NASDAQ100 WEEKLY - Importante recupero degli indici azionari USA !


SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. I SEGNALI VENGONO GENERATI UNA VOLTA A SETTIMANA E PUBBLICATI SUL SITO IL LUNEDI MATTINA E VALEVOLI PER TUTTA LE SETTIMANA. IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
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Non è durato poi molto il ribasso sugli indici azionari USA.

L’inizio della settimana appena trascorsa, faceva registrare la peggior seduta degli ultimi tre mesi sui listini azionari USA per il timore del fallimento del titolo cinese Evergrande, la seconda azienda di sviluppo immobiliare per vendite in CINA, con il governo cinese non intenzionato ad intervenire a meno che questo non generi un effetto a cascata all’interno del settore. Ma

Ma subito dopo è partito l’inatteso recupero degli indici, favorito sempre dalle notizie provenienti dalla CINA da parte di Hendga Real Estate, una delle principali società che controllano l’assetto societario di Evergrande, che ha annunciato come quest’ultima pagherà i coupon sul bond denominato in yuan in programma nella settimana; recupero proseguito grazie anche alle decisioni della FED sul “tapering” e le dichiarazioni di Powell che hanno riportato più o meno le modifiche attese.

Infine per terminare la settimana in tranquillità ovvero con un nulla di fatto nella giornata di venerdì scorso, nonostante la banca centrale cinese abbia dichiarato illegali tutte le attività legate alle criptovalute, compresi gli scambi di criptovalute all’estero che forniscono servizi nella Cina continentale sono illegali, che comunque porta ad un discreto rialzo settimanale degli indici azionari.

In sostanza, anche questa volta, il ribasso è stato comprato in fretta e il rimbalzo è stato quanto mai pronto. A sostenere l'indice i titoli difensivi e le aviolinee, dopo che Biden ha annunciato un rilassamento delle misure anti-Covid sui voli provenienti dall'estero, poi con ancora con i titoli ciclici, gli energetici, i finanziari e le small caps a battere la strada con i titoli del tech leggermente attardati. In definitiva, la tendenza a prezzare le decisioni della FED un po' più aggressive, è aumentata; con azionario e commodities in recupero e Dollaro e tassi in leggero calo.

Per quanto riguarda la situazione di Evergrande, i dettagli forniti non sono stati parecchi con lo statement comunicato dalla società che si è limitato a indicare di aver trovato un accordo con i titolari dei bond. Nessuna informazione, invece, sul pagamento degli interessi sui bond offshore denominati in dollari anch’essi scaduti in settimana. Prima di arrivare al default bisognerà attendere quantomeno i 30 giorni del cosiddetto periodo di grazia (o grace period) per il pagamento delle cedole e capire soprattutto le intenzioni del governo Pechino. Inoltre è entrato in scena anche il regolatore immobiliare cinese che ha intensificato la supervisione dei conti bancari del China Evergrande Group per garantire che i fondi vengano utilizzati per completare i progetti di edilizia abitativa e non deviati per pagare i creditori.

E veniamo alla FED.

Lo statement ha riportato più o meno le modifiche attese. Si è sottolineato il recupero dei settori colpiti dalla pandemia, ma anche che la variante Delta ha frenato la ripresa. L'inflazione è stata definita "elevata", anche se è rimasta intatta la notazione sui fattori transitori. La modifica principale è costituita dal fatto che se i progressi verso i target procedono come da attese, una riduzione del ritmo degli acquisti potrebbe rendersi necessaria "presto". In altre parole, se non cambia il quadro, il “tapering” inizierà a Novembre, con una sua conclusione entro metà 2022. Rilevanti anche le modifiche ai vari punti del programma, con 9 membri su 18 che vedono almeno un rialzo dei Fed Funds l'anno prossimo, tre nel 2023 con una mediana all'1%, e 4 nel 2024 con una mediana all'1.85%. In generale un risultato in linea con le attese, ma con una tendenza più aggressiva. Per quanto riguarda le proiezioni di crescita del PIL, il FOMC ha tagliato di oltre un punto percentuale le stime per il 2021 dal +7% al +5.9%, mentre ha rivisto marginalmente al rialzo quelle per gli anni successivi. Sull’inflazione, invece, sono state aumentate solamente le stime per il 2021 al +4.8% dal +4.5%, nonostante Powell abbia sottolineato ancora una volta i rischi al rialzo collegati alle strozzature sul lato dell’offerta. Nel relativo capitolo le dichiarazioni del Presidente della FED, Powell.

Passando al fronte fiscale, a metà settimana, è arrivata l’approvazione di un disegno di legge che comprende la sospensione del tetto del debito fino a dicembre 2022 invocato da Janet Yellen. Tra gli altri interventi vi è anche l’estensione sulle leggi di spesa fino al 3 dicembre che evitano uno “shutdown” governativo.

Diamo uno sguardo, ora, ai rendimenti dei titoli di Stato. Le precisazioni di Powell hanno avuto un impatto sulla “price action”, in particolare sul Dollaro che ha ripreso a salire, e sulla curva dei tassi, che ora vede i rialzi dei rendimenti sulle scadenze brevi compensati da un calo su quelle lunghe. Il Treasury 10Y è balzato al 1,454%, rendimento che non si vedeva dal primo luglio scorso.

Gli aumenti nel fine settimana sono equamente divisi tra breakeven inflation e tassi reali in US, con il 10Y USA che in settimana era riuscito a scendere al 2,28% per poi chiudere al 2,34%.

Passiamo ora all’analisi grafica del nostro indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Come detto in precedenza, la giornata di lunedì scorso preludeva a qualcosa più di un semplice pullback, con apertura in netto gap down e prezzi che andavano a sfiorare il primo importante supporto in area 14750 (ritracciamento del 27,2% della gamba rialzista d-e). Ma già nel corso della stessa seduta l’indice recuperava parte del ribasso chiudendo appena sopra i 15000. Da lì poi sono partite le sedute al rialzo con la prima che recuperava l’area 15150 e la seconda l’area 15350 recuperando in toto la perdita settimanale. Anche se ancora in presenza di incertezze di natura di politica interna e delle notizie provenienti dalla CINA, i mercati attendevano chiarezza soprattutto da parte della FED con le dichiarazioni di Powell che hanno riportato una certa tranquillità anche se non costituite da certezze assolute. Come abbiamo notato nella settimana appena trascorsa, l’indice tech è stato un po' più penalizzato rispetto agli altri due principali indici USA, ma ciò non gli ha impedito di chiudere la difficile settimana con un nulla di fatto. Cosa aspettarsi ora ? Il denaro degli investitori c’è e corre appena se ne presenta l’occasione quindi, a meno di notizie stravolgenti, il trend rialzista dovrebbe proseguire come primo obiettivo il raggiungimento dell’area 15500 per poi sferrare l’attacco al precedente record. La settimana si è chiusa a 15329.68 con una perdita del – 0,02% che porta l’indice ad un guadagno del + 18.94% da inizio anno 2021.

Rispetto all’indice tech, Anche l’S&P500 ha subito, nella settimana appena trascorsa, un paio di giornate turbolente, ma rispetto all’indice tech, è riuscito a chiudere la settimana addirittura con una percentuale positiva, favorita come detto dagli acquisti sui titoli ciclici e finanziari. La correzione è avvenuta in quanto i prezzi sono andati a testare il primo vero supporto in area 4325 (ritracciamento del 27,2% della gamba rialzista d-e), ma il rimbalzo è avvenuto talmente in fretta da scongiurare l’inizio di una fase correttiva con i prezzi che si sono oltretutto riportati sopra l’area 4440. Diciamo che si è verificato un pullback un po' più ampio dei precedenti. Quindi, in attesa della stagione delle trimestrali economiche che inizierà tra meno di un mese, lo scenario potrebbe essere quello di una fase transitoria in attesa dell’attacco ai precedenti record nella settimana che precede l’uscita dei primi risultati economici societari. La settimana di contrattazione si è chiusa a 4455.48, con un guadagno del + 0,51%, il che porta ad una performance del + 18,62% da inizio 2021.

Nella sua fase di debolezza l’indice DOW JONES, nella settimana appena trascorsa, ha ripreso fiato performando meglio rispetto agli altri due listini principali. La correzione è stata ampia, saltando il supporto in area 34250 ed interessando il supporto posto in area 33700 (ritracciamento del 38,2% della gamba rialzista d-e) che ha, de facto, arrestato il ribasso dei prezzi. Subito dopo il rimbalzo è stato effettivamente corposo tanto da riportarsi sulla mediana del canale rialzista ed a ridosso dell’area 35000 che molto spesso, nelle sedute precedenti, aveva fermato il rialzo. La previsione è per una fase di lateralizzazione in attesa dell’uscita delle trimestrali economiche societarie che possa dare l’impulso all’attacco del precedente record. la fase negativa rispetto agli altri due maggiori indici statunitensi, lateralizzando. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 34798 con un guadagno del + 0,62% il che riporta ad una performance del + 13,69% da inizio anno 2021.

ORO INDEX 

Nella settimana appena trascorsa l’ORO aveva tentato di recuperare le perdite di due settimane orsono, portandosi anche sopra l’ex-supporto che ora sta fungendo da resistenza in area 1770 $/oz., ma la forza del Dollaro dopo le dichiarazioni della FED ha, de facto, ricacciato i valori sotto tale area rendendola ora, appunto, una resistenza. Quindi, con l’avvicinarsi del “tapering” è molto probabile che i prezzi dell’Oro vadano a testare l’area 1700/1680 $/oz. (toccata ben 4 volte nel 2021) ultimo vero baluardo che rappresenta il ritracciamento dello 0,618% dell’ultima fase rialzista partita nel 2020. Rimane chiaro che fino a 1600 $/oz. il modello grafico ha la sua validità, ma certamente quella che ora è ancora una correzione dai massimi, diventerebbe un trend al ribasso con onde 1 e 2 già formate.

Forte debolezza anche per gli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio. Ad inizio settimana, in concomitanza con la forte discesa dei mercati azionari, il Platino è riuscito a rompere all’ingiù anche il supporto psicologico dei 900 $/oz. facendo registrare un minimo a 892 $/oz. (minimi che non si vedevano da novembre 2020), per poi rimbalzare violentemente a recuperare l’area 1000 $/oz. ma il fine settimana lo vede chiudere sotto tale soglia, comunque sopra i 956 $/oz (area che aveva fermato il ribasso due volte nel mese di agosto). Decisamente peggio le quotazioni dell’Argento, che proprio ad inizio settimana rompe il minimo del 9 agosto scorso, facendo registrare un minimo in area 22 $/oz. come nel novembre 2020. In chiusura di settimana recupera qualcosa chiudendo a 22,425 $/oz. La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1751.7 $/oz. in parità rispetto alla scorsa settimana, con il deficit da inizio anno fermo al – 7,32%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1749.98 $/oz. con una perdita del – 0,20%. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES DICEMBRE 2021:

LA POLITICA DEGLI STATI UNITI

Giovedì scorso la Casa Bianca ha iniziato ad avvisare le agenzie federali di iniziare a prepararsi ad uno “shutdown”. Senza l’approvazione di una nuova legge di bilancio, già dalla fine di questa settimana potrebbero essere messi in atto i piani di “shutdown”; per diverse agenzie questi piani spesso includono misure come lasciare a casa i lavoratori.

I democratici della Camera hanno approvato una misura per finanziare il governo, tentando di sospendere il tetto del debito ed approvare gli aiuti d’emergenza, ma hanno trovato l’opposizione compatta dei repubblicani a qualsiasi disegno di legge che propone di aumentare o sospendere il tetto del debito, con l’aspettativa che la proposta si blocchi al Senato.

Si potrebbe dire che il tempo non è dalla parte dei dem. Per evitare lo “shutdown”, il Congresso deve approvare un nuovo budget entro la fine di settembre. I parlamentari devono anche trovare un modo per aumentare o sospendere il tetto del debito entro una data di scadenza da determinare. Funzionari del Tesoro stimano che i legislatori abbiano tempo fino ad ottobre prima che si verifichi per la prima volta il default USA sul debito.

Il leader della maggioranza al Senato, Chuck Schumer, nonostante i tempi stretti ha promesso di accettare il disegno di legge approvato alla Camera che riguarda il tetto del debito ed il finanziamento al governo e di costringere il Partito Repubblicano a votare pubblicamente contro una legge che manterrebbe il governo aperto e permetterebbe al Dipartimento del Tesoro di continuare a pagare la legislazione che il Congresso ha già autorizzato.

Passando alla politica fiscale per finanziare il pacchetto infrastrutturale, a metà settimana la speaker della Camera, Nancy Pelosi, e Chuck Schumer hanno dichiarato che hanno raggiunto un accordo per quanto riguarda le tasse che sarebbero necessarie per finanziare il pacchetto dei democratici da 3,5 trilioni di dollari sulla rete di sicurezza pubblica statunitense. Schumer ha detto: “La Casa Bianca, la Camera ed il Senato hanno raggiunto un accordo su un quadro che finanzierà qualsiasi accordo finale del negoziato”. Pelosi e Schumer non hanno chiarito se i negoziatori hanno preso decisioni riducendo le loro opzioni per il finanziamento del disegno di legge o se semplicemente erano d’accordo su quali opzioni sono disposti a prendere in considerazione collettivamente. A tal proposito, nel fine settimana, sempre la Nancy Pelosi ha ribadito che si aspetta che il disegno di legge bipartisan da 1 trilione di dollari sulle infrastrutture passi in questa settimana, anche se la votazione potrebbe non esserci già in data odierna, come inizialmente programmato. Pelosi ha dichiarato: “Fatemi solo dire che passeremo il disegno di legge in questa settimana”. “Non porterò mai in aula un disegno di legge che non ha voti. Non si può scegliere la data. Devi andare quando hai i voti in un tempo ragionevole, e noi lo faremo”. 

Pelosi ha anche parlato del pacchetto da 3,5 trilioni di dollari. Importo che con ogni probabilità è destinato a diminuire. Ha detto: “Tutti, in grande maggioranza, e penso anche coloro che vogliono un numero più piccolo, sostengono la visione del presidente”. 

Infine, dopo il rifiuto della Corte Suprema di bloccare una legge del Texas contro l’aborto (che lo vieta dopo circa sei settimane di gravidanza), i democratici hanno fornito una sorta di risposta. Venerdì scorso, infatti, i dem della Camera hanno approvato una legge volta a proteggere i diritti all’aborto. Il Women’s Health Protection Act sembra avere soprattutto una valenza simbolica, dato che difficilmente sarà approvato al Senato, dove dovrebbe incontrare l’ostruzionismo repubblicano. I giudici della Corte Suprema che avevano votato contro il blocco della legge si sono concentrati su questioni procedurali ed hanno sottolineato che devono ancora giudicare la costituzionalità della legge.

LA POLITICA DELLA FED

“Se i progressi continuano ampiamente come previsto, il Comitato ritiene che una moderazione nel ritmo degli acquisti di asset presto potrebbe essere giustificata”. Questo quanto viene detto nella dichiarazione post-meeting del FOMC (il comitato che delibera in materia di politica monetaria). Dopo il meeting a dare indicazioni sulle tempistiche dell’eventuale partenza del “tapering” (riduzione dell’acquisto di asset) ci sono state anche le dichiarazioni del numero uno della banca centrale statunitense, Jerome Powell: “Anche se non sono state prese decisioni, i partecipanti in generale hanno valutato che fino a quando la ripresa resta nella giusta strada, è probabile che sia appropriato un graduale processo di “tapering” che si concluda intorno alla metà del prossimo anno”. Intanto il FOMC ha votato all’unanimità per il mantenimento vicino a zero dei tassi a breve termine. Per quanto riguarda gli obiettivi di “sostanziali ulteriori progressi”, secondo Powell sono stati raggiunti nell’ambito dell’inflazione, contrariamente a quanto accaduto per l’occupazione.

Da segnalare poi alcuni cambiamenti nelle previsioni economiche della FED. Se a giugno il Comitato parlava di una crescita del PIL del 7% per quest’anno, ora la previsione è stata abbassata al 5,9%. La crescita del 2022, invece, è passata dal 3,3% al 3,8% e quella del 2023 è aumentata di un decimo di punto percentuale toccando il 2,5%. Al rialzo rispetto a giugno le previsioni del FOMC sull’inflazione. Per l’inflazione core si prevede una crescita del 3,7% quest’anno, contro il 3% della precedente previsione.

L’indice delle spese per consumi personali core (che non tiene conto del settore dell’energia e del cibo), il parametro preferito dalla Fed per la misurazione dell’inflazione, a luglio ha accelerato del 3,6%, il livello più alto in 30 anni. Powell più volte ha detto che si aspetta che le pressioni sui prezzi diminuiscano con il ritorno a livelli pre-pandemia dei fattori legati alla catena di approvvigionamento, della carenza di beni e di livelli di domanda particolarmente alti.

Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, la previsione a fine anno è stata cambiata dalla stima di giugno del 4,5%, passando ora al 4,8%. Secondo Powell però non sarebbe necessario un grande aumento dei numeri sul lavoro per portare la FED ad iniziare a rimuovere la politica accomodante: “Per me non ci vorrebbe un rapporto sull’occupazione da urlo, eccezionale, super forte. Ci vorrebbe un rapporto sul lavoro ragionevolmente buono per sentire che questo test è stato soddisfatto. Altri nel comitato, tanti nel comitato, sentono che il test è già soddisfatto, mentre altri vogliono vedere più progressi”.

DATI MACROECONOMICI

Brusco rimbalzo ad Agosto dei nuovi cantieri e dei permessi di costruzione, che indicano come anche nei prossimi 2 mesi i dati dovrebbero essere forti. Nel mese di agosto è partita la costruzione di 1,615 milioni di nuove case, un +3,9% rispetto al mese di luglio quando il dato si fermato a quota 1,554 milioni (dato rivisto da 1,534 milioni). Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

Seconda settimana consecutiva al rialzo per il numero di sussidi di disoccupazione iniziali. La settimana terminata il 18 settembre le richieste sono state 351 mila contro le 335 mila (riviste da 332 mila) della settimana precedente. Quello appena rilasciato dall’U.S. Department of Labor è un dato che ha deluso il consensus, che prevedeva un calo a 320 mila.

Il dato preliminare di settembre elaborato da Markit Economics sul PMI manifatturiero segna 60,5 punti; dato inferiore al consensus di 61,5 punti e al dato di agosto di 61,1 punti. Anche il dato preliminare sul PMI dei servizi evidenzia un calo da agosto a settembre. Dai 55,1 punti dello scorso mese si è passati al dato preliminare di settembre di 54,4 punti, contro il consensus fissato a 55 punti. Nella nota di Markit relativa ai PMI si cita distintamente:

1) il rallentamento da prima dell'estate, anche se l'attività e la domanda restano forti.

2) L'impatto sull'attività causato dai colli di bottiglia negli approvvigionamenti.

3) La nuova accelerazione dei prezzi, e le difficoltà delle aziende a reperire lavoratori.

Cresce per il secondo mese consecutivo il numero di vendite di nuove case. Ad agosto toccano quota 740 mila, contro le 729 mila di luglio (dato rivisto da 708 mila). Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

PORTAFOGLI AZIONARI

Continuano le notizie positive sui Portafogli Lombard nella settimana appena trascorsa. Sullo Storico, altro target raggiunto con la strategia “SwingItalia” sul titolo A2A con un gain del + 2,99% portato a casa.  Su CAMPARI che ha fatto registrare un nuovo massimo storico a 12,42, alziamo ulteriormente il livello di Stop Profit. Rimaniamo in stand-by sui titoli del Nasdaq100 in attesa, molto probabilmente, dell’avvicinarsi delle trimestrali economiche che daranno impulso ai prezzi. Mentre sul “The Challenge” abbiamo colto nel segno abbastanza rapidamente nel prevedere un ribasso degli indici azionari agendo sull’ETF S&P500 VIX e portando a casa un buon 10,65% di gain. Considerata l’attuale incertezza sull’azionario, anche per difendere il più possibile il nostro Portafoglio acquisti, siamo riusciti a rientrare sul suddetto ETF ad un prezzo leggermente inferiore rispetto al primo acquisto. Inoltre, da segnalare anche l’acquisto del titolo automobilistico cinese, LI AUTO, vista la debolezza momentanea dei titoli cinesi a Wall Street. Infine per quanto riguarda l’aumento di capitale sul titolo tedesco, LUFTHANSA, abbiamo già scritto ampiamente sul sito in settimana.

Alla prossima.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA.

ADOBE SYSTEMS – 4,86%. La società offre una linea di software e servizi utilizzati da professionisti creativi, professionisti del marketing, sviluppatori, imprese e consumatori, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2021 pari a 3,11 $/az. su ricavi per 3,94 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 3,01 $/az. su ricavi per 3,89 mld $. Il fatturato è aumentato del 22,0% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi per il quarto trimestre fiscale 2021 utili per ca. 3,18 $/az. su ricavi pari a ca. 4,07 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 3,08 $/az. su ricavi pari a 4,04 mld $.

Il CEO della società, Shantanu Narayen, ha affermato: "Adobe ha avuto un altro trimestre eccezionale poiché Creative Cloud, Document Cloud ed Experience Cloud continuano a trasformare i contenuti, l'apprendimento e la conduzione degli affari in un mondo digitale. A livello operativo, abbiamo ottenuto ricavi record e una forte redditività nel trimestre, dimostrando la nostra capacità di avere successo in un ambiente dinamico. Il nostro rigore operativo e le informazioni basate sui dati ci consentono di lavorare proficuamente mentre continuiamo a investire in enormi opportunità di mercato".

COSTCO WHOLESALE + 1,79%. La società e le sue filiali gestiscono magazzini di proprietà nei quali offrono ai loro clienti/membri una selezione limitata di prodotti a marchio nazionale ed a marchio privato, in diverse categorie merceologiche, a prezzi bassi, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2021 pari a 3,76 $/az. su ricavi per 62,68 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 3,57 $/az. su ricavi per 61,30 mld $. Il fatturato è aumentato del 17,4% su base annua.

Attualmente, Costco gestisce attualmente 817 magazzini, di cui 565 negli Stati Uniti e Porto Rico, 105 in Canada, 39 in Messico, 30 in Giappone, 29 nel Regno Unito, 16 in Corea, 14 a Taiwan, 13 in Australia, tre in Spagna, e uno ciascuno in Islanda, Francia e Cina. Costco gestisce anche siti di e-commerce negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Messico, Corea, Taiwan, Giappone e Australia.

TRIP.COM + 0,87%. La Società è la più grande agenzia di prenotazioni, sistemazioni alberghiere e biglietti aerei in Cina, ha riportato utili nel secondo trimestre 2021 pari a 0,18 $/az. su un fatturato di 912,0 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,06 $/az. su un fatturato pari a 878,1 mln $. I ricavi sono cresciuti del 103,6% su base annua.

Il presidente esecutivo della società, James Liang, ha affermato: "Nel complesso, il mercato dei viaggi nazionali cinese è stato incoraggiante e vediamo un grande potenziale nei mercati internazionali. Andando avanti, continueremo ad essere adattivi e reattivi alle mutevoli condizioni del mercato e alle mutevoli esigenze del dopo- viaggiatori pandemici”.

ORDINI DI ACQUISTO NUOVE POSIZIONI DELLA SETTIMANA (27/09/2021)
Non ci sono nuovi ordini per questa settimana.

Pagina a cura di SANDRO MANCINI e GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO.