Certificati sotto la lente – Se i bancari italiani non vanno troppo su ecco un strumento a yield 9% e barriera al 50%


L’effetto “autocallable” potrebbe determinarne un rimborso anticipato proprio su posizioni di forza. Se così non fosse il rendimento annuo si rivelerebbe maggiore di quello da dividendi dei sottostanti.

Cedole & dividendi

La società svizzera Leonteq (attraverso la filiale Leonteq Securities Ag, Guernsey – Gran Bretagna) è un nome entrato da poco sul Sedex. Fra i sui certificati ne segnaliamo uno certamente interessante nella fase in corso di rinnovato interesse per il sistema bancario italiano: ha come sottostanti infatti Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Unicredit. Ciò ha spinto le sue quotazioni sopra quota 1.000, esonerandone l’acquisto al momento attuale, anche perché esiste il rischio “autocallable” dal 21 aprile prossimo, ma dal suo esordio ha già toccato due volte la resistenza 1.000. Data la volatilità dei mercati potrebbe quindi far scattare un “buy” in caso di correzione. La struttura appare ben impostata, soprattutto in termini di rendimento cedolare e di una barriera molto generosa al 50%.

Tipologia

Express con barriera

Isin

CH0499660642

Sottostanti

Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Unicredit

Valuta

Euro

Data emissione

24/10/2019

Data scadenza

21/10/2022

Data liquidazione

28/10/2022

Quotazione

Sedex di Borsa Italiana

Prezzo emisisone

1.000 euro

Cedola e relativo meccanismo

2,25% trimestrale. La barriera è ampia, essendo pari al 50%. Sostanzialmente se nessuno dei tre sottostanti dovesse perdere una percentuale pari o superiore appunto al 50% alla data di osservazione (21 gennaio – 21 aprile – 21 luglio e 21 ottobre) rispetto al prezzo di fixing iniziale, si otterrebbe un rendimento del 9% annuo. E’ inoltre previsto l’effetto memoria: se una cedola non dovesse essere distribuita, non sarebbe definitivamente persa, ma memorizzata, con la possibilità di recuperarla in una delle successive date di osservazione. La prima cedola di 22,5 euro è già stata pagata

Valori fixing iniziale

2,253 € per Intesa Sanpaolo (con barriera cedolare e capitale a scadenza a 1,127), 10,59 € per Mediobanca (con barriera cedolare e capitale a scadenza a 5,295) e 11,742 € per Unicredit (con una barriera a cedolare e capitale a scadenza a 5,871)

Opzione autocallable

Sono previste dieci finestre in cui può attivarsi l’opzione appunto autocallable (dalla data di osservazione del 21 aprile 2020). Se i sottostanti dovessero trovarsi sopra il valore di fixing iniziale, l’investitore riceverebbe tutte le cedole dovute fino a quel momento più il rimborso del capitale iniziale (100%)

Scadenza

Sono possibili due opzioni:

1°) se tutti i sottostanti si trovassero sopra i rispettivi valori barriera, si riceverebbe l’ultima cedola dovuta (e ogni eventuale coupon precedentemente non pagato e portato a memoria), più il rimborso dell’intero capitale nominale a 100

2°) se uno o più sottostanti dovessero trovarsi sotto i valori barriera, l’investitore riceverebbe il capitale nominale decurtato della perdita percentuale registrata dal sottostante con la performance peggiore. Monitoraggio della barriera quindi solo alla scadenza, salvo sia scattata l’opzione “autocallable”

La valutazione dei sottostanti

Performance a un anno di Banca Intesa +25,4% con trend accelerativo nel mese di febbraio. Performance a un anno di Mediobanca +23,9% con massimo a 10,96 euro a novembre e successiva correzione. Performance a un anno di Unicredit +36,4% con forte accelerazione dal 1° febbraio scorso

Volatilità media dei titoli

Intesa Sanpaolo 18,5% - Mediobanca 19,4% - Unicredit 31%

Punti forti

Il rendimento annuo se non scatta l’opzione “autocallable” – La barriera di protezione al 50% - L’effetto memoria per le cedole

Punti deboli

Il rischio di rimborso anticipato sulla forza dei sottostanti – Non c’è partecipazione a eventuali performance positive dei tre titoli – Il “worst off”, ovvero a scadenza sotto la barriera decurtazione in base alla perdita percentuale registrata dal sottostante con peggiore performance

Quando comprarlo

Su debolezza dei sottostanti, sempre che non ci sia il rischio di un crollo sotto la barriera a scadenza del 50%