Mercato obbligazionario: calma piatta


Cari lettori, ben ritrovati!
Ci eravamo lasciati prima della pausa estiva con la curva dei rendimenti Euro praticamente in negativo su tutte le scadenze, schiacciata dall’euforia dei mercati a seguito dell’accordo sul Recovery Fund.

Ebbene nel corso del mese di agosto la situazione non è cambiata molto, salvo che per un lieve allargamento dei rendimenti che ha portato la curva di poco fuori dall’apnea per le scadenze lunghe, come vedremo tra poco nella consueta analisi della ZC Yield-Curve.

Giusto per riassumere, nell’ultima analisi avevamo rendimenti negativi sino alle scadenze 2038 (con punte in area -0,40% per le scadenze a dodici anni) e dalle scadenze 2046 in poi. Galleggiavano sopra il territorio negativo solo le scadenze comprese tra il 2039 e il 2045 che andavano da 0,00% a poco più dello 0,01%. La scadenza a 10 anni girava in area -0,22% e la scadenza trentennale segnava un -0,04%.

Complice la stabilità dei mercati azionari, anche l’obbligazionario si è quindi mosso poco, di fatto consolidando gli equilibri raggiunti a seguito del “serriamo le fila” dell’Europa alcune settimane fa. E’ anche proseguito il ridimensionamento del nostro spread che ora si trova poco sopra i 140 bps, non lontano dai minimi del 2020 (pre-covid) in area 120 bps e non distantissimo dai minimi del 2018 a 110 bps.

Momento quindi di tranquillità anche per il nostro debito sovrano, con le ultime emissioni che bene si stanno comportando, soprattutto il nuovo BTP Italia collocato a maggio scorso e viaggia non lontano da area 104, così come il nuovo BTP Futura, che ha raggiunto anche area 101 dopo una partenza un po’ difficoltosa.

Analisi ZC-Yield Curve
La lettura della ZC-Yield Curve nel corso del mese di agosto evidenzia un lieve cambiamento, con il tratto a lunga che riconquista la zona positiva, mentre è rimasta più stabile sul tratto a breve e medio. Infatti, abbiamo ora rendimenti negativi sino alle scadenze 2034, per poi salire gradualmente. La scadenza a 10 anni rimane ancora in negativo ma stringe in area -0,16% mentre la scadenza trentennale si riporta in positivo e si attesta allo 0,08%. Questi movimenti hanno naturalmente modificato la forma della curva: infatti è tornata ad irripidirsi ed ha nuovamente perso la conformazione a “schiena d’asino” che per lungo tempo l’ha caratterizzata. Ne risentono anche i forward su Euribor 6 mesi, che sul tratto a lunga salgono con una certa decisione (anche se in modo nervoso) andando in area 0,60% mentre sul tratto a breve si muovono meno e si portano solo poco sopra area -0,50%.

Analisi Integrata Trendycator
Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei principali benchmark decennali non si registrano variazioni in merito al quadro in ottica strategica per la componente obbligazionaria del portafoglio. Quadro stabile e rendimenti sempre sui minimi, per nulla disturbati dai lievi assestamenti di cui abbiamo detto nell’analisi sopra. Trendycator sempre SHORT sull’area UK, con i rendimenti che sono leggermente rimbalzati dopo aver ritoccato al ribasso i precedenti minimi in area 0,12% e attestandosi ora poco sopra lo 0,20%. Soporifero il BUND, con il modello Trendycator imperturbabile sullo SHORT e con il rendimento del decennale tedesco che continua a ballare tra area -0,50% e area -0,40%. Come anticipato in apertura di articolo, netto miglioramento per il nostro Btp, con i rendimenti che sono costantemente scesi in questo mese di agosto, portandosi da area 1,15% verso area 1,00% o poco sopra e con Trendycator sempre impostato su NEUTRAL. Sempre ferma l’area USD con i rendimenti ancora in ostinato trading range tra area 0,60% e area 0,70% con Trendycator ancora SHORT.

Bond Governativi Mondo Weekly Ranking
Analisi sotto forma di ranking dei bond governativi mondiali con qualunque rating. In alcuni casi, per alcuni emittenti o per alcune valute, il rapporto rischio/rendimento di questi bond può essere anche piuttosto speculativo. Il ranking considera i bond benchmark decennali in tutte le valute di emissione.

Questa settimana torniamo ad analizzare il governativo malese, di cui ci eravamo occupati nell’ultimo articolo, visto che la lettura fatta a suo tempo dal modello Trendycator si è rivelata corretta ed è ancora valida. Infatti, nella precedente analisi il modello era da poco entrato in conformazione SHORT dopo il crollo dei rendimenti sui minimi in area 2,80% per poi portarsi in area 2,60% di rendimento. Il mese di agosto ha visto un ulteriore approfondimento sino al 2,35% e ora stiamo assistendo ad un pullback verso la resistenza. Il modello Trendycator è stabilmente SHORT, lasciando quindi aperta la possibilità di nuove discese dei rendimenti malesi una volta esaurita la fase di testo della resistenza a 2,60%.

Ricordiamo che la Malesia gode di un ottimo rating, accreditata di un A3 da Moody’s,di una A per Standar&Poor’s e di una A- per Fitch; il governativo malese ha quindi un potenziale rischio emittente moderato, collocandosi di fatto nell’area medio-alta dell’investment grade.

Sotto il profilo del rischio cambio la situazione è meno piana, con la valuta malesiana che prosegue a mostrarsi debole nei confronti del nostro euro. Tuttavia, nonostante un po’ di volatilità – del tutto normale per una valuta emergente – il cambio EUR/MYX è sempre nei pressi di area 4,90 esattamente dove l’abbiamo lasciato nella precedente analisi. Come detto in quell’occasione, in alternativa si potrebbero prendere in considerazione emissioni in USD anche se la pressione dell’euro si è fatta sentire anche sulla valuta USA che è arrivata a lambire area 1,20.