti ora su nuovi minimi di periodo in area 0,14%. Nulla di nuovo per il BUND, con il modello Trendycator stabile sullo SHORT e con il rendimento del decennale tedesco che ora si porta sotto area -0,50% interrompendo la fase laterale tra -0,50% e -0,40%. Momento magico il nostro Btp, con i rendimenti che restringono ancora a sono ora sotto l’1% con Trendycator che cambia stato e diventa SHORT; migliora anche lo spread ora in area 134 bps. Più stabile l’area USD, i cui rendimenti proseguono l’altalena nel trading range tra area 0,60% e area 0,70% e con Trendycator sempre SHORT.

Bond Governativi Mondo Weekly Ranking
Analisi sotto forma di ranking dei bond governativi mondiali con qualunque rating. In alcuni casi, per alcuni emittenti o per alcune valute, il rapporto rischio/rendimento di questi bond può essere anche piuttosto speculativo. Il ranking considera i bond benchmark decennali in tutte le valute di emissione.

Torniamo quindi alla nostra analisi sui bond governativi indonesiani e vediamo che l’impostazione tecnica in base al modello Trendycator è potenzialmente molto interessante. Il modello infatti è appena entrato in conformazione SHORT, dopo che i rendimenti hanno confermato la violazione del supporto posto al 7% di rendimento. Il pullback verso quel livello pare ora esaurito e l’evidenza Trendycator indica un potenziale di ripresa di discesa per il rendimento del governativo indonesiano.

Sopra area 7% di rendimento scatterebbe lo stop loss cautelativo (per i più coraggiosi sino in area 7,30%), con potenziali obiettivi area 6,50% prima e area 6% in seguito. Il trend di medio è impostato chiaramente al ribasso e il recente cambio di stato di Trendycator depone a favore.   

Sotto il profilo del credit risk, il Paese ha un debito pubblico sotto il 30% del PIL, decisamente basso rispetto ai rating di cui è accreditato, e che sono BBB sia per S&P sia per Fitch e Baa2 per Moody’s, ovvero ancora nel segmento investment grade. Situazione, pertanto, non troppo speculativa sotto questo profilo, al netto degli sviluppi legati all’iter di approvazione della legge di cui si discuteva in apertura di articolo.

Per ciò che concerne il cambio EUR/IDR la situazione è stato NEUTRAL in base al Trendycator, con il cambio che dai massimi in area 18.000 è crollato sino ai 15.600 per poi rimbalzare agli attuali 17.200 circa, sancendo il cambio di impostazione del modello da LONG a neutrale.

Come sempre, il rischio cambio non va sottovalutato, a maggior ragione se il modello non incoraggia con un’evidenza SHORT. Ad ogni buon conto, per eventuali posizioni aperte lo stop scatterebbe solo sopra 17.800, mentre in caso di ripresa della discesa il primo obiettivo è in area 15.600 circa. Infine, vista la probabile ritrovata forza del dollaro USA contro euro, potrebbe non essere peregrina l’idea di valutare bond indonesiani in dollari.