Mercato obbligazionario: BCE attesa al varco


E’ molto attesa la riunione di oggi della BCE, dopo che a maggio è stato varato il PEPP (“Pandemic Emergency Purchase Programme”) da 750 Mld di euro, poiché analisti e investitori sono convinti che questo programma verrà potenziato fino ad altri 500 Mld. Questo è ciò che si aspetta il mercato. Non di meno, l’attesa è anche piuttosto fervente in merito alla conferenza stampa della Lagarde, la quale dovrà affrontare la spinosa situazione della Corte costituzionale tedesca che – come sappiamo – ha assegnato all’Eurotower 90 giorni di tempo per chiarire sul rispetto del principio di proporzionalità negli acquisti di assets.

Ora, è indubbio che il c.d. PEPP abbia contribuito in modo determinante a frenare la speculazione dei mercati contro i Btp, ed è vero che lo spread si è ridimensionato ma rimane sempre in area 200 bps. Vi è poi l’inflazione che nell’Eurozona a maggio è scesa ad un omeopatico 0,1% cui fa da corollario una stima di crollo del PIL (stima della stessa Lagarde) per quest’anno tra il -8% e il -12%. Va da sé che a queste condizioni ci sarebbero tutte le condizioni per potenziare gli stimoli monetari, ma come sappiamo sono molte le voci ostili alla Lagarde all’interno del board BCE.

Ecco, quindi, che l’unica mossa è quella di potenziare il PEPP, con diversi vantaggi e probabilmente più efficacia rispetto ad un ulteriore allentamento monetario. Intanto, assecondare le aspettative del mercato ha lo scopo di mantenere l’equilibrio ora raggiunto sui listini, anche in ragione del fatto che proprio agli occhi del mercato è molto evidente la sproporzione con gli interventi della FED, la quale ha stanziato 3.000 Mld USD in tre mesi. Non di meno, il potenziamento del PEPP servirebbe ad indicare chiaramente il sostegno (seppur indiretto) al “Recovery Fund”, che emetterebbe obbligazioni per centinaia di miliardi di euro. Obbligazioni che, naturalmente, saranno quasi certamente inserite nel programma di acquisto emergenziale della BCE, consentendo così alla UE di indebitarsi sui mercati a costi ancora più bassi e con il sigillo della garanzia BCE.

E qui si gioca tutta la sfida tra Germania e BCE, poiché in base ai dati pubblicati a maggio è emersa un deciso incremento di acquisti di Bund a discapito dei Btp. E così ora il peso di questi ultimi è sceso al 21,64%, ma i Bund sono volati al 27,07% anche loro ben sopra la soglia del 26,36% del c.d. “Capital Key” della Germania. In un certo senso, è come se la sentenza tedesca avesse costretto Lagarde a intervenire per modificare la composizione degli acquisti, rendendoli molto meno sproporzionati. Infine, ciliegina sulla torta, aumentando la dotazione del PEPP indirettamente si aumenta la quota anche per i Btp e siccome il PEPP non è soggetto alla clausola del “Capital Key” la BCE – al netto dell’ostruzionismo della Germania – potrà continuare a supportare i bond più bisognosi di aiuto nell’Eurozona, tra cui naturalmente i nostri Btp.

Analisi ZC-Yield Curve
La lettura della ZC-Yield Curve questa settimana evidenzia alcuni movimenti di assestamento che, seppur non modificando il quadro di fondo, imprimono alcuni cambiamenti sulla curva. Ora abbiamo rendimenti negativi sino alle scadenze 2030 con la parte a lunga che allarga in modo abbastanza evidente portandosi le scadenza 2050 allo 0,14% dallo 0,02% della scorsa rilevazione. La scadenza a 10 anni rimane ancora in territorio negativo ma sale in area -0,03%. La curva inizia a modificare la forma a “schiena d’asino” che aveva assunto tempo fa, con la parte a breve che restringe conferendo quindi maggior ripidità sul tratto a medio, in sinergia con l’allargamento sul tratto a lunga che ora vede un massimo di rendimento in area 0,19% per la scadenza 2040. Salgono anche i forward su Euribor 6 mesi sul tratto a lunga, che ora sono poco sotto area 0,60% mentre risultano più stabili sul tratto a breve ora in area -0,45%.

Analisi Integrata Trendycator
Osservando – a livello di analisi integrata – le curve dei rendimenti dei principali benchmark decennali non si osservano particolari variazioni rispetto alle scorse analisi, e si conferma quindi il quadro in ottica strategica. Trendycator sempre SHORT sull’area UK, con rendimenti che ballano sempre nei pressi di area 0,20% ormai di fatto ingessati e con volatilità minima. Il modello si mantiene SHORT anche sull’area BUND con il rendimento del decennale tedesco che però si inerpica un po’ verso l’alto portandosi ora in area -0,40%. Persiste la situazione di “pace” sul nostro Btp, con Trendycator che si conferma NEUTRAL e con il rendimento del decennale stabile in area 1,50%. Infine, ormai ibernati i rendimenti USA, con Trendycator fisso stabile sullo SHORT e con il benchmark decennale inchiodato sempre in area 0,70% di rendimento.

Bond Governativi Mondo Weekly Ranking
Analisi sotto forma di ranking dei bond governativi mondiali con qualunque rating. In alcuni casi, per alcuni emittenti o per alcune valute, il rapporto rischio/rendimento di questi bond può essere anche piuttosto speculativo. Il ranking considera i bond benchmark decennali in tutte le valute di emissione.

Terminiamo questa settimana l’analisi sui bond del Sud Africa, visto che il target è stato raggiunto e possiamo considerare conclusa questa parentesi operativa. Infatti, in settimana il rendimento del decennale sudafricano ha toccato il livello di 8,59% di fatto arrivando al target che avevamo individuato in area 8,50%. Il cambio è rimasto sostanzialmente stabile, aiutando quindi non poco l’esito della posizione.

Come si vede dal grafico qui sotto, siamo ormai giunti all’importante livello di supporto di lungo periodo in area 8,50% che regge ormai dal 2018. E’ quindi possibile che su questo livello vi sia una reazione e sarebbe quindi saggio incassare il cospicuo utile sin qui accumulato, pari a ben 185 bps. Il modello Trendycator si conferma sul NEUTRAL e solo un ulteriore affondo sotto 8,50%-8,00% potrebbe probabilmente portarlo sullo stato SHORT.

Nel caso di ulteriore discesa dei rendimenti, sotto l’area di supporto indicata si aprirebbero spazi verso 7,80%-7,50% in prima battuta e area 6,70%-6,50% in un secondo momento. Si tenga conto che il minimo storico è in area 5,80% ma risale alla notte dei tempi.

Il cambio EUR/ZAR, come detto, è rimasto di fatto stabile è ha confermato la rottura del livello a 19,50 raggiungendo il primo “target” a 19. La dinamica della discesa pare buona, ma Trendycator rimane sempre in stato LONG, per cui è bene essere molto attenti. Probabilmente una decisa accelerazione sotto 19 inizierebbe a cambiare gli equilibri, ma sono ipotesi che vanno poi confermate dai fatti.

Pertanto, per chi avesse in portafoglio dei bond in Rand sudafricano (si era per esempio parlato di alcune BEI in ZAR in uno scorso articolo) è bene monitorare il cambio con assiduità e attenzione, tenendo in evidenza i livelli di allerta che si collocano ora sopra 19,50 per segnalare “pericolo” e sotto 19 per indicare invece la possibile accelerazione verso area 18, a tutto vantaggio delle posizioni in ZAR.