Vu' Cumpra'?


Il termine "addicted" utilizzato in accezione "dipendenza" lo associai mesi fa a quanto vedevo giornalmente sui mercati finanziari.

Ora, più che mai, la percezione di saturazione mi ha pervaso sino all'inverosimile, e se posso usare una metafora è come avere di fronte una tinozza ed in essa immergere un tubo dal quale viene immessa continuamente acqua (volumi bassi di acquisto).

Al raggiungimento dell'orlo l'acqua inizia a traboccare ed a disperdersi al suolo.

Ora provate a incantare leggermente la tinozza e ovviamente avrete un trabocco più violento di liquido (volumi alti di vendita).

Tornando alla sua sede naturale, la tinozza torna ad essere riempita del liquido perso, dal tubo ancora immerso e si torna lentamente alla situazione inziale finchè l'acqua torna a traboccare da tutti i bordi.

Un dato però è acquisito: la tinozza  è piena e seppur il tubo continui ad immettere acqua, la sua utilità marginale è ormai annullata.

Queste sono le condizioni di approdo prima della riunione della Fed , tenutasi mercoledi 28 luglio e rimaste tali anche successivamente a tale evento.

Lontani sono i tempi in cui il celebre "nonno" - Alan Greenspan -  terrorizzava gli investitori non appena apriva bocca.

Non amava le "bolle" speculative il caro nonno, visti i grattacapi che gli aveva dato l'esplosione della bolla tecnologica nel lontano 2001, agli albori del nuovo secolo.

Di indole completamente opposta, risulta l'attuale presidente della Fed Jerome Powell, il quale nonostante fattori inoppugnabili quali lo scatto dell'inflazione e di un non conseguente rialzo dell'occupazione, afflosciata in settimana, dal rialzo del dato relativo ai sussidi per la disoccupazione e da un dato del Pil Usa di certo inferiore alle attese, sta attentissimo a non turbare i mercati dal loro programma di rincorsa alle stelle, incitandoli ancora con un vu cumprà tipico della saturazione di alcuni segmenti di mercato, ragion per cui solo l'abilità del venditore può far vendere qualcosa che non ha altrimenti, più alcun mercato.

L'inflazione? Un fattore temporaneo (Bullard la pensa molto diversamente...) - il Pil? Crescerà! -  La disoccupazione? Tornerà a livelli pre Covid!

L'obiettivo delle politiche monetarie? La stabilità dei mercati finanziari.

La domanda da 1 milione di dollari è: siamo così sicuri che insaccando i mercati di moneta fino all'orlo, poi se ne riuscirà a garantire un rientro ordinato verso la normalità senza creare appunto..."instabilità"? 

Siamo quindi, quasi giunti al momento cruciale e per molti versi storico.

Le banche centrali hanno difronte uno scenario che non si era mai visto nella storia, creato ad arte immettendo quantità di denaro in maniera massiccia e dopo un anno e mezzo ci troviamo con tutti i mercati, di qualsiasi settore e qualsiasi segmento, ai massimi storici e necessariamente si deve iniziare a pensare di tornare alla normalità nei meccanismi che da sempre hanno regolato il funzionamento dell'intero sistema finanziario.

E' chiaramente impensabile poter continuare all'infinito in tal guisa; e allora la domanda che già sorse a suo tempo quando fu chiaro quali sarebbero stati i punti di arrivo, è: come e quando le banche centrali affronteranno il nodo "drenaggio della liquidità"?

Come reagiranno i vari segmenti, all'evento?

Si avranno crisi di astinenza? Scatti di nervi? Crisi d'identità? Si avrà un rientro ordinato alla normalità?

Membri di eccellenti scuole di pensiero avevano, tempo fa, sollevato il rischio di alta pressione inflazionistica  che al momento non pare configurarsi in Europa ma che qualche dubbio solleva negli Sates e allora, quanto conterà il diverso modo di agire delle banche centrali?

Dubbi e domande che al momento è lecito porsi e a cui , molto probabilmente nessuno, sa dare una risposta esaustiva, tantomeno noi, ma a vedere la nausea con la quale incedono gli acquisti, sembra che qualcosa stia per accadere, magari un cambiamento importante o l'ennesimo storno telecomandato, ma questo gioco sembra davvero prossimo alla fine.

E voi? Cosa comprereste ora?

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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