NASDAQ100 WEEKLY - Settimana piena di eventi che andranno ad impattare sugli indici azionari USA !


INDICI AZIONARI USA PESANTI ELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA, SENZA UN VERO CATALYST. ECCESSIVA PRUDENZA PRIMA DEL DATO SULL’INFLAZIONE E LA RIUNIONE DEL FOMC DI QUESTA SETTIMANA ? VEDREMO !

In apertura di settimana sugli indici azionari USA il sentiment ha preso a incupirsi progressivamente fino alla fine della settimana di contrattazioni, con la sola giornata di giovedì nella quale i listini azionari, sostenuti dai titoli tecnologici, hanno tentato di recuperare parte delle perdite subite rientrando dall’ipervenduto di breve, grazie anche all'aumento delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione suggerisce che il mercato del lavoro sta rallentando. Difficile indicare un catalyst preciso per questo nuovo deterioramento, al di là dei fatti noti, ovvero l'incombere dei meeting della FED e dell’ECB in questa settimana (rispettivamente mercoledì e giovedì prossimi) e in un contesto di dati macro che usciranno tra domani (dato sull’inflazione USA) e giovedì (vendite al dettaglio) che potranno offrire appigli per alzare le aspettative dei tassi. Fate conto che report sui CPI (inflazione) sono stati catalizzatori di oscillazioni fuori misura sui mercati quest'anno, con l'S&P500 che si è mosso in media di circa il 3% in entrambe le direzioni negli ultimi sei rilasci del CPI, rispetto a un movimento medio giornaliero di circa l'1,2% nello stesso periodo. Ma fondamentali saranno anche le opinioni del presidente della FED, Jerome Powell, sull'inflazione e la possibilità che l'economia possa scivolare in recessione il prossimo anno.

Di concreto c'è stato che martedì scorso è uscito l'ennesimo pezzo del giornalista Nick Timiraos, nota gola profonda della FED (o almeno così è visto dopo l'imbarazzante episodio della velina sui 75 bps di rialzo), nel quale ha rilevato che la retorica FED segnala un rallentamento dei rialzi a 50 bps, ma "potrebbe" portarli su livelli più elevati di quanto si attendono gli investitori. Il toto-tassi segnala una probabilità del 93% che la FED aumenti il ​​suo tasso di riferimento chiave di 50 punti base a dicembre al 4,25%-4,50%, con un picco dei tassi a giugno 2023 al 4,92%.

Gli investitori hanno faticato a cogliere una direzione chiara mentre valutavano come l'inasprimento della politica monetaria della Federal Reserve potrebbe riflettersi sui bilanci delle aziende americane. Tre degli 11 principali indici settoriali dell’indice S&P500 hanno chiuso la settimana in aumento, con il settore dell'assistenza sanitaria sugli scudi. Mentre il settore della tecnologia e dei servizi di comunicazione sono stati i peggiori. Il settore Energy è sceso per la quinta sessione consecutiva. La performance del settore è stata appesantita dal nuovo calo dei prezzi del greggio statunitense, che si è attestato al livello più basso del 2022, poiché le preoccupazioni per le prospettive di crescita globale hanno annullato tutti i guadagni da quando l'invasione russa dell'Ucraina ha esacerbato la peggiore crisi globale dell'approvvigionamento energetico degli ultimi decenni. Il Nasdaq è stato trascinato al ribasso da un calo del 3,83% di APPLE a causa del taglio dell'obiettivo di spedizione di iPhone previsto dagli analisti di Morgan Stanley e da un calo dell’8,12% di TESLA a causa dei timori di perdita di produzione. Mentre UNITED AIRLINES è stata penalizzata dalla notizia che i sindacati che rappresentano vari lavoratori della compagnia aerea hanno dichiarato che uniranno le forze nelle trattative contrattuali. Anche MODERNA ha perso il 2,75%, nonostante era salita a metà settimana, dopo che la Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha autorizzato il vaccino anti-COVID del produttore che prendono di mira sia il coronavirus originale che le sotto-varianti Omicron per l'uso nei bambini di appena sei mesi di età.

Il seguente grafico riassume le performance percentuali dell’andamento dei settori dell’S&P500 nei diversi periodi temporali.

I fondi azionari statunitensi hanno registrato enormi deflussi nel corso dei primi 7 giorni di dicembre, in quanto gli investitori sono preoccupati del fatto che gli aumenti dei tassi della Federal Reserve potrebbero rimanere più aggressivi del previsto, con dati che mostrano un rimbalzo dell'occupazione e una ripresa nel settore dei servizi (dato in netto contrasto tra l’S&P Global e l’ISM che vedremo nel relativo capitolo, ndr.) Secondo i dati di Refinitiv, i fondi azionari statunitensi hanno registrato prelievi per 26,66 miliardi di dollari, il più grande deflusso settimanale dall'aprile 2021.

I fondi di crescita azionaria statunitensi hanno registrato prelievi per un valore di 9,91 miliardi di dollari, mentre i fondi di valore hanno registrato cessioni nette per 2,03 miliardi di dollari, poiché le vendite sono continuate per la terza settimana consecutiva in ciascun segmento.

I dati per i fondi settoriali hanno mostrato che i fondi tecnologici, finanziari e di consumo discrezionale hanno perso rispettivamente 1,27 miliardi di dollari, 761 milioni di dollari e 527 milioni di dollari in deflussi.

Deflussi netti, anche se in tono minore, per i fondi obbligazionari in particolar modo per il settore dei titoli governativi, mentre un’eccezione al contrario viene dai titoli del settore Emerging Markets.

Nel frattempo, i fondi del mercato monetario statunitense hanno ottenuto afflussi per 36,19 miliardi di dollari, l'importo più alto in una settimana dal 2 novembre.

Il CEO di Goldman Sachs, David Solomon, ha dichiarato che è cauto sullo stato dell’economia e che i clienti si sono assunti dei rischi anche se sta prevalendo un sentiment più cauto anche da parte loro.

 Il CEO di JPMorgan, Jamie Dimon, ha dichiarato che l’inflazione eroderà il potere di spesa dei consumatori e che il prossimo anno la recessione potrebbe colpire e passare da una previsione da più leggera a più pronunciata, avvertendo i loro clienti dei rischi per gli utili aziendali ed esortandoli a rimanere "orientati in modo difensivo" in settori come i titoli sanitari e di utilità. Inoltre ha affermato che i consumatori stanno spendendo i loro risparmi in eccesso rivenienti dallo stimolo fiscale dei programmi pandemici e che codesti risparmi termineranno nel 2023.

Il CEO di Wells Fargo ha dichiarato che il saldo dei conti correnti dei consumatori ed i loro livelli di spesa stanno diminuendo.

Il direttore finanziario di BlackRock, Gary Shedlin, martedì scorso ha dichiarato che la sua azienda sta bloccando la maggior parte delle assunzioni e riducendo le spese. "Stiamo cercando di essere un po' più prudenti, sicuri che queste misure metteranno BlackRock in una posizione migliore il prossimo anno. BlackRock ha anche affermato che c'erano alcune sfide di performance a breve termine e che doveva pensare a reimpostare le spese rispetto ai ricavi.

Infine, nonostante lo stato di salute ottimo delle banche negli States, Morgan Stanley ha tagliato circa il 2% del personale nella giornata di martedì scorso.

E comunque la risk aversion non si è fermata all'azionario visto che anche i bond continuano la loro discesa. Ora, al timore per l'inflazione sembra prevalere quello per la crescita e quindi più che rialzi dei rendimenti si osservano ovunque inversioni delle curve. Non a caso, le aspettative di inflazione calano aggressivamente, con i breakeven inflation in calo di manciate di bps sia in USA che in Eurozona.

Riguardo agli investimenti di carattere monetario la scorsa settimana, in vista della riunione del FOMC di mercoledì, si è notata una spiccata incertezza negli investitori che hanno prima venduto soprattutto il 10 anni producendo un nuovo record alla curva dei tassi USA che hanno superato gli 80 bps di inversione delle scadenze 2-10Y, per poi riacquistare soprattutto il 10 anni che è tornato a flirtare con un livello del 3,59%, riportando la curva ad uno spread più moderato di 76 bps.

Difficile dissentire al riguardo, visto che la FED ha dichiarato di voler far salire disoccupazione e scendere la domanda in modo da mettere in sicurezza il mandato della stabilità dei prezzi; più ci mette, peggiori saranno gli effetti. Considerando poi che il FOMC continua a basare la sua politica monetaria su indicatori "ritardati" del ciclo come l'inflazione e il mercato del lavoro, che già la hanno tratta in errore all'andata, non c'è da essere troppo ottimisti in effetti.

A settembre, il Summary of Economic Projections (SEP) - il cosiddetto dot plot - ha mostrato che l'opinione mediana dei funzionari sul tasso terminale (finale) della FED era del 4,6%. È probabile che il terminal rate venga rivisto al rialzo nel SEP di dicembre. Una lettura più vicina al 5,5% che al 5,0% potrebbe essere vista come il riflesso di una prospettiva da falco da parte della maggior parte dei membri e innescare un rally dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA, così come del dollaro USA. Il rovescio della medaglia, un tasso terminale pari o inferiore al 5,0% dovrebbe consentire ai mercati di rimanere ottimisti su un perno della politica della Fed nella seconda metà del 2023 e costringere il dollaro USA a continuare a indebolirsi nei confronti dei suoi rivali. Nell’attesa, il terminal rate di questa settimana è rimasto stabile intorno al 4.92% per giugno 2023.

Ecco il grafico comparativo settimanale delle varie scadenze tra la chiusura di lunedì scorso 05 novembre e l’intraday di oggi 12 dicembre che non mostra particolari differenze:

Infine riportiamo lo spread del Treasury decennale USA rispetto all'omologo titolo dei principali paesi mondiali a venerdì 09 dicembre.

Analisi grafica dell’indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Come scritto in precedenza, settimana negativa per l’indice tech senza particolari catalist che possano giustificare tale comportamento se non per un eccesso di prudenza in vista dei dati sull’inflazione (CPI) di domani, martedì, della riunione del FOMC di mercoledì e del dato sulle vendite al dettaglio di giovedì. Pertanto, graficamente notiamo come i prezzi non siano riusciti ad approcciare l’area di resistenza dei 12100 ed anzi siano scesi nuovamente sotto l’area di ritracciamento del 38,2% della gamba ribassista 4-5 con un minimo in area 11450 che forma un doppio minimo relativo con la seduta del 29 novembre. Con un RSI a 49 che permette qualsiasi scenario, abbiamo un forte supporto in area 11000 ed una forte resistenza in area 12100. Visti gli appuntamenti della settimana, vedremo se i prezzi riusciranno a superare uno dei due estremi. La settimana si è chiusa a 11563.33 con una perdita del -3,59% che porta ad un deficit da inizio anno del – 29,15%.

Stesso discorso per l’indice S&P500 anche se la situazione grafica è senz’altro migliore rispetto all’indice tech. L’area 4100 ha fermato la fase rialzista ed ora i prezzi si sono riportati nuovamente sotto le M.M. a 200 periodi, appoggiandosi sul supporto in area 3910. Con un livello di RSI a 49, anche su questo indice tutti gli scenari sono aperti. Al rialzo troviamo la resistenza in area 4100 ed al ribasso il suddetto supporto in area 3910, quindi il successivo in area 3810/3800. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 3934.38 con una perdita del – 3,37% che porta a segnare un – 17,45% da inizio anno.

Infine riguardo all’indice DOW JONES, oltre ad essere stato penalizzato meno nel corso della scorsa settimana, presenta sempre una situazione grafica di tutt’altro aspetto rispetto agli altri due indici maggiori. Dopo lo sforamento del massimo di onda 4 con nuovo massimo relativo a 34386.51, puntualmente i prezzi sono rientrati dall’area di ipercomprato, chiudendo la settimana appena fuori il canale ascendente di volatilità. Ora con uno scenario aperto a qualsiasi possibilità, troviamo al rialzo il test del massimo relativo precedente, mentre al ribasso troviamo un supporto in area 33250/33100 con chiusura di un gap, quindi l’area 32500. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 33476.46 con una perdita del – 2,77% e che porta a segnare un – 7,88% da inizio anno.

ORO INDEX 

Il prezzo dell'Oro ha iniziato la settimana appena trascorsa sotto una pressione ribassista che lo ha portato a perdere oltre l'1,5% nella giornata di lunedì, prima di riprendere la via del rialzo estendendo il suo rimbalzo oltre i 1.800 $/oz. nella seconda metà della settimana, per poi terminare la settimana di contrattazioni, praticamente invariato. I prossimi dati sull'inflazione statunitense e gli annunci politici della Federal Reserve in questa settimana aiuteranno gli investitori a decidere se il prezzo dell'Oro sarà in grado di estendere il suo rally rialzista fino alla fine dell'anno.

Graficamente notiamo come l’importante area dei 1770 $/oz. che funge, ora da resistenza ora da supporto, sia stata testata nuovamente dai prezzi per poi rimbalzare fino ai 1823 $/oz comunque ben lontano dall’area di resistenza dei 1845/1850 $/oz. Come detto in precedenza aspettiamo di vedere se la fase rialzista possa riprendere la corsa verso traguardi più importanti come l’area dei 1880 $/oz. e più. Viceversa dopo l’area di supporto a 1770, troviamo un ulteriore supporto in area 1700 $/oz.

Passando agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio, il Platino. Due settimane fa ci eravamo lasciati con la commodity che era tornata a testare i massimi a 1075 $/oz. dell’11 novembre, per poi essere ricacciata all’indietro in quanto entrata in zona di ipercomprato. Nella scorsa settimana i prezzi dopo aver sfondato all’ingiù la soglia psicologica dei 1000 $/oz. si è prontamente ripresa chiudendo l’ottava a 1036 $/oz. ribadendo la proiezione rialzista che vede un primo target in area 1125 $/oz. ed un secondo in area 1200 $/oz.

Discorso diverso dalle due commodities appena analizzate per le quotazioni dell’Argento, che dopo un breve pullback a seguito di un nuovo massimo relativo a 23,475 $/oz. fatto registrare due venerdì fa, ha stampato un nuovo massimo relativo a 23,90 per poi chiudere la settimana a 23,715 $/oz. facendo l’occhiolino ai prezzi dello scorso mese di aprile. La proiezione dovrebbe portare i prezzi all’attacco del target finale in area 24,90 $/oz. prima di una correzione.

La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1810.70 $/oz., percentuale invariata rispetto alla scorsa settimana che porta ad una perdita del – 0,98% da inizio anno. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1797.11 $/oz. in sostanziale parità. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES FEBBRAIO 2023:

LA GUERRA – RUSSIA – UCRAINA - (EUROPA)

Durante la scorsa settimana all’aeroporto di Abu Dhabi si è concretizzato uno scambio di prigionieri tra gli Stati Uniti e la Russia. Dopo dieci mesi di detenzione, venerdì scorso è tornata negli USA la giocatrice di basket Brittney Griner. Per ottenere il suo rientro in patria, è stato liberato il trafficante di armi russo Viktor Bout. Griner era stata arrestata in un aeroporto di Mosca il 17 febbraio, qualche giorno prima dell’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, perché nella sua valigia erano state trovate cartucce di vaporizzatore contenenti olio di cannabis, vietato in Russia.

Venerdì scorso il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha autorizzato 275 milioni di dollari in aiuti militari per l’Ucraina. Il pacchetto comprende razzi per lanciatori HIMARS, 80 mila colpi di artiglieria da 155 mm, veicoli militari Humvee e circa 150 generatori.

Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ieri ha comunicato di aver avuto una conversazione telefonica con il Presidente americano Joe Biden ed ha detto di averlo ringraziato per l’assistenza di difesa e finanziaria che gli USA forniscono all’Ucraina: “Questo non solo contribuisce al successo sul campo di battaglia, ma sostiene anche la stabilità dell’economia ucraina”. “Apprezziamo anche l’aiuto che gli USA stanno fornendo nel ripristinare il sistema di energia dell’Ucraina”.

Ieri, domenica, il Presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha avuto colloqui con Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky in merito all’accordo sull’export del grano dal mar Nero. Sul tavolo modifiche all’accordo: la parte russa vorrebbe migliori garanzie per l’export dei suoi prodotti alimentari e dei fertilizzanti, la parte ucraina vorrebbe che l’accordo si allargasse aprendo al trasporto marittimo anche altri porti del paese. La presidenza turca riporta che Erdoğan ha chiesto a Putin una fine rapida del conflitto ed ha detto che Mosca potrebbe iniziare a lavorare per esportare più prodotti alimentari e materie prime tramite il corridoio del grano del mar Nero. L’agenzia di stampa russa TASS in merito ai colloqui tra i due Presidenti, riporta una dichiarazione dell’ufficio stampa del Cremlino: “I temi dell’espansione della cooperazione bilaterale in vari campi sono stati discussi in dettaglio. In particolare, è stata rilevata una crescita record del fatturato del commercio”. In seguito ad un colloquio tra il Presidente turco e il presidente del consiglio di amministrazione della compagnia energetica russa Gazprom, Aleksej Miller, il Cremlino fa sapere che Erdoğan e Putin hanno anche parlato di una proposta russa di creare in Turchia una base per l’export di gas naturale russo: “È stato sottolineato il significato particolare di progetti energetici congiunti, principalmente nel settore del gas”. Viene poi citato l’accordo riguardo il corridoio nel mar Nero: “L’accordo è globale, richiede la rimozione di ostacoli per le rispettive forniture dalla Russia per soddisfare le richieste dei paesi più bisognosi. Vladimir Putin ha esposto le stime essenziali della situazione intorno all’Ucraina. Zelensky su Twitter ha fatto sapere di aver avuto un dialogo con Erdoğan aggiungendo di aver discusso “ulteriore lavoro e una possibile espansione del corridoio del grano”.

Zelensky ieri ha parlato anche con il Presidente francese Emmanuel Macron, il quale in un video ha detto di aspettarsi alcuni “risultati importanti” questa settimana da una serie di eventi internazionali che affronteranno il tema della situazione in Ucraina.

LA POLITICA USA

Si è chiusa la corsa al Senato in Georgia e a vincerla è stato il candidato democratico Raphael Warnock. Il senatore uscente ha superato al ballottaggio il repubblicano Herschel Walker, candidato sostenuto dall’ex presidente Donald Trump.

Commentando il suo successo elettorale, Warnock ha detto: “Dopo una campagna combattuta, o dovrei dire campagne, è un mio onore pronunciare le quattro parole più potenti mai pronunciate in una democrazia: Il popolo ha parlato”. Herschel Walker, invece, ha riconosciuto la sconfitta elettorale: “Non ci sono scuse nella vita, e non ho intenzione di trovarne ora”.

I democratici, che si erano già assicurati il mantenimento del controllo al Senato in seguito alle elezioni di metà mandato (a differenza di quanto accaduto alla Camera), ora vedono all’opposizione i 49 repubblicani, tuttavia proprio a pochi giorni dalla vittoria al ballottaggio di Warnock, la senatrice per l’Arizona Kyrsten Sinema ha annunciato la propria uscita dal gruppo dei dem, per dichiararsi indipendente.

Il leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer venerdì scorso ha dichiarato che Sinema ha chiesto di mantenere i suoi incarichi di commissione, e lui ha acconsentito. La senatrice ha detto che non si riunirà con il partito Repubblicano. In caso di supporto “esterno” di Sinema al partito Democratico (così come già accade per altri due senatori indipendenti, Bernie Sanders e Angus King), quindi nel Senato rinnovato dopo le elezioni di metà mandato i dem conterebbero 51 seggi, a differenza dei primi anni di amministrazione Biden, con un Senato diviso precisamente in due (50-50) e la vicepresidente Kamala Harris a ricoprire il ruolo di ago nella bilancia.

Intanto venerdì scorso 72 parlamentari democratici e l’indipendente Bernie Sanders hanno inviato una lettera al Presidente Joe Biden per esortarlo ad intraprendere un’azione esecutiva per garantire ai lavoratori ferroviari giorni di malattia retribuiti, dopo che lo stesso Biden lo scorso 2 dicembre aveva firmato una legislazione per bloccare uno sciopero nazionale delle ferrovie.

Giovedì scorso, invece, è arrivato l’ok della Camera e l’approvazione finale del Congresso (dato che il Senato si era già espresso a favore a fine novembre) al Respect for Marriage Act, una normativa che prevede il riconoscimento federale dei matrimoni tra persone dello stesso sesso e che è scaturita dal timore circa la possibilità che la Corte Suprema potesse revocare il suo sostegno al loro riconoscimento legale. L’esito della votazione alla Camera è stato di 258-169; favorevoli tutti i dem e 39 repubblicani. La legislazione, che sancisce le tutele federali per matrimoni interraziali e tra persone dello stesso sesso e che ora dovrà essere firmata dal Presidente Biden, contiene un emendamento che prevede ulteriori tutele per la libertà religiosa e organizzazioni non profit religiose. La speaker Nancy Pelosi ha detto che la legislazione “aiuterà ad impedire agli estremisti di destra di sconvolgere le vite di coppie innamorate, traumatizzare bambini nel paese e riportare indietro le lancette degli atti faticosamente conquistati”.

La scorsa settimana, giovedì, la Camera ha anche approvato il National Defense Authorization Act con 350 voti contro 80, facendo arrivare così la legislazione al Senato. Il disegno di legge autorizza 858 miliardi di dollari in spesa militare e prevede un aumento di stipendio del 4,6% per le truppe, finanziamenti per l’acquisto di armi, navi ed aerei, oltre a sostegno per Taiwan e Ucraina. Inclusa anche una norma richiesta da diversi repubblicani che chiede al Segretario della Difesa di revocare un mandato che prevede la vaccinazione contro il Covid-19 per i membri delle forze armate. L’NDAA non rappresenta l’ultimo passaggio della spesa, infatti gli ‘authorization bill’ creano i programmi, poi il Congresso deve approvare i disegni di legge sugli stanziamenti per dare al governo l’autorizzazione legale a spendere il denaro federale. E i leader del Congresso non hanno ancora trovato un accordo su questo secondo disegno di legge.

LA POLITICA USA – CINA

Gli ordini manifatturieri statunitensi in CINA secondo dati della Supply Chain Heat Map della CNBC sono in calo del 40%. A fronte del calo negli ordini, Worldwide Logistics si aspetta una chiusura anticipata delle fabbriche cinesi in vista del Capodanno lunare cinese. Project44, società di ricerca sulla filiera, ha spiegato che dopo aver raggiunto livelli di commercio record durante i lockdown della pandemia, il volume delle navi TEU dalla CINA agli USA è diminuito in modo significativo dalla fine dell’estate 2022; tra agosto e novembre è stato registrato un calo del 21% nel volume totale delle navi container.

L’azienda asiatica HLS ha comunicato ai clienti la situazione all’interno del settore: “Sembra essere un momento molto cattivo per il settore delle spedizioni. Abbiamo la combinazione di domande in calo e sovraccapacità man mano che il nuovo tonnellaggio entra nel mercato”. La previsione degli analisti di HLS è di un ulteriore calo del 2,5% nel volume dei container ed un rialzo di circa il 5-6% nella capienza, che anche nel 2023 avrà impatto negativo sulle tariffe di trasporto. Secondo HLS il mercato del trasporto di container sarà reso ancora più complicato “dall’incertezza economica, da preoccupazioni geopolitiche ed anche dalla concorrenza di mercato sempre più accesa”.

Secondo dati citati da HLS, le importazioni statunitensi dall’Asia ad ottobre sono scese al loro livello più basso in 20 mesi. Il vice presidente degli approfondimenti sulla catena di fornitura a Project44, Josh Brazil, riporta che i cali del commercio maggiori sono stati registrati nei porti della costa ovest di Los Angeles e Long Beach, dato che i caricatori hanno anche reindirizzato alcune loro spedizioni verso la costa orientale per evitare il rischio di uno sciopero nei porti della costa occidentale.

Il calo di ordini manifatturieri da Stati Uniti ed Unione europea sta avendo un impatto anche sul Vietnam, che è in espansione come centro manifatturiero dato che diversi scambi commerciali si sono allontanati da Pechino.

I dati analizzati da Project44 mostrano sviluppi interessanti sulla rotta Europa-Stati Uniti. Quest’anno gli USA hanno importato più beni dall’Europa che dalla CINA. Brazil ha detto: “Da parte loro, i produttori europei, che stanno combattendo con prezzi dell’energia alle stelle ed inflazione, stanno esportando ed investendo sempre più negli USA”.

LA POLITICA DELLA FED

Settimana del silenzio da parte dei membri della FED, prima della riunione di mercoledì prossimo in materia di politica monetaria, a parlare è stato il direttore del Consiglio Economico Nazionale degli Stati Uniti, Brian Deese, che mercoledì scorso a proposito dell’economia statunitense ha detto che, nonostante un rallentamento prevedibile, mostra “resilienza continua”. Secondo Deese, inoltre, il rallentamento dell’inflazione è un segnale positivo per una crescita economica più sana, affermando: “Dobbiamo vedere una transizione verso una traiettoria di crescita più stabile, ma penso che se si guardano gli elementi chiave di cui si ha bisogno a tal fine per un po’ di allentamento sul lato dell’inflazione…stiamo iniziando a vedere qualche prova in questa direzione”.

Per il direttore del Consiglio Economico Nazionale la resilienza economica porterà gli Stati Uniti ad essere nei prossimi anni un centro di “investimenti, produttività ed innovazione”. Deese ha aggiunto: “Ieri eravamo a (Phoenix) con un gruppo di amministratori delegati che hanno tutti sottolineato questo, ed anche se stiamo guardando a questa transizione e stiamo attraversando una fase di transizione storicamente unica, gli Stati Uniti sembrano migliori come prospettiva per investire, e questo sarà un motore”.

Intanto, al Congresso si parla anche di FED. La senatrice dem Elizabeth Warren ed il suo collega repubblicano Pat Toomey, infatti, hanno proposto una legislazione volta a semplificare l’ottenimento di informazioni dalle 12 banche regionali della FED. Venerdì scorso i due parlamentari hanno specificato che la legge proposta metterebbe le banche regionali della FED sotto il Freedom of Information Act. Warren ha detto che la legge avanzata assicurerebbe che le banche regionali rispondano alle richieste del Congresso. Inoltre si andrebbe a rinforzare l’Office of Inspector General della FED, rendendo la nomina dell’ispettore generale dell’Istituto non più di competenza del leader della banca centrale, ma del presidente, e da sottoporre al Senato. Secondo quanto affermato dall’ufficio di Warren la legge “rafforzerebbe la supervisione congressuale sulla FED e su altre agenzie di regolamentazione finanziaria”.

DATI MACROECONOMICI

Continuano le disuguaglianze nei report tra l’agenzia S&P Global e l’Istituto for Supply Management. Dopo i dati contrastanti della scorsa settimana riguardo al settore manifatturiero, anche questa settimana dati nettamente contrastanti tra loro sul report del settore servizi. L'ISM segnala crescita robusta, il PMI contrazione significativa. Un bel problema di interpretazione, su un settore che rappresenta oltre l'80% dell'economia americana.

Il PMI S&P Global del settore dei servizi per il secondo mese consecutivo registra una contrazione, passando dai 47,8 punti di ottobre ai 46,2 punti di novembre, appena sopra al dato preliminare di 46,1 punti. Il dato è rilasciato da Markit Economics.

Mentre il dato PMI relativo al settore dei servizi rilasciato da ISM ha sorpreso clamorosamente in positivo passando dai 54,4 punti di ottobre ai 56,5 punti di novembre, a segnalare un ritmo di espansione del settore bello robusto.

L’indice di occupazione nel settore dei servizi elaborato da ISM fa un balzo in avanti, dai 49,1 punti di ottobre ai 51,5 punti di novembre.

L’indice dei nuovi ordini, invece, perde mezzo punto pur restando in espansione, passando dai 56,5 punti di ottobre ai 56,0 punti di novembre.

Infine, l’indice relativo ai prezzi passa dai 70,7 punti di ottobre ai 70,0 punti di novembre.

Buoni gli ordini di fabbrica, a livello mensile, ad ottobre crescono dell’1,0% dopo il +0,3% di settembre e contro un consensus del +0,7%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

La bilancia commerciale di beni e servizi USA (che misura la differenza in valore tra beni e servizi importati ed esportati) ad ottobre si attesta a -78,20 miliardi di dollari contro un dato di settembre di -74,10 miliardi di dollari (rivisto da -73,30 miliardi) e leggermente meglio delle attese. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

Nella settimana terminata il 3 dicembre le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono state 230 mila, come previsto dal consensus e in crescita rispetto alle 226 mila della settimana precedente (riviste da 225 mila). Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

L’indice dei prezzi alla produzione core (che esclude il settore del cibo e dell’energia) a livello mensile a novembre cresce dello 0,4%, dopo aver registrato ad ottobre un rialzo del +0,1% (rivisto da 0,0%).

A livello annualizzato la crescita di novembre è del 6,2%, in rallentamento rispetto al +6,7% di ottobre. I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il dato preliminare dell’indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan a dicembre si attesta a 59,1 punti, in crescita rispetto ai 56,8 punti di novembre.

PORTAFOGLI AZIONARI

Purtroppo nulla da segnalare nella settimana appena trascorsa visti gli indici azionari perdere terreno su tutta la linea. Nulla di grave, ma la scintilla che avrebbe potuto mandare a target alcuni titoli presenti nel Portafoglio “The Challenge” non c’è stata. Ovviamente in vista degli importanti eventi presenti in questa settimana, gli investitori si sono ben guardati da effettuare acquisti ed anzi nell’incertezza hanno preferito prendere profitto. Vedremo se hanno avuto ragione o la famosa scintilla si possa materializzare in settimana facendoci passare un ottimo Natale. Stesso discorso per il Portafoglio Storico che per questa settimana non ha generato segnali, sia con la strategia del Nasdaq Weekly, sia con la nuova strategia in breakout su un basket di titoli europei ed USA, sempre su base weekly,

Alla prossima.

FOCUS SU TITOLI

META PLATFORMS - La Federal Trade Commission, che applica la legge antitrust, sta per impegnarsi in una vera battaglia giudiziaria sulla realtà virtuale. Giovedì prossimo prenderà il via un processo di alto profilo in cui la FTC cercherà di impedire a Meta Platforms, capogruppo di Facebook, di acquistare lo sviluppatore di app di realtà virtuale Within Inc. La FTC ha citato in giudizio Meta a luglio per fermare l'accordo, affermando che l'acquisizione di Within da parte di Meta "tenderebbe a creare un monopolio" nel mercato delle app di fitness per la realtà virtuale (VR). Ha chiesto al giudice di disporre un'ingiunzione preliminare che sospenda l'operazione proposta. Il processo che inizierà giovedì servirà come test dell'offerta della FTC per scongiurare quella che vede come una ripetizione dell'azienda che si fa strada verso il dominio, questa volta nei nascenti mercati della realtà virtuale e aumentata. La FTC sta cercando separatamente di costringere Meta a sciogliere due precedenti acquisizioni, Instagram e WhatsApp, in una causa intentata nel 2020. Entrambi erano in mercati relativamente nuovi al momento dell'acquisto delle società. Una vittoria del governo potrebbe compromettere la capacità di Meta di manovrare in un'area di tecnologia emergente che l'amministratore delegato Mark Zuckerberg ha identificato come la "prossima generazione di computer". Se impedito di effettuare acquisizioni nello spazio, Meta dovrebbe affrontare una maggiore pressione per produrre le proprie app di successo e rinuncerebbe ai guadagni - in termini di entrate, talento, dati e controllo - associati all'incorporazione di sviluppatori innovativi. All'interno della popolare app di allenamento in realtà virtuale basata su abbonamento Supernatural, che pubblicizza come un "servizio di fitness completo" con "allenatori esperti", "destinazioni meravigliose" e "allenamenti coreografati con la migliore musica disponibile". È disponibile solo sui dispositivi Quest di Meta, che sono cuffie che offrono immagini e audio digitali immersivi che la società di ricerche di mercato IDC stima catturino il 90% delle spedizioni globali nel mercato dell'hardware per la realtà virtuale. La maggior parte delle oltre 400 app disponibili nell'app store di Quest sono prodotte da sviluppatori esterni. Meta possiede l'app di realtà virtuale più popolare nell'app store di Quest, Beat Saber, che ha acquisito nel 2019. Meta dovrebbe sostenere che la FTC ha fatto un pessimo lavoro nel definire il mercato rilevante e che compete con un'intera gamma di contenuti di fitness, non solo con app di fitness dedicate alla realtà virtuale. Si prevede inoltre che la FTC abbia sottovalutato la concorrenza nel mercato delle app per il fitness dedicate alla realtà virtuale. La società di social media ha accettato di acquistare Within nell'ottobre 2021, un giorno dopo aver cambiato il suo nome da Facebook a Meta, segnalando la sua ambizione di costruire un ambiente virtuale immersivo noto come metaverso. Meta non ha rivelato il prezzo dell'accordo, ma la pubblicazione tecnologica The Information ha riferito che si trattava di circa 400 milioni di dollari.

ASML - In occasione dell'Investor Day di novembre, ASML ha alzato le sue prospettive per il 2025 di circa il 30% al di sopra delle cifre che aveva previsto per l'Investor Day del 2021 e ha guidato per una crescita continua fino al 2030. L'aumento delle previsioni a lungo termine è particolarmente rassicurante, poiché sembra che l'industria dei semiconduttori si sta avviando verso un ciclo negativo quest'anno. ASML ha citato una prospettiva più brillante per i data center di intelligenza artificiale e edge computing, nonché per il metaverso, che è emerso come un grande concetto solo un anno fa. Inoltre, ASML ha evidenziato che la sovranità tecnologica, come l'approvazione del CHIPS Act la scorsa estate, potrebbe portare a un aumento incrementale del 10% degli investimenti nelle fonderie, e quindi degli acquisti di macchine per semiconduttori, entro il 2030. Questa proiezione a lungo termine ha dato una scossa non solo ad ASML, ma anche ad Applied Materials e LAM RESEARCH, le cui macchine di incisione e deposizione devono essere utilizzate insieme alle macchine litografiche di ASML per produrre chip all'avanguardia.

PARAMOUNT GLOBAL - Paramount+, il servizio di streaming globale di Paramount, viene lanciato oggi in Germania, Svizzera e Austria con migliaia di ore di intrattenimento, dopo il lancio del servizio in Francia il 1° dicembre e stabilendo un anno di espansione globale poiché il servizio è ora attivo in 45 mercati. Per celebrare il suo ultimo lancio, Paramount ha lanciato il suo iconico Blue Carpet all'UCI Luxe di Berlino e ha ospitato un evento indimenticabile con un primo sguardo ad alcuni dei contenuti premium di Paramount+. Star globali e locali si sono riunite per questo evento esclusivo. Il servizio di streaming offre un'ampia lista per tutta la famiglia, che comprende nuovi ed esclusivi originali Paramount+, programmi di successo e film popolari di ogni genere dai marchi e dagli studi di produzione di fama mondiale di Paramount, tra cui CBS, Comedy Central, MTV, Nickelodeon, Paramount Pictures, SHOWTIME® e Smithsonian Channel™, che offrono il meglio di titoli esclusivi internazionali e contenuti locali.

Il CEO della società, Bob Bakish, ha dichiarato: "Non c'è dubbio che il 2022 sia stato l'anno dell'espansione globale per Paramount+. Con l'ultimo lancio in Germania, Svizzera, Austria e Francia la scorsa settimana, ora stiamo trasmettendo in mercati chiave come in Nord America, America Latina, Europa, Asia, Australia e presto in India. Con la nostra imbattibile offerta di contenuti per intrattenere l'intera famiglia, distribuita su un'impronta così vasta, siamo ben posizionati per continuare ad aumentare i ricavi nel 2023. Devo avvisare, però, gli investitori che il mercato pubblicitario indebolito avrà probabilmente un impatto sui nostri risultati degli utili del quarto trimestre. La società in precedenza aveva stabilito che gli utili sarebbero stati più o meno in linea con il terzo trimestre. Ma le condizioni non sono migliorate come previsto, anche la pressione sui cambi ha costantemente pesato sull’azienda. Ma tutto ciò è ciclico ed anche questo periodo deve passare. La Paramount è in una buona posizione e le perdite di streaming raggiungeranno il picco nel 2023”.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA.

BROADCOM – INV.%. La società è leader tecnologico globale che progetta, sviluppa e fornisce soluzioni software per semiconduttori e infrastrutture, impegnata nella produzione di prodotti a semiconduttori come optoelettronica, componenti a radiofrequenza e microonde e circuiti integrati per applicazioni specifiche, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2022 pari a 10,45 $/az. su ricavi per 8,93 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 10,28 $/az. su ricavi per 8,90 mld $. Il fatturato è aumentato del 20,6% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi per il primo trimestre fiscale 2023 ricavi pari a 8,90 mld $ e l'attuale stima degli analisti per i ricavi è pari a 8,79 mld $.

Hock Tan, Presidente e CEO della società, ha affermato: "Abbiamo raggiunto un record di ricavi nell’anno fiscale 2022. Questa crescita è stata guidata dalle nostre solide partnership con i clienti e dall'adozione delle nostre tecnologie di nuova generazione. Mentre guardiamo all'anno fiscale 2023, i maggiori investimenti in ricerca e sviluppo effettuati negli anni precedenti ci consentono di estendere la nostra leadership nei prodotti di nuova generazione verso i mercati a cui ci rivolgiamo. A livello contabile nell'anno fiscale 2022, abbiamo raggiunto un margine EBITDA rettificato record del 63%, generando 16,3 miliardi di dollari di free cash flow o il 49% dei ricavi, a dimostrazione del nostro modello di business stabile e mirato. Coerentemente con il nostro impegno di restituire denaro agli azionisti, riprenderemo i nostri programmi di riacquisto di azioni autorizzate per i restanti 13 mld $ e aumenteremo il nostro dividendo trimestrale in azioni ordinarie del 12% a 4,60 $/az. per l'anno fiscale 2023. L'obiettivo del dividendo annuale in azioni ordinarie per l'anno fiscale 2023 di 18,40 $/az. è un record e il dodicesimo aumento consecutivo dei dividendi annuali da quando abbiamo avviato i dividendi nell'anno fiscale 2011".

COSTCO WHOLESALE – 2,33%. La società e le sue filiali gestiscono magazzini di proprietà nei quali offrono ai loro clienti/membri una selezione limitata di prodotti a marchio nazionale ed a marchio privato, in diverse categorie merceologiche, a prezzi bassi, ha riportato utili nel primo trimestre fiscale 2023 pari a 3,07 $/az. su ricavi per 54,44 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 3,11 $/az. su ricavi per 54,64 mld $. Il fatturato è aumentato del 8,1% su base annua.

Richard Galanti, CFO della società, ha affermato: “I problemi economici globali hanno ridotto la domanda di alcuni prodotti preferiti dai clienti, in particolare articoli discrezionali di grandi dimensioni come l'elettronica di consumo. Le vendite comparabili, una metrica chiave per la vendita al dettaglio, sono cresciute del 6,6% rispetto all'aumento del 7,2% previsto, penalizzate soprattutto dalle vendite di e-commerce, anch'esse inferiori alle aspettative. Le vendite di e-commerce sono diminuite del 3,7% rispetto a un aumento previsto dello 0,2%. A livello contabile nel primo trimestre, l'utile netto è stato pari a 1.364 mln $, rispetto ai 1.324 mln $ dello scorso anno. I costi per le vendite, generali e amministrative sono state pari a 4.917 mln $ rispetto ai 4.718 mln $ dello scorso anno. L'azienda ha affrontato la stessa inflazione dei costi dei suoi clienti. Le spese di merchandising e di vendita dell'azienda sono aumentate dell'8,7% rispetto a questo periodo dello scorso anno, riducendo il margine di profitto lordo al 10,6% dall'11,1%”.

DOCUSIGN + 5,50%. La società vende firme elettroniche e altri prodotti e servizi di transazione basati su cloud, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2023 pari a 0,57 $/az. su un fatturato di 645.50 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,42 $/az. su un fatturato pari a 626.88 mln $. Il fatturato è cresciuto del 18,3% su base annua. La società ha detto che prevede ricavi nel quarto trimestre fiscale 2023 tra 637,0 e 641,0 mln $, e per tutto l’anno fiscale 2023 ricavi tra 2,493 e 2,497 mld $. L'attuale stima degli analisti per i ricavi è rispettivamente pari a 640.51 mln $ per il prossimo trimestre e ricavi annui 2023 pari a 2,49 mld $.

Allan Thygesen, CEO della società ha affermato: “Abbiamo ottenuto solidi risultati nel terzo trimestre fiscale 2023 e siamo soddisfatti dei continui progressi rispetto alle nostre priorità fondamentali. DocuSign è il pioniere e il leader nella firma elettronica. Questo ci offre una solida base per creare e offrire un'esperienza di lavoro piacevole e differenziata, rendendo gli accordi più intelligenti e più facili per le aziende di tutte le dimensioni. Non vediamo l'ora di continuare a far progredire la nostra attività, sia nell’innovazione che nell’operare su larga scala per fornire valore a tutti i nostri azionisti. A livello contabile nel trimestre, abbiamo riportato un fatturato totale in aumento del 18% su base annua, i ricavi dagli abbonamenti sono aumentati del 18% su base annua, i servizi professionali ed altri ricavi sono aumentati del 27% su base annua. Il margine lordo è stato pari all’83% rispetto all'82% dello stesso periodo dell'anno scorso. La liquidità netta generata dalle attività operative è stata pari a 52,5 mln $ rispetto ai 105,4 mln $ dello stesso periodo dello scorso anno. Il flusso netto di cassa è stato pari a 36,1 mln $ rispetto ai 90,0 mln $ dello stesso periodo dell'anno scorso. Infine la liquidità, i mezzi equivalenti, la liquidità vincolata e gli investimenti ammontavano a 1,1 mld $ alla fine del trimestre".

LULULEMON ATHLETICA – 15,44%. La società è un designer e rivenditore di abbigliamento tecnico sportivo che opera principalmente in Nord America e Australia, ha riportato utili nel terzo trimestre 2022 pari a 2,00 $/az. su ricavi per 1,86 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,97 $/az. su ricavi per 1,81 mld $. Il fatturato è cresciuto del 28,0 % su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi per il quarto trimestre 2022 utili tra 4,20 e 4,30 $/az. su ricavi tra 2,61 e 2,66 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 4,30 $/az. su ricavi pari a 2,65 mld $. Inoltre la società ha affermato che ora si aspetta utili per tutto il 2022 tra 9,87 e 9,97 $/az. su ricavi tra 7,94 e 7,99 mld $, mentre l'attuale stima degli analisti per gli utili è di 9,92 $/az. su ricavi di 7,96 mld $.

Calvin McDonald, A.D. della società, ha affermato: "Nel terzo trimestre, abbiamo continuato a fornire risultati solidi ed equilibrati in tutta l'azienda, dimostrando il potenziale significativo del nostro marchio. L’aumento continuo dei ricavi è una testimonianza dei nostri prodotti innovativi, delle profonde relazioni con la comunità e il duro lavoro dei nostri talentuosi team in tutto il mondo. Siamo soddisfatti della nostra performance all'inizio delle festività natalizie e vediamo un futuro roseo per Lululemon mentre continuiamo a realizzare il nostro piano di crescita Power of Three ×2. A livello contabile nel terzo trimestre, abbiamo riportato ricavi netti aumentati del 28% rispetto allo stesso trimestre 2021, le vendite comparabili totali sono aumentate del 22%. L'utile operativo rettificato è aumentato del 25% ed il reddito operativo è aumentato del 37% a 352,4 mln $. Il margine operativo è aumentato di 120 punti base al 19,0% ed abbiamo aperto 23 nuovi negozi gestiti dall’azienda chiudendo il trimestre ad un totale di 623 negozi. Infine abbiamo riacquistato 54,6 mila azioni ordinarie proprie ad un prezzo medio di 311,21 $/az. per un costo totale pari a 17,0 mln $".

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Pagina a cura di SANDRO MANCINI.