NASDAQ100 WEEKLY - Settimana di consolidamento, tra alti e bassi, sugli indici azionari USA...


SEGNALI DI ENTRATA E DI USCITA DEL MODELLO QUANTITATIVO LOMBARD PER IL TRADING SULLE AZIONI NASDAQ TIME FRAME SETTIMANALE. I SEGNALI VENGONO GENERATI UNA VOLTA A SETTIMANA E PUBBLICATI SUL SITO IL LUNEDI MATTINA E VALEVOLI PER TUTTA LE SETTIMANA. IL REPORT SI COMPONE DI SEGNALI DI ACQUISTO PER NUOVE POSIZIONI E DI AGGIORNAMENTO PER I TITOLI GIA' PRESENTI IN PORTAFOGLIO.
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SETTIMANA ALTALENANTE PER I MERCATI AZIONARI USA CON IL SOLO INDICE TECH CHE RIPORTA UNA DISCRETA PERFORMANCE !!

Ad inizio della settimana appena trascorsa, gli indici azionari USA hanno fatto registrare dei nuovi massimi relativi dal 10 Febbraio. Il recupero è stato ancora una volta trainato dai titoli tecnologici che hanno spinto il Nasdaq100 a superare il massimo relativo del 2 febbraio, poi però, a metà settimana gli indici americani hanno interrotto il rally-rimbalzo registrato nelle quattro sedute precedenti con il solo indice tech a riportare un guadagno decente nella settimana, mentre gli altri due indici maggiori chiudono con un nulla di fatto. Con l’uscita dei dati sull’occupazione in rialzo (soprattutto nelle revisioni dello scorso mese) ed i salari orari sopra le attese sebbene non abbastanza per tenere il passo con l’inflazione, il rialzo di 50 bps al prossimo FOMC sembra garantito, ed infatti la Fed Fund strip gli attribuisce un 80% di probabilità che ciò avvenga.

Con l’allentamento delle restrizioni legate al Covid, il mese scorso sono proseguiti i rimbalzi nei settori del tempo libero, dell’ospitalità e degli affari e hanno contribuito a generare un forte rapporto sull’occupazione di marzo. Il rapporto sull’occupazione di marzo 2022 ha mostrato che il settore del tempo libero e dell’ospitalità, che comprende hotel, ristoranti e parchi di divertimento, ha aggiunto 112.000 posti di lavoro netti. L’ampio settore sanitario e dei servizi sociali ha aggiunto più di 30.000 a marzo 2022 grazie all’assunzione di operatori dei servizi sociali, che includono personale di assistenza all’infanzia.

Passiamo ad occuparci della guerra in atto tra Russia ed Ucraina. Nella settimana appena trascorsa ad Istanbul sono iniziati nuovamente i colloqui tra la delegazione russa e ucraina che hanno registrato qualche sviluppo positivo. Il progresso principale è che la Russia si è detta pronta ad annunciare “una sostanziale riduzione dell’attività militare” a Kiev e a Chernihiv. Zelensky, che ha definito i progressi raggiunti come positivi, aprendo alla neutralità del Paese senza però cedere sull’integrità territoriale ed in un articolo del FT sembra che la Russia non richieda più la “denazificazione” dell’Ucraina, ma ha anche aggiunto di attendere azioni concrete da parte di Mosca prima di fidarsi di quanto dichiarato. C’è il rischio infatti che la Russia possa aver approfittato dell’occasione per ritirare parte delle truppe impegnate a Kiev e Chernihiv per concentrarle nell’est del Paese. L’Occidente si è detto scettico sul ritiro delle truppe russe da Kiev e dintorni e in un pezzo di Bloomberg si inizia a parlare di alcune divisioni interne alla NATO su quali siano le condizioni accettabili per l’Ucraina. Chiaramente le speranze sono per un accordo che porti un cessate il fuoco anche se sul campo proseguono gli scontri e la “drastica riduzione dell’attività militare” russa in Ucraina non sembra trovare riscontri nei fatti. Mentre per quanto riguarda le ritorsioni russe alle sanzioni dell’Occidente, Mosca sembra che abbia fatto un passo indietro sul pagamento del gas in rubli per i paesi ostili. Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco Scholz al termine di una telefonata con lo stesso Putin a cui ha fatto seguito la conferma ufficiale del portavoce del Cremlino Peskov in quanto “il processo richiede più tempo del previsto”. Tuttavia sulla questione della valuta di pagamento del gas russo c'è molta confusione. Lo schema a cui starebbe lavorando Mosca contempla il pagamento da parte degli importatori in euro o dollari a Gazprombank. La banca convertirebbe poi parte delle somme con la banca centrale russa e verserebbe rubli ai produttori di gas. L'intermediazione di Gazprombank, non sanzionata, è cruciale poiché le aziende europee non possono operare direttamente con la banca centrale russa.

Venerdì scorso si è tenuta una videoconferenza sul tema della guerra in atto tra Russia ed Ucraina, tra il leader della CINA, Xi Jinping ed i leader della UE, Charles Michel e Ursula von der Leyen rispettivamente Presidente del Consiglio europeo e Presidente della Commissione europea. Il presidente cinese Xi Jinping, trova profondamente deplorevole che la situazione in Ucraina sia arrivata al punto in cui è oggi. La posizione della CINA sulla questione ucraina è coerente e netta, con la CINA che è sempre dalla parte della pace e trae le sue conclusioni in modo indipendente sulla base dei meriti di ogni questione. Xi ha osservato che la causa principale della crisi ucraina sono le tensioni sulla sicurezza regionale in Europa che si sono sviluppate nel corso degli anni. Una soluzione fondamentale è soddisfare le legittime preoccupazioni di sicurezza di tutte le parti interessate. La CINA sostiene l'Europa, in particolare l'UE, nel svolgere un ruolo primario, e sostiene Europa, Russia, Stati Uniti e NATO nel dialogo per far fronte alle tensioni che si sono accumulate negli anni e trovare soluzioni per un equilibrio efficace e sostenibile nel quadro della sicurezza in Europa ed ha offerto quattro suggerimenti su come la CINA e l'UE possono cooperare per aiutare con l'attuale crisi ucraina.

Tra le altre news, ieri Biden ha presentato il nuovo budget 2023 che vede una riduzione del rapporto deficit/PIL al 4.8% nel 2032 dal 5.8% del 2023. Il piano complessivamente prevede una spesa di $5.800 con un aumento del 4% rispetto allo scorso delle spese destinate alla Difesa. l’amministrazione USA ha annunciato l’intenzione di rilasciare parte delle riserve strategiche USA di petrolio. Per contrastare l’inflazione negli States, Biden aveva già fatto ricorso alle riserve strategiche USA rilasciando 50 milioni di barili a novembre e 30 a marzo. In questo caso però si parla di 180 milioni di barili ad un ritmo di 1 milione al giorno. Per dare un’idea della dimensione del rilascio, le riserve strategiche degli States sono circa 570 milioni di barili, il che porterebbe le scorte USA ai minimi da 40 anni.

A livello di politica monetaria, se a metà settimana è arrivata la tanto attesa inversione del tratto 10Y-2Y della curva americana con il differenziale tra i due rendimenti in territorio positivo anche se di soli 3 bps, in chiusura di settimana il segmento 10Y-2Y chiude la settimana, e apre il trimestre, invertendo di ben 7 bps (2.39% vs 2.46%). Il movimento della curva è perfettamente coerente con un quadro in cui la FED sta inasprendo la politica monetaria bruscamente a fronte di un’economia che dà segnali di rallentamento, anche se parlare di prossima recessione è al momento troppo precipitoso, di certo i consumatori dovranno lottare con l’inflazione nei prossimi mesi e la FED dovrà essere molto equilibrata nel cercare di contenere l’inflazione con rialzi dei tassi senza restringere troppo la crescita economica. Statisticamente questa inversione ha preceduto tutte le ultime recessioni e ciò è considerato un cattivo presagio ma, in questo caso, riteniamo che l'inversione che si dovrebbe accentuare nelle prossime settimane, abbia principalmente a che vedere soprattutto con la fiammata dell’inflazione, percepita in gran parte come un problema di breve periodo. Staremo a vedere.

Nella scorsa settimana il rendimento del Treasury 10Y ha invertito il trend iniziando una discesa che lo ha portato intorno al 2.34% per poi chiudere a 2,386%. Mentre i breakeven inflation hanno chiuso la settimana a 3.29% sul 5 anni e a 2.79% sul 10 anni e il mercato ipotizza che la FED sarà aggressiva nel breve ma successivamente avrà motivo di rilassarsi.

Passiamo ora all’analisi grafica del nostro indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Nelle ultime tre settimane, il listino tech ha performato meglio degli altri due, anche se notiamo come di strada da fare ce ne sia ancora per raggiungere il proprio massimo storico rispetto soprattutto all’S&P500. Graficamente il Nasdaq100 è riuscito a superare la resistenza posta in area 14950/15000, la M.M. semplice a 200 periodi (linea bianca), il massimo relativo del 2 febbraio (contrassegnato con B) e la fuoriuscita dal canale rialzista di volatilità. Ma tutto ciò è durato veramente poco in quanto la chiusura della settimana vede ridursi i guadagni accumulati e perdere la spinta rialzista, benefit compresi. Aspettiamo di capire se il massimo fatto registrare martedì si inquadra come possibile onda 1 rialzista o 2 ribassista con il minimo a 13020 che diventa onda 1 ribassista. Pertanto i prossimi obiettivi rialzisti sono il raggiungimento e la rottura nuovamente dei 15265 (massimo di martedì scorso) per attaccare l’area 15650. Nel caso di una fase di consolidamento, molto importante la tenuta dell’area 14500/14450. La settimana si è chiusa a 14861.21 con un guadagno del + 0,72% che porta ad un deficit da inizio anno del – 8,94%.

Nella settimana appena trascorsa, pur non guadagnando nulla a livello di performance rispetto all’indice tech, il quadro generale dell’S&P500 si presenta senz’altro meglio. Ad un inizio di settimana scoppiettante con rottura al rialzo della resistenza posta in area 4550, con rottura dell’area 4600 rappresentata dal doppio massimo relativo di febbraio contrassegnato con la lettera B e con fuoriuscita dal canale rialzista di volatilità, la continuazione della settimana ha, de facto, negato i guadagni ottenuti chiudendo le contrattazioni con un nulla di fatto, ritornando sotto la resistenza appena violata ma, comunque, sopra la M.M. a 200.

Tecnicamente la rottura dei massimi relativi di febbraio imporrebbe l’inizio di un nuovo conteggio rialzista in 5 onde con la 1 il massimo di martedì scorso, oppure ribassista in 5 onde con la 1 il minimo a 4114 e la 2 il massimo di martedì scorso, ma questa seconda ipotesi è troppo prematura e da valutare nel prossimo futuro. Pertanto nel caso di rialzo, il prossimo obiettivo è la rottura dei massimi di martedì scorso a 4637 per poi attaccare la resistenza posta in area 4670, mentre nel caso di fase di consolidamento, importante non scendere sotto il supporto posto in area 4385. La settimana di contrattazione si è chiusa a 4545.86, con un guadagno del + 0,06% che porta a segnare un – 4,62% da inizio anno.

Passiamo infine all’indice DOW JONES che sebbene sia riuscito ad inizio settimana a portarsi sulla resistenza in area 15200 rompendo al rialzo anche la M.M. semplice a 200 periodi (linea bianca), nel prosieguo della settimana invalida tutto ciò di buono fatto e si riporta esattamente dove aveva chiuso la settimana precedente, continuando la fase di consolidamento. Al rialzo il prossimo obiettivo rimane sempre l’area 35800/36000 quota relativa ai massimi di febbraio scorso contrassegnati con la B. Invece, continuando la fase di consolidamento, l’importante è non rompere il supporto in area 34000. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 34818.27 con una perdita del - 0,12% che porta a segnare un – 4,18% da inizio anno.

ORO INDEX 

Nella settimana appena trascorsa l'ORO è sceso a seguito di un solido rapporto sul lavoro statunitense che potrebbe rafforzare la tesi della Federal Reserve statunitense di utilizzare aumenti aggressivi dei tassi di interesse per contrastare l'inflazione. L'ORO ha appena segnato il suo miglior trimestre dal 2020 (+ 6,86%), spinto dai timori che la guerra in Ucraina e gli alti prezzi delle materie prime possano intaccare la crescita globale, tuttavia il rally ha recentemente perso un po' di vigore grazie a un tono sempre più aggressivo da parte dei funzionari della FED.

Passando ora all’analisi grafica della commodity, notiamo che, per la seconda volta nel mese di marzo, i prezzi sono scesi sotto l’area 1900 $/oz. per poi recuperare in chiusura di settimana sopra il supporto in area 1915/1920 $/oz. Ribadiamo che la cosa importante è non aver perso tale supporto anche se, al rialzo, non si ravvisa la forza per andare all’attacco della soglia psicologica dei 2000 $/oz. e le continue puntate al ribasso non sono certo un segnale positivo. Passando agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio notiamo che il Platino, continua la sua debolezza scendendo e chiudendo la settimana sotto la soglia psicologica dei 1000 $/oz. con una puntata a 957 $/oz. Discorso in parte diverso per l’Argento che perde l’area dei 25 $/oz. con una puntata in area 24 $/oz a testare la M.M. a 200 periodi, dalla quale rimbalza per chiudere a 24,665 $/oz. Anche su questa commodity manca la forza per ambire a traguardi più elevati.

La settimana dell’Oro è si è chiusa a 1923.70 $/oz., con una perdita del – 1,56% che porta ad una performance del + 5,20% da inizio anno. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1924.30 $/oz. con una perdita del - 1,71%. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES APRILE 2022:

LA GUERRA – RUSSIA – UCRAINA - (EUROPA)

Le diplomazie di Kiev e Mosca devono ancora fare passi in avanti prima di poter sottoporre una bozza di trattato tra le due parti all’incontro “di massimo livello”. Questo quanto emerge dalle dichiarazioni di ieri, riportate dall’agenzia di stampa russa Tass, di Vladimir Medinsky, consigliere di Vladimir Putin e capo della delegazione russa ai negoziati. “La parte ucraina è diventata più realistica nell’approcciarsi alle questioni relative alla neutralità dell’Ucraina e allo status non-nucleare, ma la bozza di accordo non è pronta per essere presentata all’incontro di massimo livello”, ha scritto Medinsky sul proprio canale Telegram.

Le parole di Medinsky quindi sembrano ridimensionare quelle pronunciate sabato da David Arakhamia, membro della delegazione ucraina. Come riporta Interfax Ukraine, Arakhamia sabato aveva detto che, venerdì in una videoconferenza, la parte russa aveva confermato che le bozze di accordo oggetto di confronto la scorsa settimana ad Istanbul erano pronte per una discussione tra Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin. Arakhamia ha detto: “La Russia ha dato una risposta ufficiale a tutte le posizioni, che vengono accettate dall’Ucraina ad eccezione della questione sulla Crimea. Kuleba (ministro degli affari esteri dell’Ucraina, ndr) ha detto che non c’è conferma ufficiale scritta, ma verbalmente, proprio nella giornata di venerdì scorso, via videoconferenza, abbiamo sentito che il lato russo non si oppone a queste posizioni e quindi ci stiamo muovendo ulteriormente dal punto di vista legale”. Arakhamia aveva anche detto che i russi avevano confermato che le bozze di documenti fossero pronte per un confronto diretto tra i due presidenti. Medinsky, commentando le dichiarazioni di Arakhamia, ha detto che il punto di vista russo sullo status di Crimea e Donbass non è cambiato. Inoltre ha dichiarato che i colloqui tra le due delegazioni continueranno oggi (lunedì).

Sempre secondo quanto riportato da Interfax Ukraine, Arakhamia sabato ha detto che “con un alto grado di probabilità” Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin si incontreranno in Turchia. Arakhamia ha spiegato che il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan “ha chiamato noi e Vladimir Putin nella giornata di venerdì e tutto sembra confermare che sono pronti ad organizzare un incontro nel futuro prossimo”. Tuttavia Arakhamia ha specificato che non si conoscono né data né luogo: “ma crediamo che il luogo con un alto grado di probabilità sarà Istanbul o Ankara”.

Ieri il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, come riportato dalla TASS, ha dichiarato al canale TV Russia-1 che un incontro tra Putin e Zelensky è ipoteticamente possibile, ma perché avvenga è necessario che le due delegazioni scrivano un documento preciso: “non una serie di idee, ma un documento scritto specifico. Allora verrà il momento per un tale incontro”. Sempre parlando a Russia-1, come riporta la TASS, Peskov ha detto che un isolamento completo della Russia è “tecnologicamente impossibile nel mondo moderno, il mondo è molto più grande dell’Europa. E la stessa Russia è molto più grande dell’Europa”. Ma, ha aggiunto Peskov: “prima o poi dovremo stabilire un dialogo, sia che qualcuno all’estero lo voglia o no”. Secondo il portavoce del Cremlino il processo negoziale con l’Ucraina sarà seguito da una “complessa conversazione” con l’Unione Europea ed i paesi europei.

Sabato scorso, invece, Peskov ha parlato ad una tv bielorussa definendo l’Ucraina nel suo stato attuale “un paese ostile per noi”. L’agenzia di stampa russa TASS riporta un passaggio dell’intervento di Peskov: “Questo è un paese che, in effetti, ha completamente proibito qualsiasi media di lingua russa. Questo è un paese che ha reso la lingua russa secondaria e così via”. Peskov ha parlato anche di NATO: “Dicono che la NATO sia un’organizzazione difensiva. Ma sai, il fucile d’assalto Kalashnikov resta un fucile d’assalto qualsiasi cosa tu faccia con esso. È lo stesso con la NATO. Sono stati progettati e creati, e la loro architettura è orientata a questo, per essere aggressivi. È un’organizzazione pensata per l’aggressione”.

La diplomazia russa guarda anche ad oriente, dove il clima è molto diverso. Mercoledì scorso il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov ha incontrato in Cina Wang Yi, suo omologo cinese, nell’ambito del terzo meeting dei ministri degli esteri dei paesi confinanti con l’Afghanistan. Il quotidiano cinese Global Times scrive che Wang Wenbin, portavoce del ministero degli esteri, ha detto che i due paesi continueranno ad esercitare un “genuino multilateralismo”, a promuovere un mondo multi-polare e la democrazia nelle relazioni internazionali. Il ministro Wang Yi ha sottolineato che le relazioni tra Mosca e Pechino dall’inizio dell’anno hanno superato nuove prove dovute ai cambiamenti nella situazione internazionale ed hanno dimostrato una solida tendenza allo sviluppo. Global Times riporta che, secondo una dichiarazione del ministero degli esteri cinese, Lavrov avrebbe informato la controparte cinese dei progressi nei colloqui di pace, dicendo che la Russia continuerà a tenere trattative di pace con l’Ucraina e a mantenere i contatti con la comunità internazionale. Wang Yi ha detto che la Cina sostiene gli sforzi di Russia ed Ucraina nel continuare i colloqui di pace, una de-escalation e gli sforzi dei russi e di altre parti di scongiurare una crisi umanitaria su larga scala.

“Nei colloqui di oggi con i membri del gruppo dei paesi confinanti con l’Afghanistan abbiamo visto, sentito e confermato i nostri comuni approcci agli attuali sviluppi nello scenario internazionale”, ha commentato Lavrov a margine del meeting di mercoledì scorso in Cina, come riportato da TASS. Secondo Lavrov si sta creando un ordine mondiale multipolare: “In questa realtà, una singola potenza non dominerà, ma gli stati chiave, che al momento hanno un impatto decisivo sull’economia e sulla politica globale, dovranno fare accordi”.

Venerdì scorso si è tenuto un summit virtuale tra Cina ed Unione Europea, nel corso del quale il primo ministro cinese Li Keqiang ha detto che Pechino lavorerà per la pace “a suo modo”. Bruxelles ha detto a Pechino di non consentire a Mosca di aggirare le sanzioni messe in campo dall’occidente. Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, dopo l’incontro virtuale, ha affermato: “Qualsiasi tentativo di aggirare le sanzioni o fornire aiuto alla Russia prolungherebbe la guerra”. Li Keqiang ha riferito che la Cina ha sempre cercato la pace e promosso i negoziati ed è pronta a continuare a ricoprire un ruolo costruttivo con la comunità internazionale.

Dmytro Kuleba, ministro degli affari esteri ucraino, ha chiesto alla Corte penale internazionale e alle organizzazioni internazionali di recarsi a Bucha ed in altre città e villaggi liberati della regione di Kiev, il prima possibile, per raccogliere prove di crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi dai russi. A riportarlo è Interfax Ukraine.

La scorsa settimana l’Unione Europea ha mostrato concretamente la propria vicinanza all’Ucraina con la visita a Kiev della Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola. Venerdì Metsola ha fatto tre promesse all’Ucraina: “Primo, la criminale invasione dell’Ucraina di Putin mette la Russia in diretta contrapposizione con l’Europa, la comunità internazionale e l’ordine mondiale basato su regole. Questo non è qualcosa che gli permetteremo di fare incontrastato”. “Secondo, l’Unione Europea riconosce la vostra ambizione europea e la vostra aspirazione ad essere un paese candidato alla successione. E potete contare sul pieno sostegno del Parlamento Europeo nel raggiungere questo obiettivo”. “Terzo, vi aiuteremo a ricostruire le vostre città e i vostri paesi quando questa guerra illegale, non provocata e inutile finirà. Abbiamo già fornito assistenza finanziaria, militare ed umanitaria. Questa continuerà e aumenterà”. E intanto anche Papa Francesco sta valutando la possibilità di recarsi in Ucraina; sull’aereo che l’ha portato a Malta, il Pontefice rispondendo alla domanda di un giornalista che gli aveva chiesto se ha preso in considerazione l’invito ad andare a Kiev ha detto: “Sì, è sul tavolo”.

LA POLITICA USA

Aumento delle tasse per gli “ultra ricchi” e per le aziende, nuovi finanziamenti da miliardi di dollari per il Dipartimento della Difesa e per quello della Giustizia. Si tratta di richieste avanzate dal presidente statunitense Joe Biden nell’ambito del budget federale 2023 da 5,79 trilioni di dollari, presentato lunedì scorso.

Il piano sul budget federale avanzato da Biden promuove una riduzione del deficit del budget federale di oltre 1 trilione di dollari nei prossimi 10 anni, un risultato che in parte sarebbe realizzato tramite un aumento dal 21% fino al 28% dell’aliquota d’imposta sulle società. Tra le proposte del presidente americano c’è anche una nuova tassa minima del 20% sullo 0,01% della popolazione più ricca.

L’amministrazione Biden ha spiegato che quest’anno nei loro piani si assisterà al “più grande calo annuale di sempre nella storia del nostro paese del deficit di budget”, che nelle previsioni della Casa Bianca nel 2022 farà registrare una diminuzione di 1,3 trilioni di dollari rispetto al deficit 2021. Un risultato riconducibile a minori costi relativi alle misure contro la pandemia e ad un gettito fiscale più elevato.

Il budget per l’anno fiscale 2023 sposta un po’ l’attenzione dall’emergenza pandemica e si concentra sulla lotta alla criminalità, sulla pubblica sicurezza e sul pericolo globale creato dall’invasione russa dell’Ucraina. Tra le spese che rientrano nel bilancio ci sono circa 31 miliardi di dollari di nuovi fondi per la difesa, con 6,9 miliardi di dollari destinati alla NATO, alla difesa europea, all’Ucraina e al contrasto all’aggressione russa. Per la lotta alla criminalità interna sono previsti oltre 32 miliardi di dollari, di questi più di 20,6 miliardi per il Dipartimento di Giustizia e 3,2 miliardi di dollari per sovvenzioni alle forze dell’ordine statali e locali e per l’assunzione di agenti di polizia. Previsti anche circa 10,6 miliardi di dollari per la sicurezza sanitaria mondiale.

Le entrate deriveranno principalmente, oltre che dalle due misure citate in precedenza (la Billionaire Minimun Tax, ovvero la tassa minima sui ricchi del 20%, e l’aumento al 28% dell’aliquota d’imposta sulle società), dall’innalzamento della fascia superiore dell’imposta individuale al 39,6%, dalla revoca di diverse agevolazioni fiscali per i produttori e trasformatori di petrolio e gas.

Biden riguardo il piano ha detto: “Il bilancio che rilascio oggi manda un chiaro messaggio agli americani su ciò che valorizziamo: primo, la responsabilità fiscale, secondo, la sicurezza e la protezione, e terzo gli investimenti necessari per costruire un’America migliore”. Biden sostiene che la sua amministrazione stia facendo “veri progressi nel sistemare il pasticcio fiscale che ho ereditato”. “Per la maggior parte degli americani gli ultimi anni sono stati molto difficili e li hanno portati al punto di rottura. Ma i miliardari e le grandi aziende sono diventate più ricche che mai”. “Questo non è giusto, pagate la vostra giusta quota”.

Il dem John Yarmuth, presidente della commissione bilancio della Camera prevede una discussione tra i democratici per l’aumento del budget militare proposto da Biden e, considerata la limitata maggioranza, ha avvisato che il partito democratico non può permettersi di perdere più di tre o cinque voti tra i propri banchi e comunque approvare un bilancio al quale si oppongono i repubblicani. Yarmuth inoltre ha detto che il processo di approvazione potrebbe andare per le lunghe, come accaduto l’anno scorso. Secondo Lindsey Graham, repubblicano che fa parte della commissione bilancio al Senato, gli aumenti delle tasse proposti danneggerebbero i lavoratori americani e l’intera economia, al contempo aumentando i disavanzi.

Secondo la Casa Bianca, con l’attuazione delle politiche di Biden i disavanzi scenderebbero al 5,8% del PIL quest’anno e rimarrebbero sotto al 5% nel prossimo decennio.

LA POLITICA DELLA FED

All’inizio della scorsa settimana Patrick Harker, presidente della Federal Reserve Bank di Philadelphia, in un’intervista televisiva ha detto che secondo lui gli Stati Uniti non stanno andando verso una recessione. Attualmente, secondo Harker, l’economia è abbastanza forte da poter far fronte ad una politica monetaria più rigida ed ai relativi timori del mercato obbligazionario rispetto alla crescita.

Harker ha detto di essere favorevole ad una serie “metodica” di rialzi dei tassi d’interesse di un quarto di punto percentuale, ma resta aperto alla possibilità di adottare rialzi di mezzo punto percentuale nel caso in cui l’inflazione non dovesse dare segni di allentamento.

Harker ha detto di non voler “frenare di colpo” l’espansione economica attuale, ma ha anche affermato che la FED ha bisogno di alzare i tassi “più velocemente possibile” ad un livello neutrale, che stima essere intorno al 2,5%, ed iniziare a ridurre il bilancio della banca centrale “prima possibile”.

Sulla riduzione del bilancio della banca centrale è intervenuto sabato anche John Williams, presidente della FED di New York. Con i rialzi dei tassi avviati e che si prevede continuino, Williams ha segnalato che c’è la possibilità che la FED possa ora iniziare ad irrigidire la propria politica andando a diminuire ogni mese il proprio portafoglio da quasi 9 trilioni di dollari di titoli del Tesoro e titoli garantiti da ipoteche. Un processo che secondo il numero uno della FED di New York può iniziare subito dopo l’incontro del FOMC di maggio. L’inflazione elevata, definita “la più grande sfida” da parte dell’Istituto, potrebbe aumentare ancora a causa della guerra in Ucraina, della pandemia e della continua carenza di manodopera e di forniture negli USA: “L’incertezza riguardo le prospettive economiche resta straordinariamente alta e i rischi per le prospettive inflazionistiche sono particolarmente acuti”. Gli aumenti dei tassi e la riduzione del bilancio della FED, secondo Williams, aiuteranno a ridurre l’inflazione a circa il 4% quest’anno e “vicino al nostro obiettivo più a lungo termine del 2% nel 2024”. Williams ha detto: “Queste azioni dovrebbero consentirci di gestire il proverbiale atterraggio morbido in un modo che mantenga un’economia ed un mercato del lavoro forti e sostenuti”. “Entrambi sono ben posizionati per supportare una politica monetaria più rigida”.

Williams ha detto che l’Istituto deve monitorare come reagisce l’economia ai rialzi dei tassi d’interesse e dimensionare il loro ritmo di conseguenza. Facendo riferimento al 2019 quando l’economia rallentò nel momento in cui la FED si avvicinò ad un tasso neutrale, Williams ha dichiarato: “l’esperienza di quel periodo ci dice che dobbiamo muoverci verso un livello più normale, ma assicurandoci di valutare bene il percorso anche se non c’è dubbio che sia la direzione giusta verso la quale ci stiamo muovendo. Esattamente quanto velocemente lo facciamo dipende dalle circostanze”.

Charles Evans, presidente della Federal Reserve Bank di Chicago, venerdì scorso ha ribadito che secondo lui per frenare l’inflazione quest’anno la FED probabilmente dovrà mettere in campo sette rialzi dei tassi d’interesse da un quarto di punto percentuale, tuttavia ha anche sottolineato che, considerata l’incertezza del momento, la sua valutazione potrebbe cambiare. Evans ha anche sottolineato la propria incertezza rispetto a quello che potrebbe essere il percorso corretto della politica monetaria: “Nel corso dell’anno, certamente impareremo di più e saremo pronti a regolare la politica come necessario”.

DATI MACROECONOMICI

Il dato mensile preliminare di febbraio sulla bilancia commerciale USA (la differenza dei valori di beni importati ed esportati) si attesta a -106,59 miliardi di dollari, un deficit inferiore a quello registrato a gennaio pari a -107,57 miliardi di dollari (rivisto da -107,63 miliardi di dollari). Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

L’S&P/Case-Shiller Home Price Index rilasciato da Standard & Poor’s, che valuta le variazioni nel valore del mercato immobiliare residenziale in 20 regioni degli USA, a gennaio a livello mensile cresce dell’1,4%, dopo aver registrato a dicembre un rialzo dell’1,1%. Il dato annualizzato a gennaio segna un +19,1%, contro un consensus del +18,4%.

Nel quarto trimestre del 2021 il dato finale sul PIL annualizzato cresce del 6,9%, restando appena sotto all’ultimo dato preliminare del +7%, ma segnando un deciso miglioramento rispetto al +2,3% del terzo trimestre 2021. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 26 marzo sono state 202 mila: un dato in crescita rispetto alle 188 mila della settimana precedente (dato rivisto da 187 mila) e di poco superiore al consensus fissato a 197 mila. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

A febbraio il dato mensile dell’indice dei prezzi di spesa per consumi personali core (ovvero che esclude il settore del cibo e dell’energia) come anticipato dalle previsioni cresce dello 0,4%, registrando un rialzo appena inferiore a quello di gennaio (+0,5%).

A livello annualizzato a febbraio la crescita è del 5,4%, vale a dire poco inferiore al consensus del +5,5%, ma superiore al rialzo del +5,2% di gennaio. I due dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

La spesa personale a livello mensile a febbraio sale solo dello 0,2% contro un consensus del +0,5% ed un dato di gennaio del +2,7% (rivisto da +2,1%).

Il reddito personale di febbraio, invece, è in linea con il consensus facendo registrare un +0,5% dopo il +0,1% di gennaio (rivisto da 0,0%). I due dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

Nel settore non-agricolo pubblico a marzo sono stati creati 431 mila posti di lavoro. Un numero inferiore alle attese di 490 mila nuovi posti di lavoro, ma che segna anche un deciso calo rispetto al mese di febbraio quando il dato si era attestato a 750 mila (rivisto da 678 mila).

Nel settore non-agricolo privato i nuovi posti di lavoro registrati nel mese di marzo sono stati 426 mila, anche in questo caso si tratta di un dato inferiore al consensus, fissato a 480 mila, ed inferiore al dato di febbraio di 739 mila (rivisto da 654 mila). I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il tasso di disoccupazione nel mese di marzo registra un lieve calo rispetto a febbraio, passando dal 3,8% al 3,6%, quindi appena sotto al consensus del 3,7% ad un decimo dai minimi del giugno 2019. Siamo 0.4% sotto il livello di equilibrio di lungo termine della FED. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il salario orario medio a livello mensile a marzo cresce dello 0,4% come indicato dal consensus; a febbraio la crescita era stata dello 0,1% (rivista da 0,0%).

A livello annualizzato, invece, la crescita è del 5,6%: superiore al consensus fissato a +5,5% e superiore al dato di febbraio del +5,2% (rivisto da +5,1%). I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Labor Statistics.

Il dato sul PMI manifatturiero elaborato da ISM a marzo registra una contrazione, scivolando a 57,1 punti. A febbraio era pari a 58,6 punti.

Il dato sull’occupazione manifatturiera passa dai 52,9 punti di febbraio ai 56,3 punti di marzo, quello sui nuovi ordini da 61,7 punti a 53,8 punti e quello sui prezzi da 75,6 punti ad 87,1 punti.

PORTAFOGLI AZIONARI

Nella settimana appena trascorsa, nulla di nuovo, a livello di operatività, sui Portafogli azionari. Sul fronte acquisti è spuntato un nuovo ordine sul Portafoglio Storico in merito alla strategia Nasdaq Weekly, sul titolo WALGREENS BOOTS ALLIANCE, penalizzato nella scorsa settimana dalla pubblicazione di una trimestrale in linea con le attese (come potete leggere a parte). Mentre sul Portafoglio “The Challenge” abbiamo eliminato (momentaneamente) il titolo del Nasdaq, ADOBE SYSTEMS, per essersi allontanato dai nostri prezzi, al suo posto abbiamo inserito un altro titolo del Nasdaq, LAM RESEARCH, ed altri 10 sono in rampa di lancio pronti ad essere segnalati appena i prezzi si avvicineranno a quelli da noi fissati per un trade profittevole. Per quanto riguarda i due nostri investimenti su titoli riguardanti il settore della cannabis, riportiamo la notizia che la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato venerdì un disegno di legge per porre fine al divieto federale sulla marijuana, che ha creato grattacapi legali per utenti e aziende negli stati che l'hanno legalizzata, anche se la misura è stata considerata improbabile passare al Senato. Il Marijuana Opportunity Reinvestment and Expungement Act, dovrà ottenere 60 voti nel Senato equamente diviso prima di passare alla scrivania del presidente Joe Biden per la sua firma, un risultato ampiamente considerato improbabile data la mancanza di sostegno repubblicano alla misura. Staremo a vedere.

Alla prossima.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 NELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA.

LULULEMON ATHLETICA + 14,42%. La società è un designer e rivenditore di abbigliamento tecnico sportivo che opera principalmente in Nord America e Australia, ha riportato utili nel quarto trimestre 2021 pari a 3,37 $/az. su ricavi per 2,13 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 3,28 $/az. su ricavi per 2,13 mld $. Il fatturato è cresciuto del 23,1 % su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi per il primo trimestre 2022 utili tra 1,38 e 1,43 $/az. su ricavi tra 1,525 e 1,55 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,29 $/az. su ricavi pari a 1,41 mld $. Inoltre la società ha affermato che ora si aspetta utili per tutto il 2022 tra 9,15 e 9,35 $/az. su ricavi tra 7,49 e 7,62 mld $, mentre l'attuale stima degli analisti per gli utili è di 9,06 $/az. su ricavi di 7,30 mld $.

Calvin McDonald, CEO della società, ha dichiarato: "Il 2021 è stato un altro anno di successi per Lululemon, a dimostrazione della forza duratura del nostro marchio e della nostra capacità di fornire una crescita sostenuta in tutta l'azienda. Siamo orgogliosi di aver superato il traguardo di 6 mld $ di fatturato annuo per la prima volta e abbiamo raggiunto con successo il nostro obiettivo di crescita, denominato “Power of Three” prima del previsto. Ciò è stato particolarmente impressionante dato il difficile contesto macroeconomico. Stiamo entrando nel nuovo anno da una posizione di forza, sulla quale costruiremo per continuare a realizzare i nostri programmi e dare un sostanzioso ritorno agli azionisti negli anni a venire. A tal proposito, nel corso del 2021 la Società ha riacquistato 2,2 milioni di azioni proprie a un prezzo medio di 369,16 $/az. per un costo totale di 812,6 mln $. Al 30 gennaio 2022 la Società disponeva di 187,5 mln $ di autorizzazione rimanenti per il suo programma di riacquisto di azioni. Durante il primo trimestre dell'anno fiscale 2022, la Società ha completato i riacquisti di azioni rimanenti nell'ambito di questo programma. Il 23 marzo 2022, il CdA ha approvato un nuovo programma di riacquisto di azioni per un massimo di 1 mld $ di azioni ordinarie della Società”.

MICRON TECHNO – 2,46%. L'azienda è un produttore e distributore di DRAM, memorie NAND Flash, sensori di immagine CMOS e altri componenti a semiconduttore, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2022 pari a 2,14 $/az. su un fatturato di 7,79 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,97 $/az. su un fatturato pari a 7,52 mld $. I ricavi sono aumentati del 24,9% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel terzo trimestre fiscale 2022 tra 2,36 e 2,56 $/az. su un fatturato tra 8,50 e 8,90 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 2,21 $/az. su un fatturato di 8,06 mld $.

Sanjay Mehrotra, CEO di Micron, ha affermato: "Gli eccellenti risultati del secondo trimestre di Micron hanno superato la fascia alta delle nostre indicazioni sia per i ricavi che per il margine, riflettendo il nostro solido lavoro. Siamo leader nel settore della tecnologia attraverso DRAM e NAND e l’aumento del nostro portafoglio di prodotti sta accelerando. Con risultati eccezionali nel primo semestre, Micron è sulla buona strada per fornire ricavi record e una solida redditività nell'anno fiscale 2022. Abbiamo mitigato la perdita di produzione dalla struttura di Xian in CINA durante i blocchi dovuti alla pandemia. I blocchi rappresentano un rischio per la catena di approvvigionamento dei semiconduttori. L'invasione russa dell'Ucraina ha anche un impatto sulla catena di approvvigionamento globale, in quanto la regione è una fonte importante per la fornitura globale di gas nobili e altri minerali critici utilizzati nella produzione di semiconduttori. Attualmente non prevediamo alcun impatto negativo sui volumi di produzione a breve termine a causa della guerra, ma prevediamo un aumento dei costi poiché l'azienda si assicura la fornitura di alcune materie prime che potrebbero essere a rischio. In ogni caso la catena di approvvigionamento dovrà essere diversificata nel corso dell’anno”.

PAYCHEX + 7,90%. La società è un fornitore americano di risorse umane, buste paga e servizi di outsourcing di benefit per le piccole e medie imprese, ha riportato utili nel terzo trimestre fiscale 2022 pari a 1,15 $/az. su ricavi per 1,28 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,05 $/az. su ricavi per 1,22 mld $. Il fatturato è cresciuto del 14,8% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi utili per tutto l'anno fiscale 2022 tra 3,72 e 3,74 $/az. su ricavi tra 4,54 e 4,58 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 3,64 $/az. su ricavi per 4,50 mld $.

Martin Mucci, presidente e CEO, ha commentato: "I nostri ottimi risultati per il terzo trimestre, inclusa la crescita a due cifre sia dei ricavi che degli utili, sono il risultato dei progressi rispetto alle previsioni. Abbiamo avuto una buona fine dell'anno solare e una buona stagione di vendite, offrendo un trimestre record per i nuovi ricavi di vendita e il mantenimento di livelli elevati di fidelizzazione dei clienti. La proposta di valore continua a risuonare nel mercato con la nostra miscela unica di tecnologia innovativa Paychex Flex® e l'ampiezza di soluzioni per aiutare le piccole e medie imprese. Mentre gli impatti dalla pandemia stanno diminuendo, le aziende continuano a operare in un ambiente molto complesso e volatile. L'attenzione si sta spostando dalla sopravvivenza operativa e finanziaria durante il culmine della pandemia a un focus incentrato sui dipendenti, per attrarre e mantenere il talento. Il lavoro a distanza e la sicurezza sul lavoro sono le principali aree di interesse. Ora più che mai le aziende hanno bisogno di partner fidati, come Paychex, per fornire loro le giuste soluzioni tecnologiche per aiutarle a navigare nel complesso panorama delle risorse umane. In qualità di partner di fiducia, abbiamo aiutato le piccole imprese a ottenere oltre 7 mld $ di crediti d'imposta combinati per la conservazione dei dipendenti e le ferie retribuite”.

WALGREENS BOOTS ALLIANCE – 6,92%. La società gestisce una catena di negozi di farmacie negli Stati Uniti. Rappresenta la tua farmacia sotto casa, che vende farmaci da prescrizione e da banco anche via, posta, telefono e online, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2022 pari a 1,59 $/az. su un fatturato di 33,76 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,40 $/az. su un fatturato pari a 33,40 mld $. I ricavi sono cresciuti del 3,0% su base annua. La società ha detto che prevede utili per l’intero anno fiscale 2022 pari a ca. 5,03 $/az. L'attuale stima degli analisti per utili pari a 5,03 $/az.

Rosalind Brewer, CEO della società, ha affermato: “L’azienda è attualmente nel bel mezzo di un piano di crescita/inversione di tendenza multipoint che enfatizza i margini più elevati e la fedeltà dei clienti. Ad esempio, l'azienda ha ridotto le sue spese operative annuali di oltre 2 mld $ un anno prima del previsto. Nonostante il taglio dei costi, sta anche spendendo in modo aggressivo in iniziative di digitalizzazione. Anche se le vendite online rappresentano una piccola percentuale delle entrate totali per la società, rappresenta un'area con un potenziale di crescita sostenibile a due cifre. Inoltre stiamo spingendo per migliorare il margine operativo dell'azienda. Walgreens ha anche collaborato e investito in VillageMD ed ha già aperto dozzine di cliniche sanitarie a servizio completo ubicate nei negozi Walgreens, con l'obiettivo di aprire 600 cliniche in oltre 30 mercati statunitensi entro la fine del 2025. Queste cliniche con personale medico sono un elemento di differenziazione che dovrebbe favorire un aumento degli affari e rafforzare i prodotti a più alto margine. VillageMD e Shields stanno registrando un'incredibile crescita delle vendite pro-forma rispetto ai risultati di un anno fa e il nostro segmento Walgreens Health è sulla buona strada verso obiettivi a lungo termine”.


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Pagina a cura di SANDRO MANCINI e GIANMARCO LUCHETTI SFONDALMONDO.