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Aggiornamento portafoglio: in attesa del nuovo presidente


Siamo alle battute finali delle presidenziali USA, ma la proclamazione del vincitore potrebbe non essere così immediata e slittare di qualche giorno. Ci sono infatti tre Stati nei quali la conta dei voti non è completa poiché mancano i voti per corrispondenza, per altro il sistema di voto più utilizzato dai democratici.

Al momento Biden sembra essere provvisoriamente in testa, anche se Trump parla già di “big win!” di fatto vendendo la pelle dell’orso prima di averlo ucciso, nel classico suo stile. Lasciando da parte tutte le speculazioni e le congetture che imperversano in queste ore, vediamo come stanno reagendo i mercati a questa situazione, di fatto, di incertezza.

Ecco alcuni indizi su cosa verosimilmente si attendono i mercati: il cambio cinese (yuan) sta perdendo circa lo 0,30% contro il dollaro, scontando quindi una vittoria chiara per Trump, o perlomeno uno stand by ancora per qualche giorno. In buon calo anche l’oro, sotto ai 1.900 USD/oncia, quasi che gli investitori non siano particolarmente allarmati da una possibile impasse, scontando di fatto la permanenza di Trump alla Casa Bianca. Dopo una fase di rimbalzo nei giorni scorsi, ora vediamo un netto calo dei rendimenti governativi americani: il decennale è sceso verso area 0,81% da circa 0,90% della settimana scorsa, come possibile conseguenza delle tensioni politiche che potrebbero manifestarsi sul voto.

Le Borse viaggiano intorno alla parità, dopo due giorni di rimbalzo anche corposo, senza al momento dare particolari indicazioni. La valuta USA si rafforza decisamente contro il nostro euro e torna sotto 1,17 ma qui potrebbe anche essere colpa della particolare violenza con cui il Covid-19 sta colpendo l’Eurozona in queste settimane autunnali. Come noto nel nostro Paese è in procinto di essere varato un nuovo Dpcm con ulteriori strette per cercare di contenere la pandemia. E in alcune zone si riprospetta l’incubo vissuto in primavera con un lockdown totale. Ma questa volta, i nervi e la testa reggeranno? Siamo potenzialmente sull’orlo di un impazzimento collettivo, stanchi e duramente provati da otto mesi di vite stravolte. Speriamo in bene…  

Torniamo al nostro portafoglio, e aggiorniamo le posizioni per vedere come stiamo andando e per valutare la tenuta dell’asset complessivo a fronte dell’aumento della volatilità di questo difficile periodo. Dal precedente massimo storico a 101,80 toccato nella seconda metà di ottobre scorso è partita una correzione che ci ha riportati a contatto con il precedente massimo storico registrato sempre nel mese di ottobre ma nella parte iniziale del mese.

Il portafoglio ha ripreso a salire in queste ultime sedute e su diverse posizioni si registrano dei buoni e pronti recuperi. Al close di ieri il nostro portafoglio valorizza pertanto un NAV pari a 101,58 in correzione, come detto, rispetto al precedente massimo storico. Rimane stabile la performance su base annua, attestata ad un +2,76% e con una volatilità (rischio) in lievissima salita allo 0,39% rispetto al precedente 0,38%.

Manteniamo le posizioni e osserviamo le dinamiche per eventuali interventi. Il momento è indubbiamente delicato ed è bene che ci teniamo stretta la liquidità disponibile, nostra risorsa impareggiabile per mantenere in equilibrio l’asset complessivo, sia in termini di riequilibrio sia in termini di nuovi oculati ingressi.

Tabella e grafico dell’equity line aggiornate nella consueta sezione “Portafoglio”, ove è stata anche aggiunta la sintesi del rendimento del “vecchio” portafoglio Rischio Contenuto.

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