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NASDAQ100 WEEKLY - Indici azionari USA sempre più sù, piano piano, ma sempre più sù !


SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. I SEGNALI VENGONO GENERATI UNA VOLTA A SETTIMANA E PUBBLICATI SUL SITO IL LUNEDI MATTINA E VALEVOLI PER TUTTA LE SETTIMANA. IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
ASTENERSI PRIMA DI AVERE COMPRESO CON ESATTEZZA IL PROFILO DI RISCHIO E LE CARATTERISTICHE TECNICHE DEL SERVIZIO CON LA LETTURA DELLE SPIEGAZIONI POSTE NELLA DICITURA "Il Portafoglio LombardReport": (clicca qui >>>
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Settimana positiva per gli indici azionari USA, in particolar modo per l’indice NASDAQ100 ed anche per il RUSSELL 2000 small cap, nella quale tutti e quattro gli indici fanno registrare, nella giornata di venerdì, un nuovo massimo storico, per poi ripiegare leggermente in chiusura di contrattazioni. Il rialzo è stato costante ma non impulsivo, cosa che se ha generato qualche perplessità negli addetti ai lavori sulla continuità futura del trend vista la poca forza relativa in atto, mentre noi siamo di parere completamente opposto, un eccesso di forza aumenterebbe senz’altro il rischio di potenziali cadute molto pesanti ed improvvise, tipo settembre 2020 ed anche più, tanto per intenderci.

Questo rialzo moderato avviene nonostante una certa negatività insita nelle notizie di carattere politico economico e finanziario, uscite in settimana e delle quali parleremo in seguito, del tipo: la smobilitazione alla Casa Bianca che genera continue diatribe tra gli entranti Democratici e gli uscenti Repubblicani a cominciare dalle trattative sull’entità e direzione degli stimoli dovuti alla pandemia, un articolo ad opera del senatore Tomey che impedisce alla FED di prolungare le sue facilities istituite sotto il Cares Act, e di indirne di nuove, la mancata collaborazione da parte del Pentagono al team entrante di Biden, annullando tutte le riunioni di transizione in programma; a livello finanziario il quadruple witching (scadenza futures e opzioni sugli stessi e sulle single stocks) che ha sicuramente liberato sul mercato un certo ammontare di liquidazioni di chi si è liberato delle opzioni o del sottostante; con il titolo Tesla che lunedì entra nel paniere dell’indice S&P500 (sarà la sesta società più grande dell'indice con capitalizzazione di mercato di 620 mld $), si è calcolato che i fondi indicizzati dovranno vendere oltre 85 mld $ di azionario per acquistare lo stesso quantitativo di Tesla. Ovviamente la vicenda è nota da settimane e forse la cosa sarà stata in gran parte scontata, ma tra i vari impatti di quest'entrata, uno dei più eclatanti è quello sui multipli, infatti l'aggiunta di Tesla porta il Price Earning dell'indice S&P500 da 28.9 a 31. Inoltre a pesare un po' sul tono generale, la notizia che gli USA hanno inserito nella blacklist altre 80 aziende, la maggior parte cinesi tra cui il produttore di chip SMIC, il motivo è sempre il rischio di condivisione di tecnologie che possono avere utilizzi militari, questa mossa è vista come l'ultima negli sforzi di Trump per lucidare la sua immagine dura contro la CINA come parte della lunga lotta tra Washington e Pechino sul commercio e su numerose questioni economiche.

Infine una ulteriore riflessione che ci sentiamo di fare è sull’aumento di default delle aziende con rating a livello globale. Secondo i dati compilati da S&P Global per le società con rating del credito i default globali ammontano a 223 aziende delle quali, negli Stati Uniti nel 2020 sono aumentati dell'80% rispetto all'anno precedente a 143, mentre i default in Europa sono aumentati di 2,8 volte a 42 ed i default nelle economie emergenti, compresa la Cina, sono aumentati del 30% a 28 aziende. Sebbene il numero complessivo di inadempienze sia ancora inferiore rispetto al 2009, il tasso di inadempienze ha superato il 5% per la prima volta dal 2010. I settori maggiormente colpiti sono quattro, tra cui energia e beni di consumo, Negli Stati Uniti, il grande magazzino JC Penney è fallito. Nel Regno Unito, il Gruppo Arcadia, che gestisce la società di abbigliamento Topshop, è fallito a novembre (v.grafico).

In conclusione, nonostante tutto quanto finora esposto, a meno di clamorose sorprese negative, i mercati azionari continueranno il loro rialzo anche nel 2021 anche se le valutazioni sono storicamente molto elevate. Difficilmente si assiste ad un calo dei multipli quando la crescita è forte e gli utili salgono, come dovrebbe essere per gran parte dell'anno prossimo, grazie alla normalizzazione. Le autorità monetarie e fiscali, poi, hanno messo da parte qualsiasi attenzione al rischio e sul mercato regna un’euforia che non si vedeva da decenni. I rialzi sono più forti quando sono generalizzati e più deboli quando sono limitati a singoli nomi ed oggi questo movimento è assai generalizzato, con record di percentuali di titoli sopra la media mobile a 200 giorni in tutti gli indici (vedi grafico):

Naturalmente ciò non vuol dire che non avremo correzioni, come ne abbiamo avute nella fase finale della bolla del 2000, ma queste saranno occasioni per comprare, in vista di nuovi massimi nel 2021.

Come detto in precedenza, nuovo massimo storico per l’indice NASDAQ100 che si è portato, venerdì in apertura, a 12793.47 per poi ripiegare abbastanza pesantemente in intraday e recuperare buona parte della perdita in chiusura di seduta. Graficamente continuiamo ad essere in piena onda 5 di 5 ed il rialzo, costante ma non impulsivo, ha mantenuto l’indice sotto la zona di ipercomprato. Al rialzo troviamo le prossime resistenze sempre in area 12900/13100 e quindi 13500, mentre al ribasso troviamo una possibile chiusura del gap a 12378, quindi area 12225 (ritracciamento del 27,2% dell’ultima gamba di rialzo 4-5 bianca ed area nella quale ha sbattuto 2 volte al rialzo tra ottobre e novembre ed ultimo swing ribassista in dicembre), infine supporto in area 12000 (ritracciamento del 38,2%). La settimana si è chiusa a 12738.18 con un guadagno del + 2,93% che porta il segno positivo da inizio 2020 al + 45,86%.

Anche sull’indice S&P500 registriamo nuovi massimi storici nella giornata di venerdì a 3726.70 e con un trend a carattere non impulsivo, così come ci auguriamo prosegua. Graficamente il rialzo sta seguendo una trendline tracciata dai minimi del dicembre 2018 passante sotto i minimi dell’ottobre 2019 ed i prezzi hanno sentito la resistenza posta in area 3732. In caso di rottura di tale area troviamo la prossima resistenza in area 3820, mentre i prossimi supporti li troviamo in area 3630 (ultimo swing) quindi in area 3585 (ritracciamento del 27,2% dell’ultima gamba di rialzo). La settimana di contrattazione si è chiusa a 3709.41 con un guadagno del + 1,25% rispetto alla scorsa settimana e con un guadagno da inizio anno a + 14,81%.

Infine l’indice DOW JONES; anch’esso nella giornata di venerdì, ha fatto registrare un nuovo massimo storico a 30343.59 per poi chiudere la seduta e la settimana di contrattazioni sopra la soglia psicologica dei 30000. In questa settimana è l’indice che ha guadagnato meno rispetto agli altri due, cosa che si può vedere bene graficamente avendo tenuto nelle ultime due settimane un andamento più laterale che rialzista, confermando la sua caratteristica di indice fiacco. In caso di rottura al rialzo dell’area 30350, prossima estensione in area 32200, mentre un primo supporto discreto lo troviamo in area 29200 e poi la chiusura del gap a 28431. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 30179.05 il che porta ad un guadagno settimanale del + 0,44% e con un guadagno da inizio anno al + 5,75%.

ORO INDEX

Reuters riferisce che il Giappone, in settimana, ha venduto 80 tonnellate di oro stanziate per il conio di monete a un altro ramo del governo per finanziare parte del suo enorme pacchetto di stimoli per combattere la crisi del coronavirus. O almeno questo è ciò che hanno detto i funzionari del governo, al fine di fare cassa in dollari per il finanziamento degli stimoli, il Ministero delle Finanze giapponese ha venduto le riserve in oro alla Banca Centrale giapponese. Ciò che rende questa transazione rara è che l'oro non è stato effettivamente venduto, ma secondo quanto detto a Reuters da due funzionari che hanno chiesto l’anonimato in quanto non autorizzati, è stato effettuato un trasferimento cartaceo alla BOJ. In altre parole, la banca centrale ha acquistato l'oro in forma cartacea anziché farlo vendere sul mercato. Quando il governo usa questa forma, la chiamano "uso efficace della proprietà statale". Japan Today ha riferito: "Dalla vendita dell'oro, la divisione del Ministero delle Finanze, incaricata della gestione del debito, ha ottenuto proventi per un valore di 500 miliardi di yen (4,84 miliardi di dollari) che sarebbero stati utilizzati per finanziare un nuovo fondo volto a promuovere la ricerca e lo sviluppo nelle università”. Il fatto che la BOJ fosse acquirente invece di lasciare che il Ministero delle Finanze lo vendesse sul mercato o, peggio, lo vendesse ad una “Bullion Bank” con un accordo privato, potrebbe essere interpretato come un fattore rialzista. Detto questo, la BOJ potrebbe cercare di venderlo in un secondo momento anche se non ci sarebbe alcuna ragione per farlo visto che, in caso di necessità, potrebbe stampare qualche trilione di yen e scambiarli con i dollari.

Ottimo recupero e consolidamento sopra le aree critiche nel corso della settimana appena trascorsa. Il superamento ed il recupero stabile di area 1850 $/oz. era ciò che auspicavamo accadesse ai prezzi la scorsa settimana per questa appena terminata, per poi proiettarsi sulla resistenza successiva posta in area 1925/30 $/oz. L’allungo in area 1900 $/oz. si è verificato ed il mantenimento dei valori intorno all’area 1880/75 $/oz. pure. Quindi i prossimi obiettivi ora sono la rottura al rialzo di area 1925/30 $/oz. ed il mantenimento sopra detta area, altrimenti una ulteriore fase di consolidamento senza però chiudere sotto l’area 1850 $/oz. che, ora, rappresenterebbe il primo supporto. Il Platino ha seguito lo stesso trend dell’Oro ma con performance leggermente più contenute. La settimana si è chiusa a 1888.9 $/oz. facendo registrare un guadagno del + 2,46%, che porta ad un guadagno da inizio anno al + 24,02%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1880.8 $/oz. con un guadagno da inizio anno del 23,97%. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES DEC20:

LA POLITICA DEGLI STATI UNITI

Il neo presidente eletto, Joe Biden, ha dichiarato che l'esito della sconfitta della pandemia è strettamente correlato alla vittoria di due esponenti Democratici attivi nello stato della Georgia; Raphael Warnock e Jon Ossoff.

Il 5 gennaio 2021 infatti si terrà in Georgia il ballottaggio che deciderà quale partito controllerà il Senato e i 2 candidati sono in corsa per un'eventuale vittoria che determinerà il nuovo controllo Dem o riconfermerà la predominanza GOP.

Se Ossoff e Warnock dovessero vincere, ogni partito avrà 50 seggi e il vice presidente Kamala Harris sarà determinante per decidere il risultato finale.

Biden ha annunciato che questo ballottaggio per il Senato sarà determinante per far sì che il suo piano contro la pandemia venga attuato sin dal primo giorno del suo insediamento il 20 gennaio 2021; in caso contrario se il Senato rimanesse a maggioranza GOP, questo non sarebbe possibile e ciò che dovrebbe richiedere estrema celerità sarà inesorabilmente ostacolato e rallentato da probabili ostruzionismi di partito.

Nel piano di aiuti di Biden, sarà inclusa un'assistenza sanitaria totale, verranno garantiti test e vaccinazioni e supporto alle piccole medie imprese.

Nella giornata di venerdì il presidente in carica Donald Trump ha firmato un'estensione di due giorni dei fondi federali esistenti per evitare uno shutdown del Governo e lasciare più tempo alle due fazioni per raggiungere un accordo.

Senato e Camera dei Rappresentanti secondo Mitch McConnell, leader Repubblicano del Senato, sarebbero sempre più vicini ad un accordo sugli aiuti anti Covid 19; rimangono differenze significative, inclusa una disputa su un piano sostenuto dai repubblicani per frenare i programmi di prestito della Federal Reserve intesi ad alleviare il pungiglione economico della pandemia.

La legislazione sul coronavirus dovrebbe includere controlli una tantum per la maggior parte degli americani di circa 600 $ ciascuno, indennità di disoccupazione estese di 300 $ a settimana, aiuto per gli Stati che distribuiscono il vaccino e assistenza per le piccole imprese alle prese con la pandemia.

Nel frattempo continuano le tensioni tra Trump e Biden; l'ultimo grave affronto perpetrato ai danni del neo presidente eletto è stata la sospensione fino al prossimo anno delle riunioni tra il team corrente del Pentagono e quello entrante di Joe Biden.

Il nuovo presidente del Pentagono Chris Miller infatti ha ostacolato il processo di transizione tra lo staff attuale e quello entrante; La decisione di Miller è il più grave atto pubblico di sfiducia messo in atto da un membro dell'amministrazione uscente nei confronti di quella entrante. Giovedì sera il segretario ha ordinato a tutti i funzionari del Pentagono di annullare le riunioni di transizione programmate. Miller è stato nominato segretario della difesa, il 9 novemebre scorso, dopo che Trump aveva licenziato Mark Esper.

Infine, per quanto riguarda il vaccino contro Covid-19, nella giornata di venerdì la Food and Drug Administration ha dato il via libera alla somministrazione per l'uso di emergenza del vaccino di Moderna, considerato al netto di benefici e rischi sicuro alla somministrazione per individui con età pari o maggiore di 18 anni.

Il vaccino di Moderna è il secondo che ha ottenuto l'autorizzazione dopo quello appuntato dalla casa farmaceutica Pfizer, in collaborazione con la tedesca BionTech. A proposito dei vaccini della Pfizer, funzionari dell’amministrazione statale hanno dichiarato di essere stati avvertiti mercoledì sera che le seconde spedizioni di vaccino Pfizer-BioNTech previste per la prossima settimana sarebbero state ridotte, suscitando preoccupazione e confusione nei dipartimenti sanitari di tutto il Paese. E’ dovuto intervenire il CEO di Pfizer, con una dichiarazione spontanea, nell’affermare che hanno milioni di dosi in più nel loro magazzino ma che, per ora, non hanno ricevuto alcuna istruzione per spedire un numero di dosi aggiuntive. Il Caos regna sovrano. 

POLITICA DELLA FEDERAL RESERVE

Nell'ultima riunione conclusiva dell'anno della Federal Reserve, come previsto, la Banca Centrale ha lasciato invariato ai minimi i tassi di interesse che continuano ad oscillare dallo 0 allo 0,25%.

Il Presidente Powell ha dichiarato che il programma di riacquisto di titoli propri da parte delle grandi banche riprenderà nel primo trimestre del 2021 e verrà mantenuto sui valori attuali di 120 miliardi di dollari al mese fino a che non ci saranno progressi sul fronte dell'occupazione e dell'inflazione. Powell ha aggiunto che avviseranno in anticipo prima di ridurre il QE. Ha quindi riconosciuto che l'economia sta attraversando una fase di rilassamento, e ha detto che sono pronti comunque a intervenire alla bisogna. Il rifiuto di rendere ancora più accomodante la politica monetaria, di fronte a quelli che Powell stesso ha definito 4 o 5 mesi critici è stato ampiamente condito da promesse di grande reattività in quanto la FED ha conservato potenza di fuoco per eventuali fasi negative nei prossimi mesi.

I dividendi continueranno ad essere limitati e la somma totale dei dividendi e dei riacquisti da parte di una banca nel primo trimestre non potrà superare l'utile trimestrale medio dei 4 trimestri precedenti.

Gli alti funzionari della FED hanno affermato che le grandi banche sono riuscite a costruire coefficienti patrimoniali chiave e capacità di assorbimento delle perdite anche mettendo da parte circa 100 miliardi di dollari in riserve per perdite su prestiti. I funzionari hanno annunciato a giugno che le banche avevano svolto un solido lavoro di rafforzamento del capitale e protezione dalle perdite sui prestiti, ma che avrebbero comunque limitato i dividendi e vietato il riacquisto di azioni nel terzo trimestre come misura precauzionale. Le nuove valutazioni seguite da stress test hanno esaminato il modo in cui le banche si sarebbero comportate in tre distinti scenari: uno di gravità lieve e due di gravità medio alta.

Negli scenari a gravità maggiore la FED, in un rapporto pubblicato giovedì, ha messo in risalto come le perdite totali delle banche non avrebbero superato i 600 miliardi di dollari, rimanendo comunque sopra al minimo richiesto del coefficiente di capitale basato sul rischio.

DATI MACROECONOMICI

Iniziamo la settimana con il dato sulla produzione industriale nel mese di novembre che cresce dello 0,4%, rispetto al consensus dello 0,3%; rimane al di sotto del dato di ottobre dove la crescita registrata era dello 0,9% (dato revisionato dall'1,1%).

Mentre scende il dato preliminare di dicembre dell’indice New York Empire State Manufacturing a 4,9 punti, il più basso da agosto, dai 6,3 punti a novembre e al di sotto delle previsioni di 6,9 punti.

L'indice delle vendite al dettaglio del mese di novembre, uscendo a -1,1% hanno profondamente deluso il consenso posto a -0,3% e la revisione dei numeri di ottobre del -0,1%. Il percorso dei consumi ha perso molta della sua recente brillantezza ma, in questo caso, forse era il consenso ad essere troppo alto. I dati precedenti correvano sopra il 5% anno su anno, un ritmo insostenibile, con il Covid che sta ancora accelerando. Il grafico mostra la differenza percentuale tra il mese di novembre con quello di ottobre sui vari settori merceologici:

Anche il dato relativo al “Gruppo di controllo delle vendite al dettaglio”, pubblicato dalla US Census Bureau, che riporta il totale delle vendite nel mese di novembre registra un calo del -0,5%, dato che sottostima l'attesa dello 0,2% e rimane peggiore del dato del -0,1% di ottobre.

Passiamo ora ai dati preliminari riguardanti l'indice PMI del settore manifatturiero, stilato da Markit Economics, che a dicembre cresce leggermente a 56.5 punti, rispetto alla previsione degli analisti poste a 55.7 punti; leggermente meglio il dato di novembre di 56.7 punti.

Mentre l'indice PMI relativo al settore dei servizi, nel dato preliminare di dicembre registra un calo a 55.3 punti, rispetto al dato atteso di 55.9 punti e al dato precedente di 58.4 punti.

Le nuove richieste di sussidio di disoccupazione, riferite alla settimana conclusasi l'11 dicembre, sono nuovamente salite oltre le stime, ed oltre il dato della settimana precedente. Agli 885.000 si aggiungono i 455.000 che hanno richiesto il PUA (Pandemic Unemployment Assistance) a fronte di stime per 800 mila nuove richieste e delle 862 mila nuove richieste precedenti.

I nuovi permessi di costruzione, rilasciati dall'Ufficio del censimento degli Stati Uniti, mostrano un dato sui nuovi permessi di costruzione di novembre a 1,639 milioni, in crescita rispetto alla previsione di 1,55 milioni e rispetto ad ottobre, dove i nuovi permessi erano di 1,544 milioni.

Le nuove unità abitative costruite, pubblicate dall'US Census Bureau aumentano a 1,547 milioni a novembre, rispetto alla previsione di 1,53 milioni e rispetto al mese di ottobre dove le nuove case costruite erano 1,528 milioni.

La salute dell'attività manifatturiera prodotta dalla FED di Philadelphia ha, a sua volta, pesantemente deluso le attese, calando a dicembre di oltre 15 punti portandosi ad 11.1 dai 26.3 punti del mese precedente. Tra i sottoindici spiccano i new orders calati di 35.6 punti a 2.3 punti, in pratica in stagnazione e grande calo anche nel settore dell’occupazione (-18.7 a 8.5).

FOCUS SU TITOLI

GOOGLE. L'azienda di Mountain View si appresta ad affrontare la terza causa mossagli in 2 mesi; questa volta a citare in giudizio Google sarebbero i procuratori generali di 38 stati americani, guidati dal procuratore generale dell'Iowa Tom Miller. L'accusa riporta alla sezione 2 dello Sherman Act, in violazione delle norme anti concorrenziali.

Google infatti favorirebbe costantemente la pubblicità sulle proprie piattaforme, gonfiando i guadagni a discapito di consumatori ed inserzionisti, ma non solo, utilizzerebbe la sua enorme potenza di raccolta dati per rafforzare le barriere di espansione e di ingresso, consolidando il proprio monopolio sul mercato.

"Google ha più dati sui consumatori e più varietà di informazioni, forse rispetto a qualsiasi entità nella storia", ha affermato Miller, aggiungendo anche che le cause intentate sino ad ora contro Google costituirebbero il più grande tentativo giuridico di contrastare il monopolio di un'azienda negli Stati Uniti in più di due decenni.

APPLE, NVIDIA, QUALCOMM, AMD. L'azienda produttrice di semiconduttori Taiwan Semiconductor, potrebbe rincarare i prezzi a partire dal 2021 sui suoi prodotti di punta: semiconduttori con chip installati da 30 millimetri. Questo significherebbe che le grandi aziende che si approvvigionano dei chip di TSMC, come Apple, Nvidia, Qualcomm e Amd a partire dal prossimo anno pagheranno di più per questi prodotti.

La necessità di aumentare i prezzi viene dopo che le maggiori concorrenti di TMSC hanno anch'esse aumentato i prezzi dei loro chip sul mercato. Il rincaro su alcuni tipi di chip potrebbe nel prossimo anno toccare anche il 40%.

Anche NXP Semiconductor, il più grande fornitore di chip nel settore automobilistico al mondo, aumenterà i prezzi dei prodotti per una grave mancanza di materia prima. Stessa sorte di aumento dei prezzi toccherà alle aziende che producono chip per unità SSD e memoria flash per smartphone, che dovrebbero dal primo trimestre del prossimo anno aumentare del 15% i prezzi. Infine i prezzi delle Dram sembrano sul punto di aumentare dopo essere stati sotto pressione per gran parte dell'anno.

Che cosa ha portato a questo aumento di prezzi?

Un primo fattore sembrano le interruzioni delle catene di approvvigionamento correlate all'emergenza COVID 19. Ma non solo, anche la grandissima domanda in molti mercati finali di semiconduttori, in particolare quelli rivolti ai consumatori finali; la domanda di notebook, tablet, dispositivi per la casa intelligente e televisori (tra le altre cose) è molto alta in questo momento.

TESLA. Come detto in precedenza la chiusura del quadruplo watching venerdì mattina e la prevista immissione del titolo TESLA nel paniere dell’indice S&P500 da lunedì prossimo, ha portato ad un ribilanciamento delle posizioni nei singoli portafogli facendo registrare nella solo seduta di venerdì scambi record sul titolo pari a 148 mld $ di azioni. Ciò che ha colpito di più è stata il folle scambio di titoli negli ultimi 60 secondi di negoziazione, nei quali i prezzi sono saliti di ~ 50 $ per chiudersi proprio al massimo storico di 695 $, una mossa che era chiaramente predeterminata da uno specifico insieme di algoritmi e considerazioni sui derivati (v.grafico):

PORTAFOGLI AZIONARI

Settimana tranquilla, anche se al rialzo, sia per i mercati che per i nostri Portafogli, caratterizzati da nuovi acquisti ma anche da un ennesimo bel tozzo di pane (+7,43%) portato a casa in apertura di venerdì, grazie anche ad un piccolo gap up, sul titolo del Nasdaq, INCYTE, con la strategia del Nasdaq Weekly. Su questa strategia siamo entrati in acquisto sul titolo PACCAR.

Passiamo ora al Portafoglio “The Challenge” nel quale prosegue l’ampliamento dei titoli acquistati con l’entrata su un nuovo titolo italiano ed un titolo USA sul quale abbiamo già effettuato un paio di giri. Nel caso di ulteriori discese degli indici, molto probabilmente entreranno altri titoli i quali si stanno avvicinando ai nostri livelli di alert. Bene sugli altri titoli presenti in portafoglio con la possibilità di acquistare un secondo lotto sull’ETF S&P500 Inverse nel caso l’indice salisse ancora. Infine, vi ricordiamo, che abbiamo aggiornato questo Portafoglio con le operazioni storiche fino ad oggi. Un link posto nel relativo disclaimer vi porterà alla visione di dette operazioni.

Alla prossima.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA.

Non ci sono titoli che hanno pubblicato le proprie trimestrali economiche in questa settimana.

ORDINI DI ACQUISTO NUOVE POSIZIONI DELLA SETTIMANA (12/21/2020)
Non sono presenti ordini di acquisto per la settimana entrante.

Pagina a cura di GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO

(articolo di Sandro Mancini)