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Un rimbalzo più che sufficiente ma poi è arrivato il venerdì...


L'ultimo articolo di analisi sul mercato dava molta probabilità di successo ad un rimbalzo dai minimi della scorsa settimana che c'è stato ed anche vistoso e neanche il dato sull'inflazione statunitense ha creato più di tanto volatilità come invece ci si aspettava.

A rimettere tutto in discussione è bastata la sola giornata di venerdi con chiusure pesanti ovunque tranne che per il DJ che chiude con un segno leggermente positivo ma sulla parità mentre il Nasdaq e lo S&P cedono rispettivamente l'1,24% e lo 0,5%.

Vediamo innanzitutto il rimbalzo messo a segno dall'indice Dax, dal lunedi al giovedi, come evidenziato nel riquadro.

Proprio la giornata conclusiva della settimana ha rimescolato violentemente le carte , dal momento che fino a quel giorno il rimbalzo aveva portato i suoi frutti, ma ora, quali possono essere gli scenari futuri?

Andiamo a vederlo insieme.

Mentre l'analisi della scorsa settimana aveva decretato una ottima possibilità di rimbalzo, proprio la chiusura di venerdì ha gettato incertezza sull'ottava che sta per iniziare se non altro incrinando la forza del mercato.

I punti fermi rimangono i medesimi indicati nello scorso articolo e sono punti cardine.

Li ricordiamo:

- Indice Dax : il livello mancante al termine del movimento è il 14750

- S&P : allarme impostato a 4200 punti 

- Nasdaq : livello di guardia immutato ai 14400 punti- Attenzione in settimana se si vanno a rompere i 14700 proprio in funzione del supporto indicato. In caso di contrattazione senza alta volatilità invece, troviamo ancora una resistenza i 15300 punti.

- Dow Jones : filtro importantissimo ai 33000 punti- In alto invece ha una resistenza ai 34400 punti

Sul versante azionario abbiamo assistito ad una settimana in cui si è appalesata una debolezza per il settore bancario avvenuta però in un periodo estremamente favorevole come visibile ad esempio dal grafico di Unicredit.

In questo grafico si evidenza una situazione di stallo in cui le strade possibili verranno decise dalla barriera in resistenza ai 23.7€-24€. La rottura di questo tetto aprirebbe ai 28.7€.

La tenuta invece può riportare ad un test dell'area ai 17€.

Da rilevare l'impennata dell'Oro che ha chiuso la settimana con un rialzo del 3.34% evidenziando una attitudine difensiva dei gestori che hanno caricato in portafoglio posizioni sul metallo prezioso chiaramente in funzione di quanto sta purtroppo accadendo in Medio Oriente.

Sufficientemente evidenziata la dinamica dell'ultimo giorno di contrattazione la quale però può decretare una pausa se non altro nelle prime ore di contrattazione di lunedì 16 ottobre con una presa di beneficio anche in occasione di un quadro tecnico che la suggerisca e la incentivi poichè alla rottura di questo livello al rialzo, molto probabilmente gli effetti difensivi si dipanerebbero molto velocemente sul mercato azionario, favorendone un ulteriore indebolimento, ma questo probabilmente, accadrà solo sotto decisione dei mercati finanziari americani.

Sin da domani si farà il conto con una serie di fattori di tensione che stanno irrompendo sulle piazze finanziarie ed in qualche modo, la somma degli aspetti è simile alle pressioni che piombarono sui mercati nel febbraio 2020. 

Anche in quella situazione c'erano dei supporti da monitorare piuttosto che delle resistenze, le quali, venivano sporcate ma mai rotte con decisione. 

 La dinamica attuale ha molti punti di contatto con quella del 2020 ed è questo il motivo per cui, personalmente continuo a ricordarli negli articoli ma non perchè tutto ciò suoni come un "al lupo al lupo" ma piuttosto come l'inizio potenziale di quei momenti in cui si può davvero beneficiare della conoscenza del momento esatto in cui agire e farlo nel verso giusto.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)