Strategia Value: bilancio per B&C SPEAKERS - TECHNOGYM - RATTI


In questa settimana, i cda di B&C SPEAKERS, TECHNOGYM e RATTI hanno presentato al mercato i conti relativi al 2020.

Vediamo qui di seguito una sintetica rassegna degli aspetti più significativi.

La società fiorentina, leader mondiale nel comparto dei trasduttori di alta gamma, ha pagato severamente il conto della pandemia: il Covid-19 ha di fatto congelato il mercato degli eventi dal vivo. Il fatturato si è infatti contratto del 43%.

Malgrado ciò, B&C SPEAKERS, grazie agli effetti positivi delle politiche di razionalizzazione dei costi poste in essere dal management, è riuscita a chiudere il 2020 in utile (€ 1,65 mln vs € 8,67 mln).

Il percorso di normalizzazione di B&C SPEAKERS è strettamente legato all’evoluzione della pandemia: nelle zone in cui la vaccinazione prosegue a ritmi serrati, il mercato degli eventi dal vivo sta dando promettenti segnali di risveglio. Questo aspetto conforta e dimostra che la domanda di spettacoli è ancora ben radicata tra il pubblico: appena saranno rimossi gli impedimenti di natura sanitaria, il mercato tornerà rapidamente a girare a pieno ritmo.

Dopo un anno di sospensione, il cda, forte della solidità patrimoniale, ha previsto la corresponsione ai soci di un dividendo ordinario pari a € 0,26 (rendimento del 2,89% in riferimento al prezzo di segnalazione https://www.lombardreport.com/2020/11/7/l-amplificazione-del-successo/).

GRAFICO DEL TITOLO ED OSSERVAZIONI:

Il titolo, dopo la segnalazione, ha rotto al rialzo la trendline discendente azzurra ed ha proiettato le proprie quotazioni fino a raggiungere quota 12,5. 

Attualmente il titolo viaggia abbondantemente sopra la media a 200 giorni (in verde); il progressivo miglioramento della condizione sanitaria mondiale tenderà a favorire il rialzo del titolo.

TECHNOGYM:

Nonostante il Covid-19 abbia severamente colpito tutto il mondo del fitness attraverso forzate chiusure delle strutture, TECHNOGYM è riuscita a contenere ottimamente le conseguenze nefaste della congiuntura. TECHOGYM è stata capace di trasformare la grave minaccia provocata dalla pandemia in una straordinaria opportunità, dimostrando, ancora una volta, un grande talento nel saper interpretare ed assecondare rapidamente le nuove esigenze dei clienti.

TECHNOGYM, rispetto al 2019, ha inevitabilmente riportato una complessiva riduzione del fatturato (-23,8%), ma è stata capace di aumentare in modo considerevole le vendite provenienti dal comparto Home Fitness (+71%).

Sotto il profilo della marginalità dell’Ebitda, TECHNOGYM riporta una lieve riduzione (19% vs 22%) ma registra una straordinaria generazione di cassa (€ 95 mln) tale da migliorare di 4 mln la PFN del 2019. Il cda ha proposto un dividendo di € 0,22 (rendimento del 3% se rapportato al prezzo corrispondente all’articolo di analisi presentato sulla rubrica ad agosto 2020 https://www.lombardreport.com/2020/8/2/technogym-2/).

OUTLOOK 2021:

Per il 2021, TECHNOGYM è intenzionata a ricercare la crescita sia sul canale Home Fitness che su quello BtoB (il più rilevante). Il graduale allentamento delle misure di sicurezza, collegato all’intensa politica vaccinale, consentirà di poter rilanciare questo settore che ha maggiormente sofferto nel 2020.

Nel 2021 TECHNOGYM sarà protagonista nelle Olimpiadi di Tokyo come fornitore ufficiale delle attrezzature, oltre a ciò, durante l’anno, è previsto il lancio di nuovi prodotti in linea con il posizionamento prestige.

Il target di crescita del fatturato previsto per il 2021 è a doppia cifra percentuale.

GRAFICO DEL TITOLO ED OSSERVAZIONI:

Il titolo, dopo una violenta azione speculativa ribassista estiva, ha ripreso un trend rialzista che lo ha riportato sulle tracce dello sfidante canale rialzista.

La media a 200 giorni (in verde) ha rappresentato un ottimo supporto. I fondamentali sono solidi e le prospettive molto interessanti.

Come già indicato all’interno degli articoli precedenti (https://www.lombardreport.com/2020/6/13/la-straordinaria-eleganza-dei-ratti-il-rag-filini-aveva-ragione/), il core business della società è stato particolarmente penalizzato dalla pandemia: il settore del lusso, a cui RATTI fornisce i propri tessuti pregiati, ha sofferto pesantemente le chiusure forzate e la diminuzione del traffico turistico.

Nonostante questa dura contingenza nella quale RATTI ha perso il 38% del fatturato rispetto al 2019, la società è riuscita, seppur per poco, a realizzare un utile di esercizio (€ 0,4 mln vs € 12,9 mln).

Le misure poste in essere dal management associate alla robusta situazione patrimoniale hanno consentito alla società di poter affrontare il 2020 con grande forza: malgrado la situazione, RATTI non ha rinunciato agli investimenti programmati (€ 7 mln). La PFN, anche a seguito della liquidità destinata in Capex, è rimasta molto solida (€ 1 mln vs € 2,6 mln).

OUTLOOK 2021:

L’evoluzione dell’anno 2021 per il settore tessile-moda e per il Gruppo rimane incerta e dipenderà dalle tempistiche di stabilizzazione della situazione sanitaria, sociale ed economica a livello globale, condizione necessaria per il progressivo recupero dei consumi.

In attesa che il quadro economico di riferimento permetta l’avvio di una fase di ripresa, il Gruppo non ha modificato i propri obiettivi strategici di medio-termine. Sono pertanto proseguite le attività mirate all’ulteriore sviluppo sul fronte commerciale, incluso il rafforzamento della presenza su alcuni segmenti di mercato e la diversificazione della gamma offerta. Al contempo, tenuto conto di una solida posizione patrimoniale e finanziaria, proseguono gli investimenti programmati e considerati prioritari in tecnologia ed innovazione, con l’obiettivo di conseguire maggiori livelli di efficienza, di servizio e di sostenibilità ambientale.

GRAFICO DEL TITOLO ED OSSERVAZIONI:

La pubblicazione dei risultati del 2020 ha rappresentato un interessante catalyst: il titolo è uscito da una lunga congestione provando a forzare a rialzo la media a 200 giorni.

I numeri pubblicati hanno evidenziato che, nonostante la grave calamità, RATTI ha saputo mantenere la propria solidità patrimoniale. Questo aspetto, unito ai possibili miglioramenti dell'emergenza sanitaria, consentono di poter intravedere uno scenario  futuro meno incerto.

RIEPILOGO DELLE SEGNALAZIONI:

FIRST CAPITAL ha raggiunto quota € 20, livello che corrisponde allo strike di conversione dell'interessante obbligazione emessa nel 2019 (per maggiori dettagli https://www.lombardreport.com/2021/3/13/le-tre-vie-del-valore/). Il 30/03 presenterà i conti del 2020.

In questa settimana, il mercato ha sorprendentemente penalizzato AMADEUS FIRE, che di fatto, ha confermato i dati preliminari di bilancio pubblicati l'11 febbraio (https://www.lombardreport.com/2021/2/13/c-era-una-svedese-ed-una-tedesca/).