NASDAQ100 WEEKLY - Buon recupero settimanale degli indici azionari USA...


SETTIMANA ALTALENANTE SUGLI INDICI AZIONARI USA. DI POSITIVO REGISTRIAMO CHE I RISPETTI MINIMI DI GIUGNO SCORSO SONO STATI RECUPERATI E CHE LA STAGIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SOCIETARIE E’ INIZIATA CON IL PIEDE GIUSTO RISERVANDO SORPRESE RISPETTO ALLE PREVISIONI DEGLI ANALISTI.

Dopo il prodigioso recupero di inizio settimana (ca. il + 6% rispetto alla chiusura di due venerdì fa), che ha portato gli indici azionari USA a superare nuovamente i rispettivi minimi di giugno scorso che avevano dato forte supporto ai prezzi e parliamo di area 11000 per il NASDAQ100, area 3636 per l’S&P500 e area 29650 per il DOW JONES, la settimana di contrattazioni è poi proseguita con fare altalenante (specialmente in intraday), ma sempre sopra le rispettive aree di supporto, per poi chiudere con buoni guadagni settimanali.

Di catalist importanti non ce ne sono stati e sembra che i mercati stiano attendendo la riunione del FOMC del 3 novembre in materia di tassi sperando in un ravvedimento dei membri della FED che, secondo un articolo del Wall Street Journal, alcuni di loro sono preoccupati per un irrigidimento eccessivo dell’economia dovuto al continuo rialzo dei tassi. Inoltre si avvicina l’otto novembre data delle elezioni politiche di metà mandato. Tuttavia, registriamo con piacere la pubblicazione dei primi dati economici societari trimestrali che hanno riportato delle positive sorprese soprattutto rispetto alle previsioni degli analisti.  

 American Express ha riportato utili e ricavi per il terzo trimestre più forti del previsto, aumentando al contempo le sue previsioni per l’intero anno. La società ha affermato che la spesa complessiva dei clienti è aumentata del 21% anno su anno, guidata dalla crescita di beni e servizi, nonché di viaggi e intrattenimento. Anche Bank of America non sta registrando una crescita più lenta della spesa, nonostante l’inflazione abbia raggiunto i massimi storici. I clienti della banca continuano a spendere liberamente, utilizzando le loro carte di credito e altri metodi di pagamento per il 10% in più di volume delle transazioni a settembre e nella prima metà di ottobre rispetto all’anno precedente. Goldman Sachs ha aumentato sia l’utile che il fatturato superato le migliori previsioni di Wall Street. Stessa situazione per la banca Wells Fargo che ha riportato utili e ricavi trimestrali che hanno superato le aspettative degli analisti. I numeri forti sono arrivati ​​anche dopo che Wells ha messo da parte 784 mln $ per perdite su crediti. Anche Citigroup ha riportato ricavi del terzo trimestre aumentati più di quanto previsto dagli analisti, aiutati dall’aumento dei tassi di interesse. Tuttavia, i suoi guadagni sono diminuiti del 25% rispetto al periodo dell’anno precedente, poiché ha ampliato le sue disposizioni per perdite su crediti. Verizon ha battuto la stima di consenso con utili per azione superiori di 3 centesimi e con un fatturato migliore del previsto. AT&T il gigante delle telecomunicazioni è balzato del 7,79% dopo che la società ha superato le stime di utili e ricavi per l’ultimo trimestre. Le entrate wireless di AT&T sono aumentate del 5,6%. Il conglomerato tecnologico IBM ha battuto le stime più alte nell’ultimo trimestre, registrando un utile di 1,81 $/az. ed un fatturato di 14,11 mld $. IBM ha anche aumentato le sue prospettive di crescita dei ricavi per l’anno. American Airlines e United Airlines hanno battuto tutte le stime di Wall Street per utili e fatturato, inoltre hanno previsto un ulteriore aumento di profitti per il quarto trimestre grazie alla forte domanda di viaggi. La società di streaming media Netflix sono aumentate del 13,1% dopo che l’azienda martedì ha pubblicato risultati migliori rispetto alle previsioni più alte degli analisti. Procter & Gamble ha superato le migliori aspettative degli analisti nell’ultimo trimestre, così come la Johnson & Johnson aiutata dalla crescita delle vendite farmaceutiche.

Il numero di società S&P500 che hanno riportato sorprese positive sugli utili e l'entità di queste sorprese sugli utili, sono aumentate nell'ultima settimana anche se, sia il numero che l'entità delle sorprese positive sugli utili, sono al di sotto delle loro medie su 5 e 10 anni. Complessivamente, il 20% delle società dell'S&P500 ha riportato risultati effettivi del terzo trimestre del 2022 fino ad oggi. Di queste società, il 72% ha riportato un utile per azione effettivo superiore alle stime registrando utili superiori del 2,3% rispetto alle stime anche se al di sotto della media quinquennale pari all'8,7% e della media decennale pari al 6,5%. Le sorprese positive sugli utili segnalate dalle società dei settori dei servizi di comunicazione e dell'assistenza sanitaria sono state parzialmente compensate dalle sorprese negative sugli utili e dalle revisioni al ribasso delle stime degli utili per le società del settore finanziario.

Mentre in termini di ricavi, il 70% delle società S&P500 ha riportato ricavi effettivi superiori alle stime, che sono al di sopra della media a 5 anni del 69% e al di sopra della media a 10 anni del 62%. Le sorprese positive sui ricavi segnalate dalle società dei settori finanziario e sanitario sono state parzialmente controbilanciate da revisioni al ribasso delle stime dei ricavi per le società del settore energetico.

Tuttavia tutti gli undici settori registrano una crescita anno su anno dei ricavi, guidata dal settore energetico.

Guardando al futuro, gli analisti prevedono una crescita degli utili del 2,7% per il 4° trimestre 2022 e del 6,7% per tutto il 2022. Per il 1° trimestre 2023 e il 2° trimestre 2023, gli analisti prevedono una crescita degli utili del 5,1% e del 3,5%. Per tutto l'anno 2023, gli analisti prevedono una crescita degli utili del 7,3%. Durante questa settimana, 165 società dell'S&P500 (incluse 12 componenti del Dow 30) dovrebbero riportare i risultati del terzo trimestre.

L'attività di operazioni di fusione e acquisizione negli Stati Uniti è diminuita a settembre, scendendo del 15,9% con 1.054 annunci rispetto ai 1.254 di agosto. Tuttavia, la spesa aggregata per fusioni e acquisizioni è aumentata. A settembre è stato speso il 15,7% in più per le offerte rispetto ad agosto. Negli ultimi 3 mesi, un settore ha visto un aumento dell'attività di operazioni di fusione e acquisizione, rispetto allo stesso periodo di tre mesi di un anno fa: Miscellaneous (5 contro 4).

Negli ultimi 3 mesi, 19 dei 21 settori monitorati da FactSet hanno registrato una diminuzione dell'attività di operazioni di fusione e acquisizione. I cinque settori che hanno registrato i maggiori cali nel volume delle operazioni di M&A (rispetto allo stesso periodo di tre mesi di un anno fa) sono stati: Finanza (595 contro 1296), Servizi tecnologici (710 contro 1142), Servizi commerciali (498 contro 1296). 678), Commercio al dettaglio (106 contro 227) e Manifattura (189 contro 302). Diciannove dei 21 settori monitorati da FactSet Mergers hanno anche registrato un calo relativo del flusso di operazioni (valore) su 2.247 operazioni negli ultimi tre mesi.

In cima alla lista dei maggiori accordi annunciati a settembre ci sono: Adobe, Inc. per acquisire Figma, Inc. per 20 miliardi di dollari; un gruppo privato guidato da GIC Real Estate, Inc. e Oak Street Real Estate Capital LLC ha stipulato un accordo per acquisire STORE Capital Corp. per 9,1 miliardi di dollari; CVS Health Corp. accetta di acquisire Signify Health, Inc. per 7,2 miliardi di dollari; EQT Corp. accetta di acquisire THQ-XcL Holdings I LLC da Quantum Energy Partners LLC e Tug Hill, Inc. per 5,2 miliardi di dollari; Vista Equity Partners Management LLC propone di acquisire la restante quota del 90,6% non posseduta in KnowBe4, Inc. per 3,8 miliardi di dollari.

Indice del mercato delle fusioni e acquisizioni statunitensi:

Dando ora uno sguardo agli investimenti di carattere monetario, molti analisti vedono segnali di esaurimento dell'aumento dei rendimenti, con i rendimenti dei Treasury che potrebbero raggiungere il picco da qui a fine anno in virtù del fatto che la FED alzerà i tassi di 150 punti base in totale nei prossimi due mesi, per poi iniziare a tagliare i tassi nella prima metà del prossimo anno. Così il Teasury a 10Y dopo aver fatto registrare un rendimento massimo del 4,335% è sceso in chiusura di settimana al 4,221% con la tendenza dei tassi a calare più sulle parti brevi delle curve.

Nel frattempo, a maggio del prossimo anno, i futures sui fed funds hanno fissato un prezzo massimo dei tassi di interesse statunitensi del 5% a maggio del prossimo anno, in aumento rispetto alle scommesse di questo mese che vedevano il tasso al 4,4% a quel punto.

Ed il comparativo settimanale delle varie scadenze tra la chiusura di due venerdì fa 14 ottobre e quella di venerdì scorso 21 ottobre:

Infine riportiamo lo spread del Treasury decennale USA rispetto all'omologo titolo dei principali paesi mondiali, aggiornato alla data di venerdì 21 ottobre che vede il rendimento del GILT 10Y inglese rientrare dall’eccesso delle scorse settimane grazie alla politica fiscale del nuovo ministro delle finanze Jeremy Hunt, al posto del defenestrato Kwasi Kwarteng e che ha causato le dimissioni della premier Liz Truss a soli 44 giorni dall’inizio del suo mandato.

Analisi grafica dell’indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Chiusa la “reversal island”, con il minimo a 10440 che regge e la riconquista dell’area 11000 iniziale forte supporto costituito dal minimo di metà giugno scorso, poi diventato resistenza ed ora nuovamente supporto che ha retto le vendite durante tutta la settimana, possiamo dire che, al momento, il pericolo è scampato. L’ottima chiusura di venerdì scorso a seguito delle presunte confidenze da parte di alcuni membri della FED circa la preoccupazione della situazione economica USA, fa capire che i mercati non aspettano altro per andare al rialzo. Ovviamente non per raggiungere chissà quali vette, ma già fermare il “bear market” e rimbalzare consolidando in aree più consone, sarebbe già “tanta roba”. Pertanto, fermo restando il nuovo supporto dato dal minimo a 10440 ed il successivo posto in area 10000, livelli di resistenza li troviamo in area 11600 e 12000, sempre che in questa settimana, visto anche che si entra nel periodo di silenzio che precede la riunione del FOMC, gli stessi membri non combinino guai aprendo la bocca. La settimana si è chiusa a 11310.33 con un guadagno del + 5,78% che porta ad un deficit da inizio anno del – 30,70%.

Stessa situazione dell’indice tech anche per l’S&P500 anche se i guadagni più contenuti hanno bilanciato le perdite più contenute delle settimane precedenti. Graficamente la figura di “reversal island” è stata chiusa, i prezzi si sono allontanati dal nuovo minimo di due settimane fa a 3491 e soprattutto è stata riconquistata l’area 3635 iniziale forte supporto costituito dal minimo di metà giugno scorso, poi diventato resistenza ed ora nuovamente supporto. Detto dei supporti pensiamo alle resistenze che in caso di rialzo trovano il primo ostacolo in area 3800 (massimo della “reversal island”), quindi l’area 3900. Ovviamente anche per questo indice valgono le considerazioni fatte sui membri della FED. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 3752.75 con un guadagno del + 4,74% che porta a segnare un – 21,26% da inizio anno.

Infine, riguardo all’indice DOW JONES, troviamo una situazione grafica differente dagli altri due indici maggiori in quanto la figura di “reversal island” è stata già richiusa due giovedì fa scorso con il recupero dell’importante area dei 29650 costituita dal minimo di metà giugno scorso diventata resistenza, rotta la quale i prezzi hanno continuato la salita fino ad arrivare in area 31000. Prossime resistenze in area 31500 e 32160 con chiusura del gap generato in apertura del 13 settembre. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 31082.56 con un guadagno del + 4,89% che porta a segnare un – 14,46% da inizio anno.

ORO INDEX 

Il gioco sui prezzi dell’Oro, in quanto di gioco si tratta, si basa tutto sulle aspettative degli investitori circa i futuri aumenti dei tassi di interesse da parte della FED che, a catena, comandano in primis i rendimenti dei Treasury ed a seguire il valore del dollaro. Pertanto, come scritto in precedenza, in considerazione delle dichiarazioni di alcuni membri della FED circa l’irrigidimento dell’economia a stelle e strisce, i mercati hanno pensato che la politica monetaria possa arrivare ad un picco di rialzi dei tassi per la fine dell’anno o quantomeno ad un ritmo più lento, ed hanno pensato di effettuare dei piccoli acquisti sul metallo giallo facendo rimbalzare i prezzi dal nuovo minimo di periodo di venerdì scorso a 1621,1 $/oz. fino in area 1660 $/oz. per poi chiudere appena più in basso. Certo nulla di rilevante almeno fino al superamento della resistenza in area 1680 $/oz. ma già il fatto di riuscire a rimbalzare non testando il forte supporto in area 1600 $/oz è già un bel passo avanti (per il momento).

Passando agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio, graficamente il Platino si è riportato a ridosso della M.M. a 200 non riuscendo ancora a perforarla. La rottura al rialzo dell’area 950 $/oz. proietterebbe i prezzi fino in area 1025/1030 $/oz. In settimana migliorata anche la situazione per l’Argento che, dopo aver testato varie volte il supporto dell’area 18 $/oz., è rimbalzato in chiusura di ottava sopra i 19 $/oz. Purtroppo il cammino della commodity è ancora lungo per arrivare a testare la propria M.M. a 200 periodi che staziona sui 21,75 $/oz.

La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1656.30 $/oz., con un guadagno del + 0,45% che porta ad una perdita del – 9,42% da inizio anno. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1656.60 $/oz. con un guadagno del + 0,78%. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES DICEMBRE 2022:

LA GUERRA – RUSSIA – UCRAINA - (EUROPA)

Martedì scorso il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica Rafael Mariano Grossi ha parlato a Reuters della possibilità di un suo nuovo viaggio in Ucraina per discutere dell’istituzione di una zona protetta attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Grossi ha riferito a Reuters: “C’è una possibilità che io ritorni in Ucraina e Russia, in realtà è ciò che abbiamo concordato in linea di principio, in questo momento stiamo continuando le consultazioni volte ad istituire la zona protetta”. “Questo implica un’interazione nella quale ricevo risposte e reazioni dalle due parti e sto cercando nuovi modi di progredire e per questo, ad un certo punto, probabilmente molto presto, dovrò tornare”. In merito all’eventualità di un ricorso ad armi nucleari nel conflitto, Reuters riporta che Grossi ha aggiunto: “Credo che la possibilità che la Russia usi armi nucleari non sia una possibilità immediata. Ovviamente niente può essere escluso, non sono nel meccanismo decisionale di quel paese, ma credo che sarebbe una misura estrema”.

Per la prima volta da maggio, il segretario della Difesa statunitense Lloyd Austin e il suo omologo russo Sergei Shoigu hanno avuto un colloquio telefonico venerdì scorso, colloquio poi bissato ieri. Ieri Shoigu ha avuto una conversazione anche con il ministro francese Sebastien Lecornu, con il turco Hulusi Akar e il britannico Ben Wallace. Il ministero russo riporta che durante le conversazioni con i suoi omologhi, Shoigu ha parlato della preoccupazione di Mosca che l’Ucraina possa detonare una “sporca bomba”, un dispositivo con materiale radioattivo. Reuters riporta che la Russia non ha fornito prove a riguardo. In una dichiarazione, il Consiglio di Sicurezza nazionale della Casa Bianca dice di aver respinto le affermazioni di Shoigu circa l’utilizzo di una “sporca bomba” da parte dell’Ucraina sul suo territorio. Il ministro francese Lecornu dopo il colloquio con Shoigu ha detto di aver ribadito il desiderio della Francia di una risoluzione pacifica del conflitto e che Parigi rifiuta di farsi trascinare in qualsiasi forma di escalation.

LA POLITICA USA

Dopo due anni caratterizzati da spese consistenti a causa dell’emergenza pandemica, per l’anno fiscale 2022 il deficit di bilancio statunitense è stato dimezzato. Si è passati dal deficit di 2,776 trilioni di dollari del 2021 all’attuale di 1,375 trilioni di dollari, una contrazione che sarebbe stata ancora più significativa se non fosse stato per il programma di condono dei prestiti agli studenti dell’amministrazione Biden. Nell’anno fiscale 2022 le spese sono arrivate a 6,272 trilioni di dollari, mentre le entrate hanno toccato quota 4,896 trilioni di dollari, il dato più alto di sempre per il governo statunitense. Negli ultimi due anni il deficit è lievitato, con il Congresso che ha messo in campo misure per fronteggiare la pandemia e nel 2020 il deficit aveva raggiunto il record di 3,13 trilioni di dollari. Durante l’anno fiscale 2021, invece, è stato approvato l’American Rescue Plan da 1,9 trilioni di dollari. Secondo Janet Yellen, segretario al Tesoro statunitense, il bilancio previsionale pubblicato venerdì è un’ulteriore prova della ripresa economica “guidata dal nostro sforzo vaccinale e dall’American Rescue Plan”. Inoltre, per Yellen i risultati mostrano l’impegno del Presidente Joe Biden “a rafforzare la salute fiscale della nostra nazione”.

Mercoledì il Presidente Joe Biden ha annunciato che la sua amministrazione autorizzerà la vendita di ulteriore petrolio proveniente dalla Strategic Petroleum Reserve; il Dipartimento dell’Energia venderà i 15 milioni di barili rimanenti dei 180 milioni autorizzati per la vendita ad inizio anno. Biden ha riferito che l’amministrazione adotterà un piano che gli consentirà di attingere rapidamente alla Strategic Petroleum Reserve. Il Presidente statunitense ha anche detto che, una volta che i prezzi torneranno a 70 $ al barile, sarà acquistato greggio per riempiere la riserva. Biden ha dichiarato: “Il mio messaggio alle aziende petrolifere è questo: siete seduti su profitti record e noi vi stiamo dando maggiore certezza in modo che possiate agire ora per aumentare la produzione di petrolio”.

La scorsa settimana il Presidente statunitense ha annunciato lo stanziamento di 2,8 miliardi di dollari in sovvenzioni da destinare a venti aziende per produrre batterie per veicoli elettrici negli USA. I fondi per le sovvenzioni provengono dalla Bipartisan Infrastructure Law; il finanziamento supporterà la creazione di materiale per batterie, tra cui litio, grafite e nickel. Il Presidente Joe Biden ha detto: “L’Infrastructure Law investe anche in persone e aziende che costruiranno il nostro futuro, come i veicoli elettrici e le batterie avanzate che alimenteranno questi veicoli”. Biden ha anche sottolineato come al momento il 75% della produzione di batterie avvenga in Cina, ma ha anche sostenuto che la tecnologia della batteria cinese non è più innovativo di quello di chiunque altro: “In realtà, i nostri laboratori nazionali, le nostre università di ricerca, le nostre case automobilistiche hanno guidato lo sviluppo di questa tecnologia qui in America, ma minando i produttori statunitensi con i loro sussidi e pratiche commerciali ingiuste, la CINA ha conquistato una parte significativa del mercato”. Il Presidente americano ha anche annunciato l’istituzione di una nuova American Battery Manufacturing Initiative che consentirà un approccio governativo completo per produrre batterie per diverse funzioni.

LA POLITICA DELLA FED

Da questa settimana e fino al prossimo mercoledì 2 novembre, si entra nel periodo di silenzio che precede la riunione del FOMC. Non sempre i membri della FED hanno rispettato questo obbligo (purtroppo).

Mercoledì scorso è stato diffuso il Beige Book, un report pubblicato otto volte all’anno e che raccoglie informazioni sulle attuali condizioni economiche da tutti i distretti della FED. Nel rapporto, come riporta Reuters, si legge: “Alcuni contatti hanno notato un solido potere di determinazione dei prezzi nelle ultime sei settimane, mentre altri hanno detto che il passaggio dei costi sta diventando più difficile perché i clienti reagiscono”. “Guardando avanti, le aspettative erano per una generale moderazione dei rialzi dei prezzi”. Sono state espresse preoccupazioni, invece, per il costo economico dei rialzi dei tassi.

Da quanto riportato dalla FED di Cleveland, i prezzi e tassi di interesse più elevati stanno limitando la domanda, nell’immobiliare e in maniera crescente nel settore dei veicoli a motore: “I concessionari auto hanno riportato vendite piatte o in diminuzione, constatando che i consumatori sono diventati diffidenti nei confronti dei pagamenti più alti a causa degli aumentati tassi d’interesse e dei prezzi dei veicoli più alti”. In merito al mercato del lavoro, la FED di Philadelphia ha detto: “I contatti hanno descritto una maggiore aspettativa di una recessione e le aziende hanno intensificato i preparativi per una recessione”.

Per Neel Kashkari, presidente della FED di Minneapolis, potrebbe rivelarsi necessario portare il tasso di riferimento sopra la soglia del 4,5%-4,75%; questo, nel caso in cui non si vedano progressi nell’inflazione sottostante o nell’inflazione core: “Abbiamo bisogno di vedere un progresso effettivo nell’inflazione core e nell’inflazione dei servizi, e non lo stiamo vedendo ancora”. Il presidente della FED di Minneapolis, mercoledì scorso ha anche detto che nella sua regione ha visto poche prove circa il fatto che il mercato del lavoro si stia ammorbidendo e che l’aumento dei prezzi complessivi potrebbe aver toccato il suo punto massimo, ma sull’inflazione core ha ribadito: “Non ho ancora visto molte prove circa il fatto che abbia raggiunto il picco”.

Il presidente della FED di Chicago, Charles Evans, mercoledì scorso ha notato come le proiezioni post-meeting di settembre della banca centrale che parlano di un tasso di interesse target che sale al 4,6% il prossimo anno e la disoccupazione intorno al 4,4% “potrebbero essere compatibili con un’economia che corre sotto trend, ma che in realtà non va in recessione…se si porta questa (la disoccupazione) sotto il 5% sarebbe piuttosto inusuale e buono”.

Mercoledì scorso parlando a Bloomberg TV, il presidente della FED di St. Louis, James Bullard, ha spiegato che si aspetta che la banca centrale chiuda la serie di rialzi dei tassi aggressivi entro l’inizio del prossimo anno, per poi iniziare a mantenere una politica restrittiva con piccoli aggiustamenti man mano che si evolve la situazione inflazionistica. Bullard ha detto: “Nel 2023 penso che saremo più vicini al punto in cui potremo condurre ciò che chiamerei politica monetaria ordinaria”. “Ora sei al giusto livello del tasso di riferimento, stai mettendo pressione al ribasso sull’inflazione, ma puoi regolarti mentre arrivano i dati nel 2023”.

Secondo Patrick Harker, presidente della FED di Philadelphia, sono necessari ulteriori rialzi dei tassi. Giovedì Harker ha detto: “Vista la nostra francamente deludente mancanza di progressi sulla riduzione dell’inflazione, mi aspetto che saremo ben sopra il 4% entro la fine dell’anno (per quanto riguarda il tasso sui Fed Funds, ndr)”. Harker ha affermato che il prossimo anno sarà fermato il rialzo dei tassi e a seguire si dovrebbe mantenere un tasso restrittivo per un po’: “Ci vorrà un po’ di tempo prima che il costo del capitale più elevato si faccia strada nell’economia. Dopodiché, se necessario, potremo restringere ulteriormente, in base ai dati”.

Lisa Cook, membro del consiglio direttivo della FED, giovedì scorso ha detto che l’inflazione è troppo alta e deve scendere: “Questo probabilmente richiederà costanti rialzi dei tassi e poi mantenere una politica restrittiva per un po’ di tempo”.

Per il presidente della FED di San Francisco, Mary Daly, con tassi vicini ad un livello in cui l’attività economica non è né limitata, né stimolata, la banca centrale si sta spostando verso una nuova fase della politica restrittiva che dovrebbe dipendere molto dai dati. Secondo Daly fattori come la guerra in Ucraina, un rallentamento economico in Europa e le politiche di inasprimento in corso delle banche centrali a livello mondiale potrebbero avere un impatto sull’economia USA e sui tassi statunitensi. (ndr. impatto sì, ma positivo aggiungiamo noi).

Venerdì scorso, invece, il presidente della FED di New York John Williams ha toccato il tema del mercato del lavoro sottolineando come al momento trovare lavoratori sia complicato. In particolare Williams ha citato le difficoltà ad assumere gente al livello base nel settore dell’edilizia, infermieristico e manifatturiero, aggiungendo anche che “il divario di competenze è un grande ostacolo”.

Michelle Bowman, membro del consiglio direttivo della FED, giovedì scorso ha sottolineato i possibili effetti negativi sulla futura forza lavoro e sull’economia delle interruzioni a formazione ed istruzione causate dalla pandemia. Bowman ha detto che per avere “la forza lavoro più forte possibile in futuro” è fondamentale agire ora per far fronte alle perdite educative subite durante la pandemia.

DATI MACROECONOMICI

il NAHB Housing Market Index sul sentiment degli homebuilders che negli ultimi mesi si è portato su livelli da recessione. Come mostrato nel grafico di seguito di Absolute Strategy, l’indice si è dimostrato spesso un buon anticipatore di un aumento della disoccupazione in US.

I permessi di costruzione, a livello mensile, a settembre hanno registrato un incremento dell’1,4%. Nello specifico, si è passati da una rilevazione di 1,542 milioni di agosto (rivista da 1,517 milioni) a 1,564 milioni. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

Il numero di case per le quali è iniziata la costruzione a settembre, a livello mensile, segna un -8,1%. Infatti, si è passati dal dato di 1,566 milioni di agosto (rivisto da 1,575 milioni) a quello di settembre di 1,439 milioni, contro un consensus fissato a 1,475 milioni. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 15 ottobre sono state 214 mila; cifra che segna un calo rispetto alle 226 mila della settimana terminata l’8 ottobre (dato rivisto da 228 mila) e che va in direzione opposta al consensus, che prevedeva un rialzo a 230 mila. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

Il Philadelphia Fed Manufacturing Index, per il secondo mese consecutivo, è accompagnato dal segno ‘meno’. Ad ottobre il dato si attesta a -8,7 punti, sotto al consensus che prevedeva un passaggio dai -9,9 punti di settembre a -5,0 punti. Il dato è rilasciato dalla Federal Reserve Bank di Philadelphia.

PORTAFOGLI AZIONARI

Nulla da segnalare per quanto riguarda l’operatività sui nostri Portafogli azionari nella settimana appena trascorsa, se non il buon recupero di qualche titolo per lo più americano, grazie alle buone trimestrali economiche (ASML, LAM RESEARCH, UNITED AIRLINES) mentre quelli europei, quest’oggi, stanno poco beneficiando del corposo rialzo di quelli USA di venerdì scorso.

Sempre fermo il Portafoglio Storico nell’attesa che la strategia del Nasdaq Weekly ritorni ad operare, mentre è partita la nuova strategia su un basket di titoli europei sempre su base weekly e che per questa settimana non ha generato segnali. Come abbiamo annunciato già diverse volte nelle settimane precedenti, abbiamo colto l’occasione di questa sospensione forzata dei segnali del portafoglio storico per procedere ad una revisione della modalità in breakout con l’aggiunta di alcune migliorie che sono state suggerite dagli stessi lettori e dalla esperienza pluri-decennale di questo sistema.

In particolare abbiamo unificato le uscite con target fisso e uno stop loss molto largo tale da evitare uscite e rientrate dal mercato (o occasioni perse). Questo è un aspetto che non avremmo mai potuto immaginare ma che i lettori hanno mostrato di apprezzare decisamente anche per la possibilità di seguire in titolo in autonomia. Inoltre abbiamo applicato alcune modalità di entrata che non prevedono più il breakout brutale sui massimi ma una entrata o anticipata o posticipata in base alle diverse circostanze. E questo per non comprare insieme alla massa degli altri investitori, ma un po’ prima o un po’ dopo. Insomma, alcune modifiche che non toccano i cardini del sistema ma che lo hanno reso non tanto più efficiente quanto più forse adatto alla situazione odierna dove il breakout lo vedono ormai tutti e tutti lo conoscono, a differenza di quando abbiamo iniziato a divulgare in Italia questa metodologia operativa quasi 30 anni fa. Ovviamente questa non è una situazione in cui questa strategia possa trovare applicazione al rialzo ma vi assicuriamo che è pronta per entrare in funzione non appena (presto ?) la situazione cambierà radicalmente.

Alla prossima.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLE ULTIME DUE SETTIMANE.

ASML HOLDING + 21,92%. La società olandese quotata anche sul Nasdaq è un fornitore di sistemi tecnologici avanzati per l'industria dei semiconduttori, che offre un portafoglio integrato di sistemi di litografia principalmente per la produzione di circuiti integrati complessi, ha riportato utili nel terzo trimestre 2022 pari a 4,29 €/az. su un fatturato di 5,78 mld €. La stima degli analisti per gli utili era di 3,54 €/az. su un fatturato pari a 5,43 mld €. I ricavi sono diminuiti del 5,8% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha detto che prevede per il quarto trimestre 2022 un fatturato tra i 6,10 ed i 6,60 mld €. L'attuale stima degli analisti è per ricavi pari a 6,57 mld €. Infine la società prevede per tutto il 2022 un fatturato di circa 21,10 mld $.

Peter Wennink, Presidente e A.D. di ASML, ha affermato: "Le vendite nette nel terzo trimestre sono state pari a 5,8 mld € con un margine lordo del 51,8%, al di sopra delle nostre indicazioni. C'è incertezza nel mercato a causa di una serie di preoccupazioni macroeconomiche globali, tra cui inflazione e fiducia dei consumatori e il rischio di una recessione. Mentre si iniziano a vedere dinamiche della domanda divergenti per segmento di mercato, la domanda complessiva per i nostri sistemi continua a essere forte. Ciò ha portato a prenotazioni record nel terzo trimestre pari a circa 8,9 mld €. Stiamo continuando a valutare e seguire le nuove normative statunitensi sul controllo delle esportazioni. Sulla base della nostra valutazione iniziale, le nuove restrizioni non modificano le regole che disciplinano le apparecchiature per litografia spedite da ASML fuori dai Paesi Bassi e prevediamo che l'impatto diretto sul piano complessivo di spedizione di ASML per il 2023 sarà limitato. "ASML prevede vendite nette per il quarto trimestre comprese tra 6,1 e 6,6 mld € con un margine lordo di circa il 49%. ASML prevede costi di ricerca e sviluppo pari a circa 880 mln € e costi SG&A di circa 265 mln €. Per l'intero anno, ci aspettiamo ricavi pari a 21,1 mld € con un margine lordo che si avvicina al 50%. Infine, nel terzo trimestre abbiamo acquistato azioni per un valore di circa 1 mld € nell'ambito dell'attuale programma di riacquisto di azioni 2021-2023, completando così il nostro attuale programma”.

CSX - INV.%. La società fornisce servizi di trasporto su rotaia, compreso il servizio ferroviario tradizionale e il trasporto di container e rimorchi intermodali, ha riportato utili nel terzo trimestre 2022 pari a 0,52 $/az. su un fatturato di 3,90 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,49 $/az. su un fatturato pari a 3,74 mld $. I ricavi sono cresciuti del 18,3% su base annua.

Joe Hinrichs, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "Vorrei ringraziare Jim Foote e l'intero team di CSX per aver offerto un altro trimestre di solida crescita degli utili. Sono estremamente entusiasta di lavorare con tutti i ferrovieri che rendono possibile questa performance e di guidare un'organizzazione fondamentalmente impegnata nell'eccellenza operativa. CSX ha un grande potenziale per una crescita redditizia a lungo termine e il mio obiettivo principale è aiutare a realizzare questa opportunità costruendo al contempo un'organizzazione solida che contribuirà a generare valore aggiuntivo per i nostri clienti, i nostri dipendenti e i nostri azionisti. L'utile operativo di 1,58 mld $ è aumentato del 10% rispetto all'anno precedente".

FASTENAL + 4,82 %. La società è impegnata nella distribuzione all'ingrosso di forniture industriali e da costruzione in Nord America. L'azienda offre bulloni, dadi, viti, prigionieri e relative rondelle; e forniture varie e hardware, ha riportato utili nel terzo trimestre 2022 pari a 0,50 $/az. su un fatturato di 1,80 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,48 $/az. su un fatturato pari a 1,79 mld $. I ricavi sono cresciuti del 16,0% su base annua.

In una nota la società ha dichiarato: “Stimiamo condizioni meteorologiche avverse che hanno avuto un impatto nel sud-est degli Stati Uniti riducendo la nostra crescita trimestrale da 10 a 30 punti base. Nel terzo trimestre del 2022 abbiamo registrato un aumento delle vendite di unità che ha contribuito all'aumento delle vendite nette nel periodo. Ciò è dovuto alla buona domanda sottostante nei mercati legati ai beni strumentali industriali e alle materie prime, che ha più che compensato i mercati più deboli legati ai beni di consumo e alla crescita relativamente più bassa delle costruzioni. La valuta ha influenzato negativamente le vendite nel terzo trimestre del 2022 di circa 60 punti base. Non abbiamo intrapreso alcuna azione generale sui prezzi nel terzo trimestre del 2022 e i livelli dei prezzi nel mercato sono rimasti stabili. Il reddito operativo, in percentuale delle vendite nette, è aumentato al 21,0% nel terzo trimestre del 2022 dal 20,5% nel terzo trimestre del 2021. Le spese operative e amministrative, in percentuale delle vendite nette, sono scese al 24,8% nel terzo trimestre del 2022 dal 25,9% nel terzo trimestre del 2021. Abbiamo registrato un aumento della retribuzione della base dei dipendenti, in parte compensate da minori spese sanitarie che riflettono la normalizzazione post-COVID dell'ambiente sanitario. La spesa per interessi netti è stata più alta nel terzo trimestre del 2022, rispetto al terzo trimestre del 2021. Questo aumento è dovuto a saldi di debito medi più elevati e tassi di interesse medi più elevati durante il periodo. Abbiamo prodotto un flusso di cassa operativo nel terzo trimestre del 2022, con un aumento del 54,1% rispetto al terzo trimestre del 2021”.

INTUITIVE SURGICAL + 19,36 %. La società produce e commercializza il dispositivo robotico “da Vinci”, un sistema chirurgico avanzato che consente ai chirurghi di eseguire interventi chirurgici minimamente invasivi, ha riportato utili nel terzo trimestre 2022 pari a 1,19 $/az. su un fatturato di 1,56 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,12 $/az. su un fatturato pari a 1,52 mld $. I ricavi sono cresciuti del 11,0% su base annua.

Gary Guthart, CEO della società, ha affermato: "Durante il 2021 e la prima metà del 2022, le risorgive di COVID-19 hanno avuto un impatto sui volumi del dispositivo robotico ‘da Vinci’. L'impatto della pandemia sull'attività della Società è stato diverso in base all'area geografica e alla nazione. Il COVID-19 ha avuto, e potrebbe continuare ad avere, un impatto negativo sui volumi delle procedure della Società. Il “core business” di Intuitive si è rafforzato in questo trimestre nonostante un contesto macroeconomico difficile e la nostra procedura ‘da Vinci’ è cresciuta per soddisfare la domanda e vediamo anche un continuo aumento dell'utilizzo del sistema, che è salutare per i nostri clienti e l'azienda. A livello operativo la Società ha collocato 305 da Vinci Surgical Systems, in calo del 9% rispetto ai 336 del terzo trimestre 2021. Mentre abbiamo aumentato il numero dei Sistemi chirurgici da Vinci a 7.364 sistemi al 30 settembre 2022, con un aumento del 13% rispetto ai 6.525 alla fine del terzo trimestre del 2021. A livello di bilancio, Il reddito operativo del terzo trimestre 2022 è diminuito a 555 mln $, rispetto ai 570 mln $ del terzo trimestre del 2021. L'utile netto del terzo trimestre 2022 è stato pari a 429 mln $ rispetto ai 435 mln $ del terzo trimestre del 2021. Infine, abbiamo chiuso il terzo trimestre del 2022 con 7,39 mld $ in contanti, mezzi equivalenti e investimenti, con una diminuzione di 783 mln $ durante il trimestre, principalmente trainata da riacquisti di azioni per 1 mld $ e spese in conto capitale, nonché perdite non realizzate su interessi titoli di debito classificati come disponibili per la vendita, parzialmente compensati dalla liquidità generata dalla gestione".

LAM RESEARCH + 17,26%. La società che progetta, produce, commercializza e fornisce assistenza alle apparecchiature di elaborazione dei semiconduttori utilizzate nella fabbrica-zione di circuiti integrati, ha riportato utili nel primo trimestre fiscale 2023 pari a 10,42 $/az. su un fatturato di 5,07 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 9,53 $/az. su un fatturato pari a 4,91 mld $. I ricavi sono cresciuti del 17,9% su base annua. La società ha detto che prevede guadagni nel secondo trimestre fiscale 2023 tra 9,25 e 10,75 $/az. su un fatturato tra 4,80 e 5,40 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 9,47 $/az. su un fatturato di 4,91 mld $.

Tim Archer, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Lam ha superato i 5 mld $ di fatturato nel trimestre concluso a settembre, un record assoluto. Un lavoro solido, combinato con l'allentamento delle condizioni della catena di approvvigionamento, ha prodotto ottime prestazioni complessive. Anche se ci aspettiamo una spesa più debole per le apparecchiature per la fabbricazione di wafer nel 2023, la nostra leadership tecnologica e la comprovata esperienza nella gestione dei costi e dei processi produttivi ci forniscono una solida base per cogliere le entusiasmanti opportunità future per l'industria dei semiconduttori. Il margine lordo è stato pari a 2.335 mln $, ovvero il 46,0% delle entrate, le spese operative sono state pari a 647 mln $, l'utile operativo è stato del 33,3% delle entrate e l'utile netto è stato pari a 1.429 mln $. Le disponibilità liquide e equivalenti, gli investimenti a breve termine, i saldi di liquidità e investimenti vincolati sono aumentati a 4,6 mld $ alla fine di settembre rispetto ai 3,9 mld $ alla fine di giugno 2022. Questo aumento è stato principalmente il risultato di 1.190 mln $ di contanti generati dalle attività operative, parzialmente compensati da 206 mln $ di dividendi pagati agli azionisti; 140 mln $ di spese in conto capitale e 110 mln $ di riacquisti di azioni, incluso il regolamento della retribuzione basata su azioni ai dipendenti".

NETFLIX + 25,90%. La società opera come una rete televisiva su Internet che fornisce programmi TV e film che includono serie originali, documentari e lungometraggi. L'azienda ha tre segmenti: streaming nazionale, streaming internazionale e DVD nazionale, ha riportato utili nel terzo trimestre 2022 pari a 3,10 $/az. su un fatturato di 7,926 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,13 $/az. su un fatturato pari a 7,84 mld $. I ricavi sono cresciuti del 5,9% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre 2022 pari a 0,36 $/az. su un fatturato di 7,776 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,12 $/az. su un fatturato di 7,97 mld $.

Nella sua lettera trimestrale agli azionisti, Netflix ha riportato che grazie a Dio abbiamo finito con la contrazione dei trimestri, aggiungendo che l'azienda deve continuare a guadagnare concentrandosi su contenuti, marketing e un piano a basso prezzo per la pubblicità. Da luglio a settembre, la società ha attirato 2,4 milioni di nuovi abbonati in tutto il mondo, più del doppio di quanto si aspettasse Wall Street. Inoltre abbiamo notato come altre società di media stanno perdendo soldi dallo streaming. I nostri concorrenti stanno investendo molto per aumentare gli abbonati e il coinvolgimento, ma costruire una grande attività di streaming di successo è difficile. Netflix ha stimato che i concorrenti finiranno il 2022 con perdite operative combinate di ben oltre 10 mld $, rispetto all'utile operativo annuale di Netflix compreso tra i 5 ed i 6 mld $. Rivali come Walt Disney Co gestiscono più attività tra cui reti TV e parchi a tema che compensano le perdite di streaming. Altre misure chiave della performance finanziaria sono state contrastanti. I ricavi sono scesi a 7,93 mld $, con una crescita anno su anno che è rallentata ad appena il 5,9%. L'utile netto è sceso del 3,5% a 1,40 mld $, con un utile di 3,19 dollari per azione. Tuttavia, il flusso netto di cassa si è ripreso dalla recente debolezza, invertendo i deflussi da 106 mln $ nello stesso periodo di un anno fa con uno positivo pari a 472 mln $. Netflix ha attribuito la riduzione dei ricavi tra il secondo e il terzo trimestre 2022 interamente agli effetti dei cambi valuta. Su una base neutrale rispetto alla valuta, Netflix ha registrato una forte crescita continua nei suoi segmenti internazionali, inclusi aumenti delle vendite del 19% nella regione Asia-Pacifico e in America Latina, nonché del 13% in Europa, Medio Oriente e Africa.

PEPSICO + 1,69%. La società alimentare di bevande analcoliche e snack ha riportato utili nel terzo trimestre 2022 pari a 1,97 $/az. su ricavi per 21,97 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,84 $/az. su ricavi per 20,84 mld $. Il fatturato è cresciuto del 8,8% su base annua. La società ha affermato di continuare ad aspettarsi utili per tutto il 2022 a circa 6,73 $/az. su un fatturato di circa 87,02 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è di 6,66 $/az. su un fatturato di 83,60 mld $.

Il Presidente e CEO della società, Ramon Laguarta, ha affermato: "Siamo molto soddisfatti dei risultati del terzo trimestre poiché il nostro aumento commerciale globale rimane forte. Data la nostra performance da inizio anno, ora prevediamo che i ricavi organici per l'intero anno aumenteranno del 12% (in precedenza il 10%) e anche gli utili in valuta per azione aumenteranno del 10% (in precedenza l'8%). Abbiamo approvato il piano di restituire 7,7 mld $ agli azionisti quest'anno, di cui 6,2 mld $ attraverso il pagamento di dividendi e 1,5 mld $ attraverso il riacquisto di azioni".

TESLA + 4,61%. La società che progetta, sviluppa, produce e vende veicoli completamente elettrici ad alte prestazioni, componenti di propulsori per veicoli elettrici e prodotti per l'accumulo di energia, ha riportato utili nel terzo trimestre 2022 pari a 1,05 $/az. su un fatturato di 21,45 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,99 $/az. su un fatturato pari a 21,96 mld $. I ricavi sono cresciuti del 55,9% su base annua.

In una nota la società ha dichiarato: “"Rimaniamo concentrati sull'aumento della produzione di veicoli il più rapidamente possibile, aumentando il tasso di costruzione settimanale a Fremont e Shanghai e procedendo costantemente attraverso la produzione a Berlino e in Texas. La volatilità della logistica ed il restringimento della catena di approvvigionamento rimangono sfide immediate, sebbene in miglioramento. Continuiamo a credere che i vincoli della catena di approvvigionamento delle batterie saranno il principale fattore limite alla crescita del mercato dei veicoli elettrici a medio e lungo termine, oltre al rafforzamento del dollaro e all’aumento dei costi delle materie prime. Nonostante queste sfide, prevediamo di continuare a fornire tutti i veicoli prodotti mantenendo forti margini operativi. La stima fatta in estate che le consegne aumenteranno del 50% rispetto ai livelli del 2021, implica un obiettivo di 1,4 milioni di veicoli per l'intero anno, una cifra che è diventata attualmente più difficile ma rimane possibile con un forte lavoro".

UNITED AIRLINES + 14,02%. La compagnia aerea, ha riportato una perdita nel terzo trimestre 2022 pari a 2,81 $/az. su un fatturato di 12,88 mld $. La stima degli analisti era per una perdita di 2,27 $/az. su un fatturato pari a 12,75 mld $. I ricavi sono cresciuti del 121,4% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre 2022 tra 2,00 e 2,10 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,12 $/az.

Scott Kirby, CEO della società, ha affermato: "Sono grato ai dipendenti di United che hanno offerto prestazioni incredibili in questo trimestre prendendosi cura dei nostri clienti e producendo, secondo la maggior parte dei parametri, il miglior trimestre operativo della nostra storia. Nonostante le crescenti preoccupazioni per un rallentamento economico e la tendenza di ripresa del COVID in corso, allo United rimaniamo ottimisti sul fatto che continueremo a fornire solidi risultati finanziari nel quarto trimestre 2023 e oltre. Abbiamo riportato un utile netto pari a 942 mln $, un margine operativo dell'11,3%, un margine ante imposte del 9,0%; abbiamo pagamenti per debiti a lungo termine, leasing finanziari e altre passività finanziarie pari a 810 mln $ ed una liquidità disponibile pari a 20,4 mld $. Infine abbiamo registrato un TRASM (Ricavi operativi totali per miglio posto disponibile) in aumento del 25,5% rispetto al terzo trimestre 2019 ed un CASM (costo per miglio posto disponibile) aumentato del 27,8% rispetto al terzo trimestre 2019".

WALGREENS BOOTS ALLIANCE + 3,19%. La società gestisce una catena di negozi di farmacie negli Stati Uniti. Rappresenta la tua farmacia sotto casa, che vende farmaci da prescrizione e da banco anche via, posta, telefono e online, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2022 pari a 0,80 $/az. su un fatturato di 32,45 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,77 $/az. su un fatturato pari a 32,09 mld $. I ricavi sono diminuiti del 5,3% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha detto che prevede utili per l’intero anno fiscale 2023 tra 4,45 e 4,65 $/az. L'attuale stima degli analisti per utili pari a 4,57 $/az.

L'A.D. Rosalind Brewer ha dichiarato: "WBA ha superato le aspettative nel primo anno della nostra trasformazione in un'azienda sanitaria incentrata sui consumatori. La nostra attività resiliente ha raggiunto una crescita nonostante dati macroeconomici contrari. L’anno fiscale 2023 sarà un anno di accelerazione della crescita principale e di un rapido ridimensionamento del nostro business sanitario negli Stati Uniti. Il nostro lavoro fino ad oggi ci fornisce visibilità e fiducia per aumentare le prospettive di una crescita a lungo termine. Le nostre azioni strategiche stanno sbloccando un valore sostenibile per gli azionisti mentre semplifichiamo l'azienda e continuiamo il nostro percorso per essere un leader sanitario. Il reddito operativo dalle operazioni continue nell'anno fiscale 2022 è diminuito del 40,8% a 1,4 mld $, rispetto ai 2,3 mld $ del periodo di un anno fa. Ciò riflette un addebito di svalutazione di 783 mln $ di Boots UK, un addebito di 683 mln $ relativo all'accordo sugli oppioidi con lo Stato della Florida e maggiori costi del programma di “Transformational Cost Management”, in parte compensati da un addebito di 1,5 mld $ nell'anno fiscale precedente relativo al patrimonio netto della Società AmerisourceBergen. L'utile netto delle operazioni continue è stato di 4,3 mld $ nell'anno fiscale 2022, rispetto ai 2,0 mld $ dello stesso periodo del 2021, riflettendo un guadagno al netto delle tasse pari a 2,5 mld $ nel primo trimestre dovuto alla nuova misurazione degli investimenti precedentemente detenuti in altre società. La liquidità netta fornita dalle attività operative è stata pari a 3,9 mld $ nell'anno fiscale 2022 ed il flusso netto di cassa è stato pari a 2,2 mld $ con una diminuzione di 2,0 mld $ rispetto all'anno fiscale 2021 a causa del flusso netto di cassa più basso di altre attività e dall’acquisto anticipato di scorte stagionali”.

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Pagina a cura di SANDRO MANCINI e GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO.