Ma in vacanza da cosa?


Fuori ci sono solo 35 gradi e a facilitare il sonno degli investitori ha pensato la nostra Borsa con un tonico -2.85%. E' riuscito a fare molto meglio il diritto Saipem (e perdonatemi se torno sull'argomento) con un bellissimo -93.89% ed un sostanziale annullamento dai primi valori della settimana scorsa, ma questo lo avevamo "previsto" e subodorato già da tempo ed abbiamo lasciato il cerino, pardon, CERO a terzi.

Francamente sono comunque sorpreso da questa giornata a -3% che non fa altro che avvalorare la mia ipotesi iniziale: la sensazione che qualcuno stia preparando il banchetto per questi due mesi estivi, quando mezza Italia sarà in ferie (per fortuna ne ho già fatte una parte e le prossime saranno a fine settembre/ottobre).

In un lontanissimo Agosto di vent'anni fa o giù di lì un italoamericano venne nominato amministratore delegato di una azienda messa male sia finanziariamente che produttivamente. "Viaggiare fa bene e non perché si va in vacanza ma perché si capisce come funzionano le cose fuori", diceva sempre. Pensate che nel 2004 quella azienda perdeva cinque milioni di euro al giorno. Quando un giorno d'agosto il nuovo AD entrò in ufficio si accorse che non c'era nessuno: erano tutti in ferie perché ad agosto non si lavora ed è l'unico momento in cui si può andare in vacanza. Ma l'azienda continuava lo stesso a perdere 5 milioni di euro al giorno. E lui esclamò: "ma sono in ferie da cosa?". Era appena tornato dall'estero e si era accorto che le multinazionali concorrenti nel mondo (nb: praticamente con la stessa latitudine e stessa longitudine dell'Italia) ad agosto lavoravano tutte e continuavano a produrre guadagnando quote di mercato a scapito nostro. Questo atteggiamento provinciale (noi chiudiamo ad agosto e non lavoriamo) era una manna per gli operatori stranieri che gli dicevano "we just love Italy, we love to come there, we love to come on vacation" ("ci piace l'Italia, ci piace venire in vacanza",ndr) e lui chiedeva loro "would you invest in the country?" ("vorreste investire nel paese?",ndr) e loro

"no no thanks!". 

Nei mesi estivi tutti pensano alle ferie perché è l'unico periodo in cui si possono fare. Purtroppo noi siamo investitori e/o trader e per noi questo è un periodo in cui tendenzialmente non c'è da fare nulla, ma la volta che c'è qualcosa fai banco e fai l'anno (l'ho dimostrato con Saipem la settimana scorsa). Da quando scrivo su queste colonne (quattro anni) questo è già successo. Penso a trades come Officine Stellari con guadagni a tripla cifra percentuale, al crash vissuto in diretta su Bio-on (un "bubbone" evitato) o se preferite all'aumento di capitale di Saipem di questi giorni: fino ad ora il trade dell'anno senza alcuna ombra di dubbio per il sottoscritto. L'estate è certamente ancora lunga e qualcosa è nell'aria, sia nel bene che nel male. I volumi si assottigliano e per i grandi operatori (banche mondiali et similia) risulta così più facile "manovrare" le valute, gli indici, le materie prime. 

A proposito di materie prime: si parla di inflazione a destra e sinistra. Mi colpisce vedere l'argento e l'oro in caduta libera, il petrolio che ha stornato (ma da noi italioti la benzina è resiliente verso i prezzi massimi), le granaglie (grano e mais, soia) in discesa (ma non c'è la guerra che fa alzare i prezzi???), l'euro in caduta libera verso il dollaro (del resto con gli USA che alzano i tassi e noi fermi da tempo immemore)...insomma i mercati scontano la recessione. Voluta e pilotata naturalmente. Del resto anche il rame usato nell'industria è crollato. 

Dimenticavo: quel'amministratore si chiamava Sergio di nome e Marchionne di cognome.

Riassunto di questa estate 2022: "Ma in vacanza da cosa?"

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)