50.000 o 500.000 €: se ci fosse una “crisaccia” come salvarli con fantasia


Proviamo a vedere le cose in maniera diversa: non solo cercando di proteggere il capitale ma liberando - soprattutto con l’immobiliare - risorse per affrontare possibili incertezze nella vita di tutti i giorni. Con l’utilizzo quasi solo degli intramontabili asset fisici.

Risparmi & futuro

Il pessimismo è ormai dilagante. Ci segnala un lettore: “Entro in un negozio e un giovane commesso mi dice: ‘L’Impero Romano è finito per un’epidemia devastante, per una forte crisi economico-produttiva, per il calo della natalità e per un sistema politico in dissoluzione’. Non le sembra che stiamo vivendo la stessa situazione?”. Sempre il lettore prosegue: “Esco frastornato, ci penso e mi chiedo e vi chiedo come posso salvare i miei risparmi di fronte a un sistema sociale che inevitabilmente dovrà tagliare di netto le proprie prestazioni?”. Con il catastrofismo non si va certamente avanti ma è pur vero che tutti in fondo guardiamo con apprensione al nostro futuro. Ci sono allora dei modi per proteggere 50.000 o 500.000 euro (e relativi multipli), soprattutto nel caso di persone di mezza età?

Proviamo a ragionare su questo tema, che sta a cuore di tanti.

È indubbio che in un contesto infausto, come quello che qualcuno prevede, finanza, banche e investimenti tradizionali avrebbero poco senso. Bisognerebbe – o meglio bisogna se la visione è nera – pensare in maniera diversa. Con una precisazione iniziale: nessuno ha finora trovato una soluzione ottimale, ancor più considerando lo sfacelo dei tassi e quindi dei rendimenti, un’inflazione latente, dovuta alla disonestà di tanti, imposte sproporzionate per chi le paga e un totale disinteresse dell’industria finanziaria a dare risposte a questi assilli dilaganti. Propone infatti soltanto gestioni patrimoniali, certi fondi remunerativi per i propri conti e altre “minchiate” con cui spremere i clienti.

Ecco allora un percorso molto articolato per individuare vie di uscita che consentano in taluni casi di proteggere un capitale – soprattutto se piccolo – e in altri casi di disporre di risorse aggiuntive con cui affrontare in maniera dinamica eventuali situazioni di crisi, liberando energie patrimoniali per andare avanti nella vita di tutti i giorni.    

1°) Vecchio caro oro

Lasciamo stare i trend in corso. È evidente che il metallo aurifero un suo ruolo protettivo lo svolgerà ancora per tanto tempo ma…

Il modo migliore per detenerlo

…il ma si riferisce ai dubbi del possesso materiale. In questo caso un classico Etc è meglio. Per esempio Etf Securities propone da molti anni un Etc sull’oro fisico custodito in Svizzera. L’Etfs Physical Swiss Gold (Isin JE00B588CD74 – quotato sulla Borsa di Milano) è infatti garantito da lingotti di oro conservati in caveau a Zurigo e conformi agli standard “good delivery” della London Bullion Market Association. Si tratta di un Etc concepito per riprodurre la performance di prezzo dell’oro. Le quote sono emesse solo quando il lingotto è depositato nel Trust account presso il caveau della banca depositaria, che due volte l’anno è sottoposto ad ispezione da personale specializzato. L’Etfs Physical Swiss Gold non ha rischio di credito o di controparte perché, come tutti gli Etc “physical”, è garantito al 100% da lingotti d’oro e perché questi sono conformi a criteri che ne garantiscono la qualità.

Un’alternativa

Se la finanza fa paura (poiché l’Etc dopo tutto è uno strumento finanziario, sebbene molto particolare nel caso previsto qui sopra) e si vuole detenere oro o argento reale l’alternativa consiste nel valutare i servizi di BullionVault, società inglese che offre l’accesso diretto al mercato dei metalli con acquisto, deposito e vendita di lingotti o monete di vario peso. Per avviare il tutto occorre solo aprire un conto, dove trasferire il denaro e procedere poi all’acquisto del metallo desiderato. I suoi caveau sono dislocati a Zurigo, New York, Londra, Singapore e Toronto. C’è un costo naturalmente riferito a tutte le prestazioni previste.

2°) Casa, eterna casa, anche quando (magari per scelta) si hanno pochi soldi

Un bel maso in montagna garantisce tenuta dell’investimento, ottimi affitti se ben attrezzato e un mercato attivissimo. Un bell’appartamento al mare assicura – se il posto è giusto – affitti in inverno e in estate. Molti immobili di città rendono invece poco e comportano solo problemi. Dove sta allora la verità? Si può inoltre alleggerire l’investimento nel mattone in chiave di diversificazione con un contenuto impiego di capitale? Proviamoci con alcune idee un po' diverse, sottolineando come ormai per guadagnare con le mura occorra essere molto proattivi.

Basso prezzo ma alto rendimento

È evidente che se si investono 50.000 o 300.000 euro l’operazione ha rilievi ben diversi. Nel caso si ragioni per 50.000 euro generalmente si pensa a una casaccia sperduta in qualche strano posto. Non è più così. Ci sono costruttori specializzati in questo tipo di mercato in località turistiche di mare e di montagna ma in taluni casi le offerte vanno all’asta tanta è la richiesta! Per di più con rendimenti da affitto dell’ordine anche del 9-10%, garantiti da fideiussione bancaria fornita al momento dell'acquisto. In alternativa ci sono occasioni sul mercato secondario da svendite causa Covid in località minori ma molto interessanti. Acquisire a poco è quindi di nuovo fattibile.  

Lo stralcio, cos’è?

Provare di comprare a sconto. È possibile con un’operazione - lo stralcio appunto - che permette a una figura terza di accordarsi con la banca o ulteriori creditori concordando un prezzo più basso per estinguere il debito di altri e liberare un immobile pignorato. In questo caso occorre trattare con l’istituto creditore al fine di negoziare il debito e ottenere la chiusura della posizione, pagando una cifra inferiore rispetto al debito residuo. L’operazione è qualificata “a saldo e stralcio”, in quanto i creditori, a fronte di un pagamento immediato, possono decidere di chiudere la pratica accettando dunque un importo più basso di quello iniziale. Non è un’operazione semplice ma – se va in porto – consente di acquistare a prezzi molto più bassi fronteggiando eventuali successive tensioni sul fronte delle valutazioni di mercato.

L’affitto con riscatto

Provare a comprare con poco capitale iniziale, per esempio quando è difficile ottenere un mutuo. Oppure quando si cerca di aumentare il proprio capitale in previsione di tempi cupi, magari mettendo a reddito l’appartamento in cui si vive. A tutte queste opzioni pone rimedio l’affitto con riscatto, un tipo di contratto che consente di prendere in locazione una casa e di diventarne proprietari dopo un determinato periodo di tempo. La soluzione include diverse forme contrattuali, ognuna delle quali prevede condizioni specifiche che stabiliscono tempi per il pagamento, caratteristiche del canone di locazione, diritti del proprietario e dell’affittuario, modalità di ripartizione dei costi e altri aspetti. 

Il “rent to buy”

Un altro modo per comprare con poco capitale iniziale. È concettualmente diverso rispetto al precedente affitto con riscatto. Il “rent to buy” è un tipo di acquisto immobiliare in cui si uniscono un contratto di locazione e un preliminare di vendita. Ciò significa che il proprietario consegna fin da subito l’immobile al conduttore-futuro acquirente, il quale paga il canone; dopo un certo periodo di tempo il conduttore decide (avendone la facoltà oppure no) se acquistare il bene, detraendo dal prezzo parte dei canoni pagati. Il “rent to buy” è attivabile per qualsiasi immobile, che può anche essere poi affittato a terzi, previa autorizzazione del proprietario. È un sistema quindi molto fluido per investire senza dover impegnare eccessivo capitale soprattutto nella fase di avvio.

Il crowdfunding

Trovare alternative: in questo senso si muove l’iniziativa - relativamente nuova - dell’acquisto di un’abitazione, per il cui finanziamento - anziché rivolgersi a una banca allo scopo di ottenere un mutuo – ci si indirizza a una campagna di raccolta fondi presso investitori privati mediante società specifiche. A chi presta il denaro, l’investitore restituisce la stessa somma incrementata di un interesse. L’iniziativa è interessante nei due sensi, cioè sia per chi compra sia per chi concede il relativo capitale. 

3°) Il vecchio campo è sempre una certezza e allora…

I giovani tornano all’agricoltura e fanno bene, anzi molto bene. Ecco allora che un modo di salvare un po' di risparmi sta per chiunque nel puntare su questo asset, snobilitato solo da chi vive con la puzza sotto il naso.  Come realizzare l’investimento? I modi sono molteplici.

Compro un terreno e lo tengo

Soluzione semplice, su cui è inutile aggiungere parole. Richiede solo la convinzione che nel lungo termine l’unica ricchezza che aumenterà di valore sarà la terra, comunque vadano le cose.

Compro e lo affitto

Una soluzione che viene dal passato ma che ha subito evoluzioni. Le norme stabiliscono che l'affittuario ha l'obbligo di curare l’utilizzo del bene in conformità con la sua destinazione economica e con l'interesse della produzione, pena la risoluzione del contratto. La durata dell'affitto è di 15 anni (6 anni per i territori montani). Questa scelta piace proprio per l’arrivo in agricoltura di molti giovani che trovano così una soluzione di lavoro in assenza di investimenti. In alcune Regioni sta diventando una formula preponderante, con rendimenti che variano in funzione della tipologia dei terreni.

Compro e lo affitto per produrre energia

Eccolo un altro modo per garantirsi la solidità dell’investimento terriero e una discreta redditività. Consiste nell’affittare a terzi per la produzione di energia fotovoltaica. Si stima una rendita annua da 2.000 a 4.000 euro per ettaro, in base alla posizione. Prima di effettuare una scelta di questo tipo occorre però informarsi sulle caratteristiche tecniche per un utilizzo ottimale. 

Compro e lo gestisco per culture di nicchia

Frutta specifica, verdure ed erbe: è un settore in pieno sviluppo e che spesso interessa terreni un po' marginali, per esempio per la posizione. Ciò comporta investimenti e costi di gestione ma la redditività in alcuni casi è elevata e gli effetti di una qualsiasi crisi finanziaria del tutto ininfluenti.

Quando si preferisce la coltivazione con la carta

Se si è convinti della validità dell’agricoltura ma non si vuole puntare sul possesso fisico della terra anche per piccoli lotti, l’alternativa è una sola: restare in finanza e mettere un po’ di soldi per esempio sull’Etf Wisdomtree Agriculture (Isin GB00B15KYH63 – valuta Usd) o iShares Agribusiness (Isin IE00B6R52143 – valuta Usd – non quotato su Borsa Italiana), con la consapevolezza però che i sottostanti sono pur sempre strumenti azionari, esposti quindi a tutti i rischi dei mercati finanziari.

4°) E infine se alla finanza non ci si vuole proprio rinunciare!

Nel caso un po' di capitale lo si voglia mantenere in finanza ecco un’idea di portafoglio con Etf che possono attenuare parzialmente i rischi, soprattutto se gestiti con un piano di acquisti nel tempo.

Ishares Msci World Sri Eur hedged

IE00BYX2JD69

Azionario sui mercati sviluppati selezionato in base a criteri ambientali e sociali (Esg) – valuta Eur

Bnp Paribas Emerging Markets Sri

LU1659681313

Azionario sui mercati emergenti selezionato in base a criteri ambientali e sociali (Esg) – valuta Eur

iShares Core Euro Government Bond

IE00B4WXJJ64

Obbligazionario su governativi Eurozona – valuta Eur

Lyxor Euro Government Inflation Linked Bond

LU1650491282

Obbligazionario su governativi “inflation linked” Eurozona – valuta Eur

Invesco Physical Gold

IE00B579F325

Oro fisico – valuta Usd

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