L'alba di Jackson Hole


Partiamo dalla considerazione che i mercati stiano vivendo momenti diversi  a seconda delle aree considerate, diversa è infatti la propensione al rischio tra Germania ed Italia, ad esempio, con una preponderanza verso il "Bel Paese", sia per situazioni congiunturali sia per situazioni tecniche molto diverse.

Diverso, è , come ulteriore esempio, la situazione della Gran Bretagna post-Brexit.

Le esportazioni del Regno Unito, infatti, stanno deludendo, se comparate a quelle dei suoi vicini più prossimi,  e secondo HSBC, la Brexit è una spiegazione plausibile per almeno una parte di questi dati. Certamente non è l'unica ragione che motivi i deboli flussi commerciali, a cui concorrono la pandemia e accertati problemi di approvvigionamento globale, ma gli esportatori del Regno Unito stanno sperimentando maggiori difficoltà nelle vendite a Paesi Ue ed anche maggiori problemi nell'ottenere beni intermedi, commodities e semilavorati.

Se volessimo esprimere un parere generale sui mercati saremmo propensi, come lo siamo da diverse settimane, ad evidenziare quanto dallo "zero virgola" si sia passati alla pace assoluta, e come, quel diffuso senso di saturazione, seppur persistente, non porti correzioni degne di nota.

Tale situazione stride con l'animosità classica che contraddistingue i movimenti dei prezzi, a partire da ciò che accade sui futures sugli indici.

Da mesi ormai si incede a passo lento, ma sempre in un unica direzione, ovviamente proseguendo il trend rialzista.

L'anomalia consiste nel fatto che nulla riesca ad elevare i volumi di contrattazione, salvo eventuali tapering sussurrati o meno

Se ne desume quindi, che i gestori dei grandi fondi, stiano facendo attenzione ad unico aspetto, vale a dire ai verbali delle banche centrali o alle indicazioni che qualche membro offre, di tanto in tanto, tramite interviste.

Tenendo fermo questo punto, come caposaldo dell'azione, estrema importanza assume, in questo momento, il vertice di Jackson Hole che partirà oggi 26 agosto.

E' alquanto scontato il fatto che, con un mercato che si regge esclusivamente grazie alla stampella della liquidità, eventuali cambi di politica monetaria, in questo momento, potenzialmente possono creare dei gap ribassisti rilevanti.

La strategia maggiormente in voga tra i trader di qualsiasi comparto del mercato, considerato in tutta la sua essenza, sembra essere diventato l'attendismo e questo attegiamento è palesemente dimostrato dai volumi di contrattazione.

Il sussulto avviene esclusivamente quando vi sono delle sparute giornate negative, le quali nella prassi degli ultimi mesi, vanno a depositarsi su trendline di sostegno trend; col diminuire spesso repentino dei volumi, gli algoritmi, punto dopo punto, risollevano il mercato sino a riportarlo sui massimi, subendo l'unico incremento nel momento dell'incrocio con trendline importanti in intraday downtrend, decretando definitvamente la fine delle operazioni con le ricoperture tecniche.

Come si sosteneva pertanto, questo momento di blocco verrà infranto solo ed esclusivamente da un cambiamento nelle politiche monetarie.

Questo è il motivo per cui, quindi, il simposio di banchieri che si terrà a Jackson Hole assume una forte rilevanza per quanto attiene al prossimo, oramai imminente, autunno; con esso arriveranno anche i primi temporali ed è quantomeno saggio portare con se un ombrello!

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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