Momentaneo assestamento dopo il primo test dei supporti


Si è chiusa una settimana al cardiopalma e ricca di emozioni. Di quelle che piacciono a me.

Non hai avuto tempo di alzarti per andare in bagno o di mangiare un boccone durante il giorno. Sei stato quasi dodici ore consecutive a guardare i flash dei prezzi che si aggiornano (ovviamente quando le piattaforme non si bloccano: nemmeno loro riescono a tenere botta a quello che succede). Arrivi a casa, chiudi la porta di ingresso e la seconda porta interna: mentalmente sei cotto e vuoi lasciare ogni trade alle tue spalle. Non hai voglia di fare nemmeno una telefonata o di mandare un messaggio alle "n" persone che ti hanno scritto durante il giorno quando il cellulare era spento. E' dalla colazione che non mangi ma non hai nemmeno appetito dalla stanchezza e concentrazione accumulate. Effetto ed assuefazione derivanti dall'eccessiva adrenalina.

Sei contento ma non soddisfatto: avresti comunque potuto fare meglio di quello che hai fatto.

Ti addormenti tardi ma prima di andare a letto hai ancora la forza di sbirciare le materie prime nella contrattazione notturna...un'occhiata ai vari cross valutari e a qualche derivato ancora aperto in giro per il mondo. La Borsa non dorme mai. Cerchi di farti un'idea su cosa potrà accadere quando ti sveglierai poche ore dopo. Il cuore ti batte ancora forte e non vedi l'ora di riprendere il mouse in mano.  

Questa la cronaca della giornata di lunedì quando il mercato ha raggiunto il suo climax ribassista. Ma domani è un altro giorno e si vedrà cosa succederà.

Nella passata ottava avevo postato questo grafico settimanale sul future FTSEMIB40 (link articolo: https://www.lombardreport.com/2022/3/5/putin-ha-comunque-ragione/). Il mio film era infatti di un'area "cuscinetto" su cui il derivato avrebbe potuto trovare un potenziale punto di appoggio e collocabile in un ampio range individuabile tra un minimo a 20200 ed un massimo mediano a 21500

A distanza di cinque sedute questo è stato il risultato: un test perfetto dei 21500 su scala settimanale e ben visibile su quella daily

Quanto sopra riportato è ben visibile sul grafico giornaliero dove nella seduta di lunedì abbiamo avuto il climax di mercato con test dei 21500 che hanno coinciso indicativamente anche con l'open della seduta successiva di martedì quando si è concretizzato il rimbalzo.

Sempre la settimana scorsa scrivevo:

"Quello che mi sento di dire, anche se chiaramente NON ne ho la certezza, è che molto spesso (che non significa SEMPRE) movimenti violenti al ribasso possono portare a reversal altrettanto violenti. Ricordiamoci però che questo ribasso avviene SENZA l'attore principale: il mercato statunitense."

Interessante notare come i 21500 siano stati un punto in corrispondenza del quale sul panico iniziale il mercato ha inizialmente "sbavato" il livello ma il successivo recupero e retest del livello stesso ha poi fatto scaturire un super rimbalzo (da 21500 fin quasi a 24000 punti) in un paio di sedute.

Chiaramente quando si parla di mercato nulla può mai essere scontato e/o dato per certo, ma come ho già scritto in passato credo sia importante avere una view generale di quello che può accadere, del resto anche l'uomo con un solo occhio è re nella terra dei ciechi, non dimentichiamolo!

E la prossima settimana cosa potrebbe riservarci? Innanzitutto osservo che il derivato italiano ha incontrato una prima area di resistenza posta a 23850 (chiusura ed apertura di due barre daily consecutive nel grafico successivo). Questo livello, andando a ritroso nel passato, è stato più volte testato nel primo semestre del 2021 (rettangolo grigio) ed è quindi plausibile che debba essere superato con più sedute consecutive giornaliere per poter pensare ad una ripresa. Chiaramente il lettore noterà che la chiusura settimanale del derivato è stata a 22850, quindi ben 1000 punti al di sotto rispetto ai 23850. E 1000 punti pesano per il 4%. Questa si chiama volatilità che è un qualcosa che può essere paragonato alla velocità di guida: più è alta e più velocemente si raggiunge la meta desiderata ma attenzione che se si sbanda ci si fa molto male! 

Livelli di Future FTSEMIB40 per la prossima ottava su timeframe orario

Ho scritto che i 23850 punti sono un livello importante sul chart daily e quindi inevitabilmente assumono una valenza anche su timeframe più ristretti come quello orario. Esistono tuttavia due livelli da monitorare con attenzione per scongiurare un nuovo test dei minimi di lunedì scorso: 22850 prima e 22150 poi. Al loro interno si trovano i 22500 che sono un'area intermedia in cui il derivato potrebbe cercare di lateralizzare per le prossime cinque sedute.

Faccio comunque una doverosa precisazione. Ci ritroviamo in uno scenario molto simile al 2020 quando bastava un tweet di Trump per far salire o scendere il petrolio o il mercato. Oggi come oggi le parti in causa sono Putin e Zelensky con i loro ministri e quindi come sempre anche l'analisi tecnica assume una valenza relativa. Lo dico per onestà intellettuale anche se spesso le entrate sono quasi millimetriche.

A proposito di dichiarazioni. Guardate cosa è successo ieri, venerdì, quando Putin si è mostrato aperto al dialogo (grafico a 1 minuto): il future è passato da 23000 a 23620 in quattro minuti: +2.7% di rialzo salvo poi tornare clamorosamente al punto di partenza.....insomma anche se ci sono blocchi e sanzioni qualcuno ha comunque trovato il modo per "coniare moneta" stile Trump nel 2020 ! Personalmente (e ovviamente) ero davanti al pc ma vista la velocità inaudita del movimento non sono comunque riuscito a fare alcun trade!

Fronte Zio Sam...

Se fino ad una decina di giorni fa gli Stati Uniti erano più forti dell'Europa, dopo l'ultimo scrollone al ribasso delle Borse occidentali la mia sensazione è che siano diventate paradossalmente più deboli anche se le vendite per ora NON sono dettate dal panico. La situazione è chiaramente di debolezza con il Nasdaq Composite che si sta riportando passo dopo passo sui minimi di febbraio. Permane quella situazione che ho più volte descritto è cioè di un totale sbilanciamento degli short rispetto ai long come evidenziato anche dal Fear & Greed Index della CNN. E, come dice Warren Buffet, bisogna essere avidi quando gli altri hanno paura ed avere paura quando gli altri sono avidi. Questo chiaramente non significa "buttarsi a uovo" in una discesa libera, ma essere coscienti del fatto che uno squeeze degli shorts potrebbe anche essere imminente.

Ci stiamo poi avvicinando alla seconda parte del mese di marzo e quella che trovate di seguito era stata la mia "previsione" di un paio di settimane fa: una prima parte del mese orientata alla debolezza ed una seconda parte del mese più robusta che, se non in salita, dovrebbe dare spazio almeno ad un laterale in grado di "tamponare" le vendite. Il mio sentiment è che il tutto potrebbe (il condizionale è chiaramente d'obbligo) avvenire a partire da venerdì 18 Marzo (con il delta di un giorno). Altro fattore da considerare per le prossime sedute è "quando" (???) la Borsa russa riaprirà. Quando ciò avverrà ci sarà un tracollo a doppia cifra su Mosca ma questo è un altro potenziale driver di svolta per il resto dei mercati mondiali.

Nel medio lungo periodo a mio avviso ci saranno poi conseguenze sulle varie guidance ed earnings societari delle varie multinazionali che hanno abbandonato il mercato russo e il tutto si rifletterà sui loro ricavi ma lo vedremo e valuteremo nei prossimi mesi. 

Sul Nasdaq Composite cruciale la tenuta dei 12500 in chiusura di seduta. Notate come nel mese di febbraio quando c'è stato il sell-off sui mercati europei gli Stati Uniti sono riusciti a contenere notevolmente le perdite. Nelle ultime sedute invece si stanno dimostrando nettamente più deboli e stanno coprendo  il gap di forza relativa (di breve termine) con le piazze occidentali.

Per migliorare la sensibilità delle dinamiche di mercato nel breve termine è importante guardare anche alle commodities (oro e silver in primis) ed anche al cambio Eurodollaro (che però è stato influenzato dalle parole della Presidente BCE Lagarde). Le prime stanno apparentemente congestionando sui massimi anche se si sono indebolite nelle ultime tre o quattro sedute. Il secondo invece si sta riportando velocemente sui minimi di 1.09 (è importante che non ci sia la rottura di 1.08). Nell'ultimo periodo le Borse statunitensi sono state forti grazie al rafforzamento del dollaro: molti operatori sono usciti dall'Europa investendo (e sostenendo) gli USA, ricchi di materie prime e lontani dagli eventi bellici. Se la situazione dovesse precipitare ed allargarsi (ipotesi escalation in nazioni confinanti e quindi creazione di un potenziale casus belli) naturalmente i preziosi si rafforzerebbero ulteriormente e l'euro si indebolirebbe ancora. Osservando tuttavia il grafico settimanale di oro e argento noto che sul primo abbiamo per ora una sorta di doppio massimo mentre sul secondo l'area interessante è ancora un pò lontana e posta prima a 28 dollari e poi a 30. 

Dovendo riassumere ciò che ho scritto, non escludo che i mercati possano ancora scendere alla ricerca di un valido supporto ma non credo che lo faranno con la stessa forza e violenza a cui abbiamo assistito nelle ultime sedute. A favore di questa mia tesi abbiamo la seconda parte del mese di marzo, la riapertura (inevitabilmente in forte ribasso) della Borsa di Mosca (quindi magari un bel gap down in intraday in Europa da cui risalire), lo sbilanciamento short/long (indice Fear&Greed), l'assestamento con prese di profitto sui preziosi che si sono portati vicini a livelli importanti da cui sono però prontamente arretrati.

Come se non bastasse il Vix (o indice della paura) è al ribasso anche se il mercato è sceso e le opzioni sul Vix (chiamate VVIX) che ne rappresentano la volatilità attesa si presentano in discesa (in termini matematici se il Vix è la derivata prima il VVix è una sorta di derivata seconda). In sintesi: un mercato (americano) in discesa con paura (VIX) che rimane alta ma in decelerazione complessiva (VVIX). Di seguito trovate in sequenza Vix e VVix entrambi su scala giornaliera.

Fronte watchlist....

In settimana abbiamo assistito ad un primo test di validi supporti indicati nello scorso report (link: https://www.lombardreport.com/2022/3/5/putin-ha-comunque-ragione/). Attenzione tuttavia al fatto che la prima volta che importanti supporti vengono toccati è plausibile aspettarsi una reazione decisa (che c'è già stata). Se ci si dovesse riavvicinare la valenza verrebbe mano a mano a mancare. Insomma, la prima volta vengono sparate le munizioni di tutta l'artiglieria, ma dopo la prima volta ne avremo di meno per affrontare lo stesso nemico.

BAMI 

Sabato scorso nella parte dedicata alla mia watchlist settimanale scrivevo (link: https://www.lombardreport.com/2022/3/5/putin-ha-comunque-ragione/):

"(...) titoli che stanno per bucare soglie tecniche di supporto. Magari scatteranno stop e poi l'azione rimbalzerà dopo qualche seduta (oppure no). Livelli comunque troppo vicini per non essere testati e rotti approfittando dello slancio generale.

Il livello era posto a 2.37. Lunedì l'open è stato a 2.28 e l'azione si è spinta fino ad un minimo a 2.1202. Riassorbito il panico iniziale come uno yo-yo si è poi spinta fino a 2.70. Personalmente ho sfruttato l'analisi con l'impostazione di un entry long a 2.17.

Enel

Scrivevo (link: https://www.lombardreport.com/2022/3/5/putin-ha-comunque-ragione/)

Talvolta anche i titoli CORE ci possono dare una indicazione di massima su quella che potrebbe essere la tendenza del mercato. Penso ad esempio ad Enel che pare abbia voglia di puntare verso i minimi del 2020 posti in area 5.20/5.30.

Lunedì, come la maggior parte dei titoli, open in gap down ma sopra il livello da testare (a differenza di BAMI), panico iniziale e test di 5.30 (minimo a 5.29). Da lì il rimbalzone fin sopra i 6 euro.

Generali

Scrivevo: 

"....rotti i 16.20 troverebbe come supporto "logico" i 14.70 da cui era partita al rialzo alla fine del 2020"

Qui invece i 14.70 non si sono assolutamente visti nemmeno da lontano. Il minimo settimanale è stato a 15.30. Peccato

Intesa Sanpaolo

Scrivevo:

"Questo titolo CORE è appena entrato in un'area "cuscinetto" avente estremi 1.77 euro di minimo e 2 di massimo"

Anche in questo caso più che cuscinetto c'è stato un materasso che ha momentaneamente attenuato le vendite. Certo, da 1.7864 di apertura di lunedì si è spinta ad un minimo di 1.6836, ma l'area ha comunque smorzato la caduta.

Unicredit

Anche per Unicredit avevo indicato un'area baricentro molto importante e posta a 8.50. Dopo il sell-off iniziale il close di lunedì è stato proprio a 8.50 (8.497 per esattezza) e poi c'è stato il rimbalzo nei giorni successivi. Dubito fortemente che la prossima ottava possa tornare così in basso ma se si concretizzassero eventuali "rappresaglie" verso 9.00-9.10 e fino ad 8.80 valuterò un ingresso leggero avendo comunque uno stop tassativo sotto 8.50 in chiusura. 

Come ho scritto all'inizio il mercato dipende dai titoli principali che lo compongono ed i titoli "CORE" stanno cercando una loro base. Se di accumulazione per un rimbalzo più duraturo o di distribuzione per un ulteriore indebolimento lo vedremo. La volatilità rimane molto alta. Cautela.  

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)