Nel primo caso con gli Etf. Nel secondo relativamente al dividendo 2020. Nel terzo azioni ad alto yield in confronto a Etf. Infine i subordinati che rendono di più.
Cedole & dividendi
“Non hanno pane? Che mangino brioche!”. Lo affermava Maria Antonietta durante la Rivoluzione francese relativamente al popolo affamato.
“Non riscuotono rendimenti? Che incassino briciole!”. Lo fa capire l’industria dell’asset management, sorda alle esigenze di remunerazione dei capitali investiti da parte dei clienti.
Così molti di questi ultimi – delusi dei marginali proventi di fondi e altri prodotti a distribuzione, fra l’altro strutturalmente inefficienti - preferiscono tornare al ‘fai da te’. Chi ha ragione e chi torto? Poco importa. Segnaliamo invece come l’attenzione dei lettori continui a crescere nei confronti del tema di come conseguire reddito. Oggi torniamo allora sul tema, evidenziando come LombardReport dedichi particolare cura all’argomento. Lo facciamo senza un particolare filo logico ma indicando Etf, azioni e obbligazioni utili alla rendita e segnalando i rischi che si possono correre con alcuni tipi di strumenti che pur attirano gli investitori.
► Quegli Etf a cedola mensile – Piacciono molto ma negli ultimi tempi sono stati un po' trascurati, seppur quotati su Borsa Italiana. I rendimenti (per comodità del lettore) si intendono calcolati in euro pure quando la valuta di denominazione è l’Usd e quindi la distribuzione avviene in questa valuta.
iShares Usd Emerging Bond |
IE00B2NPKV68 |
Titoli di Stato emergenti in Usd |
Yield 4,3% |
iShares Usd Emerging Bond hedged |
IE00B9M6RS56 |
Titoli di Stato emergenti in Usd con copertura cambio |
Yield 4,1% |
JP Morgan Usd Ultra-Short Income |
IE00BDFC6Q91 |
Titoli di debito soprattutto del settore bancario a corta scadenza valuta Usd |
Yield 1,9% |
Pimco Us short term High Yield Corporate Bond Usd |
IE00B7N3YW49 |
Bond high yield in Usd a scadenza massima 5 anni |
Yield 5,3% |
Pimco Us short term High Yield Corporate Bond Usd Hedged |
IE00BF8HV600 |
Bond high yield in Usd a scadenza massima 5 anni con copertura cambio |
Yield 5% |
Pimco Euro short term High Yield Corporate Bond Eur |
IE00BD8D5H32 |
Bond high yield in Eur a scadenza massima 5 anni |
Yield 2,6% |
Pimco Emerging Local Bond |
IE00BH3X8336 |
Titoli di Stato dei Paesi emergenti nelle valute locali ma con valuta denominazione Usd |
Yield 4,2% |
Pimco Usd Short Maturity |
IE00B67B7N93 |
Bond in Usd a corta scadenza e alta liquidità |
Yield 1,6% |
Vanguard Usd Corporate Bond |
IE00BZ163K21 |
Bond corporate di tutto il mondo – valuta Usd |
Yield circa 3% |
Vanguard Usd Corporate Bond 1-3 years |
IE00BDD48R20 |
Bond corporate di tutto il mondo – valuta Usd scadenze 1-3 anni |
Yield 2,2% |
Vanguard Euro Corporate Bond |
IE00BZ163G84 |
Bond corporate in Eur |
Yield 0,6% |
Vanguard Usd Treasury Bond |
IE00BZ163M45 |
Titoli di Stato Usa tutte le scadenze in Usd |
Yield 1,8% |
Vanguard Usd Emerging Gov. Bond |
IE00BZ163L38 |
Titoli di Stato dei Paesi emergenti in Usd |
Yield circa 4,5% |
Il numero degli Etf è cresciuto negli ultimi tempi e si impone un’analisi delle loro peculiarità.
Cinque consigli
1° |
Quelli a maggiore rendimento sono soprattutto in Usd e comportano inevitabilmente il rischio di cambio se non si opera con un conto in valuta (indispensabile nell’utilizzo di Etf a distribuzione mensile) |
2° |
I rendimenti sono scesi negli ultimi mesi a causa del netto rimbalzo delle quotazioni soprattutto di titoli di Stato, corporate e high yield in Usd ed Eur. In una prospettiva di medio termine si potrebbe assistere a una loro correzione. Pertanto sono consigliabili piani di acquisto con rate non troppo ravvicinate (per esempio ogni tre mesi) |
3° |
Si tratta solo di sottostanti obbligazionari. Per quelli azionari la periodicità più corta è – in taluni casi - trimestrale |
4° |
Quando sono proposte versioni in Usd o con copertura del cambio è meglio suddividere il capitale disponibile su entrambe le strutture |
5° |
Una domanda frequente riguarda il capitale massimo da investire su Etf a cedola mensile: va correlato alla necessità di un flusso di reddito costante e comunque è opportuno non superare il 10-15% dell’importo totale disponibile, sempre che si segua il consiglio n° 2 |
► Dividendi, puntare su Enel o su Eni?
Strategie già in chiave 2021. Dopo la delusione dell’anno in corso per i dividendi cosa succederà a due cavalli di razza del rendimento italiano, Enel ed Eni. Facciamo il punto della situazione.
Enel - Sulla base dei risultati dei primi nove mesi del 2020, il management della società ha proposto la distribuzione di un acconto del dividendo 2021 (relativo all'esercizio 2020) per un ammontare di 0,175 euro per azione, in crescita del 9,4% rispetto a quanto pagato a gennaio 2020. La cedola sarà versata il 20 gennaio (stacco il 18). Cominciamo da un confronto con gli anni precedenti.
20/1/2020 |
0,16 euro |
21/1/2019 |
0,14 euro |
22/1/2018 |
0,105 euro |
Per quanto riguarda invece l’erogazione del dividendo complessivo dell’esercizio 2020 è previsto pari all’importo più elevato tra 0,35 euro per azione e il 70% del risultato netto ordinario del gruppo.
Fare delle previsioni appare difficile. Limitiamoci allora a qualche calcolo riferito all’acconto di 0,175 euro.
Yield netto alla chiusura di ieri (8,02 €) |
1,61% |
Yield netto sul primo supporto (7,73 €) |
1,63% |
Yield netto sul secondo supporto (7,55 €) |
1,71% |
Yield netto su supporto chiave (6,79 €) |
1,90% |
Eni - Il dividendo base di 0,36 euro per azione sarà assicurato nel 2020 nonostante la previsione di un Brent medio annuo di 40 $/barile (chiusura venerdì 42,7 $), ed è stato versato per un terzo di 0,12 € con l'acconto di settembre (pagamento giorno 23). I restanti due terzi saranno corrisposti con il saldo di maggio 2021. In previsione quindi – salvo improvvise fiammate del petrolio – la seconda e ultima rata dovrebbe essere di 0,24 euro.
Yield netto alla chiusura di ieri (7,66 €) |
2,32% |
Yield netto sul primo supporto (7,53 €) |
2,43% |
Yield netto su supporto chiave (6,49 €) |
2,74% |
In sintesi – La maggiore debolezza dell’azione Eni va a suo favore ma è certamente il fattore petrolio a svolgere un elemento decisivo per la società del cane a sei zampe. Gli 0,36 euro globali sono infatti una garanzia ma un eventuale rialzo del greggio potrebbe rappresentare una piccola sorpresa aggiuntiva per il gruppo petrolifero.
► Dividendi inglesi (senza tasse)
Più volte su LombardReport è stato trattato il tema della doppia tassazione – alla fonte (cioè nel Paese d’origine) e poi in Italia – per i dividendi di azioni estere. Un argomento complesso su cui ci sono forti differenziazioni da Paese a Paese. Un caso favorevole è quello della Gran Bretagna, che non prevede la doppia tassazione, il che favorisce nettamente la scelta di titoli “made in London”, soggetti invece alla forte variabile valutaria. Per questo motivo ecco una selezione di “stocks” ad alto dividendo della Borsa inglese. I valori si riferiscono naturalmente alla quotazione della chiusura di venerdì.
Tp Icap |
Servizi finanziari |
GB00B1H0DZ51 |
7,9% |
Legal & General Group |
Servizi finanziari |
GB0005603997 |
7,4% |
British Am. Tobacco |
Tabacco e altro |
GB0002875804 |
7,2% |
Jupiter Fund Manag. |
Servizi finanziari |
GB00B53P2009 |
6,5% |
Phoenix Group |
Servizi finanziari |
GB00BGXQNP29 |
6,3% |
GlaxoSmithKline |
Prodotti sanitari |
GB0009252882 |
5,5% |
United Utilities |
Utilities |
GB00B39J2M42 |
4,6% |
Tate & Lyle |
Alimentari e bevande |
GB0008754136 |
4,4% |
Ashmore Group |
Servizi finanziari |
GB00B132NW22 |
4,2% |
Pennon Group |
Utilities |
GB00B18V8630 |
4,2% |
Quella da seguire di più – Certamente British American Tobacco è il titolo più gettonato fra tutti. La valutazione degli analisti specializzati sull’azione (circa una ventina) è nella fase attuale impostata su uno strong buy, con target sui 38 Gbp contro la quotazione in corso sui 28. Bene la volatilità, piuttosto bassa (29%) rispetto alla media delle altre “shares” citate. Legal & General, per esempio, si attesta quasi al 50%.
L’alternativa – Se si preferisse semplificare l’operatività c’è un‘altra opzione, quella degli Etf riferiti al Ftse 100: in totale sono dieci i quotati su Borsa Italiana, di cui cinque a distribuzione. I due più redditizi risultano nella fase attuale i seguenti:
iShares Uk Dividend |
IE00B0M63060 |
Replica titoli ad alto dividendo – valuta Gbp |
Yield 4,9% |
Ubs Ftse 100 |
LU0136242590 |
Replica le 100 azioni a maggiore capitalizzazione della Borsa di Londra – valuta Gbp |
Yield 4% |
Attenzione… - Volendo preferire un Etf a cambio coperto, per eliminare uno dei maggiori fattori di rischio – c’è l’alternativa dell’Ubs Msci UK (Isin LU1169821292), appunto hedgiato ma che non distribuisce dividendi.
Confronto fra Tier 1 bancari ad alto rendimento – Subordinati del mondo del credito e per di più ad alto yield: un cocktail esplosivo che però alimenta l’interesse degli investitori, spesso convinti che la solidità del comparto (per vari fattori) sia destinata ad aumentare. Non entriamo su una valutazione in merito e segnaliamo invece alcuni titoli con yield in corso oltre il 5%. È appunto una presentazione, basata su un consiglio: se non si comprendono le caratteristiche del singolo titolo meglio astenersi perché la rischiosità implicita è comunque sempre elevata. I rating non si riferiscono all’emittente ma alla singola emissione.
Banco Bpm (senza rating) |
XS1984319316 |
8,75% perpetual (call 2024) Eur |
Yield 7,2% - taglio 200.000 - Otc |
Banca Ifis (senza rating) |
XS1700435453 |
4,5% Ot. 2027 (call 2022) Eur |
Yield 11% - taglio 100.000 - Mot |
Banca Mps (rating CCC+) |
XS2031926731 |
10,5% Lu. 2029 (senza call) Eur |
Yield 9,3% - taglio 100.000 – Mot/Tlx |
Banca Mps (rating CCC+) |
XS1752894292 |
5,375% Ge. 2028 (call 2023) Eur |
Yield 15,3% - taglio 100.000 – Mot/Tlx |
Banca P. Sondrio (rating BB-) |
XS2034847637 |
6,25% Lu. 2029 (call 2024) Eur |
Yield 5,1% - taglio 100.000 – Mot/Tlx |
Banca Sella (senza rating) |
XS1687277555 |
5,5% Se. 2027 (senza call) Eur |
Poco liquida – taglio 100.000 – Mot/Tlx |
Banco Santander (rating BB+) |
XS1951093894 |
7,5% perpetual (call 2024) Usd |
Yield 5% - taglio 200.000 - Otc |
Commerzbank (rating BB-) |
DE000CB94MF6 |
6,5% perpetual (call 2029) Eur |
Yield 5,7% - taglio 200.000 - Otc |
Deutsche Bank (rating BB-) |
DE000DB7XHP3 |
6% perpetual (call 2022) Eur |
Yield 8,4% - taglio 100.000 - Otc |
Intesa Sanpaolo (rating BB-) |
XS2223762381 |
5,5% perpetual (call 2028) Eur |
Yield 5,6% - taglio 250.000 - Tlx |
JP Morgan (rating BBB+) |
US46625HHA14 |
7,9% perpetual (call 2021) Usd |
Yield circa 12% alla call – taglio 1.000 - Otc |
Unicredit (rating B+) |
XS1046224884 |
8% perpetual (call 2024) Usd |
Yield 5,6% - taglio 200.000 - Otc |
L’alternativa – Tagli elevati, liquidità spesso incerta, spread denaro-lettera rilevanti: perché affrontare tutte queste insicurezze quando con degli Etf riferiti a Tier 1 (ora CoCo) bancari si ottengono rendimenti altrettanto interessanti? Ne abbiamo scritto tante volte e quindi a questa meno rischiosa opzione non dedichiamo parole aggiuntive.