NASDAQ100 WEEKLY - Indici azionari USA sempre più in alto, con moderazione, ma sempre sui massimi.


SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. I SEGNALI VENGONO GENERATI UNA VOLTA A SETTIMANA E PUBBLICATI SUL SITO IL LUNEDI MATTINA E VALEVOLI PER TUTTA LE SETTIMANA. IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
ASTENERSI PRIMA DI AVERE COMPRESO CON ESATTEZZA IL PROFILO DI RISCHIO E LE CARATTERISTICHE TECNICHE DEL SERVIZIO CON LA LETTURA DELLE SPIEGAZIONI POSTE NELLA DICITURA "Il Portafoglio LombardReport": (clicca qui >>>
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Ad un inizio settimana in moderato ritracciamento, gravato da prese di beneficio in generale ed in particolare sul tech, successivamente i mercati azionari USA hanno messo a segno un buon recupero chiudendo la settimana con nuovi record storici per tutti e tre gli indici. Movimenti tutt'altro che irresistibili, ma in ogni caso il mercato ha recuperato una volta di più un'iniziale debolezza ed il fatto che proceda al rialzo senza strappi è un segnale di non surriscaldamento degli acquisti, secondo l’RSI, anche se l’abnorme livello di acquisto di opzioni “call” dice diversamente. Il rialzo è stato favorito da una ripresa dell'indebolimento del Dollaro, che sembra senza fine, e da un apparente atteggiamento costruttivo a Washington relativamente al varo del famigerato pacchetto di stimolo bipartizan (fiscal cliff). Che il dollaro USA avrebbe perso forza era largamente condiviso a livello mentale fino a qualche settimana fa, ma non realizzato a livello operativo, eppure i motivi di debolezza erano ben noti: doppio deficit, FED aggressiva, economia globale in ripresa che attira investimenti e “carry trades” (pratica speculativa che consiste nel prendere in prestito denaro in Paesi caratterizzati da tassi d’interesse bassi per poi investirlo in aree geografiche con tassi più alti e in titoli (in genere statali) con un rendimento tale da consentire non solo di ripagare il debito contratto ma anche di ottenere un guadagno).

Tutto ciò, nonostante l’uscita dei dati sul lavoro siano stati deludenti (sui quali parleremo nel relativo capitolo); il report è stato totalmente ignorato dai mercati che guardano oltre, alla ripresa e alla normalizzazione, anzi che all’attuale situazione economica e sanitaria.

Nel frattempo, il “Put Call ratio” è arrivato al livello minimo di 0.37 put comprate per una call e la media mobile a 10 giorni è posizionata a 0.42, livello sfiorato a settembre, (v. grafico):

mentre il seguente grafico del volume di call acquistate (media mobile a 20 giorni) registra un nuovo record ed è sintomatico dell’ottimismo attuale; vediamo quanti record di ottimismo riusciremo ancora a segnare.

Va notato che la correzione di settembre si è sviluppata in seguito all'accumularsi di acquisti abnormi di opzioni sul Nasdaq ad opera di diversi istituzionali e retail fino al giorno di scadenza del triplo watching, il 18 settembre, ed oggi si ripresenta lo stesso quadro, anzi più significativo a livello numerico, con scadenza del triplo watching anch’esso il giorno 18 dicembre. Vedremo se il fenomeno si ripresenterà almeno in parte, o questa volta il “run up” verso la scadenza sarà più tranquillo. La volta scorsa il volume di attività in derivati era molto concentrato su alcuni titoli. In questo caso sembra più omogeneo ma l'euforia, in generale, pare di un livello superiore.

Certo, come riportato su queste colonne, l'ottimismo implicito nei livelli di sentiment e posizionamento è da settimane su livelli estremi, del tipo che di solito produce uno storno:

Ma il fatto è che, stimolo a parte, questo mercato ottiene un sostegno straordinario dagli “speculator” e dal “retail”, che non guardano a fisco e pandemia e dati macro ma comprano singoli titoli e call sugli stessi, senza tregua. Questo fattore non rende il mercato immune da correzioni, come abbiamo visto a settembre, ma è difficile da valutare. E nel medio periodo è in grado di impattare parecchio su livelli e valutazioni. Per questo, pur non sottovalutando i livelli raggiunti dai multipli azionari, superati o pareggiati solo durante la bolla tecnologica, crediamo che, nei prossimi trimestri il mix di stimolo fiscale e monetario, liquidità e “speculator&retail” produrranno livelli di sopravvalutazione anche maggiori. Ma i segnali di una correzione di breve, forse da qui a Natale o ad inizio di gennaio, ci sono tutti.

Nuovo massimo storico per l’indice NASDAQ100 che si è portato giovedì a 12538.92. Graficamente abbiamo modificato il conteggio ed ora siamo in piena onda 5. Il rialzo, seppur con percentuali non eclatanti, favorisce proprio una prosecuzione senza andare a registrare picchi di ipercomprato. Prossime resistenze in area 12900/13100 e 13500, di contro c’è un piccolo gap da chiudere a 12299 dopo di che troviamo un supporto in area 11950 e poi l’area 11750/11600. La settimana si è chiusa a 12528.48 con un guadagno del + 2,20% che porta il segno positivo da inizio 2020 al + 43,46%.

Anche sull’indice S&P500 registriamo nuovi massimi storici ma, in questo caso, nella giornata di venerdì a 3699.20. Graficamente il rialzo è, ovviamente, più lineare rispetto all’indice tecnologico e, stranamente (?), sta seguendo una trendline tracciata dai minimi del dicembre 2018 passante sotto i minimi dell’ottobre 2019. Prossime resistenze in area 3730, quindi in area 3825. Anche qui c’è un piccolo gap da chiudere a 3634, poi i primi supporti li troviamo in area 3550, poi 3485. L’RSI si mantiene sotto l’area di ipercomprato. La settimana di contrattazione si è chiusa a 3699.12 con un guadagno del + 1,67% rispetto alla scorsa settimana e con un guadagno da inizio anno a + 14,50%.

Infine l’indice DOW JONES che, nella giornata di venerdì, ha chiuso per la seconda volta sopra il livello dei 30000 in corrispondenza anche del nuovo massimo storico a 30218.60. Prossime estensioni in area 30500 e poi 32400. Su questo indice c’è un ampio gap da chiudere ma, al momento, il mercato sembra non curarsene. Primo supporto discreto in area 29000/28950, poi la chiusura del gap a 28431. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 30218.26 il che porta ad un guadagno settimanale del + 1,03% e con un guadagno da inizio anno al + 5,89%.

ORO INDEX

La drammatica svendita delle ultime settimane si è conclusa (si spera !) lunedì mattina, quando l'oro è sceso ad un minimo intraday di 1765 $/oz. (argento 21,90 $/oz.). Graficamente ha ultimato una “U-turn”, tornando di prepotenza sopra il livello di 1.800 $/oz., un movimento strano, considerando che oggi rendimenti nominali e reali salgono bene, ma in linea con la debolezza estrema del dollaro, che però era stata ignorata la scorsa settimana. La forza del movimento è presumibilmente dovuta alle ricoperture di chi aveva giocato al ribasso sull'appetitoso breakdown di giorni fa. La svendita di ORO di carta (futures & options) è stata una ripetizione di eventi accaduti in novembre e dicembre dal 2015. Nel periodo che precede la fine dell'anno, le “bullion bank” (banche depositarie che incamerano nei loro caveau l’oro fisico dei clienti), che hanno la facoltà di vendere l’oro fisico incamerato, prestarlo ad altri istituti per tempi più o meno lunghi, allocarlo presso depositi esterni o impiegarlo per creare nuovo “oro di carta” da proporre ad investitori che, al metallo fisico, preferiscono strumenti come gli ETF, gestiscono i prezzi in un esercizio di bilanciamento dei futures ed opzioni emesse, utilizzando la scadenza del contratto di dicembre per spremere i rialzisti. L'unica eccezione è stata nel 2018, quando non sono riusciti a spingere i prezzi al ribasso e che sono aumentati fortemente anche nel 2019.

Questa volta, circa 150.000 opzioni “call” sull'oro sono scadute senza valore, a novembre, pari a 467 tonnellate d'oro. La raccolta premi deve essere stata sostanziale, un gradito compenso per le “bullion bank” che hanno ripianato, parte, delle loro perdite contabili sulle posizioni al Comex.

La domanda ora è: si ripeterà lo schema di un rally fino a dicembre fino al nuovo anno?

L'altro lato della medaglia è che il più grande mercato fisico di Londra, compreso quello della Banca d'Inghilterra, è aumentato a livelli record. Tra agosto e ottobre (i dati più recenti), l'oro fisico è aumentato di 394,6 tonnellate, diviso tra le 192,3 tonnellate alla BoE e le 202,3 tonnellate nei caveau LBMA (associazione commerciale internazionale che rappresenta il mercato globale dei lingotti nel mercato Over The Counter o OTC). Dato che l'appetito per l'oro fisico è in aumento da parte dei clienti delle Banche, da parte degli ETF e dai membri non LMBA, quindi non registrati per i lingotti fisici, non sembra che le posizioni (futures & options) vendute allo scoperto al Comex siano adeguatamente compensata a Londra.

Rispetto ad altre attività finanziarie considerate coperture contro l'inflazione, l'oro è stato gravemente lasciato indietro. Questa è un'anomalia che probabilmente verrà affrontata nei prossimi mesi.

Infine la notizia che da novembre 2020, la banca centrale dell'Uzbekistan (CBU) emette carte tipo bancomat con lingotti d'oro sigillati e con un codice QR per la verifica in tempo reale. Con questi nuovi lingotti CBU mira a stimolare l'oro da utilizzare come riserva di valore, oltre a favorire la circolazione dell'oro. I lingotti d'oro hanno una purezza di 999,9 parti, disponibili in pesi da 5, 10, 20 e 50 grammi ed hanno uno speciale imballaggio protettivo, che include tre livelli di sicurezza: un numero di serie univoco, un codice QR per la verifica dell'autenticità digitale in tempo reale e una membrana che cambia colore quando si rompe.

Circa il 57% delle riserve internazionali della CBU è costituita da oro e da novembre la CBU incentiva la popolazione ad acquistare oro come riserva di valore attraverso i suoi innovativi lingotti d'oro, in quanto il denaro emesso dalle banche centrali ha un rischio di controparte e può perdere il suo valore, mentre l'oro mantiene sempre il suo valore.

Operativamente è importante il recupero stabile di area 1850 $/oz. per proiettarsi sulla resistenza successiva posta in area 1925/30 $/oz. Di contro preferisco non prendere in considerazione lo scenario che, in ogni caso, vedete sul grafico. Avevamo pensato di valutare l’acquisto di un secondo lotto per quanto riguarda il nostro investimento sull’ETF (PHAU) con la strategia “The Challenge”, ma il prezzo minimo fatto registrare dall’ETF (intorno a 140) non si discostava gran che dal prezzo del primo lotto.

La settimana si è chiusa a 1840.0 $/oz. facendo registrare un guadagno del + 2,90%, che porta ad un guadagno da inizio anno al + 20,81%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1828.20 $/oz. con un guadagno da inizio anno del 21,16%. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES DEC20:

LA POLITICA DEGLI STATI UNITI

A fronte di un dato sull'occupazione del mese di novembre scoraggiante, la Presidente della Camera Nancy Pelosi ha sottolineato come l'importanza di dare vita ad un piano di spesa entro l'11 dicembre ed approvare un piano di aiuti che contrasti i danni del virus a sanità ed economia sia ormai diventata un'impellente priorità.

Pelosi e il leader della maggioranza al Senato, Mitch McConnell, durante una conversazione intercorsa nella giornata di giovedì, si sono detti concordi nell'elaborare una soluzione unanime sia sul piano di un pacchetto sul coronavirus che su altre questioni di fondamentale importanza economico sociale.

Il piano di soccorso perpetrato dai Democratici prende in considerazione una spesa di 908 miliardi di dollari, mentre quello sostenuto dai Repubblicani una somma più esigua di circa 500 miliardi di dollari; i due schieramenti dovranno trovare quanto prima una chiave di volta per sbloccare una situazione economica che se non sanata prelude ad una nuova recessione per gli Usa. I principali punti di frizione tra i due partiti, oltre che all'entità economica dei pacchetti, sembrano essere focalizzati sulle protezioni di responsabilità Covid-19 per le imprese e le università, sulle quali i Democratici sembrano non essere d'accordo e sugli aiuti statali e locali e pagamenti di disoccupazione federali supplementari, sui quali i Repubblicani non hanno fatto menzione nel loro piano.

Nel frattempo il neo eletto presidente Joe Biden, ha incoraggiato la volontà dei due schieramenti di trovare un fronte comune di accordo, dicendosi amareggiato per i dati macroeconomici non confortanti sulla creazione di nuovi posti di lavoro; Biden appoggia il piano Democratico di 908 miliardi di dollari come base di negoziazione con i Repubblicani e si dice ottimista circa la cooperazione futura con il GOP, nonostante molti di loro facciano ancora fatica a riconoscergli la vittoria.

Per quanto riguarda l'approccio che Biden utilizzerà nella lotta al virus, in un'intervista con il Vice presidente Kamala Harris, ha fatto sapere che investirà i soldi necessari per mettere in atto impianti di sanificazione che possano garantire la sicurezza pubblica e la riapertura delle scuole; inoltre chiederà agli americani, dopo il suo insediamento ufficiale a gennaio 2021, di indossare per 100 giorni le mascherine, considerate per troppi mesi da Trump un inutile o quanto meno evitabile presidio medico.

Anche sul fronte asiatico, Biden sembra intenzionato ad un approccio di cooperazione con la Cina, considerata partner economico fondamentale per gli Usa; questo vorrà dire allentare le restrizioni commerciali imposte da Trump, ma al contempo assicurarsi che il partner asiatico rispetti gli accordi internazionali.

Altro caposaldo della futura politica di Biden, sembra essere l'attenzione verso la riduzione dell'impatto ambientale; il neo Presidente infatti ha dichiarato che durante la sua amministrazione investirà circa 2 trilioni di dollari a questo scopo con politiche che verteranno all'incremento dell'energia rinnovabile per creare elettricità; la sua amministrazione inoltre farà ritornare gli Usa all'interno del Patto di Parigi del 2015, da cui Trump si era ritirato; a tal proposito Biden ha annunciato che nella sua amministrazione farà parte in qualità di direttore del Consiglio economico nazionale, Brian Deese, uno dei principali fautori del Patto di Parigi durante l'amministrazione Obama.

La nomina di Deese, tuttavia non ha lasciato indifferenti gli esponenti dell'area progressista americana, i quali si sono detti “preoccupati” di una possibile commistione tra finanza e politica; infatti Deese è attualmente a capo degli investimenti sostenibili di Black Rock, principale asset manager del mondo.

A proposito del “fiscal cliff” si fa fatica ad accodarsi a questo nuovo episodio della serie "pacchetto fiscale entro fine anno". Notizie del genere hanno caratterizzato la maggior parte del periodo di settembre ed ottobre, restando poi lettera morta, dal momento che i Democratici non avevano alcun interesse a servire a Trump una vittoria pre-elettorale che, in seguito, a lui non interessava neanche più, una volta superato il punto oltre il quale l'impatto sarebbe arrivato dopo il voto. Adesso abbiamo ricominciato la danza ma, una volta di più, che interesse hanno i Democratici a dare ai Repubblicani una vittoria in extremis, alla vigilia dei ballottaggi in Georgia, che possono valere una risicata maggioranza? Tra l'altro, se un mese fa le speranze dei Democratici di conquistare entrambi i seggi sembravano ridotte, ora la gara è aperta in quanto, in uno dei due collegi, il vantaggio dei Democratici è consistente.

Inoltre sembra che le battaglie legali di Trump stiano danneggiando i Repubblicani, tanto più che finora il “fiscal cliff” non sembra trovare accordo nei numeri. Quindi perchè permettere a Mc Connell di sostenere che i Democratici sono venuti a più miti accordi e che i soldi sequestrati da Mnuchin alla FED saranno reinvestiti nell'economia?

Non è meglio aspettare un paio di mesi e poi far trattare la nuova segretaria del Tesoro USA, Yanet Yellen con Mc Connell?

Come in autunno, il fumo abbonda. Vedremo se questa volta arriva anche l'arrosto.

STATI UNITI CONTRO CINA

La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato una legislazione che potrebbe portare le società cinesi - inclusi colossi come Alibaba Group Holding Ltd. e Baidu Inc. - a essere cacciate dalle borse americane se l’autorità di regolamentazione (SEC) non sarà autorizzate a rivedere i loro audit finanziari.

Il suo passaggio a Camera e Senato, ora invia il disegno di legge al presidente Donald Trump, che dovrebbe firmarlo, nell'ultimo colpo di addio della sua amministrazione a Pechino.

Sebbene la legislazione preveda un periodo transitorio - le sanzioni entrano in vigore solo dopo tre anni consecutivi di mancato rispetto - rappresenta un controllo intensivo a Washington dei legami con Pechino. Le imprese cinesi per anni hanno fatto affidamento sull'accesso ai mercati dei capitali americani, e più in generale alla finanza basata sul dollaro, come componente di finanziamento chiave.

La portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, ha affermato: "Questo minerà la fiducia degli investitori globali nei mercati dei capitali statunitensi e minerà la posizione globale dei mercati dei capitali statunitensi e danneggerà gli interessi degli Stati Uniti".

La normativa approvata dalla Camera rappresenta un momento di svolta in una disputa di lunga data tra Washington e Pechino. In discussione è il rifiuto della Cina di lasciare che il Consiglio di sorveglianza della contabilità delle società pubbliche esamini le revisioni delle società le cui azioni commerciano negli Stati Uniti. Il requisito per le ispezioni da parte dell'agenzia è inteso a prevenire frodi e illeciti che potrebbero spazzare via gli azionisti oltre a richiede alle aziende di rivelare se sono sotto il controllo del governo.

Fang Xinghai, vice presidente della China Securities Regulatory Commission, il mese scorso ha espresso ottimismo sul fatto che lo scontro potrebbe essere risolto con l'arrivo del presidente eletto, Joe Biden, alla Casa Bianca il mese prossimo.

Le autorità di regolamentazione dei due paesi sono state impegnate in negoziati ripetuti e interrotti durante la situazione di stallo per più di un decennio. Nel corso degli anni ci sono stati momenti di ottimismo sul fatto che le due parti si stessero avvicinando a un accordo, ma alla fine è sempre fallito, con la Cina che ha citato rigide leggi sulla riservatezza.

Nonostante l'incapacità degli ispettori americani di esaminare gli audit delle società cinesi, è stato loro permesso di continuare a commerciare negli Stati Uniti, poiché la dinamica è stata redditizia per le borse americane, le banche di investimento e gli asset manager. Secondo la Securities and Exchange Commission (SEC), più di 150 delle società del paese, con un valore combinato di 1.2 trilioni $, sono state negoziate nelle borse statunitensi a partire dal 2019 e quest'anno si è verificata un'ondata di offerte pubbliche iniziali.

Le principali società, la Borsa di New York e il Nasdaq hanno tutte espresso la preoccupazione che la tendenza possa invertirsi, con un giro di vite che induca le società cinesi a spostare le loro quotazioni a Hong Kong o in paesi in cui le protezioni per gli investitori siano più deboli rispetto a quelle americane. Sia il NYSE che il NASDAQ hanno dichiarato che sono pronte collaborare con la SEC inducendo le società quotate nei rispettivi listini a conformarsi con le normative appena emanate per migliorare la trasparenza e proteggere gli investitori.

Il direttore finanziario di Alibaba, Maggie Wu, ha dichiarato durante la pubblicazione degli utili del 22 maggio che la società "si adopererà per conformarsi" alla legislazione che cerca di portare trasparenza agli investitori che acquistano azioni sulle borse statunitensi. I suoi commenti erano diretti specificamente alla legislazione Kennedy-Van Hollen, che a quel punto era appena passata al Senato.

Mercoledì l'amministrazione Trump ha emesso nuove regole per limitare i viaggi negli Stati Uniti da parte dei membri del Partito comunista cinese e delle loro famiglie, una mossa certa per esacerbare ulteriormente le tensioni tra i due Paesi. La nuova politica, che ha avuto effetto immediato, limita la durata massima dei visti di viaggio per i membri del partito e le loro famiglie a un mese, secondo un portavoce del Dipartimento di Stato.

L'amministrazione Trump ha ampliato la pressione economica sulla regione occidentale cinese dello Xinjiang, vietando le importazioni di cotone da una potente organizzazione semi-militare cinese che si dice utilizzi il lavoro forzato di musulmani uiguri detenuti.

Mercoledì il Dipartimento per la sicurezza interna degli Stati Uniti ha dichiarato che i funzionari doganali nei porti americani sequestrerebbero "spedizioni contenenti cotone e prodotti di cotone provenienti da uno dei maggiori produttori cinesi "Xinjiang Production and Construction Corps.”, un'entità, secondo loro, affiliata ai militari. Ciò segue le precedenti azioni statunitensi contro la società che le impedisce di effettuare transazioni con società e cittadini americani.

Arrivando al crepuscolo l'amministrazione Trump ha mirato direttamente all'élite del potere cinese, le restrizioni sui visti e la probabile risposta cinese saranno l'ennesima sfida per il presidente eletto, Joseph R. Biden Jr., che sta ereditando una relazione USA-CINA che è al suo stadio peggiore, dalla normalizzazione dei rapporti diplomatici nel 1979.

POLITICA DELLA FEDERAL RESERVE

Nella giornata di martedì, Jerome Powell, Presidente della FED e Steve Mnuchin, Segretario al Tesoro Usa, hanno parlato al Congresso per i consueti aggiornamenti riguardo allo stato dei finanziamenti forniti attraverso il “Cares Act”.

Secondo Powell la situazione economica statunitense rimane molto grave e finché non ci sarà la certezza di una piena ripresa delle attività economiche non si potrà realmente vedere un cambiamento in positivo, nonostante le buone speranze portate dagli sviluppi sul fronte dei vaccini.

Il numero 1 della FED ritiene indispensabile un piano di aiuti saldo e concreto che permetta alla Banca Centrale di continuare la sua azione di supporto all'economia e la piena libertà nell'utilizzare gli strumenti finanziari in suo possesso.

Di diverso avviso è il Segretario al Tesoro, Steve Mnuchin, che a fine novembre aveva preso la decisione di stoppare l'estensione di alcuni programmi di prestito di emergenza oltre la fine dell'anno. Secondo Mnuchin la bestia nera della ripresa economica sarebbero i blocchi statali e locali che minaccerebbero fortemente la crescita economica. Nonostante ciò la sua idea di ripresa risulta essere più positiva rispetto a quella di Powell, asserendo che un pacchetto fiscale mirato sia la risposta federale più efficace per contrastare la recessione economica.

Un altro intervento significativo della settimana è stato quello di John Williams, Presidente della FED di New York, il quale si è detto molto preoccupato circa la ripresa economica americana, soprattutto alla luce della scadenza di molti aiuti fiscali che sostenevano le famiglie in questo periodo pandemico di rara difficoltà. Williams pensa che se non verrà rinnovato l'aiuto fiscale, l'andamento del virus e lo stato di precarietà economica che il paese sta affrontando potrebbero risultare letali nei prossimi mesi per l'economia a stelle e strisce.

DATI MACROECONOMICI

L'indice PMI manifatturiero a cura di Markit Economics, segna un'espansione nel mese di novembre a 56.7 punti, perfettamente in linea con il dato previsionale e superiore al dato di ottobre che segnava un punteggio di 53.4 punti.

C’era attesa per i dati sul PMI manifatturiero a cura dell’ISM di novembre per vedere se confermava i numeri del PMI di Markit, che è invece sceso a 57.5 punti, rispetto al dato di ottobre che registrava 59.3 punti; le attese di mercato erano di 58 punti.

Anche i nuovi ordini subiscono un rallentamento nell'attività manifatturiera, con un dato registrato a novembre di 65.1 punti, contro i 67.9 punti di ottobre, dato che rimane comunque elevato. L'unica seria delusione del report rimane l'occupazione nel settore manifatturiero, che secondo l'ISM termina in territorio di contrazione, registrando nel mese di novembre un dato a 48.4 punti, rispetto al dato precedente di 53.2 punti e a un'attesa di 51.4.

Passiamo ora al dato PMI del settore servizi sempre a cura dell’ISM. A novembre ha fatto riscontrare un calo a 55.9 punti, rispetto ai 56.6 punti del mese di ottobre; anche le previsioni si aspettavano un dato al rialzo a 56 punti. Anche i nuovi ordini subiscono un calo a 57.2 punti, rispetto ai 58.8 punti di ottobre e un atteso dagli analisti di 57 punti. Mentre un lieve miglioramento si registra sul dato riguardante l'occupazione nel settore dei servizi, che a novembre riporta 51.5 punti, rispetto al dato precedente di 50.1 punti e con un'attesa a 50 punti. A guardare questi dati sembra che la seconda ondata di pandemia non abbia assolutamente impattato nell’economia a stelle e strisce. Viene il sospetto che i dati non colgano appieno l’omogeneità delle aziende nei campioni di raccolta.

Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 28 novembre, hanno interrotto 2 settimane di robuste salite, ammontando a 712 mila, scendendo di molto rispetto alle 787 mila richieste della settimana precedente e alle aspettative di 775 mila nuove richieste. Il dato potrebbe essere stato disturbato dalle festività per il ringraziamento.

E veniamo al dato “clou” mensile del rapporto sul lavoro. Numeri nettamente peggiori delle attese per i nuovi occupati non agricoli del mese di novembre, sono stati creati solo 245mila nuovi posti di lavoro nel settore pubblico, a fronte dei 610mila di ottobre (dato rivisto da 638mila) e contro attese degli analisti per 469mila.

Stesso discorso, se non peggio, nel settore privato nel quale sono stati creati 344mila nuovi posti di lavoro, a fronte di 877mila del mese di ottobre (dato rivisto da 903mila) e contro attese per 589mila.

Il tasso di disoccupazione totale a novembre scende al 6,7%, rispetto al 6,9% di ottobre e al pronostico del 6,8% ma, in realtà, la disoccupazione vera è sopra l’8%.

Infine, concludiamo con il dato, un po' vecchiotto, sui nuovi ordini di fabbrica di ottobre; aumentati dell'1% rispetto al mese di settembre dove il dato era dell'1,3%, comunque migliore rispetto alle attese di mercato poste allo 0,8%.

PORTAFOGLIO AZIONARIO

Onestamente ci stiamo abituando molto bene. Anche questa settimana ed ancora una volta siamo riusciti a portare a casa un bel tozzo di pane sul Portafoglio LombardReport con la strategia sulle azioni internazionali, andando a Target sul titolo del Nyse, DOCUSIGN, con la prima metà della posizione guadagnando un + 24,40%, mentre siamo entrati in acquisto sul titolo italiano ENEL. Ancora nulla di fatto con gli altri due ordini sui titoli italiani, mentre spunta all’orizzonte un nuovo ordine, con la strategia NASDAQ Weekly, sul titolo REGENERON PHARMA in Buy Limit.

Passiamo ora al Portafoglio “The Challenge” che, alla faccia dell’investimento difensivo a medio-lungo termine, ci sta facendo fuori tutti i titoli immessi a suo tempo. Questa settimana è stato il turno del titolo italiano EUROTECH con un guadagno del + 23,38%, cui è seguito il target sul titolo del NYSE, FASTLY con un guadagno del + 22,11%. Anche sul resto del Portafoglio non possiamo lamentarci con AURORA sulle montagne russe, ma se non scende almeno a 7 $ non acquisteremo il secondo lotto quindi, tanto vale che prenda il volo. Il titolo ZOOM era arrivato quasi a target prima dei dati economici societari, per poi ridiscendere nonostante dati eccezionali. Qualche dichiarazione riportata da analisti parlano di un trend che non può, in futuro, proseguire a questi livelli. E ci crediamo anche noi, visto che rispetto allo scorso anno ha riportato un aumento del fatturato del 367%. Fermo restando che la società ha dichiarato performance a tre cifre anche nel 2021. Aspettiamo e vediamo. Noi siamo molto fiduciosi. Infine ricordiamo a tutti voi, che abbiamo implementato il Portafoglio con un disclaimer contenente il link che porta alla visione delle operazioni storiche fino ad oggi.

Alla prossima.

FOCUS SU TITOLI

APPLE. Nonostante il recentissimo lancio di Iphone 12 nelle sue due versioni Max e small, con funzionalità 5G, l'azienda di Cupertino volge già il suo sguardo al prossimo futuro. Il 2021 potrebbe portare al lancio di Iphone 13, che implementerà la tecnologia 5G con una migliore ricezione rispetto al suo predecessore, pioniere della nuova tecnologia. Anche sul fronte dei personal computer, la tecnologia dei MacBook potrebbe svilupparsi nel 2021 con nuovi modelli a schermo LED e tecnologia touch screen, oltre che all'implementazione dei chip progettati internamente da Apple, gli M1.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA.

ANALOG DEVICES + 4,52%. La società è impegnata nella progettazione, produzione e commercializzazione di un portafoglio di segnali analogici, segnali misti e digitali ad alte prestazioni, elaborazione di circuiti integrati utilizzati in tutti i tipi di apparecchiature elettroniche, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2020 pari a 1,44 $/az. su un fatturato di 1,53 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,32 $/az. su un fatturato pari a 1,44 mld $. I ricavi sono aumentati del 5,8% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel primo trimestre fiscale 2021 tra 1,20 e 1,40 $/az. su un fatturato tra 1,43 e 1,57 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,27 $/az. su un fatturato di 1,42 mld $.

Vincent Roche, presidente e CEO della società, ha dichiarato: “Abbiamo prodotto risultati nel quarto trimestre superiori alla fascia alta delle nostre previsioni. Abbiamo aumentato i ricavi in ​​tutti i nostri mercati B2B, ampliato i margini operativi e aumentato l'EPS di due cifre anno su anno. L'anno fiscale 2020 ha rappresentato un periodo di progresso strategico in uno scenario senza precedenti, i nostri risultati continuano a evidenziare l'insaziabile domanda di soluzioni analogiche e di segnali misti ad alte prestazioni. Nel complesso, abbiamo imparato molto in questo periodo impegnativo e continuato a eseguire lavori ad alto livello per generare e acquisire valore per tutte le parti interessate".

AUTODESK + 1,90%.  E’ una società di software e servizi di progettazione, che offre soluzioni ai clienti nei mercati dell'architettura, dell'ingegneria, delle costruzioni, della produzione, delle infrastrutture e dei media digitali, ha riportato utili nel terzo trimestre 2020 pari a 1,04 $/az. su un fatturato di 952 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,96 $/az. su un fatturato pari a 942,24 mln $. I ricavi sono aumentati del 16,0% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre 2020 tra 1,04 e 1,10 $/az. su un fatturato tra 1,0 e 1,01 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,06 $/az. su un fatturato di 1,0 mld $.

Andrew Anagnost, presidente e CEO di Autodesk, ha affermato: "I nostri ottimi risultati nel terzo trimestre riflettono il crescente valore della nostra piattaforma basata su cloud e la resilienza del nostro modello di business in abbonamento. I nostri clienti aziendali stanno intraprendendo la propria trasformazione digitale e, consentendo tale trasformazione, stiamo diventando partner strategici firmando con loro contratti a nove zeri. Siamo fiduciosi nei nostri obiettivi fiscali 2023 e ci aspettiamo di vedere una crescita a due cifre da quel periodo in poi. I ricavi, gli utili ed il flusso netto di cassa del terzo trimestre sono stati superiori alle aspettative, guidati dalla forza delle nostre buone performance di rinnovo degli abbonamenti e dal continuo successo con i clienti aziendali”.

DOLLAR TREE + 2,37%. La società ha una catena di negozi discount che offrono merce al prezzo fisso di 1,00 $, ha riportato utili nel terzo trimestre 2020 pari a 1,39 $/az. su un fatturato di 6,18 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,15 $/az. su un fatturato pari a 6,12 mld $. I ricavi sono aumentati del 7,5% su base annua.

Mike Witynski, presidente e CEO della società, ha dichiarato: "Sono incredibilmente orgoglioso degli sforzi del nostro team per continuare a servire i clienti in modo efficace, promuovendo al contempo miglioramenti operativi in ​​entrambi i brand. Dollar Tree ha registrato la migliore performance di vendita negli ultimi dieci trimestri, insieme a un miglioramento di 50 punti base del margine operativo. In Family Dollar, il miglioramento continua poiché il team ha registrato un aumento delle vendite del 6,4%, con 230 punti base di miglioramento del margine di profitto lordo e un miglioramento di 250 punti base del margine operativo".

NETAPP + 12,64%. L'azienda è un fornitore di soluzioni per la gestione dei dati, che semplificano le complessità di archiviazione, gestione, protezione e archiviazione dei dati aziendali, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2021 pari a 1,05 $/az. su un fatturato di 1,42 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,73 $/az. su un fatturato pari a 1,31 mld $. I ricavi sono aumentati del 3,3% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel terzo trimestre fiscale 2021 tra 0,94 e 1,02 $/az. su un fatturato tra 1,34 a 1,49 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,89 $/az. su un fatturato di 1,35 mld $.

Il CEO della società, George Kurian, ha dichiarato: "Nel secondo trimestre, NetApp ha nuovamente ottenuto ottimi risultati, realizzando con successo il piano di scalare il business cloud mentre cresceva nel mercato dello “storage”. Abbiamo anche introdotto nuovi prodotti e servizi significativi che aumentano ulteriormente la nostra strategia “Data Fabric”. Siamo un’azienda che beneficia della crescente importanza per i dati e siamo in una posizione unica per aiutare i clienti nelle loro trasformazioni digitali. Sono fiducioso nella nostra capacità di guidare la crescita a lungo termine, estendere la nostra leadership nel cloud ibrido e fornire valore a clienti, partner, ed azionisti".

SYNOPSYS + 5,08%. La società produce software di automazione della progettazione elettronica per l'industria dei semiconduttori, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2020 pari a 1,58 $/az. o 0,37 $/az. su un fatturato di 1,025 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,57 $/az. su un fatturato pari a 1,03 mld $. I ricavi sono cresciuti del 20,5% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel primo trimestre fiscale 2021 tra 1,44 e 1,49 $/az. su un fatturato tra 935 e 965 mln $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,43 $/az. su un fatturato di 968,3 mln $.

Aart de Geus, presidente e co-CEO della società, ha affermato: “Synopsys sta entrando nell'anno fiscale 2021 con un considerevole aumento finanziario, tecnologico e di clienti, in quanto abbiamo sostanzialmente superato il nostro piano originale con un'eccellente crescita dei ricavi, dei margini operativi, degli utili e del flusso netto di cassa. Guardando al futuro, la domanda del mercato è forte, alimentata da tecnologie complesse e una moltitudine di verticali di alto profilo. La nostra continua innovazione fornisce prodotti di capacità altamente avanzate in tutto il portafoglio ordini. Nell'anno fiscale 2021, miriamo a superare i 4 miliardi di dollari di fatturato, con continua espansione del margine operativo, crescita degli utili per azione.

SPLUNK – 21,06%. La società fornisce software. Il suo prodotto più avanzato è Splunk Enterprise, piattaforma di intelligenza operativa proprietaria, composto da funzionalità di raccolta, indicizzazione, ricerca, analisi dei rapporti e gestione dei dati, ha riportato una perdita nel terzo trimestre 2020 pari a 1,26 $/az. su un fatturato di 559,0 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,09 $/az. su un fatturato pari a 613,03 mln $. I ricavi sono diminuiti del 10,8% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha detto di aspettarsi un fatturato per il quarto trimestre compreso tra 650 e 700 $ mln. L'attuale stima degli analisti sui ricavi è pari a 777,72 mln $.

ll CFO di Splunk, Jason Child, afferma: "Proprio come abbiamo visto nel secondo trimestre, l'incertezza e la volatilità per i fattori macro sono rimaste anche nel terzo trimestre, facendo sì che i clienti ritardassero gli impegni di spesa. Di conseguenza, la chiusura per diverse transazioni di grandi dimensioni sono diminuite notevolmente nelle ultime settimane del terzo trimestre, con conseguente prenotazioni totali al di sotto delle aspettative".

TRIP.COM – 2,48%.  La Società è la più grande agenzia di prenotazioni, sistemazioni alberghiere e biglietti aerei in Cina, ha riportato utili nel terzo trimestre 2020 pari a 0,34 $/az. su un fatturato di 805,0 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,17 $/az. su un fatturato pari a 788,0 mln $. I ricavi sono diminuiti del 45,2% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha detto di aspettarsi un fatturato per il quarto trimestre compreso tra 690,2 e 749,7 $ mln. L'attuale stima degli analisti sui ricavi è pari a 768,3 mln $.

James Liang, Presidente esecutivo della società, ha dichiarato: "Nel terzo trimestre del 2020, il settore dei viaggi globale ha continuato a essere sottoposto a una pressione significativa dalla pandemia. Tuttavia, in Cina, abbiamo già visto la maggior parte dei nostri principali segmenti di business tornare al livello di attività pre-COVID negli ultimi mesi. La rapida ripresa nel mercato cinese ha dimostrato ancora una volta la forte resilienza del settore dei viaggi. Non vediamo l'ora di riprendere le attività del nostro business su un maggior numero di mercati globali, seguendo le orme di successo a cui abbiamo assistito in Cina".

ULTA BEAUTY - INV.   L a società è un rivenditore di prodotti di bellezza che offre acquisti per prodotti di massa e per saloni e servizi per saloni negli Stati Uniti, ha riportato utili nel terzo trimestre 2020 pari a 1,64 $/az. su un fatturato di 1,55 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,49 $/az. su un fatturato pari a 1,56 mld $. I ricavi sono diminuiti del 7,8% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.

L'A.D. della società, Mary Dillon, afferma: “Sebbene i piani per l'anno fiscale 2021 non siano stati finalizzati, la società conta di aprire almeno 30 nuovi negozi nel 2021. La società continuerà a valutare questi piani in base alla domanda e all'economia di ubicazione, inclusi i costi da sostenere. Inoltre la società prevede che le spese in conto capitale saranno comprese tra i 150 e 160 mln $, rispetto alla precedente previsione di 180 e 200 mln $ anche in considerazione della decisione di sospendere la sua prevista espansione in Canada che avrebbe comportato spese per 30/40 mln $."

ZOOM VIDEO COMM. – 13,06%. La società fornisce una piattaforma di comunicazione basata su cloud concentrata sul miglioramento dell'esperienza di videoconferenza, comprese funzionalità come riunioni collaborative online, funzionalità di chat e voce e condivisione di file collaborativa, ha riportato utili nel terzo trimestre 2020 pari a 0,99 $/az. su un fatturato di 777,2 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,76 $/az. su un fatturato pari a 693,95 mln $. I ricavi sono aumentati del 367% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre 2020 tra 0,77 e 0,79 $/az. su un fatturato tra 806,0 e 811,0 mln $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,66 $/az. su un fatturato di 730,11 mln $.

Eric Yuan, fondatore e CEO di Zoom, ha dichiarato: “Rimaniamo concentrati sulle esigenze di comunicazione dei nostri clienti e delle comunità, mentre affrontano questo periodo pandemico adattandosi a un nuovo mondo del lavoro, da qualsiasi luogo, utilizzando Zoom. Aspiriamo a fornire la piattaforma di comunicazione più innovativa, sicura, affidabile e di alta qualità per aiutare le persone a connettersi, collaborare, creare e apprendere. La forte domanda e l'esecuzione hanno portato a una crescita dei ricavi del 367% anno su anno con una solida crescita del reddito operativo e del flusso netto di cassa nel terzo trimestre fiscale. Prevediamo di rafforzare la nostra posizione di mercato nell'anno fiscale 2021 con un aumento del fatturato totale tra i 2,575 / 2,580 miliardi di dollari, utili tra 2,87 e 2,97 $/az, ovvero un aumento di circa il 314% anno su anno".

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Pagina a cura di GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO