Aggiornamento portafoglio: siamo alla finestra


I mercati sono decisamente in una fase di indecisione. La forza che ha caratterizzato i listini sino ad inizio maggio ha lasciato il passo, speriamo solo temporaneamente, ad un movimento laterale moderatamente correttivo. Poi, a ben guardare, non siamo così lontani dai massimi recenti a riprova del fatto che forse tutta questa voglia di scendere davvero non c’è.

Però, seppur modesta, la correzione si vede e se da un lato ci sta tutta, dall’altra ci fa tenere gli occhi aperti e stare alla finestra. Con le ultime operazioni abbiamo alleggerito alcune componenti del portafoglio per riequilibrarlo con altri asset. Probabilmente vedremo gli effetti di questo aggiustamento nel corso dell’estate.

Altra riflessione che stiamo facendo in questi giorni è quella relativa ad ulteriori alleggerimenti in vista dell’estate. Chiaramente non abbiamo ancora preso alcuna decisione e stiamo soppesando le varie possibilità, ma sarà l’andamento dei mercati nelle prossime settimane a guidare le nostre scelte.

Lo sappiamo, siamo entrati nella finestra meno favorevole dell’anno ed è quindi normale che mercati e portafogli flettano durante questi mesi. E questo, sino a che rientra nella “normalità” delle medie storiche può essere considerato il “respiro” stagionale del mercato.

Ecco che, proprio per questa ragione, non è ragionevole liquidare in massa gli asset di un portafoglio, soprattutto se ha una logica e un’ottica di medio-lungo periodo come il nostro. Tuttavia, è altrettanto chiaro che non si possono ignorare, se dovessero arrivare, segnali di deciso ribasso che farebbero scattare interventi di alleggerimento sostanzioso.

Insomma, siamo ancora nella fase di valutazione, posto che il nostro portafoglio sta correggendo in modo composto e si mantiene comunque su livelli di redditività assolutamente in linea con il nostro “mandato”.

Chi non se la passa bene, invece, sono le criptovalute, nuovamente nell’occhio del ciclone dopo le esternazioni di Elon Musk e la presa di posizione della Cina in merito alla limitazione delle transazioni sulle valute digitali.

Il Bitcoin di fatto è in caduta libera, sceso sotto i 40 mila dollari e toccando il minimo da 2 mesi. Un crollo del 40% dal massimo assoluto di 64.895 dollari raggiunto il 14 aprile scorso. Anche Ethereum è scesa del 15% a 2.875,36 dollari, mentre Dogecoin è scivolato del 18%.

Tutto pare essere partito la scorsa settimana, dopo le dichiarazioni di Musk in merito al fatto che Tesla non avrebbe più accettato bitcoin come pagamento. A questo sono poi seguite altre dichiarazioni sul fatto che la casa automobilistica avesse già liquidato i bitcoin in suo possesso. A questo si è aggiunto l’annuncio delle nuove limitazioni imposte della Cina che vieta agli istituti finanziari e alle società di pagamento di fornire servizi relativi alle transazioni di criptovalute.

Messe così, le cose sembrano tutt’altro che favorevoli alle criptovalute ed infatti non sono pochi gli analisti tecnici che si aspettano un crollo ancor più marcato, visto tra l’latro che il calo sotto 40.000 dollari rappresenta la violazione di un supporto tecnico importante.

Tronando al nostro portafoglio, al close di ieri valorizza un NAV a 103,35 per una performance annualizzata del +3,02% e con una volatilità all’1,03%.

Portafoglio ed equity line aggiornati nell’apposita sezione.