10-15 confermato (ma con un "t-1")


Si è chiusa la gamba temporale con maggiori probabilità (ATTENZIONE: mai certezze!) di un rialzo sugli indici statunitensi. L'articolo a cui faccio riferimento è il primo che ho scritto in questo strano mese di aprile in cui ho fatto la mia "previsione" sull'andamento tendenziale dei mercati e di cui trovate di seguito il link: https://www.lombardreport.com/2022/4/2/previsione-di-aprile/. La previsione di un inizio mese incolore, con un rialzo tra la decima e quindicesima seduta di trading, si è quasi verificata, non fosse altro che il rialzo (se preferite rimbalzo) è partito un giorno prima del dovuto (mercoledì 13 aprile, un "t-1" potremmo dire) ed è terminato esattamente il quindicesimo giorno (21 aprile). Naturalmente ricordo che i mercati americani sui quali si basava il mio studio sono rimasti aperti il giorno di Pasquetta, mentre molti di Voi erano presi con le varie grigliate (io invece ero sulle piste da sci). Quindi, de facto, da giovedì 14 a giovedì 21 ci sono state esattamente 5 sedute di Borsa americana aperta (venerdì, sabato e domenica i mercati sono rimasti chiusi). E' sempre importante non lasciare che l'operatività sia dettata dall'improvvisazione, ma avere almeno una idea di massima (basata su dati) di quello che il mercato probabilmente farà. 

Per il momento il rialzo/rimbalzo lo abbiamo avuto maggiormente sull'S&P500 e sul Dow Jones piuttosto che sul Nasdaq che, come scrivevo la settimana scorsa, continua a mostrare estrema debolezza. Del resto basta un titolo per tirare giù tutto. Se pensiamo infatti che le principali azioni sono i cosiddetti FAANG (acronimo di Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google) e che ciascuna ha un peso specifico importante, ecco spiegato l'arcano. La settimana scorsa è stata colpa di Apple, quest'ultima di Netflix con un tonico -35% (punto più, punto meno). 

Di seguito trovate il Dow Jones ed il Nasdaq su scala daily e solo delle sedute del mese di aprile. Come notate il Dow Jones è visibilmente più forte del Nasdaq che si è mostrato quasi in caduta libera ma la finestra temporale per il rialzo (compresa nell'intervallo 10-15) ha permesso almeno un assestamento sul secondo ed un tentativo di inversione sul Dow. Mi aspetto un'ultima parte del mese orientata alla debolezza.

Un'ultima personale considerazione: la debolezza mostrata finora in un mese come aprile (solitamente rialzista) denota preoccupazione ed è indice dell'elevata incertezza che regna tra gli operatori di mercato e quindi potenzialmente anche di una discesa un pò più accentuata quando i fattori stagionali saranno meno favorevoli. 

Valuteremo il resto delle sedute che mancano al termine di questo mese che si è comportato tendezialmente contro la statistica degli anni di mid term. Pensate che il Dow Jones in media negli ultimi 125 anni è aumentato solo dello 0.8% nei dodici mesi caratterizzati dalle elezioni di metà mandato.

La passata ottava (link: https://www.lombardreport.com/2022/4/16/commento-settimanale-33/) avevo indicato alcuni livelli sul nostro future FTSEMIB40 su scala oraria: 23.650 (minimo estremo), 24000, 24270 ed infine 24500. Abbiamo avuto solo quattro sedute questa settimana, ma notate nel grafico successivo che i 24000 sono stati un ottimo supporto nella seduta di martedì ed hanno permesso di trovare subito come prima resistenza i 24270. Mercoledì ci siamo spinti oltre i 24500 con un tentativo di congestione al di sopra di tale livello salvo poi scendere nuovamente al punto di partenza nell'ultima seduta dell'ottava dove i 24000 sono stati rotti nelle ultime tre ore di contrattazione complice la debolezza di Wall Street. Come sempre la linea continua rappresenta la previsione fatta sabato scorso mentre quella tratteggiata ne è la naturale evoluzione.

Vediamo ora i nuovi livelli per l'ultima settimana di aprile. Su scala oraria porrei attenzione ai 24450 (resistenza al rialzo), ai 24300, ai 23900 (chiusura settimanale) e 23600 come ultimo punto di supporto. Non entusiasmante il fatto che sul grafico daily pare che il mercato stia tentando di forzare al ribasso il triangolo formatosi nelle ultime settimane.

Andando a ritroso nel tempo e sempre su un grafico giornaliero è chiaro come l'area posta a 23600 assuma ed abbia assunto in passato una valenza particolarmente significativa. E' possibile che il mercato italiano tenga meglio di altri per via del fatto che a maggio la maggior parte dei titoli staccherà il dividendo e quindi molti cassettisti faticano a vendere in questa fase (anche se altri fanno l'esatto contrario dal momento che post stacco i titoli tendono ad indebolirsi (una sorta di coupon washing)). Ricordo che lo stacco peserà per circa 400 punti che sono già inglobati nel future ma non nell'indice che infatti vale circa 24280 punti al close di venerdì.

Osserviamo ora i principali indici americani per avere una migliore view di mercato. Il Nasdaq Composite pare voglia puntare verso i 12600 confermando quindi la debolezza di fondo.

Il Dow Jones, più forte in questa fase anche se ha nettamente sottoperformato nel rialzo dell'ultimo anno, rimane lontano dal supporto posto a 32700-33000 verso il quale è comunque probabile che tenda a dirigersi nelle prossime sedute. 

In Europa l'andamento del Dax appare abbastanza indecifrabile: si alternano sedute up ad improvvise sedute down, con un andamento sostanzialmente a zig-zag che denota, ancora una volta, la totale assenza di idee da parte degli operatori. Rimane il fatto che l'indice tedesco ha toccato i 14800-14950 alla fine del mese di marzo. Tale area è stata più volte un forte punto di supporto nell'ultimo anno e mezzo ed è stata testata innumerevoli volte. Fino a quando non verrà nuovamente bucata al rialzo  sarà difficile pensare ad una continuazione dell'uptrend.

NON mi aspetto una caduta dei mercati (salvo notizie macro come una escalation della guerra in corso), ma semplicemente una fase agonizzante in cui la tendenza è tendenzialmente all'indebolimento e/o alla distribuzione. 

Per quanto paradossale possa sembrare la mia affermazione, credo che nei prossimi mesi l'inflazione sia destinata a rientrare parzialmente anche se tendenzialmente si stabilizzerà su livelli comunque superiori rispetto a quelli che abbiamo sperimentato negli ultimi anni.

Questo ovviamente potrebbe avere effetti dal momento che la Federal Reserve si è resa conto di avere un' inflazione che non si vedeva dagli anni '80 e quindi è già corsa ai ripari e ci si aspetta un aumento dei tassi di almeno 50 basis point già a partire dal prossimo meeting. Così non è ancora per la BCE che pare vivere in un iperuranio degno del miglior Platone. Dico questo perché un eventuale rialzo improvviso dei tassi per poi procedere ad un loro repentino abbassamento in passato ha generato problemi e recessioni (penso a Trichet nel luglio 2008 che aveva aumentato i tassi al 4.25% dichiarando l'inflazione preoccupante a causa del caro petrolio). Generalmente infatti è quando i tassi hanno cominciato a scendere che si è poi originata una recessione come mostra il grafico seguente (Fonte dati: Fed di St. Louis). Il punto verde che ho indicato rappresenta il momento di abbassamento dei tassi mentre gli istogrammi in grigio rappresentano le varie recessioni dalla fine degli anni '50 ad oggi. 

In altri termini (ma lo dovremo verificare nei prossimi mesi) sarà da valutare se e quando l'inflazione, espressa dal CPI Index, inizierà a diminuire (in modo costante per almeno due tre mesi) per capire se ci potrà essere un bel rialzo.

Fronte azionario...

Come ho già scritto, in questa fase di mercato faccio fatica ad esprimere idee operative per il medio periodo vista l'eseguità dei volumi. Nonostante questo come ben sapete e avete modo di vedere dai vari video su youtube, amo il trading di brevissimo. Lunedì sarà il 25 aprile ma il mercato italiano (come il resto del mondo) rimarrà aperto (tranne quei mercati che festeggiano la Pasqua ortodossa). Per la prima seduta della nuova settimana, salvo eventi che facciano rimbalzare i mercati prima dell'apertura, potrebbe esserci un indebolimento iniziale nelle prime fasi di contrattazione su alcuni titoli che hanno nettamente sottoperformato nella giornata di ieri (venerdì). Come dico sempre, credo sia importante per ogni trader saper vedere il mercato (o i titoli se preferite) sia nell'ottica del long che dello short per non trovarsi mai impreparati. 

Telecom Italia

Telecom Italia si è appoggiata esattamente al supporto di 0.287 la cui rottura (o forzatura) provocherebbe una -possibile- repentina discesa. Chiaramente queste considerazioni sono rivolte e sfruttabili da trader esperti che si accontentano di pochissimi decimali o di qualche punto percentuale. La rottura di 0.287 troverebbe un primo target "logico" a 0.28 prima e poi più in basso verso 0.275 euro. Sul grafico orario è ben visibile il rettangolo compreso tra 0.30 e 0.325 euro (quindi una altezza di 0.025 euro). Proiettando al ribasso l'ampiezza di tale rettangolo dal punto di rottura ecco che il target risulta proprio 0.275 euro. Fin troppo pulito: sembra costruito ad hoc da qualche geometra o architetto. 

Telecom Risparmio

Brutta la mamma, brutta la figlia. Anche nella versione risparmio troviamo -logicamente- molte analogie con il quadro mostrato precedentemente. La rottura di 0.27 potrebbe portare ad una ulteriore accelerazione al ribasso verso l'area 0.257 che su scala oraria rappresenta il target di rottura del rettangolo (punto più, punto meno).

 

Stellantis

Quadro sempre debole anche per Stellantis, almeno fino al raggiungimento di 12.50 euro. 

Ricordo infine che lunedì staccheranno il dividendo i seguenti titoli:

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)