NASDAQ100 WEEKLY - Settimana pesante per l'indice tech. Meglio sugli altri due indici azionari USA.


LUNEDI’ 2 GENNAIO IL REPORT USCIRA’ IN VERSIONE RIDOTTA.

OGGI TUTTE LE BORSE CHIUSE PER FESTIVITA’.

RALLY DI NATALE SUGLI INDICI AZIONARI USA ? RIPASSARE IL PROSSIMO ANNO !!

Purtroppo quest’anno è andata così. Anche se l’indice S&P500 ha chiuso la settimana con una modesta perdita del -0,20%, è sulla buona strada per un calo del 6,3% questo mese, il quarto peggior dicembre mai registrato, con il primo posto nel dicembre 1931, quando è sceso del 14,53%, seguito dal 2018, con un calo del 9,4%, e dal 1930, quando ha perso il 7,4%. Sembrerà strano, ma il più grande rally di Babbo Natale è stato fatto sotto l’era del Presidente della FED, Alan Greenspan, noto pessimista dei mercati azionari, con un enorme guadagno settimanale del 5% nel 1991, subito dopo aver tagliato i tassi di interesse di tre quarti di punto - il massimo in un mese dalla fine del 1984 - mentre combatteva un'economia lenta e alta disoccupazione (v. grafico):

Quindi, per chiunque è rimasto deluso per non aver ottenuto un rally dell’azionario questa settimana, potrebbe esserci ancora (speriamo) una buona possibilità di un rimbalzo a Gennaio.

Martedì scorso, Wall Street ha interrotto la serie negativa di 5 sedute (S&P 500 +0.1%) ma con una salita stiracchiata, tanto che il Nasdaq 100, zavorrato da Tesla, non è nemmeno riuscito a restare in progresso (-0.11%). Ma è nella giornata di mercoledì scorso che si è assistito ad un ottimo rimbalzo degli indici vanificato dal mega ribasso del giorno successivo senza spiegazioni di sorta se non l’uscita del PIL USA del terzo trimestre rivisto al rialzo, ma è un dato che riporta una situazione vecchia, già passata. Sicuramente il mercato del lavoro continua a rimanere su livelli robusti (v. Jobless Claim) e sui consumi, fornendo un segnale di resilienza dell’economia a stelle e strisce, forse per questa ragione che i mercati finanziari vorrebbero vedere dati occupazionali un po' più deboli in quanto, finché non si indeboliscono la FED continuerà a darci dentro coi rialzi, visto che guarda principalmente a quello. Di contro il dato sui Leading Indicator è stato interpretato effettivamente per quello che è, e quindi vale a dire come una “bad news”. L’indice LEI del Conference Board è uscito molto debole contraendosi di un altro 1% a novembre portando il dato anno su anno al -4.5%. Ogni volta che la variazione del dato anno su anno è stata negativa per almeno due mesi di fila, si è materializzata una recessione in media con un ritardo di 7 mesi (v. grafico seguente). Ecco il motivo per il quale non si giustifica il forte ribasso di giornata (con un intraday molto più profondo) solo parzialmente mitigato in chiusura di contrattazioni. 

Un altro catalyst negativo potrebbe essere quello relativo ai fondi azionari che fino a mercoledì scorso hanno venduto azioni per un valore netto di 41,9 miliardi di dollari, secondo un rapporto di BofA Global Research di venerdì che ha attribuito la svendita alle imposte e finalità connesse. BofA ha affermato che la "raccolta delle perdite fiscali" è alla base dei deflussi record, una strategia che prevede la vendita di attività in perdita per compensare le imposte sulle plusvalenze. Gli investitori hanno anche ridotto le loro disponibilità liquide di 59,5 miliardi di dollari netti, il calo maggiore dal febbraio 2022, e venduto la più grande quantità di obbligazioni investment grade e ad alto rendimento in nove settimane.

Pronti via, la settimana appena trascorsa si è aperta con un report di peso ancora una volta deludente. Il NAHB homebuilders index di dicembre è sceso per il dodicesimo mese consecutivo a 31, da 33 di novembre e contro stime per 34 (sotto 50 indica contrazione). Tra i sottoindici brilla il dato sui potenziali acquirenti, per il secondo mese di seguito a 20. Il 62% dei costruttori sta usando incentivi per vendere. Il livello dell'indice, ai minimi dal 2012, è già praticamente in zona recessione. Durante la crisi finanziaria del 2008 l’indice è finito sotto 20, ma in quel caso stavano saltando i mortgage lenders per via dei mutui erogati male (e presto sarebbe emersa l'insolvenza del settore bancario USA). Dovrebbe trattarsi di una situazione irraggiungibile, almeno, si spera.

Il Chief Economist del NAHB, Robert Dietz, ha dichiarato che la discesa di soli 2 punti potrebbe indicare che siamo vicini al bottom, in effetti. Il punto è che sembra improbabile che il settore si riprenda molto rapidamente, visto il problema di convenienza, l'ondata di cantieri in corso di completamento, la FED ancora aggressiva, etc.

Anche i permessi di costruzione di novembre sono usciti disastrosi, mentre l'indice dei mutui per acquisti è calato marginalmente (-0.1%) ed è in calo del 36% rispetto all'anno scorso.ma ormai il mercato è assuefatto a dati sull'immobiliare orrendi.

Riguardo agli investimenti di carattere monetario ad inizio della scorsa settimana, nella giornata di martedì scorso, in barba ai dati macro usciti, il problema dei tassi di interesse sono tornati a far sentire il proprio peso visto che i rendimenti sono saliti per bene. Infatti a crescere sono stati principalmente i tassi reali, il che è sicuramente un inasprimento delle condizioni finanziarie. Si è parlato di un ripensamento del mercato sulla posizione in merito della FED come driver del movimento, e un po' sarà stato così, ma è un fatto che la futures strip continua a prezzare un target dei Fed Funds al 4.85% a giugno, e un paio di tagli da 25 bps, con rientro al 4.40% a Dicembre 2023. Quindi non si può dire che lo scenario di breve della FED si stia affermando, per il momento.

Come dicevamo in precedenza, nella settimana appena trascorsa il movimento dei Bonds è stato sostanziale soprattutto sulle scadenze lunghe, nelle quali il 10y si è allontanato dal 3.5% verso il 3.75%, recuperando una ventina di bps di spread verso il 2Y rispetto a due venerdì fa.

Vedendola da un’altra angolatura, nonostante la retorica stringente della FED, il 2Y sta passando sotto il livello dei Fed Funds. Tutte le volte che quest'incrocio è avvenuto, negli ultimi 30 anni, è significato che la FED aveva alzato troppo i tassi e aveva dovuto successivamente tagliarli. Solo negli anni '90 quest'evento non è stato seguito da una recessione, anche se nel 2020 la recessione l’ha causata il COVID e non è chiaro se i tagli operati della FED l’avrebbero evitata o meno. Sta di fatto che tempo 6/7 mesi gli USA entreranno nella recessione più prevista della storia cui farà seguito quella globale.

Nel grafico comparativo settimanale delle varie scadenze tra la chiusura di due venerdì fa 16 dicembre e la chiusura di venerdì scorso 23 dicembre si notano sostanziali differenze con quasi tutte le scadenze al rialzo:

Infine riportiamo lo spread del Treasury decennale USA rispetto all'omologo titolo dei principali paesi mondiali a venerdì 23 dicembre.

Analisi grafica dell’indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Brutta aria per l’indice tecnologico alle prese con i casi TESLA e META e soprattutto con il mercato dei chip che subito dopo la fase COVID erano “introvabili” causa scarsa produzione, per poi essere stoccati in grande quantità nei magazzini e tuttora lì giacenti per scarsa produzione dei prodotti finali dovuta ad una netta minore richiesta da parte dei consumatori. Oltre a ciò ci mettiamo che i tassi elevati e prolungati nel tempo, così come vuole far credere la FED, tarpa le ali agli investimenti favorendo i licenziamenti in vista della prossima recessione, ed il gioco è fatto. Scorpacciate di vendite sul listino hanno provocato una discesa dei prezzi al livello degli inizi di novembre e non molto lontano dal minimo relativo di metà ottobre a 10440. 

Graficamente notiamo che la barriera indotta dalla resistenza in area 12100 è risultata invalicabile pur essendo stata testata 3 volte. Le conseguenti discese non avevano prodotto un ribasso accentuato fermatosi sempre in area 11450, ma l’ondata di vendite scaturite dopo l’uscita del dato CPI di due settimane fa, ha prodotto una discesa molto profonda con superamento di vari supporti compreso quello molto importante dell’area 11000, anche se la chiusura settimanale vede i prezzi a ridosso di tale area. Chiuso il gap lasciato aperto il 10 novembre scorso, purtroppo da notare che il livello di RSI a 39 indica che c’è spazio ancora per un’ulteriore discesa verso un piccolo supporto in area 10700/10650, poi l’importante supporto sul minimo di ottobre a 10440, ultimo baluardo prima di una possibile discesa verso l’area 9500. Ma, pensando in positivo, il rimbalzo di questa settimana dovrebbe quantomeno superare l’area 10450 per raggiungere e consolidare in area 11650/11700. La settimana si è chiusa a 10985.45 con una perdita del -2,30% che porta ad un deficit da inizio anno del – 32,69%.

Stesso discorso per l’indice S&P500 anche se la situazione grafica è senz’altro migliore rispetto all’indice tech vista la distanza considerevole dai minimi di ottobre scorso. La discesa su questo indice si è fermata in area 3800 con brevi escursioni in intraday sotto tale area, ma la chiusura settimanale sopra tale area segnala che il supporto sta facendo il suo dovere. Di positivo notiamo che i prezzi hanno chiuso il gap del 10 novembre scorso ed in negativo notiamo che i prezzi sono rientrati nel canale discendente di volatilità e con un livello di RSI a 44 circa, le probabilità di un’ulteriore discesa sono intatte verso il prossimo supporto posto in area 3715/3700. Di contro la reazione alla forte discesa, dovrebbe riportare i prezzi almeno in area 3910 per stabilizzarsi nuovamente tra codesta area ed i 3980/4000. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 3844.81 con una perdita del – 0,20% che porta a segnare un – 19,33% da inizio anno.

Infine riguardo all’indice DOW JONES, è l’unico ad aver guadagnato qualcosa nella settimana appena trascorsa e continua ad essere il più resiliente rispetto agli altri due indici, cosa ben visibile dal grafico. La prima cosa che notiamo è che, nonostante l’importante discesa dai massimi relativi, i prezzi dopo aver testato diverse volte le M.M. a 200 periodi (linea bianca la semplice e gialla la esponenziale) hanno sempre rimbalzato non arrivando a toccare il supporto in area 32400. Importante, in questa settimana, non rompere al ribasso tale supporto per favorire un ritorno sopra l’area 34000, altrimenti il prossimo importante supporto lo troviamo in area 31700. Il livello di RSI a 48 indica che ogni scenario è possibile. Al momento, il conteggio delle onde propende par una fase correttiva in A,B,C e non impulsiva in 5 onde, ma è comunque troppo presto per poterlo stabilire con precisione. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 33203.93 con un guadagno del + 0,86% e che porta a segnare un – 8,63% da inizio anno.

ORO INDEX 

Tutto fermo nella settimana appena trascorsa sul metallo giallo, nonostante i rendimenti dei Bonds e del Dollar Index siano in rialzo. I prezzi hanno oscillato tra i 1792 ed i 1833 $/oz. senza andare a testare l’importante supporto in area 1770 $/oz. né l’altrettanto importante resistenza in area 1845/50 ma, da notare, che da 5 settimane i minimi continuano a salire. Sicuramente la prossima fase di recessione statunitense con le conseguenti mosse della FED e le notizie che trapelano circa i forti aumenti dei casi COVID in CINA (a dispetto dei numeri bassi che le autorità cinese dichiarano), favoriranno gli acquisti dell’Oro come primo step di prezzi intorno ai 1900/15 $/oz.

Il principale broker in Oro, la Pure Gold Company, ha riportato un aumento del 419% della domanda di lingotti e monete d'oro solo nelle ultime quattro settimane, poiché la continua volatilità dei mercati finanziari spinge gli investitori verso il metallo giallo. A sostenere questa domanda, secondo Pure Gold, sono persone che cercano di ridurre la loro esposizione nel settore immobiliare, che è influenzato dall'aumento dei tassi di interesse, dall'aumento dei costi dei mutui e dalle significative pressioni sul costo della vita mentre l'inflazione rimane alta.

Passando agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio, i prezzi del Platino continuano ad essere in congestione dagli inizi di novembre tra le aree 1050 e 980 $/oz. con spike in intraday. Graficamente la figura di triangolo che si stava formando è stata infranta all’ingiù e l’auspicata accelerazione dei prezzi non è avvenuta anzi, nella giornata di venerdì scorso, i prezzi hanno prodotto una bella inversione rialzista che ha fatto chiudere la settimana con performance positive. Sempre in auge le quotazioni dell’Argento che, tra movimenti ondulatori, riesce a mettere a segno un nuovo massimo relativo a 24,525 $/oz. prima del consueto ripiegamento del fine settimana che fissa i prezzi a 23,92 $/oz. Il livello di RSI a 61, favorirebbe la continua ascesa dei prezzi verso l’area dei 24,90/25,00 $/oz. con target finale intorno ai 25,35 $/oz. prima di una possibile correzione.

La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1804.20 $/oz., in guadagno del + 0,22% rispetto alla scorsa settimana e che porta ad una perdita del – 1,33% da inizio anno. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1797.69 $/oz. in guadagno dello 0,28% rispetto alla scorsa settimana. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES FEBBRAIO 2023:

LA GUERRA – RUSSIA – UCRAINA - (EUROPA)

Risolto il nodo “price cap” all’interno dell’Unione europea. All’inizio della scorsa settimana, lunedì, i ministri dell’energia dell’Unione europea hanno trovato l’accordo per un tetto al prezzo del gas, che potrà attivarsi dal 15 febbraio 2023 e scatterà al superamento della soglia di prezzo di 180 euro per megawattora per tre giorni consecutivi di contrattazione al Ttf di Amsterdam; inoltre, contemporaneamente dovrà esserci per tre giorni una differenza superiore ai 35 euro/megawattora tra il costo al Ttf e del gas naturale liquefatto sul mercato globale.

La proposta ha ricevuto il voto anche della Germania, nonostante Berlino avesse espresso preoccupazioni in merito all’impatto della misura sulla capacità dell’Europa di attrarre forniture di gas nei mercati globali a prezzi competitivi. Un funzionario dell’Unione europea ha raccontato alle agenzie che Berlino ha dato il suo via libera al “price cap” dopo che i paesi hanno accettato modifiche ad un regolamento per velocizzare i permessi per le energie rinnovabili e sono state aggiunte garanzie più forti al “cap”. Tra le garanzie, il fatto che il tetto venga sospeso in caso di carenza di approvvigionamento di gas, nel caso in cui il “cap” provochi un calo nello scambio al Ttf, un aumento nell’uso del gas o un rialzo significativo delle richieste di margini degli operatori del mercato del gas. Solo l’Ungheria ha espresso voto contrario, mentre Paesi Bassi ed Austria si sono astenuti.

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, come riporta la TASS, ha definito “inaccettabile” qualsiasi riferimento ad un massimale, parlando anche di violazione del processo relativo al prezzo di mercato. Il vice primo ministro russo Alexander Novak commentando le sanzioni in campo energetico ha detto: “Non accettiamo alcuna interferenza nei mercati dell’energia e negli strumenti di mercato in generale. Perché in realtà porterà solo a rischi, ad una carenza di risorse nel mercato energetico, a prezzi in crescita”. Secondo Novak i paesi che hanno sostenuto il “price cap” del petrolio si stanno danneggiando da soli. Il vice primo ministro ha anche detto che Mosca ad inizio 2023 potrebbe tagliare la produzione di petrolio del 5%-7% in risposta ai “price cap” sui prodotti greggi e prodotti raffinati e fermare la vendita ai paesi favorevoli al tetto del prezzo.

Lunedì scorso il Presidente russo Vladimir Putin ha incontrato a Minsk il suo omologo bielorusso Aljaksandr Lukašėnka. I due hanno liquidato l’idea di un’annessione della Bielorussia da parte di Mosca; Putin sulla questione ha dichiarato: “La Russia non ha interesse ad assorbire nessuno”. “Semplicemente non c’è vantaggio in questo…Non si tratta di un’acquisizione, è una questione di allineamento politico”. Il portavoce del Dipartimento di Stato americano Ned Price, invece, ha detto che Washington continuerà ad osservare se la Bielorussia fornirà ulteriore supporto a Putin e, nel caso accada, risponderà “in modo appropriato”. Prima dell’incontro tra i due leader, il portavoce del Cremlino Peskov ha respinto l’ipotesi che nel corso della visita di Putin si sarebbe parlato della partecipazione della Bielorussia nella guerra in Ucraina.

E nel corso dell’ultima settimana c’è stata anche la prima visita all’estero, da quando è iniziata la guerra, del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che si è recato negli Stati Uniti. Mercoledì scorso parlando al Congresso riunito, del sostegno degli USA al suo paese, Zelensky ha detto: “I vostri soldi non sono carità. Sono un investimento nella sicurezza globale e nella democrazia che gestiamo nel modo più responsabile”. Prima di parlare al Congresso, Zelensky ha incontrato il Presidente Joe Biden alla Casa Bianca. Dal Presidente statunitense e dal Segretario di Stato americano Antony Blinken, inoltre, è arrivato l’annuncio di un pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina da 1,85 miliardi di dollari. Nel pacchetto sono inclusi i sistemi di difesa aerea Patriot. Zelensky ha detto che la promessa degli USA di fornire il sistema di difesa Patriot è un passo importante nella creazione di uno scudo aereo efficace. Mentre Putin giovedì scorso ha sostenuto che i sistemi Patriot promessi dagli USA sono piuttosto vecchi e non funzionano come i sistemi russi S-300, inoltre ha aggiunto che la loro fornitura “non è altro che un tentativo di prolungare il conflitto”.

Venerdì la Camera statunitense ha approvato un pacchetto da circa 45 miliardi di dollari di aiuti per l’Ucraina che fa parte del disegno di legge di finanziamento approvato in precedenza dal Senato. Ora dovrà essere firmato in legge da Biden.

Il Presidente russo Vladimir Putin, come riporta la TASS, giovedì scorso ha detto che Mosca si sforzerà affinché la guerra in Ucraina finisca al più presto, specificando che un intensificarsi delle ostilità potrebbe portare a perdite non necessarie. Putin ha anche sottolineato come “tutti i conflitti terminano diplomaticamente con qualche tipo di negoziato” ed ha sostenuto che la Russia non ha mai respinto i colloqui: “È la leadership ucraina che si è impuntata nel non tenere colloqui”. Secondo il Presidente russo: “Prima o poi, certamente, ogni parte nel conflitto si siede e negozia. Prima questa consapevolezza arriva a coloro che si oppongono a noi, meglio è. Non ci siamo mai arresi su questo”. Per John Kirby, coordinatore del Consiglio di Sicurezza Nazionale statunitense per le comunicazioni strategiche, invece, Putin non ha mostrato alcuna volontà di trattare: “Tutto ciò che sta facendo sul terreno e in aria rivela un uomo che vuole continuare a fare violenza sul popolo ucraino”. Dalla parte statunitense, Kirby ha ribadito che Biden è aperto a colloqui con Putin, ma solo dopo che quest’ultimo abbia mostrato “serietà circa i negoziati” e dopo consultazioni con Kiev e gli alleati americani.

LA POLITICA USA

Prima il Senato, poi la Camera la scorsa settimana hanno dato il via libera alla legge di spesa valida per l’anno fiscale che chiuderà il 30 settembre 2023. Nell’ultimo passaggio alla Camera, venerdì scorso, il disegno di legge da 1,66 trilioni di dollari ha incassato 225 voti favorevoli contro 201 contrari. Il Presidente Joe Biden, che ora potrà firmare la legislazione, ha detto: “Il disegno di legge di finanziamento bipartisan avanza priorità chiave per il nostro paese e chiude un anno di storici progressi bipartisan per il popolo americano”. Il disegno di legge di finanziamento al Senato ha raccolto 68 sì e 29 voti contrari; tra i favorevoli 18 senatori repubblicani, compreso il leader della minoranza al Senato Mitch McConnell.

Alla Camera, invece, sono stati solo nove i repubblicani favorevoli. Il repubblicano Kevin McCarthy, leader della minoranza alla Camera e in corsa per ricoprire il ruolo di speaker con quelli che saranno i nuovi equilibri post-elezioni di metà mandato, ha definito il disegno di legge “uno degli atti più vergognosi” che ha visto al Congresso. In un discorso il repubblicano alla Camera Tim Burchett ha criticato gli aiuti rivolti all’Ucraina contenuti nella misura: “Oltre 45 miliardi di dollari per l’Ucraina quando è l’Europa che dovrebbe sostenere l’onere di questi costi”. Per il leader della maggioranza, il dem Steny Hoyer, invece, il pacchetto è “l’essenza del sostegno alla nostra sicurezza nazionale, alla nostra sicurezza interna e al benessere del nostro popolo”.

Il disegno di legge prevede 858 miliardi di dollari per il Dipartimento della Difesa e 772,5 miliardi di dollari per programmi discrezionali non difensivi. Nel pacchetto sono inclusi fondi per le vittime di disastri naturali, un aumento dei finanziamenti per chi lotta contro la tossicodipendenza e fondi per aiutare a portare avanti progetti infrastrutturali resi possibili da un disegno di legge emanato nel 2021.

DATI MACROECONOMICI

I dati sui nuovi cantieri ed i permessi di costruzione di novembre sono scesi e se i primi sono diminuiti meno delle attese, i secondi hanno fatto un fosso dell'11%. Non che sia una sorpresa. Sappiamo che vi è un enorme numero di cantieri negli USA che è in via di completamento, iniziato in fase di boom della domanda (e tassi a zero) e rimasto indietro per mancanza di materiali e manodopera. Arriverà sul mercato nel 2023 e metterà ulteriore pressione ai prezzi delle case, agli affitti (con effetti positivi sul CPI) e sul settore (con effetti negativi per la crescita e l'occupazione). Il calo dei permessi di costruzione riflette questa realtà.

Nello specifico, il dato preliminare di novembre sui permessi di costruzione si attesta a 1,342 milioni, registrando una contrazione dell’11,2% rispetto alla rilevazione di ottobre di 1,512 milioni. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

Il numero di case per le quali è iniziata la costruzione a novembre, a livello mensile, segna un -0,5%, passando dalla rilevazione di 1,434 milioni di ottobre (rivista da 1,425 milioni) a quella di 1,427 milioni di novembre. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

Il dato sulla fiducia dei consumatori a dicembre ha messo a segno un rimbalzo molto superiore alle attese. Il progresso è ben distribuito tra attese e situazione coincidente. Il dato cresce attestandosi a quota 108,3 punti, contro un consensus di 101,0 punti. A novembre la rilevazione era pari a 101,4 punti (rivista da 100,2 punti). Il dato è rilasciato dal Conference Board.

Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione continuano a indicare un mercato del lavoro robusto. Nella settimana terminata il 17 dicembre sono state 216 mila, in leggera crescita rispetto alle 214 mila della settimana precedente (riviste da 211 mila). Il consensus prevedeva un rialzo fino a quota 222 mila. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

Il PIL statunitense del terzo trimestre, alla terza lettura, è stato rivisto al rialzo. I dettagli sono buoni, con i consumi che salgono e le scorte più basse. Il dato trimestrale dell’indice realizza una crescita del 4,4%, in linea con il secondo dato preliminare del +4,3%. Comunque in deciso rallentamento rispetto al secondo trimestre dall’anno, che ha fatto segnare un +9,0%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

Dopo il -0,6% del secondo trimestre, il PIL annualizzato cresce del 3,2% nel terzo trimestre. Crescita superiore al dato preliminare del +2,9%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

Gli ordini di beni durevoli a livello mensile a novembre registrano un -2,1%, deludendo il consensus che prevedeva una contrazione solo dello 0,6%. Ad ottobre era stata registrata una crescita dello 0,7%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

Gli ordini di beni strumentali, escludendo il settore della difesa e dell’aeronautica, a novembre salgono dello 0,2%, rallentando rispetto al +0,3% di ottobre. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

L’indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan a dicembre arriva a quota 59,7 punti, crescendo rispetto al dato preliminare di 59,1 punti ed anche rispetto alla rilevazione di novembre di 56,8 punti.

A novembre l’indice di prezzo delle spese per consumi personali core (che esclude il settore del cibo e dell’energia), a livello mensile, segna un +0,2%, in linea con il consensus e rallentando leggermente rispetto al +0,3% di ottobre (rivisto da +0,2%).

Il dato annualizzato, invece, a novembre cresce del 4,7% come indicato dal consensus; appena sotto al +5,0% di ottobre. I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

Il reddito personale nel mese di novembre cresce dello 0,4%, rallentando rispetto al +0,7% di ottobre. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

Il dato sulla spesa personale, invece, a novembre segna un +0,1%, appena sotto al consensus del +0,2%. Ad ottobre era stata registrata una crescita dello 0,9% (rivista da +0,8%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

Le vendite di nuove case a livello mensile a novembre sono state 640 mila, dato in crescita rispetto alle 605 mila del mese di ottobre (dato rivisto da 632 mila) ed ampiamente sopra al consensus di 600 mila. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

PORTAFOGLI AZIONARI

Ancora nulla da segnalare a livello di target sui titoli dei nostri Portafogli, anche se l'ETC sul Platino si sta avvicinando al nostro livello di target. Con l'ulteriore discesa dell'indice tech si avvicina il momento di nuovi acquisti sulla debolezza e con un arco temporale di investimento a breve, ovviamente con segnalazioni sul Portafoglio Storico. Per quanto riguarda la copertura (parziale) del Portafoglio The Challenge, stranamente l’indice VIX continua a ristagnare sui minimi di periodo intorno a 20, nonostante la recente volatilità e il ribasso di giovedì scorso, questa situazione ha fatto sì che non potevamo avventurarci ad acquistare il relativo ETF senza aumentare il grado di rischio.

Aspettiamo quindi almeno un rimbalzo dell’indice S&P500 sperando che il VIX si abbassi ulteriormente trascinando al ribasso le quotazioni del relativo ETF (LVO) in modo tale da poterlo acquistare a prezzi più bassi e minimizzando il rischio.

Alla prossima.

FOCUS SU TITOLI

META PLATFORMS – E’ fine anno ed è tempo di bilanci, non solo economici, per META PLATFORMS (ex-FACEBOOK). Ripercorriamo la strategia aziendale della società dall’inizio dell’anno ad oggi.

21 Gennaio 2022: Meta fa il suo passaggio agli NFT

Meta vuole portare gli NFT (non-fungible token) sulle sue piattaforme , consentendo agli utenti di creare, visualizzare e vendere le loro opere d'arte digitale su Facebook e Instagram. È la prima incursione di Meta nella nuova tendenza e sarebbe il più grande spettacolo pubblico di supporto per gli NFT fino ad oggi se tutto andrà avanti: Zuckerberg ha detto che pensa che gli NFT saranno un attore chiave nel Metaverso. Consoliderà la posizione degli NFT nel mercato commerciale, anche se forse non hanno bisogno dell'aiuto di Meta per questo considerando il volume degli scambi sul mercato NFT con OpenSea che ha appena segnato un nuovo record mensile di 3,5 mld $ di vendite.

25 Gennaio 2022: Hal, sei tu?

Meta svela il suo ultimo supercomputer AI, sperando che la nuova versione apra le porte ad un flusso di entrate. Il gigante dei social media ha costruito un nuovo supercomputer di intelligenza artificiale, che si dice sarà il più veloce al mondo quando sarà completato quest'anno. Sta per "aprire la strada" al Metaverso, come ha sottolineato il dirigente di Intel Raja Koduri, il mondo ha bisogno di un aumento di 1.000 volte della potenza di calcolo per far funzionare il Metaverso, quindi eccolo qui. L'intelligenza artificiale è diventata parte integrante della tecnologia, con giganti come Microsoft e Nvidia che annunciano anche i propri supercomputer AI.

27 Gennaio 2022: Meta non può più carpire il suo Diem.

Fonti di Bloomberg affermano che Meta potrebbe rinunciare a cogliere il giorno della stablecoin (criptovalute) e abbandonare i suoi sogni Diem. Zuckerberg potrebbe finalmente porre fine al dramma di Diem. Fonti di Bloomberg affermano che la Diem Association sta valutando la possibilità di vendere i suoi beni e la proprietà intellettuale e rinunciare alla sua idea di dollaro digitale. Il progetto ha affrontato un'opposizione normativa senza sosta da quando è stato annunciato per la prima volta nel 2019 con il nome di "Libra" e, indipendentemente dalle concessioni fatte da Meta, le autorità sono determinate nel pensare che la stablecoin metterebbe in pericolo la privacy e la sovranità monetaria. Ma i sogni sulle criptovalute non sono del tutto morti, in quanto la società è riuscita a lanciare il suo portafoglio Novi a novembre e recentemente è stato detto che gli NFT arriveranno presto sui loro canali social.

02 Febbraio 2022: Dorsey scarica Diem.

Meta sta vendendo le sue attività relative a Diem alla società Silvergate per 200 mln $, gettando la spugna dopo anni di udienze congressuali, rebranding e ritardi. "Su Diem c'è stato un sacco di fatica e tempo sprecato", ha detto il toro di Bitcoin Jack Dorsey, sostenendo che Meta avrebbe avuto successo se avesse invece investito nell'ecosistema Bitcoin. Il fallimento crittografico significa cattive notizie per i suoi sogni nel Metaverso? La gente pensa che sia un'indicazione che Meta fa fatica a sviluppare nuovi servizi senza acquistarli, il che non sarebbe di buon auspicio per il perno del Metaverso su cui Zuckerberg ha basato l'intero futuro delle aziende.

3 Febbraio 2022: La Metapolis ha una popolazione in calo.

Oltre 200 mld $ di capitalizzazione di mercato sono stati spazzati via su Meta grazie al calo del 24% dei prezzi dopo che l'utile dell’ultimo trimestre 2021 pari a 3,67 $/az. ha visto una rara riduzione, anche se le entrate pari a 33,67 mld $ hanno superato le stime. Il primo trimestre non andrà molto meglio, in quanto si prevede entrate fino a 29 mld $ quando gli analisti pensavano che avrebbe superato i 30 mld $. Il numero di utenti giornalieri è diminuito per la prima volta in assoluto grazie alla maggiore concorrenza, in particolare da TikTok. Gli utenti attivi giornalieri di 1,93 miliardi erano meno degli 1,95 miliardi sperati dagli analisti. Il Metaverso ha subito enormi perdite. La sua divisione Reality Labs, il cuore dei suoi sforzi per le cuffie Metaverse e VR, ha realizzato profitti per 877 mln $, ma ha registrato perdite per 3,3 mld $ nel quarto trimestre per un totale di oltre 10 mld $ nel 2021: gli investitori speravano che sarebbe stata la nuova oasi di entrate di Meta grazie alle grandi vendite di cuffie.

7 Febbraio 2022: Meta detta legge.

Meta dopo la contrazione degli utili, spera di poter riconquistare il favore dei clienti apportando alcuni miglioramenti tanto richiesti nelle sue piattaforme virtuali. Pertanto ha introdotto i "confini personali" nei suoi mondi virtuali dopo che le accuse di molestie hanno iniziato a emergere e hanno evidenziato comportamenti inappropriati sulla piattaforma: le mani del tuo avatar ora scompariranno se ti avvicini troppo a un altro. Parlando di confini personali, Meta sta anche rafforzando i propri minacciando di ritirare Facebook e Instagram dall'Europa se non gli sarà consentito di continuare a trasferire i dati degli utenti negli Stati Uniti.

22Febbraio 2022: Più utenti salveranno la capitalizzazione di mercato di Meta?

Il mondo VR di Meta ha visto i suoi utenti decuplicare negli ultimi tre mesi. Da quando Horizon Worlds, che Zuck ha definito il "nucleo della nostra visione del metaverso", è stato lanciato negli Stati Uniti e in Canada a dicembre, il numero di utenti mensili è salito a 300.000. Non sta ancora monetizzando Horizon Worlds, ma la sua crescita è strettamente legata alla sua divisione Reality Labs, che copre i suoi visori Oculus: Reality Labs ha incassato 877 mln $ di profitti nel quarto trimestre riportando, però, mega perdite di 3,3 mld $ nello stesso periodo. Quindi gli investitori sperano che più utenti significhino più $$$. Parlando del quarto trimestre, gli utili disastrosi stanno ancora facendo pagare un pedaggio. Meta ha perso il suo posto tra le prime 10 società di maggior valore al mondo, ora dietro alla cinese Tencent con una capitalizzazione di mercato pari a 561 mld $, in calo di oltre il 37% da quando ha pubblicato i suoi utili il 2 febbraio.

14 Marzo 2022: Meta fa impazzire la Russia.

Meta ha cambiato le sue politiche sulla libertà di parola la scorsa settimana per consentire ai residenti in 12 paesi dell'Europa orientale di invocare la violenza contro i soldati russi e quelli che li stanno guidando. Meta di solito elimina contenuti del genere, ma sta facendo un'eccezione temporanea. Non sorprende che la Russia non sia stata contenta e abbia aperto un procedimento penale contro il gigante della tecnologia. I pubblici ministeri ora vogliono etichettare Meta come "organizzazione estremista", accusando i suoi dipendenti di "inviti illegali a omicidi e violenze" mentre i soldati russi intensificano le loro operazioni militari in Ucraina. E la Russia non si ferma qui, vietando anche Instagram in tutto il paese a partire dalla mezzanotte di domenica 13 Marzo. Twitter e Facebook sono inaccessibili dall'inizio di marzo e le grandi aziende continuano a ritirare le loro operazioni dalla Russia.

16 Marzo 2022: Meta si prepara a coniare NFT (non-fungible token).

Zuckerberg cerca sempre di essere un passo avanti e ora vuole guidare le sue piattaforme nella rivoluzione NFT. Meta ha in programma di lanciare i propri prodotti NFT esaminando come inserire i non fungibili in Instagram a breve. Vuole anche consentire agli utenti di coniare i propri NFT. Meta vuole diventare uno dei principali attori nel mercato NFT da 40 mld $ affermando che "presto" le persone saranno in grado di creare le proprie risorse e venderle sulle piattaforme Meta. Tuttavia, non è la prima incursione dell'azienda nelle criptovalute. Meta ha passato gli ultimi anni a provare la propria valuta digitale, Diem, ma fondamentalmente è stato un grosso fallimento, quindi gli investitori sperano che abbia imparato la lezione.

7 Aprile 2022: Meta prepara i “Zuck Bucks”.

Meta ha in programma una nuova valuta virtuale, chiamata affettuosamente "Zuck Bucks" dallo staff. Il gigante dei social media vuole introdurre monete virtuali, gettoni, monete dei creatori e servizi di prestito in una serie di sue “app” che possono essere utilizzate nel suo nuovo metaverso. Arriva dopo che l'impresa crittografica del marchio, Diem, l'ha chiusa all'inizio di quest'anno dopo essere stata bloccata dalle autorità di regolamentazione letteralmente ad ogni turno. Questa volta Meta sta divergendo da una tipica criptovaluta basata su blockchain, guardando invece ai token in-app controllati centralmente dalla società, in modo simile a Robux nei giochi Roblox. Questo riporterà i fan a tornare? Come la maggior parte di noi saprà dal famigerato rapporto sugli utili di Meta di febbraio (che ha fatto crollare il titolo), l'azienda sta lottando per attrarre e trattenere gli utenti, quindi deve esplorare ulteriori flussi di entrate e ravvivare le sue piattaforme.

26 Aprile 2022: Meta apre un negozio di ossimori.

Meta esce dal metaverso e torna nel mondo reale mentre apre un negozio che vende prodotti hardware con l'IRL "Meta Store" che aprirà il 9 maggio in California. Ciò avviene mentre la società di Zuck cerca di affermarsi come leader della rivoluzione del metaverso. Di certo non abbiamo visto un negozio di mattoni e malta uscire da Meta HQ, tuttavia questo non un tipico negozio in quanto i clienti potranno godersi la configurazione del modello di prova prima dell'acquisto in negozio e possono provare qualsiasi cosa, dalle cuffie VR agli occhiali intelligenti Ray-Ban.

28 Aprile 2022: Una metamorfosi degli utili.

Gli utili del primo trimestre 2022 di Meta riescono a tornare dalla disavventura del trimestre precedente. Non è tutto sole ma a quanto pare la società ha ancora le gambe per camminare. Le azioni Meta sono aumentate dopo che la piattaforma ha registrato un utile medio ma superiore alle stime. Meta ha superato la linea di fondo con un utile per azione pari a 2,72 $/az. ma i ricavi hanno mancato la stima degli analisti aumentando del 7% e raggiungendo 27,91 mld $, la crescita dei ricavi più lenta dall'IPO. Facebook ha visto ancora una volta la crescita degli utenti, con grande sollievo degli investitori, che temevano che la piattaforma fosse tornata agli anni 2000 ora che i giovani hanno portato le loro entrate pubblicitarie su TikTok. Gli utenti attivi giornalieri hanno superato le stime e sono aumentati a 1,96 miliardi, ma vale la pena notare che Reality Labs (la divisione Metaverso) ha registrato una perdita di 2,9 mld $ nel primo trimestre, il 61% in più rispetto alla perdita dello scorso trimestre. Questo aumento continuerà? L'attuale previsione trimestrale di 30 miliardi di dollari è stata inferiore alle attese e Meta afferma di essere ancora alle prese con la guerra in Ucraina, che influenzerà il conteggio globale degli utenti. Anche l'impatto delle modifiche alla privacy di Apple è ancora persistente, ma il marchio ritiene di avere un vantaggio competitivo nel mondo della pubblicità, quindi vediamo.

9 Maggio 2022: Nasce una nuova era per Instagram.

Instagram è impostato per supportare gli NFT di Ethereum e altri mentre Meta fa un'ulteriore spinta verso l'AR (realtà aumentata) e il metaverso. Gli NFT potrebbero arrivare su Instagram già questa settimana, sfruttando la mega popolarità dimostrata da progetti come Crypto Punks, Bored Ape Yacht Club e Moonbirds. A differenza di Twitter, Instagram non addebiterà agli utenti la pubblicazione e la condivisione di questi NFT. Saranno inclusi anche NFT basati su Polygon, Solana e Flow, sebbene nessuna data sia stata ancora fissata. Zuckerberg ha lasciato intendere che Facebook sarà il prossimo a integrarsi, dal momento che Meta ha grandi progetti per il suo metaverso e gli NFT ne fanno parte. Instagram consentirà di utilizzare gli NFT di realtà aumentata 3D (qualunque cosa significhi) nelle storie degli utenti.

2 Giugno 2022: Sheryl Sandberg dice ci vediamo.

Sheryl Sandberg si dimette da Chief Operating Officer di Meta dopo 14 anni al timone, rappresentando un importante rinnovamento del gruppo dirigente del marchio. Sandberg rimarrà nel consiglio dopo aver lasciato in autunno, ma - onestamente - gli investitori sembrano aspettarsi la sua partenza da un po' di tempo. Mark Zuckerberg saluta uno dei suoi più stretti luogotenenti e Meta perde uno dei suoi dirigenti chiave di lunga data. Meta farà il suo ultimo passaggio di rebranding il 9 giugno 2022, quando il suo nome commerciale assumerà finalmente un nuovo titolo sotto il ticker META, inizialmente volevano fare trading con MVRS ma quel ticker era già stato preso. Si spera che il resto della sua transizione alla realtà virtuale vada un po' più agevolmente. Vale la pena notare che le azioni di Meta sono scese di oltre il 51% rispetto al massimo di settembre 2021, che è praticamente quando ha annunciato il suo storico rebranding, peggio rispetto al calo del 26% del Nasdaq nello stesso periodo.

22 Giugno 2022: Insediamenti e cuffie.

Partiamo dalla querela. Martedì 21 Giugno, Meta ha risolto una causa con il Dipartimento di Giustizia per uno strumento pubblicitario di alloggi che discriminava gli utenti in base a caratteristiche come razza, religione e genere, il che è illegale. Sebbene Meta abbia negato qualsiasi illecito, ha anche accettato di pagare una sanzione civile di 115.000 $, la multa più alta possibile ai sensi della legge, e di interrompere l'utilizzo del sistema pubblicitario. Le autorità di regolamentazione hanno perseguitato Meta dal 2016 per il suo pregiudizio algoritmico e questo è il primo cambiamento che il marchio ha apportato per rispondere a tali accuse. Un piccolo progresso ogni giorno porta a grandi risultati, così dicono. Meta ha anche offerto ai consumatori una serie di nuovi prodotti. Innanzitutto, la società ha lanciato una nuova suite di strumenti di monetizzazione di Facebook e Instagram per consentire ai creatori di fare soldi. Inoltre, Mark Zuckerberg ha fornito una piccola demo divertente di tutti i visori VR (realtà virtuale) che voleva mostrarci (ce ne sono molti), quindi si spera che la sua divisione Reality Labs in difficoltà ne trarrà beneficio.

4 Luglio 2022: Meta lascia spazio a eventi economici contrari.

Mark Zuckerberg in una sessione di domande e risposte ad un evento televisivo, ha instillato un po' di terrore nei suoi dipendenti, dicendo loro di prepararsi per quello che verrà. "Una delle peggiori recessioni che abbiamo visto nella storia recente" è il modo in cui Zuckerberg vede l'attuale contesto economico, dando ai suoi dipendenti un terribile avvertimento che darebbe a chiunque ansia da prestazione, preparandoli per il difficile 2022 che deve ancora venire. Parte di questa preparazione sono i tagli al lavoro e al budget. Meta ha tagliato del 30% i suoi piani per assumere ingegneri (è solo l'ultimo di una serie di licenziamenti e blocchi delle assunzioni nel mercato) e "alzerà il fuoco" sulla gestione delle prestazioni dei membri dello staff che non possono raggiungere obiettivi aggressivi, dicendo che ci sono un sacco di persone in azienda che non dovrebbero essere lì. Considerato quanto sopra, le speranze sono con il team NFT di Meta, che ha appena lanciato nuove opzioni di visualizzazione NFT su Facebook dopo aver integrato l'asset digitale con Instagram a maggio. Si spera che vada meglio del portafoglio digitale di Meta Novi, che sarà completamente chiuso entro settembre.

28 Luglio 2022: Meta si unisce alla tristezza dei social media.

La piattaforma ha mancato le previsioni del secondo trimestre 2022 riportando il suo primo calo delle entrate da quando è diventata pubblica, registrando un utile per azione pari a 2,46 $/az. sui ricavi che sono diminuiti dell'1% su base annua per raggiungere i 28,82 mld $. Gli utenti attivi giornalieri (DAU) a 1,97 miliardi, hanno battuto marginalmente le stime, sebbene anche le entrate medie per utente abbiano mancato le stime. Gli occhi di tutti erano puntati sulle entrate pubblicitarie, il che sono state pessime. La pubblicità sulle piattaforme dei social media è crollata, in parte a causa dei cambiamenti di Apple nel 2021 e in parte a causa dell'economia. Oltre a queste pressioni, i ricavi sono sotto pressione mentre la società combatte contro TikTok, portando Meta a fare una serie di revisioni alle sue “app” principali (con grande disprezzo dei Kardashian) e aumentare la sua spesa per l'IA. Meta sta spendendo molto per la sua divisione Reality Labs e, sebbene abbia generato entrate per 452 mln $, ha anche subito perdite pari a 2,8 mld $ per portare le perdite da inizio anno ad un totale di 5,77 mld $. Per aggiungere la beffa al danno, Meta si aspetta un altro calo delle entrate nel trimestre in corso.

22 Settembre 2022: È la stagione dei tagli.

Meta è determinata a tornare alla sua precedente gloria, pertanto ridurrà i costi di almeno il 10% secondo un rapporto del Wall Street Journal, un enorme salto rispetto alle previsioni di luglio dell'azienda per tagli dei costi compresi tra il 2% e il 4%, suggerendo che le cose sono peggiorate per Meta dal loro ultimo report sugli utili trimestrali. Gran parte di questi tagli riguarderanno il numero dei dipendenti e, a quanto pare, hanno già iniziato a riorganizzare i dipartimenti per ridurre costantemente il numero di dipendenti nel prossimo anno, dicendo ai team di non aspettarsi alcun afflusso di ingegneri o budget, esattamente ciò che desidera ogni dipendente tecnologico. Meta e altri titoli dei social media stanno combattendo una flessione pubblicitaria e l'inflazione. Altre società tecnologiche come Alphabet hanno avviato iniziative simili e possiamo aspettarci presto notizie più taglienti dai concorrenti.

12 Ottobre 2022: Resta lo scetticismo.

I piani di Zuckerberg per il metaverso stanno diventando più grandi e audaci mentre la fiducia degli investitori sembra andare nella direzione opposta. Meta Connect 2022 si è svolto ieri 11 Ottobre e ha rivelato un'intera serie di notizie relative al metaverso. Mentre l'attesissimo Meta Quest Pro è stato il protagonista dello spettacolo, ciò di cui tutti parlano oggi è il fatto che hanno capito come dare gambe agli avatar, il che è apparentemente super difficile. Gli investitori hanno finalmente ottenuto alcuni numeri di ricavi dalla società, che fino ad ora era stata piuttosto cauta nel mostrare i dati finanziari del metaverso. Finora il Quest Store ha incassato oltre 1,5 mld $ dalla vendita di giochi e “app” e, sebbene sembrino un sacco di soldi, sono molto meno impressionanti rispetto ai 2,8 mld $ che Meta ha investito in VR solo nell'ultimo trimestre. Nonostante la moltitudine di annunci potenzialmente entusiasmanti, il valore delle azioni sono scese di oltre il 60% nell'ultimo anno da questo stesso evento nel 2021, quindi chiaramente Zuckerberg deve ancora convincere gli investitori che questa è stata la mossa giusta.

19 Ottobre 2022: La sconfitta di un gigante tecnologico.

Le autorità di regolamentazione del Regno Unito ricordano a Meta che nessuna azienda è troppo grande per la legge, ordinandole di abbandonare la piattaforma di immagini animate Giphy. In una rara sconfitta, a Meta è stato ordinato di sciogliere il suo accordo risalente al 2020, con la società Giphy da 400 mln $ dal regolatore alla concorrenza del Regno Unito, dopo che lo stesso ha stabilito che la sua acquisizione della piattaforma di immagini animate danneggerebbe la concorrenza sotto forma di Twitter e Snapchat creando potenzialmente un monopolio nella sfera dei social media. La decisione era già stata presa nel novembre del 2021, ma Meta aveva fatto di tutto per appellarsi alla sentenza anche dopo essere stata colpita dalla multa pari ad una cifra record di 50,5 mln £ per non aver rispettato il regolatore alla concorrenza durante le indagini. È un affare piuttosto grosso per le grandi aziende tecnologiche in quanto è la prima volta che un organismo di regolamentazione ordina a un gigante della tecnologia di vendere un'azienda per la quale l'acquisizione era già stata completata, segnalando un aumento del controllo per le offerte digitali, e mettendo società simili in stato di allerta dalle notizie.

25 Ottobre 2022: Raccogliendo lamentele.

Gli azionisti di Meta sembrano raggiungere la fine del loro legame con le finanze in sofferenza del gigante tecnologico di fronte al suo rebranding che induce dubbi. Un azionista di Meta ha scritto una lettera aperta al CEO Mark Zuckerberg dicendo, in sostanza, che non è contento. Gli investitori hanno criticato l'esperimento Metaverso da oltre 100 mld $ della società, affermando che un investimento così è enorme e terrificante in un futuro sconosciuto, anche per gli standard della Silicon Valley. Potrebbero avere ragione data la performance del titolo nell'ultimo anno e tutti gli occhi saranno puntati sui prossimi utili. Molti esperti di mercato si domandano se il metaverso sarà la prossima frontiera digitale o un pozzo di denaro sovradimensionato? Come sempre i pareri sono discordanti sulla questione. McKinsey prevede che l'industria avrà un valore di mercato di pari a 5 trilioni $ entro il 2030, addirittura Citi afferma che arriverà a 13 trilioni $, ma Catalyst pensa che tutti i progetti del metaverso saranno morti entro il 2025. Il modo in cui Meta si esibirà sul mercato probabilmente influenzerà questi risultati.

27 Ottobre 2022: “A dir poco disastroso”.

Dobbiamo parlare del metaverso, perché quella nave sta imbarcando acqua più velocemente del Titanic e gli investitori sono preoccupati per vedere quanto è lontano il fondale marino. Mercoledì 26 Ottobre le azioni Meta sono crollate di quasi il 20% in apertura rispetto al giorno precedente, cancellando 65 miliardi di capitalizzazione e portando i prezzi al minimo da marzo 2016. Tutto ciò è arrivato dopo la pubblicazione dei dati economici trimestrali che però si sono visti misti, con gli utili in calo a 1,64 $/az. contro gli 1,89 $/az. previsti, mentre i ricavi a 27,71 mld $ hanno leggermente battuto le stime, sebbene questo sia il secondo trimestre consecutivo di calo dei ricavi. La divisione Reality Labs (responsabile di tutto ciò che riguarda la realtà virtuale) sta lottando duramente. L'unità ha visto le sue entrate diminuire di quasi il 50% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso a 285 mln $, con perdite che si sono ampliate a 3,67 mld $ dai 2,63 mld $ dell'anno scorso: la divisione ha perso finora 9,4 mld $ quest'anno e il percorso futuro non mostra alcun segno di essere più facile. La pubblicità digitale è un altro buco, che si aggiunge a un senso generale di sventura e oscurità intorno alla grande tecnologia mentre gli inserzionisti continuano a ritirarsi. Quel calo della spesa ha spinto Meta a pubblicare una previsione sui ricavi del quarto trimestre 2022 pari a 32,5 mld $ nella fascia alta e, sebbene apparentemente preveda di tagliare i costi e aumentare l'efficienza operativa, gli investitori sono tutt'altro che convinti.

8 Novembre 2022: La speranza nasce per la Meta-ropoli.

Gli investitori di Meta stanno dando a Zuckerberg il beneficio del dubbio mentre la società intensifica i suoi sforzi di riduzione dei costi. Meta dovrebbe iniziare a licenziare i lavoratori già in questa settimana, secondo un rapporto del Wall Street Journal, che afferma che la società si sta preparando a notificare a migliaia di dipendenti il ​​​​loro licenziamento: la società di social media ha dichiarato di voler tagliare i costi del 10% nei prossimi mesi e, come molti, stanno iniziando con il taglio dei dipendenti. Il titolo è schizzato del 6,54% nel suo giorno migliore da metà luglio, anche se le azioni fino ad ora sono ancora scese di un terrificante 71% quest'anno, un calo che è stato accelerato da una drammatica delusione degli utili di un paio di settimane fa. La società ha sottolineato i cali macro come motivo di ciò, ma gli investitori sono più preoccupati per la sua spesa e il “core business” in difficoltà. Sarà la prima ampia riduzione dell'organico nella storia di Meta e sarà uno dei più grandi round in una recente ondata di tagli di posti di lavoro delle società tecnologiche, potenzialmente superati dai recenti licenziamenti al quartier generale di Twitter, che si sta dirigendo verso la seconda settimana di Musk come CEO con metà del numero di dipendenti che aveva quando ha iniziato - una mossa che ha già spinto l'ex staff a citare in giudizio l'azienda.

29 Novembre 2022: L'errore multimilionario di Meta.

Meta è stata multata di 276 mln $ dalla Commissione irlandese per la protezione dei dati per non aver protetto adeguatamente i dati degli utenti dai "data-scrapers". Il caso riguardava circa 530 milioni di utenti di Facebook i cui numeri di telefono sono stati violati e pubblicati l'anno scorso, per i quali si è scoperto che Meta non aveva adottato misure adeguate per prevenire. Il gigante della tecnologia ha accumulato multe per oltre 900 mln $ in tre casi separati negli ultimi 15 mesi. Le autorità europee hanno recentemente alzato il fuoco sulle leggi sulla privacy per le grandi aziende tecnologiche e l'anno scorso hanno multato WhatsApp, sussidiaria di Meta, per aver gestito i dati in modo improprio. A proposito di Meta, recentemente la società è stata sotto i riflettori in quanto la sua scommessa sul metaverso non è stata esattamente ripagata e il prezzo delle sue azioni è crollato, rendendolo il titolo FAANG con le peggiori prestazioni nel periodo.

20 Dicembre 2022: Per un centesimo...

Mark Zuckerberg di Facebook-Meta si rifiuta di fare marcia indietro rispetto alla sua posizione sul metaverso, anche se non è ciò che gli investitori vogliono sentire. Meta ha annunciato che destinerà il 20% della sua spesa allo sviluppo del metaverso nel 2023, nonostante le critiche secondo cui la società si è concentrata eccessivamente sui suoi progetti VR (realtà virtuale). Un alto dirigente di Meta ha affermato che l'allocazione consentirà loro di rimanere "all'avanguardia". Il suo progetto di sviluppo VR/AR, Reality Labs, ha registrato perdite per oltre 9 mld $ da gennaio a settembre di quest'anno. Gli investitori in Meta stanno iniziando a pensare che la scommessa di Zuckerberg non darà i suoi frutti, poiché la "famiglia di app" della piattaforma genera ancora entrate considerevolmente maggiori rispetto alle sue iniziative VR. Inoltre, il gigante della tecnologia potrebbe subire una multa di 11,8 mld $ dopo essere stato accusato di aver violato le leggi antitrust dalla Commissione europea. Finora Meta ha continuato a spingere, ma gli investitori potrebbero essere a corto di pazienza.

23 Dicembre 2022: 725 milioni $.

Mark Zuckerberg ha accettato di pagare 725 milioni di dollari per risolvere un'azione legale collettiva che accusa il colosso dei social media di consentire a terzi, tra cui Cambridge Analytica, di accedere alle informazioni personali degli utenti. L'accordo proposto, che è stato divulgato in un deposito in tribunale nella tarda serata di giovedì scorso, risolverà una causa legale di lunga data provocata dalle rivelazioni nel 2018 secondo cui Facebook aveva consentito alla società di consulenza politica britannica Cambridge Analytica di accedere ai dati di ben 87 milioni di utenti. Meta non ha ammesso alcun illecito come parte dell'accordo, che è soggetto all'approvazione di un giudice federale di San Francisco. La società ha affermato in una dichiarazione che l'accordo era "nel migliore interesse della nostra comunità e degli azionisti". "Negli ultimi tre anni abbiamo rinnovato il nostro approccio alla privacy e implementato un programma completo sulla privacy", ha affermato Meta. Cambridge Analytica, ora defunta, ha lavorato per la campagna presidenziale di successo di Donald Trump nel 2016 e ha ottenuto l'accesso alle informazioni personali da milioni di account Facebook ai fini della profilazione e del targeting degli elettori.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA.

CINTAS + 2,69%. La società produce e vende uniformi di identità aziendale. Opera in quattro segmenti: noleggio uniformi e prodotti accessori, vendita diretta uniforme, pronto soccorso, servizi di sicurezza e protezione antincendio e servizi di gestione dei documenti, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2023 pari a 3,12 $/az. su ricavi per 2,17 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 3,03 $/az. su ricavi per 2,13 mld $. Il fatturato è cresciuto del 13,1% su base annua. La società ha alzato le previsioni per l’intero anno fiscale 2023 per gli utili tra 12,50 e 12,80 $/az. su ricavi tra 8,67 e 8,75 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 12,58 $/az. su ricavi per 8,63 mld $.

Todd M. Schneider, Presidente e A.D. di Cintas, ha dichiarato: "La nostra performance finanziaria è il risultato dell'eccezionale lavoro dei nostri dipendenti-partner nel fornire alle aziende l'immagine, la sicurezza, la pulizia e la conformità di cui hanno bisogno per essere pronte per il Workday ®. Ciascuno dei nostri segmenti operativi è cresciuto ancora una volta a un tasso a due cifre. La forte crescita dei volumi da nuovi clienti e la vendita di più prodotti e servizi ai clienti esistenti hanno generato leva operativa. A livello contabile nel secondo trimestre fiscale, l'utile operativo è stato pari a 444,9 mln $ rispetto ai 381,2 mln $ del secondo trimestre dello scorso anno, con un aumento del 16,7%. Mentre l'utile netto è stato pari a 324,3 mln $ rispetto ai 294,7 mln $ del secondo trimestre dello scorso anno, con un aumento del 10,1% nonostante l’alta inflazione. Il margine lordo è stato pari a 1.022,4 mln $ rispetto agli 885,1 mln $ del secondo trimestre dello scorso anno, con un aumento del 15,5%. Per l’intero anno fiscale 2023, prevediamo un utile operativo compreso tra 1,75 mld e 1,79 mld $ rispetto agli 1,55 mld $ dell'anno fiscale 2022. Gli interessi passivi dovrebbero essere pari a circa 113,0 mln $ rispetto agli 88,8 mln $ dell'anno fiscale 2022, in parte a causa di tassi di interesse più elevati. Infine il 15 settembre 2022, Cintas ha pagato agli azionisti un dividendo in contanti trimestrale aggregato di 117,3 mln $, mentre la nostra previsione per gli utili non include futuri riacquisti di azioni proprie”.

PAYCHEX – INV.%. La società è un fornitore americano di risorse umane, buste paga e servizi di outsourcing di benefit per le piccole e medie imprese, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2023 pari a 0,99 $/az. su ricavi per 1,19 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,95 $/az. su ricavi per 1,19 mld $. Il fatturato è cresciuto del 7,4% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi utili per tutto l'anno fiscale 2023 tra 4,22 e 4,30 $/az. su ricavi di circa 4,98 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 4,18 $/az. su ricavi per 4,97 mld $.

John Gibson, Presidente e A.D. della società, ha commentato: "Abbiamo registrato solidi risultati finanziari nel secondo trimestre fiscale, con una crescita del 7% dei ricavi totali e del 9% degli utili per azione, guidati dal nostro solido lavoro e da una gamma completa di soluzioni. Poiché le aziende lottano sia con le pressioni inflazionistiche sia con l'acquisizione di talenti in un mercato del lavoro costantemente teso, con la nostra tecnologia innovativa siamo ben posizionati per aiutare le aziende a trovare e trattenere dipendenti, promuovere l'efficienza operativa e affrontare complesse questioni relative alle risorse umane ("HR"). Abbiamo aiutato più di 50.000 dei nostri clienti a ottenere finanziamenti governativi disponibili attraverso il programma di credito d'imposta sulla trattenuta dei dipendenti. A livello contabile nel secondo trimestre fiscale, abbiamo riportato un utile operativo cresciuto del 7% a 472,3 mln $ rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il margine operativo (risultato operativo in percentuale sui ricavi totali) del 39,7% è stato addirittura superiore rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Infine la nostra posizione finanziaria e la generazione di cassa sono rimaste solide. Al 30 novembre 2022 avevamo: contanti, contanti vincolati e investimenti aziendali totali pari a 1,3 mld $; prestiti a breve e a lungo termine, al netto dei costi di emissione del debito, pari a 808,0 mln $; il flusso di cassa operativo è stato pari a 685,9 mln $ nei sei mesi; i dividendi cumulativi pagati pari a 1,58 $/az. per un totale di 569,3 mln $”.

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SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. I SEGNALI VENGONO GENERATI UNA VOLTA A SETTIMANA E PUBBLICATI SUL SITO IL LUNEDI MATTINA E VALEVOLI PER TUTTA LE SETTIMANA. IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
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Pagina a cura di SANDRO MANCINI.