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Questo Pictet è uno dei punti di riferimento nell’Azionario Usa Large & Mid Cap.


Ci troviamo ormai alla fine dell’anno e al momento di tirare le conclusioni per l’anno in corso. I mercati azionari internazionali sono, in molti casi, sui massimi assoluti ciò che fa “pro” ai nostri portafogli diversificati.

Colgo l’occasione per fare una doverosa parentesi, subito prima di proseguire l’analisi.

Il mercato obbligazionario è meno volatile di quello azionario, si sa, ma un portafoglio unicamente obbligazionario non è meno rischioso di uno puramente azionario. Basta osservare l’ultimo periodo. Va da se che la soluzione, probabilmente l’unica soluzione, per abbassare la rischiosità di un portafoglio sia la diversificazione.

Non ho inventato nulla, ma questa parentesi perché qualche settimana fa ho sentito un discorso che ritengo non idoneo nel quale si faceva qualche confusione.

La volatilità è un discorso, la concentrazione settoriale è un’altra cosa.

Torno alle cose serie.

Oggi voglio vedere lo stato dell’arte del settore Azionario Usa – Large & Mid Cap. e vi proporrò uno degli asset di questo ampio comparto.

Ho preso in considerazione poco meno di 50 asset espressi in euro e con uno storico almeno decennale, mentre ho effettuato una prima scrematura utilizzando, come sempre, i dati cumulati dello Stocastico orizzontale. Il fondo scelto ha qualche particolarità che ritengo interessante.

Sono nuovamente alla ricerca di qualche opportunità o di un asset che si è dimostrato storicamente molto affidabile secondo lo Stocastico orizzontale.

Per questa ragione devo obbligatoriamente omettere alcuni asset, ma la selezione è ovviamente obiettiva e prende in considerazione unicamente la data di inizio di quotazione del fondo e il settore di appartenenza. In alcuni casi, una fund house può essere più efficiente di altre in un comparto specifico, ma la professionalità è generalizzata a tutti gli attori del risparmio gestito.

Questa è l’unica certezza che abbiamo; la professionalità degli attori.

Il contesto.

Il comparto azionario internazionale è andato alla grande dell’inizio dell’anno, ma anche su un periodo molto più ampio.


Grafico fonte Bloomberg

Sopra, i rendimenti comparativi degli ultimi 10 anni, espressi in euro, di alcuni indici internazionali, presi qua è la, e osserviamo la sovra performance dell’indice americano Sp500.

Solo per rendere l’idea, quest’ultimo ha reso mediamente il 16,08% all’anno dalla metà del mese di novembre 2011 in poi rispeso al +12,36% dell’indice World Msci o al -3,55% dell’azionario brasiliano.

La situazione dell’inizio dell’anno presenta un profilo identico con performance di +35,43% per lo Sp500, +29,22% per il World Msci e -7,83% per il Bovespa brasiliano.

Io chiaramente mi voglio soffermare sull’indice americano.

Il fondo di oggi è discretamente interessante per i numeri (dati mensili sugli ultimi 10 anni espressi in euro) presenti nella grafica accanto. Dal Beta e dalla correlazione è praticamente come intervenire direttamente sul Benchmark di riferimento.


Grafico fonte Bloomberg

Anzi, sugli ultimi 10 anni, il fondo regala (mediamente) ogni anno lo 0,94% di performance in più rispetto allo Sp500.

Il caso del giorno.

Ho scelto per voi; Pictet - USA Index - isin LU0474966248 – codice Bloomberg PCTUREU LX.

Troverete di seguito tutto quello che occorre per  poter analizzare l’asset in questione: https://www.am.pictet/it/italy/intermediary/funds/pictet-usa-index/LU0474966248/.

Lo Stocastico orizzontale.

Lo Stocastico orizzontale di questo Pictet è molto interessante in quanto non si è mai recato al di sotto di quota 30. In altre parole, non si è mai avvicinato ai titoli meno performanti nell’arco dei 12 mesi. Questo dato ha una valenza importante per l’elevato numero di asset presenti nel mio portafoglio di riferimento e per il settore di appartenenza. Solitamente accade per un comparto obbligazionario.

Inoltre, durante il 61% del periodo preso in considerazione, parliamo sempre di 10 anni, il fondo si è fatto trovare tra i migliori asset (a livello di performance).

Inoltre, recupera forza relativa da qualche mese a questa parte e cercherà sicuramente di prolungare al massimo la propria permanenza sopra 70.

Comportamento sul mercato.

Il fondo viene individuato in corrispondenza dei massimi storici, mentre il lockdown di inizio 2020 ha provocato una flessione del nav che, tuttavia, ha favorito una successiva fase di accelerazione rialzista.

Non tutti i mali vengono per nuocere, aggiungerei nel medio/lungo periodo.

Il mercato azionario americano è in gran forma in questo momento e si avvicina, anche se piano piano, a delle fasi di eccesso. Questi momenti particolari del mercato possono perdurare per un periodo più o meno lungo e non necessitano di un’immediata reazione contraria dei corsi, ma è fondamentale identificarli.

Per esempio, l’Rsi a 14 settimane, non presente sul grafico, ha realizzato all’inizio del mese un nuovo massimo storico a 80,24, appena al di sopra del precedente di 80,20 (vedi la metà del mese di gennaio 2020) evidenziando una situazione di “ipercomprato”, anche se a me non piace questa “definizione”; ma massimo rispetto per J. W. Wilder.

Il rapporto tra rendimento e rischio, grafico nella parte superiore, è sui massimi degli ultimi 9 anni e realizza un doppio massimo in tale occasione.

Il mio Efficiency index (parte centrale) realizza proprio in questo momento un nuovo massimo storico ed è assolutamente da monitorare per le prossime settimane.

Invece, presento sul grafico del nav una semplice area di supporto (in giallo) a 340/335 ricavata da una retta dinamica e da un recente massimo relativo. La tenuta di tale area, prendendo in considerazione gli “eccessi” rilevati sopra, sarà fondamentale e il relativo cedimento sarà da intendere come un segnale di indebolimento. In tale caso, il nav potrebbe indietreggiare verso 315 o 295 fornendo, in questi casi, nuove opportunità di intervento nel comparto.

Probabilmente interessante la media mobile a 82 settimane, ricavata con qualche metodo statistico, che si è comportata storicamente molto bene e che potrebbe confermare la validità dei supporti individuati nel paragrafo sopra.

Conclusione.

Questo asset replica il suo benchmark e offre una sovra performance rispetto a quest’ultimo, ma raggiunge qualche situazione di eccesso. Niente di allarmante per il momento, ma potrebbe essere opportuno non incrementare ulteriormente le eventuali posizioni in essere.

Tuttavia, se si vuole intervenire nel comparto, questo Pictet è senz’altro uno degli asset utili per il raggiungimento dello scopo.

A disposizione

Giovanni