Nell'ultimo articolo ci si era dedicati all'analisi dei vari indici di mercato, considerando varie soluzioni ma prediligendo la strada del downtrend quale correzione salutare per il mercato che aveva lasciato un alquanto inconsueto buco aperto al momento del dato inflattivo americano di ottobre che iniziava a disegnare una regressione dando indicazione per una Fed più tenera nel rialzo dei tassi e di coneguenza, trascinare con se le altre banche centrali come la Bce e la BoE.
Così in effetti è stato; Bce e BoE infatti hanno seguito le orme della Fed, rialzando i tassi di 0,5 punti percentuali anche se, ad esempio l'area Euro non ha beneficiato di un dato inflattivo inferiore alle stime, ma addirittura superiore dello 0.1%.
Tutto questo per evidenziare quanto sia palese il movimento in copia a quanto viene di volta in volta, deciso dal Board della Banca Centrale americana.
Alla luce di queste decisioni pertanto, essendoci dedicati, la scorsa settimana, all'analisi tecnica dei vari indici mondiali prima di questi delicati eventi, oggi andremo a verificare se le analisi fatte hanno avuto un giusto senso tecnico.
NASDAQ
Avevamo previsto con maggior probabilità un rientro ai 10900 punti, target tuttora confermato, ma vediamo in figura cosa è accaduto in settimana.
Il naturale rientro, ha per ora percorso il primo tratto e il vero switch di periodo è fermo ai 10900 punti dove si andrà a valutare il rimbalzo o l'affondo. I putni switch sono punti in cui si entra nel mercato a favore di trend, utilizzandoli e sfruttandoli come minimo di periodo, ma, se infranti, il mondo della finanza li considera come dei cambi di direzione e pertanto va ad applicare degli stop loss o quantomeno delle inversioni di portafoglio e pertanto, sono momenti in cui la tensione e la concentrazione va tenuta bella alta. In quei momenti, per un piccolo investitore, sarebbe saggio seguire le orme delle mani forti, ed effettuare la medesima azione.
S&P500
Ai 3800 punti la nostra analisi aveva evidenziato una soglia importantissima per le chisure di fine anno e come visibile in alto nella foto, il minimo raggiunto è stato ai 3827 punti (L=Low).
Rimane pertanto intatto il supporto, ma qualora si andasse a quotare al di sotto si riaprirebbe il percorso sino ai 3500 punti.
DOW JONES
Il punto startegico, anche se più debole dei 3800 di S&P appena visto, è fissato ai 31850.
Per la settimana che sta per inziare possiamo però avere degli indizi di valore, ai 32450 ed i primi schricchiolii li avvertiremmo al di sotto dei 32650.
Questi due punti al momento validi per ingressi long, saranno i campanelli d'allarme posti nelle sale operative.
Potete starne certi che se vi sarà l'infrazione di questi due valori, verranno prese delle scelte che influenzeranno la dinamica sino ai 31850.
FTSE MIB
Il nostro indice ha pagato come tutti i mercati, scaricando l'iper-comprato che avevamo evidenziato, la discesa delle quotazioni ma, ha ancora retto benissimo non raggiungendo il limite inferiore posto ai 23000-22850 punti.
Il mercato obbligazionario però ha sofferto non poco il riaccendersi delle tensioni politiche con Bruxelles e questo aspetto può condizionare e far percorrere più strada in ribasso di quanto necessario al nostro indice a meno che la distanza politica non trovi una mediazione, evitando scossoni fastidiosi al nostro indice di borsa.
DAX
Concludiamo le analisi sugli indici con il Dax così come abbiamo fatto nell'ultimo articolo.
Il Dax lascia alla storia una settimana col botto, con un massimo di 14680 ed un minimo di 13800!
Una settimana in cui ha finalmente ricucito lo strappo messo a segno nel mese di novembre.
Lascia ancora aperto il rientro ai 13600, punto di valutazione ma ricordiamo che il vero nodo si troverebbe ai 13250, tuttavia, con lo scarico anche in questo caso, del notevole iper-comprato, si è tornati a livelli ove i volumi torneranno vigorosi ed interessanti , tali da poter ripristinare la correlazione tra mondo reale e la valutazione del sottostante.
E' sempre bene evidenziare quanto, a decretare la veridicità delle quotazioni, siano i volumi di scambio e bisogna ricordare come il suo future sia stato portato ai 14400 punti con 1000 contratti scambiati con un book di contrattazione svuotato dagli ordini.
Prima o poi gli eccessi, in un verso e nell'altro, vengono riassorbiti e se si da un'occhiata ai volumi di scambio in quest'ultimo mese (vedi figura) ci si accorge nitidamente di una incredibile assenza di operatori.
Due giorni di contrattazione e tutto è tornato in ordine.
Prima delle festività natalizie, ad attenderci, ci sarà l'IFO tedesco che sentenzierà sullo stato di fiducia del tessuto industriale in Germania e giovedì il PIL americano.
Ancora altri due importanti fattori quindi, e poi ci si potrà rilassare e dedicare ai nostri cari affetti per trascorrere un sereno Natale.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)