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Le materie prime contribuiscono a ridurre la volatilità del portafoglio.


Ho scelto di presentarvi oggi un fondo del settore Azionari Settoriali - Metalli Preziosi e Minerali EUR Hedged.

In effetti, le commodity in generale, e quelle legate al settore dei metalli preziosi in particolare, giocano un ruolo imprescindibile all’interno di un portafoglio bilanciato e non possono certamente mancare in quanto, in molti casi, contribuiscono a ridurre la volatilità del portafoglio.

Non dimentichiamoci tuttavia che, a prescindere, le commodity offrono una vasta gamma di asset (agriculture, energy, freight, metals, …) che costituiscono una parte fondamentale dell’economia mondiale. Basterebbe già questo aspetto per rendere irrinunciabile una piccola parte del portafoglio investito nel comparto delle materie prime.

Questa settimana gli asset “EUR hedged” con uno storico decennale non erano moltissimi, una dozzina, ma quanto basta per individuare un prodotto interessante.

Sono nuovamente alla ricerca di qualche opportunità o di un asset che si è dimostrato storicamente molto affidabile secondo lo Stocastico orizzontale.

Per questa ragione devo obbligatoriamente omettere alcuni asset, ma la selezione è ovviamente obiettiva e prende in considerazione unicamente la data di inizio di quotazione del fondo e il settore di appartenenza. In alcuni casi, una fund house può essere più efficiente di altre in un comparto specifico, ma la professionalità è generalizzata a tutti gli attori del risparmio gestito.

Questa è l’unica certezza che abbiamo; la professionalità degli attori.

Il contesto.

Il grafico accanto evidenzia l’andamento normalizzato delle materie prime (in bianco), dell’azionario internazionale (in arancione), del tasso di cambio euro contro dollaro Usa (in giallo) e dell’obbligazionario globale (in verde).


Fonte Bloomberg

Interessante osservare che le curve delle performance delle materie prime e dell’eur/usd si incrociano nuovamente, ma è ovviamente solo un caso.

La correlazione storica mensile, dal 31 dicembre 1999 ai giorni nostri, delle materie prime nei confronti dell’azionario, del Dollar index e dell’obbligazionario è, rispettivamente, di +0.482, -0.519 e +0.333.

Va da sé l’utilità del comparto.

Inoltre, l’indice generale delle materie prime rimbalza quasi ininterrottamente dal minimo di aprile 2020 e guadagna, da allora, il 75%, mentre ha raggiunto anche l’80.5% proprio martedì scorso. L’oro, invece, trova un valido ostacolo in area 1.810/40.

Il comparto appare molto interessante in questo momento sotto vari aspetti e potrebbe rendersi utile, proprio ora, che siamo a fine anno…


Fonte Bloomberg

Il fondo che ho scelto oggi ha iniziato, proprio nel mese di aprile 2020, a recuperare terreno nei confronti del suo benchmark di riferimento (vedi la parte centrale del grafico) rendendolo maggiormente interessante.

Il caso del giorno.

Ho scelto per voi; Franklin Gold and Precious Metals Fund - isin LU0496368142 – codice Bloomberg FGPMAEH LX, vedi di seguito (https://www.franklintempleton.com.sg/our-funds/price-and-performance/products/14447/Z1/franklin-gold-and-precious-metals-fund/LU0496368142).

Troverete tutti i documenti necessari cliccando sul link come sopra, direttamente dalla fonte.

L’asset non investe direttamente nelle materie prime, ma nelle aziende del settore.

Lo Stocastico orizzontale.

Il fondo si è mantenuto per il 38% del periodo al di sopra di 70 (tra gli asset con la maggior performance a 12 mesi) e per il 43% al di sotto di 30, evidenziando in questo modo uno Stocastico orizzontale relativamente ciclico.

Emerge che il fondo recupera quota nei confronti degli altri asset del mio paniere di riferimento nei rialzi e, pertanto, ciò che lo rende “affascinante” (se si parlasse di una bella signorina).

Attualmente, l’oscillatore ha realizzato un minimo relativo poco al di sotto di 20 dal quale inizia a rafforzarsi.

Che sia l’inizio di una fase di ripresa del fondo?

Osserviamo il suo comportamento sul mercato che scovare qualche indizio in più.

Comportamento sul mercato.

In primis, il fondo mostra una statistica relativamente interessante nei confronti del suo benchmark di riferimento e, come scritto sopra, recupera terreno nei confronti dello stesso. Vedi le relative performance percentuali fino a 5 anni circa.

Poi dipende sempre da quello che uno necessità.


Fonte Bloomberg

Le performance storiche non dicono tutti, anzi, spesso dicono poco e, in molti casi, ci ingannano.

Questo Franklin si è indebolito all’inizio degli anni 2010 per poi consolidare, quindi iniziare una fase di parziale recupero che ha portato, dalla fine del mese di agosto 2020 a questa parte, a un movimento laterale attorno a 6.

L’attuale fase di congestione è potenzialmente molto interessante poiché potrebbe trattarsi di un’accumulazione in corrispondenza di alcuni recenti (per modo di dire) massimi relativi. In effetti, parlo dei pichi di agosto 2016 e di luglio 2014.

Pertanto, non è da escludere l’inizio di una fase di ripresa in caso di superamento confermato dell’area 6.50/80.

Invece, l’eventuale cedimento di 5 potrebbe fare lo stesso caso nostro in quanto il Nav potrebbe indietreggiare attorno a 3.5 con tanto di premio rispetto ai livelli attuali.

Il fondo sembra detenere un potenziale rialzista interessante.

Conclusione.

Il comparto dei metalli preziosi è storicamente molto interessante ed è una componente fondamentale di un portafoglio azionario, ma non solo, viste le correlazioni storiche delle materie prime nei confronti delle altre macro aree.

L’asset di oggi può essere doppiamente interessante perché interviene direttamente nelle aziende che operano nel settore e non sulle commodity di riferimento.

A disposizione

Giovanni