NASDAQ100 WEEKLY - Settimana di rotazione settoriale sugli indici azionari USA !


SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. ESCE OGNI INIZIO SETTIMANA.

IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
ASTENERSI PRIMA DI AVERE COMPRESO CON ESATTEZZA IL PROFILO DI RISCHIO E LE CARATTERISTICHE TECNICHE DEL SERVIZIO CON LA LETTURA DELLE SPIEGAZIONI POSTE NELLA DICITURA "Il Portafoglio LombardReport": (clicca qui >>>
CONSIGLIAMO DI SEGUIRE IN PAPER TRADING LE OPERAZIONI PER QUALCHE SETTIMANA PRIMA DI APPLICARLE.

Anche in questa settimana “corta” con i mercati USA chiusi, lunedì 25 maggio, per il Memorial Day, Wall Street ha avuto modo di portare a casa dei guadagni e questa volta le performance hanno premiato più l’indice DOW JONES ed a seguire l’S&P500, della “locomotiva” mondiale il NASDAQ100 a sancire una rotazione settoriale che conferma il forte trend in atto sui mercati.

Tutto ciò, nonostante l’innalzamento delle tensioni geopolitiche principalmente tra CINA ed USA, a causa di azioni cinesi contro Hong Kong, marginalmente con Taiwan ma se volesse separarsi una legge cinese del 2005 fornirebbe la base legale per un’azione militare e contro l’India nei confini terrestri del Ladakh non presidiati.

Una buona parte del merito di questi continui rialzi sull’azionario USA è dovuta, come vedremo, alla Banca Nazionale Svizzera dopo la pubblicazione del loro report al 31 marzo di quest’anno. I trader e gli analisti si chiedevano chi avesse acquistato in modo aggressivo titoli USA negli ultimi 2 mesi quando i mercati sono crollati, oltre ovviamente agli investitori al dettaglio. Ebbene la Banca Nazionale Svizzera aveva aumentato di oltre il triplo le sue partecipazioni in titoli azionari USA, da 26,7 miliardi $ nel dicembre 2014 a 97,5 miliardi $ nel dicembre 2019, anche se nell’ultimo anno gli acquisti sono stati minimi a causa delle elevate quotazioni, ha atteso l'occasione giusta che si è materializzata a marzo, continuando a fare acquisti mentre i mercati si schiantavano, aggiungendo all'incirca il 22% (in media) dei titoli ad alta capitalizzazione del mercato tecnologico del NASDAQ. Secondo il report al 31 marzo, la banca centrale possedeva 4,5 miliardi $ in azioni MICROSOFT, 4,4 miliardi $ in APPLE, 3,2 miliardi $ in AMAZON, 2,7 miliardi $ in GOOGLE e 1,6 miliardi $ in FACEBOOK, oltre ad incrementare notevoli acquisti su AT&T e PFIZER.

Questa strategia ha un duplice scopo, la BNS è una delle poche banche centrali, l'altra è la BOJ (Bank of Japan), che acquista apertamente titoli azionari per evitare che il valore del franco svizzero aumenti troppo rapidamente. Il flusso di fondi è semplice: la Banca nazionale stampa franchi svizzeri che poi vende per acquistare dollari USA, deprimendo il valore di una delle valute rifugio più richieste al mondo ed utilizzando i proventi per acquistare titoli azionari statunitensi di cui possiede circa 100 miliardi $. In altri modi, questo è simile a quello che fa la FED solo che, invece di acquistare Treasury Bond, MBS e ora obbligazioni societarie, la Banca nazionale svizzera acquista azioni. L’azione serve per convincere gli speculatori di valuta a stare lontano dal franco svizzero che, simile al dollaro, ha visto un imponente aumento negli ultimi mesi, costringendo la BNS ad intervenire più pesantemente sul mercato dei cambi per indebolire il franco svizzero e ridurre ulteriormente il tasso di deposito svizzero che è fissato ad un minimo record dello -0,75% ma, secondo studi propri della Banca centrale, ulteriori riduzioni dei tassi potrebbero ora essere autolesionistiche.

Ma anche il superamento confermato di quota 3000 e della media mobile semplice a 200 giorni (noi usiamo quella esponenziale, più dinamica), da parte dell'S&P 500 dovrebbe, in teoria, liberare gli acquisti di fondi che utilizzano modelli quantitativi per identificare i trend in atto nei mercati finanziari i quali, secondo alcuni monitoraggi, sono ancora parzialmente scarichi (future, opzioni e azioni) sull’S&P 500 ed altri indici, ma sono lunghissimi (future ed opzioni) e carichi (azioni) sul NASDAQ, che è l'indice dal trend positivo più forte. Un altro dato interessante che si vede dai monitor è la forte rotazione in atto dai titoli dei settori che avevano performato bene fino a pochi giorni fà, come tecnologia, healthcare, home entertaimment, videoconferencing etc. dovute a prese di beneficio, al denaro selvaggio che viene investito su banche e titoli ciclici. In settimana l'indice tecnologico (NASDAQ100) ha guadagnato meno dell'S&P 500 e ancor meno del DOW JONES (ma di questo parleremo in seguito).

La verità è che l'effetto liquidità è esaltato dal calo della volatilità, un meccanismo inverso a quello che aveva accentuato il crollo del mercato a Marzo. Via via che la volatilità scende, la tendenza degli investitori ad aumentare la leva, sale. Sappiamo anche quale categoria di investitori si è gettata con più entusiasmo sull'azionario. La risposta è nelle statistiche pubblicate da Business Insider dove si dice che 800.000 americani hanno aperto negli ultimi mesi un conto di trading presso i 3 più grossi retails brokers USA, Charles Schwab, E-Trade ed Interactive Brokers.

Il risultato di quest'euforia è che l'azionario globale sta diventando sempre più caro, almeno in relazione alle sue prospettive di redditività. I multipli dei principali indici sono su livelli superati solo nel corso della bolla tecnologica di inizio millennio. L'S&P 500 è arrivato a 24 volte gli utili attesi, il NASDAQ a 29 e l'Eurostoxx 50 a 20 volte. Centinaia di società quotate sull’indice S&P 1500 hanno revocato le proprie stime relative agli utili per quest’anno, lasciando a questi nuovi investitori poche indicazioni su cui basarsi in termini di stime prospettiche.

La nostra idea di fondo, però, rimane sempre quella: fino a quando i grandi investitori non entreranno massicciamente sugli acquisti, trascinando più retails, portando il rapporto put/call su azionario ed indici almeno fino a 0,33 (3 call acquistate per ogni put), i mercati non verranno giù, se non marginalmente e temporaneamente a causa di tensioni geopolitiche.  

Passiamo ora ad analizzare i tre principali indici azionari sottolineando le diverse configurazioni grafiche, la diversa forza e le diverse prospettive per il futuro. Come detto in precedenza la rotazione settoriale ha, de facto, penalizzato (si fa per dire !) le performance del NASDAQ100, che non è riuscito ad attaccare il massimo storico, facendo registrare un triplo massimo relativo in area 9570 rimanendo ad un – 1,5% ca. dallo storico 9736.57. La chiusura di venerdì dovrebbe preludere all’aggiornamento di nuovi livelli dei massimi.

Nell’attesa di modificare il conteggio, al rialzo dopo l’area 9800 andiamo in territorio inesplorato e quindi rimandiamo una proiezione al nuovo conteggio, mentre al ribasso troviamo dei livelli di supporto molto ben definiti, come primo livello l’area 8850/8830, massimo di onda 3, swing del 14 maggio scorso ed appena sopra il ritracciamento del 27,2% ed a seguire l’area 8500, ritracciamento del 38,2% e M.M. EXP a 200 in arrivo. La settimana si è chiusa a 9555.52 con un guadagno del + 1,50% che porta il segno positivo da inizio 2020 al + 9,42%.

Recupera un po’ l’indice S&P500 rispetto all’indice tecnologico, rotta al rialzo l’area 2950 ed il ritracciamento del 61,8% del range max/min di onda A (non più visibile), congiuntamente alla M.M. Exp a 200, i livelli si sono stabilizzati tra l’area 3000 e 3050, prossima resistenza posta al 76,4% del ritracciamento in area 3110/3130. Al contrario primo supporto in area 2860 chiusura del gap del 18 maggio scorso e 2830 (ritracciamento del 27,2% dell’onda B ?). La settimana di contrattazione si è chiusa a 3029.73 con un guadagno del + 2,75% che ha portato il deficit da inizio anno a – 6,22%.

Infine lo sfiatato indice DOW JONES, grazie alla rotazione settoriale riguadagna un po' di valore che si è riportato sotto il livello di ritracciamento del 50% del range max/min sfiorando l’area 22550 ritracciamento del 38,2%. Al momento sembra molto difficile riuscire andare a testare la resistenza del ritracciamento del 61,8% del range max/min. in area 25230 con chiusura del primo Gap visibile sul grafico. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 25400.64 il che porta il guadagno al + 3,79% ed il deficit da inizio anno al – 10,99%. Di seguito i relativi grafici:

ORO INDEX

Alla fine di marzo scorso, a causa di un'improvvisa interruzione della fornitura di oro fisico alle migliori raffinerie d'oro del mondo, quelle situate nella città svizzera meridionale del Ticino, vale a dire Valcambi, Pamp e Argor-Heraeus, che sono state costrette improvvisamente a smettere di produrre oro, il risultato sui mercati è stata una divergenza record nel prezzo dei contratti oro futures contro oro fisico. La risultanza di tale divergenza record, scatenò un flusso di oro fisico verso gli Stati Uniti da parte dei commercianti che si affrettarono a sfruttare questa opportunità di arbitraggio spedendo lingotti a New York e scatenando ciò che Bloomberg commentò come: "potrebbe essere uno dei più grandi trasferimenti fisici del metallo prezioso" (in qualche modo situazione analoga a quanto è accaduto al prezzo del petrolio WTI sul contratto di aprile, quando il contratto di maggio è stato scambiato a partire da – 40 $ poiché i trader erano disposti a pagare gli acquirenti per immagazzinare petrolio in quanto, all'improvviso, non c'era più spazio per la merce fisica).

Allan Finn, direttore globale delle materie prime presso il fornitore di servizi logistici e di sicurezza Malca-Amit, ha dichiarato: "I flussi verso New York sono stati senza precedenti. I team della mia società a New York hanno lavorato 24 ore al giorno per far fronte ad una eccezionale domanda di oro fisico mentre incombevano blocchi alla navigazione, interruzioni dei voli e norme sul distanziamento sociale a causa della pandemia”.

Dalla fine di marzo, non meno di 550 tonnellate d'oro, per un valore di 30 miliardi $ al prezzo attuale e all'incirca uguale alla produzione mondiale del periodo, sono state aggiunte alle scorte di magazzino del Comex. Di per sé quella quantità di oro sarebbe maggiore anche delle 504,8 tonnellate ufficiali detenute dalla BCE (v.tabella).

Le 5 settimane che hanno fatto registrare un minimo superiore alle precedenti e che potevano far pensare ad una rottura ben definita al rialzo delle quotazioni, sono state infrante, al ribasso, dalla candela disegnata in questa settimana dai prezzi. Si nota la forza relativa in discesa con puntata giornaliera dei valori sotto i 1700 S/oz. con un minimo a 1684,20 $/oz. che ci ha fatto sperare per la nostra operatività per l’acquisto del relativo ETF a 145, ma ciò non è bastato, fino a quando la commodity non scende in area 1670 $/oz. non riusciremo ad entrare nell’ETF. Ma non disperiamo.

La settimana della commodity si è chiusa a 1717,0 $/oz. con una modesta perdita del – 0,56% che porta il guadagno da inizio anno al + 12,96%. Di seguito il grafico weekly dell’ORO INDEX:

LA POLITICA USA DI DONALD TRUMP

Cari lettori devo ammettere che quando si tratta di Donald Trump è difficile annoiarsi; il presidente Usa non solo è impegnatissimo in una guerra tecnologica-commerciale con la CINA ma in questi giorni sembra essere molto attivo anche sul fronte casalingo ed il suo acerrimo nemico-amico ha un nome abbastanza altisonante: Twitter. La piattaforma social preferita dal Tycoon sembra averlo fatto arrabbiare e non poco, ma partiamo dall'inizio; nei giorni scorsi Trump ha twittato circa la credibilità del sistema di votazione tramite corrispondenza in vista delle elezioni 2020, pratica oltretutto già adottata da diverso tempo da stati come la California, Utah, Oregon e Nebraska e non riscontrando particolari episodi di presunte frodi elettorali. A seguito di questa dichiarazione Twitter ha, per la prima volta, applicato degli avvisi relativi al contenuto del cinguettio, nei quali avvertiva gli utenti di non prendere per verità assoluta il contenuto di tali dichiarazioni e di informarsi sulla loro effettiva fattualità, mossa questa, che ha fatto infuriare il Presidente che con grande rapidità ha firmato nella giornata di giovedì un ordine esecutivo che priverebbe le grandi aziende di social media della loro immunità legale, permettendo così le azioni in giudizio contro di esse minacciando, inoltre, di voler portare avanti una vera e propria legislazione a riguardo. Nel mezzo di questo scontro tra titani ha detto la sua anche il fondatore di Facebook, Mark Zucherberg, ovviamente colpito anch'esso dal provvedimento, il quale si è schierato contro la piattaforma concorrente, asserendo che i social non dovrebbero essere il luogo adatto per censurare dichiarazioni che vengono fatte da terzi e non dovrebbero arbitrare la veridicità o meno del loro contenuto aggiungendo anche, in risposta all'azione di Trump, che secondo lui censurare un social perché a sua volta si è preoccupati di essere censurati non è una giusta reazione. Nel frattempo il presidente è stato nuovamente ammonito da Twitter per aver postato in merito agli scontri che stanno avvenendo a Minneapolis, a seguito dell'uccisione dell'afroamericano George Floyd; il contenuto incriminato sarebbe una minaccia di apertura del fuoco sui manifestanti se continueranno i saccheggi e la protesta violenta. Violenza chiama violenza e Tweet violenti chiamano ammonimenti. Rimanendo sempre in ambito tecnologico, gli Usa stanno affrontando la problematica delle tasse digitali, che potrebbero portare ad un grave scompenso sull'economia e sulla base imponibile americana, soprattutto in questo momento storico di grave crisi, dal quale gli States stanno provando a rialzarsi con grande fatica. Proprio per questo motivo gli Stati Uniti stanno cercando di consolidare il più possibile accordi bilaterali che già hanno con Unione Europea, Regno Unito, India, Kenya e Brasile, cercando di arrivare ad una legislazione unica e condivisa che non penalizzi i grandi colossi digitali americani.

Veniamo allo scivoloso fronte cinese; giovedì l'Assemblea Nazionale del popolo cinese ha approvato una legge che limita l'autonomia di Hong Kong, di fatto espandendo la sua egemonia sulla città stato. L'esatto contenuto della legge non è ancora noto nel dettaglio, ma dalle prime indiscrezioni si può parlare di un'azione legislativa atta a bloccare le attività terroristiche, vietare gli atti di secessione, sovversione e limitare le interferenze straniere negli affari locali. Naturalmente questa situazione sta destando non poche preoccupazioni a livello internazionale e soprattutto negli Usa, i quali vedono compromesso il loro rapporto economico e privilegiato con Hong Kong, la quale non sarà più totalmente indipendente dalla Cina. Sono moltissime le società americane che operano finanziariamente nell'ex colonia britannica e a livello commerciale non venivano imposti sulla città alcuni dazi, proprio in virtù del mantenimento della stessa di una piena autonomia da Pechino, cosa che ora verrà sicuramente meno. Se il controllo della CINA si facesse invadente, la sua attrattività come centro economico finanziario verrebbe meno e causerebbe una compromissione nei rapporti con gli Usa, i quali potrebbero essere portati ad applicare dazi e a diminuire se non annullare la portata di alcuni scambi sensibili, come quelli tecnologici. A tal proposito, venerdì il presidente ha tenuto una conferenza annunciando la volontà della amministrazione americana di revocare le esenzioni politiche che conferiscono ad Hong Kong un trattamento diverso e speciale. Azione necessaria, secondo Trump, visto e considerato che la città non godrà più della sua peculiare autonomia; infine si è scagliato contro i dirigenti del partito comunista cinese ad Hong Kong, accusandoli di non aver rispettato gli accordi sull'indipendenza da Pechino.

Altro motivo di tensione tra le due super-potenze deriva dalla presenza, ultimamente massiccia, di forze militari navali USA nel Mar Cinese Meridionale, con la scusa di offrire sostegno ad alleati e partner nel perseguimento legale dei loro interessi economici. Di contro Pechino ha recentemente dispiegato navi della guardia costiera addobbate con lo stesso livello di armi di una normale nave della marina militare per scortare le sue flotte da pesca. Questa situazione ha contribuito ad aumentare la spesa per la difesa nazionale del 6,6% rispetto allo scorso anno a 1,27 trilioni di yuan.

Infine per quanto riguarda la contesa sui confini tra CINA ed INDIA lungo il confine orientale di Ladokh, il confine non segnato più lungo del mondo, nel quale nei giorni scorsi si è assistito all'accumulo di truppe militari e macchinari pesanti di entrambi gli schieramenti, il Presidente Trump, ça va sans dire, si è offerto di "mediare o arbitrare" tra le due potenze asiatiche. Questo il suo Tweet: “"Abbiamo informato sia l'INDIA che la CINA che gli Stati Uniti sono pronti, disposti e in grado di mediare o arbitrare la loro disputa di confine ormai in tempesta".

LA CINA RISPONDE

Nella giornata di venerdì la CINA ha esortato, nuovamente, gli Stati Uniti a smettere di interferire negli affari di Hong Kong e negli affari interni cinesi, affermando che la CINA prenderà tutte le misure necessarie per reagire se la parte americana sarà intenzionata a danneggiare gli interessi cinesi.

Il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian, ha formulato le osservazioni in un briefing stampa quando gli è stato chiesto di commentare le notizie secondo cui il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato che avrebbe annunciato misure contro la CINA per la sua legislazione sulla sicurezza nazionale per Hong Kong.

Il giorno prima, i legislatori cinesi della terza sessione del 13° Congresso Nazionale del popolo (NPC), il massimo legislatore, hanno votato in modo schiacciante per approvare la decisione sull'istituzione e il miglioramento del sistema giuridico e dei meccanismi di applicazione per la Regione amministrativa speciale di Hong Kong (HKSAR) per salvaguardare la sicurezza nazionale.

Zhao ha dichiarato: “La decisione del NPC è completamente di competenza degli affari interni della CINA, in cui nessun paese straniero ha il diritto di interferire, adotteremo le misure necessarie per contrastare risolutamente gli atti non corretti delle forze esterne che interferiscono negli affari di Hong Kong. Inoltre ha affermato: “Hong Kong rappresenta un'area importante per gli investimenti degli Stati Uniti che hanno 85.000 cittadini, oltre 1.300 aziende, quasi 300 sedi regionali e oltre 400 uffici regionali. Quasi tutte le principali società finanziarie statunitensi operano a Hong Kong. L'eccedenza commerciale degli Stati Uniti con Hong Kong si è accumulata a 297 miliardi di dollari negli ultimi dieci anni, posizionandosi al primo posto tra i partner commerciali globali. Una Hong Kong sicura, stabile e prospera è nell'interesse degli Stati Uniti. Diamo il benvenuto a tutte le aziende degli Stati Uniti per continuare lo sviluppo e ottenere un maggiore successo a Hong Kong”.

Infine Zhao ha avvertito: "La CINA prenderà tutte le misure necessarie per reagire se la parte americana è intenzionata a danneggiare gli interessi della Cina".

LA POLITICA DELLA FEDERAL RESERVE

Mercoledì è uscito il rapporto periodico della Federal Reserve sull'andamento dell'attività economica nel paese (Beige book); i risultati che ne sono venuti fuori sono in linea con la situazione pandemica dei mesi scorsi che ha portato, come ben sappiamo, ad un aumento smisurato della disoccupazione e ad un forte calo dell'economia. La situazione, sempre secondo il rapporto, è ulteriormente peggiorata poiché si registra un numero considerevole di cittadini che non ha fiducia nel tornare a lavorare per via di una visione pessimistica sul loro futuro, visto e considerato, che nel periodo pandemico si è registrato il più alto tasso di disoccupazione dal dopo guerra e che i datori di lavoro hanno licenziato 20,5 milioni di americani. I dirigenti di impresa hanno sottolineato i loro sforzi per garantire un livello di sicurezza economico e sanitario ai lavoratori per incentivarli a tornare alle loro attività; secondo il Dipartimento del lavoro, da quando è scoppiato il virus, quasi 40 milioni di americani hanno presentato domanda di disoccupazione e oltre 25 milioni hanno goduto di un sistema di benefit per almeno due settimane che si sono tradotti nel pagamento dei loro regolari sussidi e, in aggiunta, indennità per più di 600 dollari. Il rapporto ha evidenziato come il programma di protezione degli stipendi abbia limitato o addirittura evitato che molti datori di lavoro operassero licenziamenti. In termini generali il segnale economico è stato molto debole in tutti e 12 i distretti della FED, soprattutto in settori come la vendita al dettaglio, il tempo libero e ospitalità. Le industrie agricole ed energetiche hanno anch'esse subito ingenti perdite; le prime a causa della chiusura di grandi stabilimenti di confezionamento della carne, colpiti dal virus e le seconde invece a causa della precipitazione dei prezzi dell'energia. Il settore immobiliare non è andato certo meglio, la vendita di case si è rallentata notevolmente a causa di mancanze di inventario e alle restrizioni delle libertà personali date dal lockdown che impedivano la circolazione; i proprietari di immobili commerciali si sono visti un differimento dei pagamenti o nei casi peggiori una mancanza totale.

Venerdì ha parlato il presidente della Fed Jerome Powell, assicurando che i primi prestiti alle piccole medie imprese sono imminenti; il criterio di accesso a questi prestiti sarà avere un tetto massimo di 15.000 dipendenti. La Banca centrale investirà fino a 600 miliardi di dollari in sussidi alle imprese e destinerà 500 miliardi in prestiti agli Stati e alle città in tutto il paese; infine Powell si è detto preoccupato per una possibile seconda ondata del virus in autunno, la quale metterebbe ulteriormente a dura prova la fiducia generale del popolo americano.

In settimana hanno preso parola anche altri esponenti di rilievo; Neil Kashkari, presidente Fed di Minneapolis è intervenuto dicendosi preoccupato per un rialzo della disoccupazione che potrebbe toccare persino il 30 %, la ripresa di un'attività economica a regime sarà molto lenta e altamente condizionata dall'andamento del virus. Più ottimista invece il collega James Bullard, presidente Fed di St. Louis, il quale afferma che il fondo della crisi si è toccato ad aprile e ora che l'economia si sta riaprendo, nei mesi a seguire ci sarà un riadattamento alla nuova situazione che pian piano immetterà fiducia nei consumatori e nelle aziende. L'ultimo intervento è stato fatto dal presidente Fed di New York, John Williams, che al contrario di Bullard, ritiene che il fondo l'economia Usa debba ancora toccarlo e ciò probabilmente avverrà entro giugno, per poi avere un rimbalzo nella seconda metà dell'anno; aggiunge poi encomi alla politica della Federal Reserve, sottolineandone l'impegno massimo per far sì che la crisi attraversi aziende e famiglie senza creare danni permanenti.

La FED, forse in risposta alle richieste di informazioni pervenute, per la prima volta ha pubblicato gli acquisti in ETF iniziati come da programma di aiuti approvato il 23 marzo scorso e posseduti alla data del 19 maggio. Come mostrato nella tabella seguente, gli acquisti più corposi della FED sono stati indirizzati verso l'ETF LQD investment grade iShares (per 326 mln $), seguito da due ETF sulle obbligazioni corporate Vanguard, il VCIT (228 mln $) e VCSH (226 mln $), con il “junk bond”, HYG (100 mln $) e JNK (89 mln $) rispettivamente al al 4 ° e 5 ° posto.

La Fed ha anche annunciato che Bank of America è stato il principale partecipante nel programma di acquisto dell'ETF (SMCCF) con 40 operazioni, pari a 337 mln $ di acquisti.

L'elenco sopra riportato è del 19 maggio, il che significa che l'ammontare nozionale totale degli acquisti è aumentato sostanzialmente da allora. Nella sua ultima dichiarazione pubblicata giovedì scorso, la FED ha annunciato che alla data del 26 maggio aveva acquistato un totale di 3 miliardi $ di debito societario, pari a circa l'1,2% del mercato del credito per 252,7 miliardi $ di ETF.

DATI MACROECONOMICI

Buone notizie per il mercato immobiliare americano che segna un dato rialzista (+3,9%) nell'indice HPI composite 20, il quale esamina la variazione nel valore (prezzo vendita) del mercato immobiliare in 20 stati Usa rispetto allo scorso anno; il dato atteso era del 3,3%, mentre quello precedente del 3,5 %. La vendita di nuove abitazioni nel mese di aprile vede un'impennata rispetto alle aspettative; dato attestato dello 0,6%, dato atteso del -21,9%, dato precedente del -13,7%.

Passiamo ora ai dati sulla fiducia dei consumatori nel mese di maggio; la positività nella ripresa dell'attività economica è ancora in fase di assestamento, il dato attuale è di 86,6 punti rispetto ad un'aspettativa di 88 punti anche se leggermente migliore dei 85,7 punti del mese precedente. Stesso trend ribassista si nota nell'indice che testa il sentiment dei consumatori del Michigan rispetto all'economia; dato attuale 72,3 punti, dato aspettato 74, dato precedente 71,8.

Gli ordini di beni durevoli di Aprile sono scesi meno delle attese, in particolare quelli depurati delle componenti volatili. Ma probabilmente vi è una distorsione dovuta a mancate risposte delle aziende, visto che l'ufficio preposto ha osservato che molte aziende erano "del tutto ferme". Il dato è uscito a – 5,8% in netto miglioramento rispetto alle attese degli analisti poste a – 10,0%, peggiore invece rispetto al mese di marzo -1,1% dato rivisto da – 0,1%;

E veniamo alle buone notizie dai dati del lavoro con le nuove richieste di disoccupazione, con quelle settimanali che ammontano a 2 milioni e 123 mila, molto meglio rispetto alla settimana precedente nella quale il dato era di 2 milioni e 446 mila ed in linea con le attese di 2 milioni e 100 mila; e le richieste continue scese a 21.052.000 rispetto ai 24.912.000 della settimana precedente e significativamente sotto le attese degli analisti poste a 25.750.000. Il numero lascia intendere il ritorno al lavoro di 3 o 4 milioni di americani. Vedremo che numeri usciranno venerdì 5 Giugno, ma la disoccupazione dovrebbe salire ancora significativamente in direzione del 20%.

Vediamo ora alla seconda lettura del GDP (PIL) USA del primo trimestre 2020 che è stata rivista a -5% da -4.8%, ma nel dettaglio mostra maggiore qualità, con un minor calo dei consumi, e revisione al rialzo di alcune categorie di investimento. Sappiamo già che il secondo trimestre sarà molto peggio, eppure il mercato guarda oltre.

L'indice sui guadagni personali, cioè sulla variazione del reddito dei singoli individui su base mensile, indica un'eccezionale dato positivo del 10,5% rispetto un dato atteso del - 6,5% e un miglioramento rispetto ai 2,2 punti percentuali di marzo. Sta a significare che il valore dei sussidi di disoccupazione sono superiori al salario medio percepito dai lavoratori che, quindi, hanno guadagnato in media il 10% in più. Gli effetti tangibili dell'ondata di stimolo fiscale USA.

Le spese dei consumatori in beni e servizi nel mese di aprile peggiora con il dato attuale al - 13,6% rispetto all'attesa del - 12,6% e al – 6,9% del precedente mese. L'indice PCE “core” misura il cambiamento dei prezzi dei beni e servizi acquistati, esclusi cibo ed energia; il dato del mese di aprile peggiora di un punto percentuale - 0,4% rispetto al dato atteso del – 0,3% e di quello di marzo a 0% dato rivisto dal - 0,1%; stesso indice ma annualizzato vede una diminuzione del 1 % rispetto a un'attesa del 1,1% e un dato precedente del 1,7%.

Infine l'indice PMI Chicago determina lo stato di salute del settore manifatturiero nell'area Illinois, Indiana e Michigan; il dato indica un indebolimento e contrazione del settore, nel mese di aprile abbiamo 32,3 punti che disattendono le aspettative di 40 punti e peggiorano rispetto ai 35,4 punti di marzo.

FOCUS SU TITOLI

ADVANCED MICRO DEVICES – 2,48%. Vola in borsa l'azienda californiana di tecnologia guidata dal Ceo Lisa Su, la quale ha annunciato un lancio di nuovi processori che renderanno le prestazioni dei dispositivi migliori del 10%. I nuovi prodotti saranno presentati il prossimo 16 giugno e in vendita il 7 luglio ed entreranno in piena competizione con i processori sviluppati da INTEL.

APPLE - INV.%. L'azienda di Cupertino nel 2018  aveva fatto ricorso su una sentenza comminatagli dall'Antitrust Italiana, nella quale si intimava ad APPLE di pagare una multa pari a 10 milioni di euro per aver operato su alcuni modelli di Iphone (6/6s) una sorta di obsolescenza programmata che obbligava i possessori di questi due dispositivi a scaricare un aggiornamento del sistema operativo che però poi avrebbe compromesso, una volta scaricato, il buon funzionamento del telefono, decretandone l'obsolescenza e spingendo il consumatore a comprare il modello successivo. E' notizia recente che il Tar del Lazio con una sentenza storica ha confermato la sanzione di 10 milioni € ad Apple. Problemi legali sembrano arrivare anche dal Sud America; il fratello del noto narco trafficante colombiano Pablo Escobar, vorrebbe intentare una causa da 2,6 miliardi di dollari contro la Mela per averlo messo in pericolo di vita, lasciando che il suo i phone venisse intercettato da uno sconosciuto, che tramite l'app face-time, avrebbe avuto accesso alle sue informazioni personali e attuato del vero e proprio “stalking” con tanto di lettere minatorie.

TESLA +2,22%. Elon Musk si destreggia tra lanci spaziali e lanci terreni di nuovi modelli di veicoli e annuncia in anticipo buona parte del futuro a 4 ruote che entrerà nel mercato dal prossimo anno. Novità assoluta è il camion elettrico che avrà un'autonomia di 900 km insieme al cybertruck, un pick up elettrico destinato principalmente al mercato americano e alla super car roadster con un'autonomia di 1000 km e una velocità raggiungibile di 400 km/h.

PORTAFOGLIO AZIONARIO

Come riportato in apertura di articolo gli acquisti a piene mani di titoli è da sconsiderati, specie se i mercati continuano a salire, aumentando notevolmente il grado di rischio per inseguire un piccolo rendimento. Ai nuovi abbonati chiariamo subito il fatto che siamo un giornale finanziario online e non un sito altamente speculativo. Se siamo presenti sui mercati da 24 anni ci sarà anche un perché ed il motivo è che abbiamo sempre cercato di minimizzare il più possibile il grado di rischio, preservando i risparmi dei nostri abbonati. Ciò non significa non operare o agire di conserva, ma di “menare le mani” quando è (per noi) il momento, anche a costo di perdere qualche buone occasione, ma detta sempre con il “senno del poi” e con i “se” ed i “ma”. Chiarito questo aspetto per noi molto importante, passiamo all’operatività settimanale che ci ha visto acquirenti con il Portafoglio “The Challenger” su 2 titoli europei (tedeschi), DEUTSCHE LUFTHANSA E TUI AG, riuscendo ad acquistare a prezzi medi ed adatti per una strategia in PAC, dopo la sparata al rialzo fatta nei giorni precedenti. Mentre con il Portafoglio LombardReport abbiamo acquistato, per il momento, solo il titolo INTEL in virtù di buone risultanze economiche rivenienti dalla propria trimestrale e favorevoli ad una ripresa del settore semiconduttori. Infine per quanto riguarda la strategia “swing” con il portafoglio NASDAQ100, aspettiamo che il sistema generi qualche segnale con buone occasioni a basso rischio.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SCORSA SETTIMANA.

AUTODESK + 7,46%. La Società che progetta software e servizi tecnologici per aziende, ha riportato utili nel 1° trimestre 2020 pari a 0,80 $/az. su ricavi per 885,7 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,80 $/az. su ricavi per 879,8 mln $. Il fatturato è cresciuto del 20,4% su base annua. La società ha dichiarato che prevede utili nel secondo trimestre tra 0,86 e 0,92 $/az. su ricavi tra 890,0 e 905,0 mln $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,98 $/az. su ricavi per 933,8 mln $.

COSTCO WHOLESALE + 2,00%. %. Le filiali della Società gestiscono magazzini di proprietà. Offre ai suoi membri prezzi bassi su una selezione di prodotti a marchio nazionale ha riportato utili nel 3° trimestre fiscale 2020 pari a 1,89 $/az. su ricavi per 37,23 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 2,04 $/az. su ricavi per 37,52 mld $. Il fatturato è cresciuto del 7,30% su base annua.

Il direttore finanziario, Richard Galanti, ha dichiarato che: “il trimestre è stato influenzato negativamente da salari incrementali e costi di risanamento associati alla pandemia e che il prezzo medio delle transazioni è aumentato del 9,3% nel trimestre. Guardando al futuro, le nostre vendite hanno iniziato a riprendersi un po' poiché gli Stati hanno iniziato ad allentare le restrizioni".

DOLLAR TREE + 19,79%. La Società è un operatore di negozi discount che offrono merce al prezzo fisso di $ 1,00, ha pubblicato utili nel 1° trimestre 2020 pari a 1,04 $/az. su ricavi per 6,30 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,85 $/az. su ricavi per 6,10 mld $. Il fatturato è aumentato del 8,2% su base annua.

Gary Philbin, CEO della società ha dichiarato: “Dopo un primo trimestre di vendita instabile, sono estremamente soddisfatto dello slancio che stiamo vedendo nella nostra attività all'inizio del secondo trimestre. In Family Dollar, stiamo assistendo a una forza di vendita continua con miglioramenti nelle nostre categorie discrezionali”.

NETAPP – INV.%. La società fornitrice di sistemi di archiviazione e soluzioni di gestione dei dati che costituiscono la base per infrastrutture IT efficienti e flessibili, ha riportato utili nel 4° trimestre 2019 pari a 1,19 $/az. su ricavi per 1,40 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,15 $/az. su ricavi per 1,43 mld $. Il fatturato è diminuito del 12,0% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha dichiarato che prevede utili nel primo trimestre 2020 tra 0,36 e 0,44 $/az. su ricavi tra 1,09 e 1,24 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,72 $/az. su ricavi per 1,21 mld $.

ll CEO George Kurlan afferma: "Nonostante il difficile contesto, nel quarto trimestre abbiamo realizzato un margine lordo, un flusso di cassa e una leva operativa solida. Il nostro business nel cloud è cresciuta in modo sostanziale e i nostri nuovi distretti di acquisizione dei clienti si sono nuovamente comportati bene. La forza e la resilienza del nostro modello di business ci consentono di continuare ad attuare la nostra strategia durante il periodo ampliando la gamma di potenziali ambienti di acquirenti. Siamo fiduciosi che la domanda per i nostri prodotti e servizi sarà forte quando emergeremo da questa crisi ".

NETEASE + 2,86%. La Società è una comunità online interattiva in Cina ed è un importante fornitore di contenuti e servizi in lingua cinese attraverso le sue attività di giochi online, portale Internet, e-mail e servizi a valore aggiunto wireless, ha pubblicato utili nel 1° trimestre 2020 pari a 4,01 $/az. su ricavi per 2,40 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 3,51 $/az. su ricavi per 2,21 mld $. Il fatturato è diminuito del 11,9% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.

William Ding, Amministratore delegato e Direttore di NetEase, ha dichiarato: "La nostra azienda ha registrato un buon primo trimestre, con ricavi netti totali in crescita del 18% e ricavi netti da operazioni continue attribuibili agli azionisti della società in aumento di circa il 30%, entrambi su base annua La forza della nostra attività di giochi è supportata dal nostro portafoglio di giochi in crescita con una longevità impressionante in una varietà sempre più ampia di generi. Incoraggiati dal nostro successo in mercati esteri come il Giappone, siamo più sicuri e impegnati che mai ad estendere la nostra portata internazionale. Le altre nostre attività principali stanno crescendo in modo sano e sono sulla buona strada per raggiungere i loro obiettivi di sviluppo per il 2020. Per il futuro, restiamo impegnati nella nostra missione di fornire prodotti innovativi e servizi di alta qualità che sorprendono e impressionano i nostri utenti e le comunità in tutto il mondo".

SPLUNK – INV.%. La Società è una multinazionale pubblica che produce software per la ricerca, il monitoraggio e l'analisi dei big data generati dalla macchina tramite un'interfaccia in stile Web. Il suo prodotto di punta è Splunk Enterprise. Dopo l’uscita dei dati il 21 maggio scorso, il titolo ha stranamente guadagnato il + 17,97%. Ha riportato una perdita nel 1° trimestre 2020 pari a 0,56 $/az. su ricavi per 434,1 mln $. La stima degli analisti era per una perdita pari a 0,57 $/az. su ricavi per 442,85 mln $. Il fatturato è cresciuto del 2,2% su base annua. La società ha dichiarato che prevede ricavi di ca. 520,0 mln $. L'attuale stima degli analisti è per ricavi di 550,57 mln $.

ULTA BEAUTY  + 10,60%. La Società è un rivenditore di prodotti di bellezza che offre acquisti one-stop per prodotti di massa e prodotti e servizi per saloni negli Stati Uniti, ha pubblicato una perdita nel 1° trimestre 2020 pari a 1,12 $/az. su ricavi per 1,20 mld $. La stima degli analisti era per una perdita pari a 0,44 $/az. su ricavi per 1,30 mld $. Il fatturato è diminuito del 32,7% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. Anche su questo titolo, nonostante le perdite economiche, si sono riversati gli acquisti.

Mary Dillon, Amministratore delegato, ha commentato: "La rapida escalation di COVID-19 ha provocato un'interruzione significativa delle nostre operazioni. Per gran parte del nel primo trimestre, Ulta Beauty ha operato come attività esclusivamente digitale e, sebbene le vendite di e-commerce abbiano superato le nostre aspettative, non è stato sufficiente a compensare completamente l'impatto della chiusura dei nostri negozi".

WORKDAY + 9,09%. La Società è un fornitore di applicazioni basate su cloud aziendali per la gestione del capitale umano, gestione stipendi, gestione finanziaria, monitoraggio dei tempi, approvvigionamento e gestione delle spese dei dipendenti, ha pubblicato utili nel 1° trimestre 2020 pari a 0,44 $/az. su ricavi per 1,02 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,47 $/az. su ricavi per 1,0 mld $. Il fatturato è aumentato del 23,4% su base annua.

ll CEO, Aneel Bhusri, ha dichiarato: "Nell'ambiente attuale, siamo soddisfatti dei nostri solidi risultati del primo trimestre, che includono diversi nuovi clienti Fortune 500. I nostri dipendenti non cessano mai di stupirmi e nonostante questo modo completamente nuovo di telelavoro, hanno rilasciato la nostra versione più recente con oltre 400 nuove funzionalità e hanno portato il Workday Extend nella disponibilità generale". Robynne Sisco, CFO, ha dichiarato: "Nonostante un ambiente difficile, abbiamo riportato solidi risultati nel primo trimestre. Sebbene riteniamo di rimanere ben posizionati a lungo termine, stiamo riducendo le nostre previsioni economiche per il 2021, con un fatturato in un intervallo tra 3,0 e 3,69 mld $ e per il secondo trimestre 2020 tra 913 e 915 mln $. Rimaniamo fiduciosi nella forza fondamentale del nostro modello di business e prevediamo di operare con agilità continuando a guidare l'innovazione per sostenere una crescita sostenibile a lungo termine".


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Pagina a cura di GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO