SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. ESCE OGNI INIZIO SETTIMANA.
IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
ASTENERSI PRIMA DI AVERE COMPRESO CON ESATTEZZA IL PROFILO DI RISCHIO E LE CARATTERISTICHE TECNICHE DEL SERVIZIO CON LA LETTURA DELLE SPIEGAZIONI POSTE NELLA DICITURA "Il Portafoglio LombardReport": (clicca qui >>>)
CONSIGLIAMO DI SEGUIRE IN PAPER TRADING LE OPERAZIONI PER QUALCHE SETTIMANA PRIMA DI APPLICARLE.
Nell’articolo della scorsa settimana, predicavamo prudenza visti gli alti livelli di ipercomprato sui tre principali indici azionari USA, e che il Put/call ratio stava, gradatamente, andando verso un rapporto di 0,33 che sanciva l’enorme euforia, ovviamente rialzista, su indici e titoli azionari. Ed ecco, puntuale o quasi, che proprio agli inizi di questa settimana il rapporto ha segnato 0,37 andando sotto questo valore solo 4 volte negli ultimi 16 anni. La media a 10 giorni è a 0,47 ed è successo una sola altra volta negli ultimi 15 anni, nell'aprile del 2010 e che è bastata una giornata come quella di giovedì per far balzare l’indice della volatilità (VIX CBOE) da 25/26 a oltre 42 confermando che giornate di alta volatilità saranno sempre ben presenti nelle prossime settimane, rendendo il posizionamento di breve una vera scommessa al casinò. Abbiamo notato come il ribasso abbia travolto tutti gli asset: l'azionario è crollato, le commodities pure (Petrolio WTI - 12% in due giorni), i rendimenti si sono fortemente contratti (quello sul decennale di Stato sceso di sei punti base, allo 0,67%), gli spread sono saliti, e perfino il mercato dei cambi ha reagito, con il Dollaro tornato in denaro (sempre in due giorni +1,5%), le divise emergenti in ritirata. In denaro l'oro, anche se quando la price action si è fatta scomposta, è arretrato un po' anche lui a conferma di ciò che è successo in marzo quando le “margin call” dei Portafogli sono scattate alimentando lo short su tutti gli asset.
Le cause che abbiano potuto incidere su questo momentaneo tracollo potrebbero essere due: le notizie provenienti dal versante sanitario circa il timore che le possibilità della seconda ondata aumentino dopo la revoca delle attuali restrizioni (già in forte aumento in Florida, Nevada, California, Texas, Arkansas ed aumenti più contenuti in altri 20 Stati) e, soprattutto, le dichiarazioni della FED uscite la sera precedente, circa la loro valutazione dell'economia vista un po' più debole di quanto si aspettasse il mercato, la discesa di giovedì sull’azionario (S&P500 - 6,8%) oltre ad essere stata imponente come percentuale giornaliera è avvenuta con volumi altissimi (al netto dei contratti in rollover) come nello scorso 12 marzo. Il rimbalzo del giorno seguente di appena 1/5 delle perdite precedenti e fino ad un 1/2 di pullback rappresenterebbe il classico rimbalzo del “gatto morto”.
Ma ecco uscire fuori una contraddizione in merito a questo scenario non certo positivo, le richieste di prestiti per l’acquisto di una casa sono aumentate del 5% la scorsa settimana rispetto alla settimana precedente e sono aumentate del 13% rispetto a un anno fa, secondo l’indice destagionalizzato della Mortgage Bankers Association. Joel Kan, economista di MBA ha dichiarato: “La ripresa del mercato degli acquisti continua a guadagnare terreno, con l’indice destagionalizzato che ha raggiunto il livello più alto da gennaio. L’attività di acquisto è aumentata per l’ottava settimana consecutiva”. E ciò senza aiuti fiscali o abbassamento delle aliquote che, anzi, sono salite marginalmente al 3,38% dal 3,37% per i prestiti conformi con un acconto del 20%.
Passiamo ora ad analizzare i tre principali indici azionari sottolineando le diverse configurazioni grafiche che hanno confermato la grande forza dell’indice tecnologico rispetto agli altri due. Il NASDAQ100 è riuscito a salire, nella giornata di mercoledì, in controtendenza col resto degli indici, chiaramente attirato da quota 10.000 e supportato dai nuovi massimi contemporanei di alcuni dei suoi campioni: AMAZON, APPLE, FACEBOOK, a far registrare un nuovo massimo storico a 10155.20 per poi ripiegare nelle due sedute successive ma con perdite contenute, sempre in rapporto agli altri due indici.
Modificato il conteggio delle onde, al rialzo dopo aver rotto l’area psicologica dei 10.000 punti ora i target si trovano in area 10350 e successivamente in area 10650, estensione rispettivamente del 127,2% e 138,2% di onda 3, mentre al ribasso troviamo come primo livello l’area 9250, ritracciamento del 27,2% dai minimi ed a seguire l’area 8850, ritracciamento del 38,2% e swing di metà maggio. La settimana si è chiusa a 9663.77 con una perdita del – 1,63% che porta il segno positivo da inizio 2020 al + 10,66%.
Brutto pattern grafico per l’indice S&P500 con un inedito “island reversal”, fortunatamente non inficiato (ancora) dalla rottura al ribasso della M.M. a 200 (semplice). Vedremo se la prossima settimana l’indice riuscirà, al rialzo, a chiudere il Gap e portarsi nuovamente in area 3250, dove sosta un altro Gap fino a 3330 mentre, al contrario, primo supporto in area 2950, ritracciamento del 27,2% dai minimi e M.M. EXP a 200 ed a 50, poi area 2835. La settimana di contrattazione si è chiusa a 3041.31 con una perdita del – 4,78% che ha portato il deficit da inizio anno a – 5,86%.
Infine anche l’indice DOW JONES, presenta il pattern grafico di un "island reversal" con l’aggravante della M.M a 200 (semplice) a fare da spartiacque. Figura più unica che rara. Il ribasso si è fermato proprio in area 25000 (zona con ben 4 minimi giornalieri) e ritracciamento del 27,2% dai massimi relativi, a seguire altro supporto in area 24000 con relativa chiusura di un Gap di fine maggio. Al rialzo resistenza della M.M. a 200 e chiusura del Gap di giovedì scorso. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 25605.54 il che porta una perdita del – 5,55% ed il deficit da inizio anno al – 10,28%. Di seguito i relativi grafici:
ORO INDEX
I prezzi dell’oro hanno segnato il loro miglior guadagno settimanale da aprile, in parte dovuto alla peggiore sessione di negoziazione dei titoli azionari nella giornata di giovedì ed in parte per le preoccupazioni per il benessere dell’economia globale nel prossimo futuro.
Come sempre riportato, il mercato dell’oro potrebbe e dovrebbe essere un buon modo per coprire un mercato azionario potenzialmente in ipercomprato in relazione anche con un indebolimento del dollaro USA ed in un ambiente a basso tasso di interesse. Guardando all’ ETF in USD, l’SPDR Gold Shares Trust (GLD) che investe sui futures dell’oro sottostanti, i valori stanno tornando potenzialmente sui massimi e stessa cosa ci attendiamo dal nostro investimento, anche se in €, sull’ETF della Wisdom Tree (PHAU) con la strategia “The Challenger”. La settimana della commodity si è chiusa a 1730.75 $/oz. con un buon rialzo del + 2,71% che porta il guadagno da inizio anno al + 14,07%. Di seguito il grafico weekly dell’ORO INDEX:
LA POLITICA USA DI DONALD TRUMP
I rapporti positivi sui dati di ripresa economica negli Stati Uniti nel mese di maggio fanno ben sperare l'amministrazione Trump su un accordo di fase 4 che continui ad incentivare l'economia a stelle e strisce, attraverso ulteriori stimoli finanziari e riduzioni di tasse sui salari, ma che possa essere “ridisegnata” in base a quelli che saranno i dati futuri del mese di giugno: Trump ha chiesto che si possa valutare la necessità degli incentivi di aiuto più radicali proposti dai democratici, mentre questi ultimi affermano che non è il momento di ritirarsi dai trilioni di dollari spesi in aiuti federali per ridurre l'impatto della pandemia.
Il segretario del Tesoro Mnuchin ha affermato che la possibile nuova chiusura dell'economia americana porterebbe a una nuova ondata di malessere generale e sarebbe un'opzione impraticabile, impegnandosi a garantire sostentamento all'economia con un lavoro coadiuvato dal presidente e dalla Banca Centrale; quest'ultima, a tal proposito, nella riunione di mercoledì, ha stabilito i tassi di interesse fermi allo 0,25%, dimostrandosi ancora una volta elemento chiave nell'affrontare la crisi.
Ma ciò non ha impedito al Presidente Trump, nella giornata di giovedì, di lanciare questo tweet: “La Federal Reserve ha torto così spesso !”. Dopo una pausa di qualche settimana, riprendono gli attacchi contro la FED, mettendo in discussione le sommesse previsioni economiche della banca centrale dopo la riunione del FOMC. Le prospettive mediane dei membri del Federal Open Market Committee hanno visto un calo del 6,5% del PIL per il 2020 e tassi di interesse pari a zero per almeno i prossimi due anni, mentre l’economia lotta con una recessione causata dalla pandemia. Ma la previsione indicava anche guadagni del 5% e del 3,5% negli anni successivi, il che in realtà contrasta con l’affermazione di Trump di: “uno dei nostri migliori anni di sempre”. Se le prospettive per il 2021 saranno corrette, sarebbe davvero l’anno migliore per gli Stati Uniti dal 1984.
Nel frattempo Trump, oltre che a riaprire la campagna elettorale vis a vis con gli elettori, cercando di riprendere le adunanze bruscamente interrotte dal covid-19, sta discutendo circa la riforma delle forze di polizia, che vede però una contrapposizione con le proposte della Camera dei Democratici, i quali vorrebbero riforme nette e molto più dure di quelle che il Presidente è disposto a garantire; si è parlato della creazione di un database con nomi, cognomi, descrizione dei fatti degli agenti che perseguono una condotta non consona al servizio che stanno svolgendo ma ancora non c'è nulla di certo; unica certezza sono state le parole di Trump durante un viaggio in Texas, dove ha parlato di riforme che punteranno a migliorare la formazione della polizia americana, garantendo istruzione al lavoro ottima e ottimo equipaggiamento per svolgerlo al meglio.
A 5 mesi dalle prossime elezioni presidenziali, iniziano a circolare i primi sondaggi di un certo rilievo circa il grado di approvazione dell’operato del Presidente Donald Trump. L'ultima lettura proviene da un sondaggio da parte della società Gallup effettuato dal 28 maggio al 4 giugno, durante le proteste avvenute in tutto il paese dopo la morte del 25 maggio di George Floyd. Il consenso è sceso al 39% tra le proteste a livello nazionale sull'ingiustizia razziale. Le valutazioni quest'anno erano state le migliori della sua presidenza ma ora sono tornate vicino alla sua media del 40%.
I commenti e le azioni di Trump in risposta alle proteste della scorsa settimana, incluso il voto di inviare truppe militari statunitensi nelle città per reprimere le proteste violente, sono stati controversi. L'amministrazione è stata ampiamente criticata dopo che la polizia di Washington, DC, ha usato sostanze irritanti chimiche per disperdere i manifestanti pacifici da un'area poco prima che il presidente posasse per le foto di fronte a una chiesa vicina.
L'ultima valutazione di approvazione del lavoro di Trump è diminuita significativamente tra tutti i gruppi di parti e con margini simili tra loro. Ciò include un calo di sette punti percentuali tra repubblicani (all'85%) e indipendenti (al 39%) e nove punti tra i democratici (al 5%).
Per quanto riguarda la politica economica, il 47% degli americani approva la gestione dell'economia da parte del presidente Trump, un calo dal 63% a gennaio e dal 58% a febbraio. L'approvazione della gestione dell'economia di Trump non era stata inferiore al 50% dal novembre 2017, quando il consenso era al 45%.
Anche su questa valutazione, in media sopra la soglia del 50% con il picco a gennaio scorso al 63%, la discesa repentina va ascritta soprattutto alla gestione del Coronavirus (42%) ed alla gestione della politica estera (41%).
LA POLITICA DELLA FEDERAL RESERVE
Come già anticipato, la FED si è riunita nella giornata di mercoledì per discutere sui tassi di interesse da applicare, i quali rimarranno invariati allo 0,25% fino al 2022 ed oltre; Powell ha sottolineato come gli sforzi congiunti che hanno visto scendere in campo una politica monetaria forte affiancata da un’altrettanta consistente politica fiscale hanno potuto ridurre l'impatto catastrofico della pandemia a livello economico e sociale; tuttavia, sempre secondo il presidente FED, l'attuale crisi della sanità pubblica inciderà pesantemente nel breve termine sull'attività occupazionale degli americani e sull'inflazione, arrivando a prospettarsi piuttosto rischiosa nel medio periodo. Al termine del vertice del FOMC la banca centrale ha anche deciso un ampliamento del Main Street Program. Lo schema, che dovrebbe partire a breve, vede il taglio dei performing loans scendere a 250.000$ da 500.000, e l'estensione passare da 4 a 5 anni, con possibilità di rinviare i pagamenti del capitale per 2 anni. Alle banche sarà chiesto di tenere solo il 5% del prestito, non più il 15%. Attualmente il suo bilancio si attesta con un attivo di 7 trilioni di dollari, la FED prevede che il Pil degli Usa scenderà fino al -6,5% nel corso di quest'anno, per poi riprendersi leggermente, arrivando al -5% nel 2021 fino al -3,5% nel 2022; tutto verrà decretato anche da una possibile seconda ondata della pandemia, che potrebbe rimettere in vigore le restrizioni totali delle attività economiche.
Nella conferenza stampa Il Presidente Powell è sembrato molto preoccupato ed ai mercati non piacciono le persone preoccupate. Le frasi pronunciate: “i tassi restano a zero per almeno due anni ed oltre”, “incertezza sull’andamento dell’economia”, “continuiamo ad acquistare titoli per 80+40 mld $ al mese”, “ci saranno milioni di americani che resteranno senza lavoro dopo che questo uragano sarà passato”. Il messaggio che secondo noi è passato è che la ripresa richiederà tempo, moltissimo tempo, che lo scenario è incertissimo, e che i danni alla struttura sociale si sentiranno. Di contro proprio sull’ultima domanda relativa all’attuale eccessivo valore degli asset e del rischio bolla, ha preferito glissare non tanto per evidente imbarazzo circa le sue dichiarazioni pre-Covid nelle quali già sosteneva che i valori degli asset erano nettamente elevati (oggi cosa avrebbe dovuto dire ?), quanto per non deludere i mercati azionari la cui tenuta è questione di stabilità sociale viste le decine e decine di migliaia di nuovi conti che sono stati aperti sui broker e la marea di trader dopati che si buttano a giocare sull’azionario senza commissioni, con salite dell’ 800% e discese del 900% in 48 ore. In parole povere un Powell tra l’incudine ed il martello che senza regole ben precise potrebbe perdere autorevolezza, facendo il gioco di Trump.
Nella giornata di venerdì ha parlato il Presidente della FED di Richmond, Thomas Barkin, il quale ha espresso la sua preoccupazione su alcune differenziazioni tra mondo degli affari e azione governativa su alcune parti del territorio nazionale. Barkin sostiene che per arrivare ad una ripresa economica piena si debba agire all'unisono, in modo tale da poter coordinare e sviluppare uno standard di sicurezza tale che consumatori e lavoratori si sentano sicuri nell'adempiere ai ruoli per cui sono preposti nello scacchiere economico: produrre e consumare. Barkin, inoltre, si è detto preoccupato per un eventuale calo drastico del PIL del secondo trimestre, che potrebbe scendere addirittura del 40% annuo e non si è detto nemmeno soddisfatto dei dati sull'occupazione di maggio, dichiarando che i dati sulla disoccupazione sono ricaduti in maniera drastica e sproporzionata soprattutto sugli adolescenti e sulla comunità afro americana. Tuttavia, conclude dicendo che, se un'altra ondata del virus non ci sarà l'economia sarà sulla buona strada per una lenta ma piena ripresa e fondamentale rimarrà lo sforzo della FED nell'accompagnare gli Stati Uniti alla normalità economica.
DATI MACROECONOMICI
Iniziamo con l'indice dei prezzi al consumo di beni e servizi, (dato depurato dalle componenti volatili quali cibo e energia), che si attesta nel mese di maggio al -0,1 %, perfettamente in linea con le aspettative degli analisti e migliore del dato del mese precedente del -0,4%. Il medesimo dato su base annua si attesta al 1,2%, di poco sopra le stime attese al 1,1% e in calo rispetto alla rilevazione del mese precedente (1,4%).
Anche il dato sulla variazione di vendita dei prezzi di beni e servizi da parte dei produttori, nel mese di maggio, si attesta in linea con le aspettative con un -0,1%, migliorando rispetto al dato di aprile del -0,3%; il medesimo dato su base annua ottiene un decremento dello 0,3% rispetto a un dato atteso di 0,4% e di un dato precedente dello 0,6%.
Le richieste dei sussidi di disoccupazione su base settimanale, (rif. settimana dal 4/06/2020 al 11/06/2020), dopo una lunga serie di dati negativi si aprono in positivo con un dato in calo a 1,542 milioni di richieste a fronte della settimana precedente di 1,897 milioni e un dato atteso di 1,550 milioni.
Non fatevi ingannare dal dato di disoccupazione al 13,3% in quanto, come riportato nell’articolo della settimana precedente e come confermato da questo interessantissimo articolo al riguarda di Zero Hedge, la disoccupazione REALE è ben più alta (16%):
https://www.zerohedge.com/markets/great-divide-between-stocks-economy
Infine diamo uno sguardo all'indice preliminare del mese di giugno, fornito dall'Università del Michigan, sulla fiducia dei consumatori in relazione alle aspettative economiche attuali e future; il dato effettivo è in miglioramento a 78,9 punti, migliore rispetto alle aspettative di 75 e del dato precedente di 72,3 punti.
FOCUS SU TITOLI
AMAZON - 2,50%. L'Attourney General of New York, Letitia James, è il principale ufficiale legale dello stato di New York ed è a capo del dipartimento di giurisprudenza del governo statale; questo organo ha fatto una serie di accertamenti sul territorio a seguito di un licenziamento operato da AMAZON ai danni di un suo dipendente che aveva indetto uno sciopero denunciando condizioni di lavoro non sicure all'interno dei propri magazzini e di averne licenziati molti altri che stavano organizzando adunanze per i medesimi motivi. Dall'inizio della pandemia circa otto lavoratori sono deceduti a causa del virus e molti altri sono stati infettati. La Società ha replicato sostenendo le proprie politiche di sicurezza e asserendo di aver concesso ai propri lavoratori dal primo di marzo al primo di maggio tempi illimitati di congedo lavorativo per occuparsi della salute personale e dell'assistenza ai famigliari. Gli accertamenti sulle presunte violazioni da parte della società sono ancora in corso.
MICROSOFT + 0,28%. La Società annuncia l'uscita sul mercato del suo nuovo smartphone Surface Duo pieghevole, che sarà prevista con largo anticipo entro il 5 di agosto, entrando in diretta concorrenza con Samsung e facendo circolare il proprio device prima che l'azienda Sud Coreana presenti il nuovo Galaxy Fold 2; inoltre MICROSOFT si è unita alla politica di IBM e AMAZON nel vietare la tecnologia di riconoscimento facciale alle agenzie governative, la quale ritornerebbe fruibile solo a seguito di chiare leggi e disposizioni che regolamentino la violenza brutale delle forze di polizia statunitensi.
STARBUCKS – 7,01%. Il colosso di Seattle ha ricevuto un duro colpo dalla pandemia; le vendite a maggio sono diminuite del 43% rispetto all'anno precedente e dovrà nei prossimi 18 mesi chiudere circa 400 negozi ma con conseguente apertura di 300 nuovi negozi concentrandosi su location più adatte al pubblico. Sul fronte sociale e politico STARBUCKS ha introdotto un cambiamento nella sua policy aziendale, che impediva ai dipendenti di indossare magliette apertamente schiarate a livello politico, religioso e razziale; introducendo l'utilizzo di divise a supporto del movimento Black Lives Matter, facendo balzare la società ai fasti di tutti i social media con conseguente cospicuo ritorno di immagine.
PORTAFOGLIO AZIONARIO
Sull’operatività settimanale con il Portafoglio “The Challenger”, come detto nel precedente articolo: “più si alzano i livelli dei prezzi, più si alza il rischio”, e così è avvenuto sui titoli BERKSHIRE HATHAWAY e TECHNOGYM alzando il livello di Target. Se ad inizio settimana sembrava un’ottima strategia, tanto da andare a pochissimi tick dal sospirato guadagno, nei giorni successivi si è rivelata un “mancato giro” soprattutto sul titolo USA sul quale avremmo preso guadagno ed acquistato suppergiù agli stessi prezzi del primo “giro”. Nessun rammarico, certamente, solo una constatazione di quanto sia difficile prendere delle decisioni. Guardando in avanti, siamo entrati in acquisto sul titolo USA, AURORA CANNABIS, mentre tengono bene i titoli HARLEY DAVIDSON e TECHNOGYM, meno sui tedeschi DEUTSCHE LUFTHANSA e TUI AG che avendo corso molto sono stati i primi a soffrire delle prese di beneficio ma, alla lunga, dove scappano ?? Nonostante la discesa dell’azionario, tiene bene l’ETF sul petrolio e recuperiamo valore sull’ETF dell’S&P500 Inverse ed entriamo in guadagno sull’ETF dell’ORO. Strategicamente se i mercati azionari dovessero prendere ulteriori “pacche” valuteremo senz’altro l’acquisto di nuove posizioni su questo Portafoglio. Mentre con il Portafoglio LombardReport in modalità Breakout i titoli stentano a decollare. Su AUTOGRILL e FINCANTIERI (già andati a target) se sul primo siamo riusciti a salvare un minimo guadagno con l’altra metà della posizione, sul secondo ci siamo mangiati il guadagno avuto con la prima metà. ENEL tiene discretamente, meno BONDUELLE, vicino al livello di STOP, male INTEL che negli ultimi due giorni ha perso il – 9,78% prendendo il nostro livello di STOP. Per concludere, dopo le prime giornate negative, sono ricomparsi due nuovi segnali operativi validi per la prossima settimana, con le strategie “swing” in modalità DAILY sul FTSEMIB40 e WEEKLY sul NASDAQ100. Alla prossima.
PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SCORSA SETTIMANA.
ADOBE SYSTEMS + 3,47%. La Società offre una linea di software e servizi utilizzati da professionisti creativi, esperti di marketing, sviluppatori, aziende e consumatori. Ha riportato utili nel 2° trimestre fiscale 2020 pari a 2,45 $/az. su ricavi per 3,13 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 2,33 $/az. su ricavi per 3,16 mld $. Il fatturato è cresciuto del 14,0% su base annua. La società ha dichiarato che prevede utili nel terzo trimestre 2020 pari a 2,40 $/az. su ricavi di 3,15 mld $. L'attuale stima degli analisti è pari ad un uitle di 2,46 $/az. su ricavi di 3,28 mld $.
John Murphy, CFO della Società ha dichiarato: “Adobe ha realizzato un altro trimestre di ricavi record ed ha ampliato la redditività nonostante l'ambiente difficile, dimostrando la resilienza del nostro modello di business. Le entrate del segmento Digital Media sono state di 2,23 mld $, il che rappresenta una crescita del 18% su base annua. Le entrate creative sono cresciute a 1,87 mld $ e le entrate di Document Cloud sono state di 360 mln $”.
LULULEMON – 7,32%. La Società è un designer e rivenditore di abbigliamento tecnico sportivo che opera principalmente in Nord America e Australia. Ha riportato utili nel 1° trimestre 2020 pari a 0,22 $/az. su ricavi per 652,0 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,23 $/az. su ricavi per 688,48 mln $. Il fatturato è diminuito del 16,70% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.
Calvin McDonald, CEO della società ha dichiarato: “A seguito della pandemia di COVID-19, tutti i negozi della società in Nord America, Europa e alcuni paesi dell'Asia del Pacifico sono stati chiusi per una parte significativa del trimestre. Successivamente al 3 maggio 2020, la società ha iniziato a riaprire punti vendita al dettaglio in questi mercati in linea con le indicazioni delle autorità locali. Al 10 giugno 2020, 295 dei suoi negozi gestiti dalla società erano aperti. Rimaniamo fiduciosi sulle opportunità di crescita a lungo termine e riteniamo di disporre di liquidità e mezzi equivalenti sufficienti per soddisfare le nostre esigenze. Al 3 maggio, la società aveva liquidità e mezzi equivalenti pari a 823,0 mln $ e la capacità della sua linea di credito revolving era di 398,2 mln $".
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Pagina a cura di GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO