Avversione al rischio: promossi e bocciati per un piano di difesa dei vostri risparmi


Bund sul fronte obbligazionario. Reits ed Etf nel contesto immobiliare. Oro con gli Etc. Sono davvero protettivi rispetto a eventuali Cigni neri? Li esaminiamo nei loro punti forti e punti deboli.

Il report della domenica

Comunque la pensiate e comunque la vediate è indubbio che l’ottimismo di chi negli anni dei tassi a zero ravvisava solo cieli limpidi per sempre nel contesto della finanza si sta sciogliendo come le nevi dei ghiacciai alpini. Non volendo certamente trasformarci in uccelli del malaugurio occorre tuttavia ragionare d’ora in poi con una regola sacrosanta: parte di un patrimonio va strenuamente difesa. In quale quota? Dipende da vari fattori, come età, propensione al rischio, attività lavorativa, modello di vita e struttura di quanto ciascuno dispone. Noi ragioneremo oggi solo sull’impianto di un piano di salvaguardia. Come gestirlo in termini di porzioni tocca a voi.

Una precisazione tuttavia si impone: è l’inizio di una riflessione che si estenderà nel tempo. Esaurirla in un solo report sarebbe presuntuoso e impossibile.

► Bund, sono davvero un ombrello?

Primo asset analizzato riguarda i governativi tedeschi. Se da Berlino, Monaco e dintorni si corre a comprare case in Italia, soprattutto nel nord-est, qualche interrogativo bisogna porselo. I germanici sono troppo ricchi o temono terremoti geopolitici o finanziari? I numeri del Paese dicono questo:

Rapporto debito/Pil

Stabile sul 68-70%

Bilancia commerciale

Torna in forte attivo

Inflazione

Da mesi salda sull’8,6-8,8%

Debito privato su Pil

In crescita (e non di poco!)

L’economia da tempo langue ma le esportazioni vanno bene e il rapporto debito/Pil è fra i migliori del mondo. Il Bund (rating AAA) viene quindi logicamente promosso, pur con qualche timida riserva. Metterlo in portafoglio è fondamentale: però sempre in un’ottica di diversificazione. Difendersi investendo solo in Bund non avrebbe invece senso, sebbene le quotazioni in corso siano sui minimi di lungo periodo.

Cinque dal 2024 al 2048

Schatz 2,2% Dc24

DE0001104909

Tasso fisso cortissimo (yield sul 2,4%)

Prezzo ottimizzato: su 99,5-99,7 Eur

Bund€i 0,1% Ap26

DE0001030567

Inflation linked scadenza corta

Prezzo ottimizzato: su 100-100,3 Eur

Bobl 0% Ap27

DE0001141851

Tasso zero scadenza media

Prezzo ottimizzato: fra 91 e 92 Eur

Bund 5,5% Gen31

DE0001135176

Tasso fisso scadenza lunga

Prezzo ottimizzato: sotto 125 Eur

Bund 1,25% Ag48

DE0001102432

Tasso fisso scadenza extralunga

per eventuale accumulo

Prezzo ottimizzato: fra 82 e 84 Eur

Promossi nel loro ruolo difensivo. Un’occasione ottima le quotazioni in corso.

► Sull’immobiliare bisogna essere attivi. Con Etf e Reits lo si può essere ma…

Il mattone è da sempre il campione dell’avversione al rischio per gli italiani. Questo settore sta però cambiando radicalmente e la vecchia visione del “si tiene per una vita” non vale più. Comprare case per metterle a reddito ha ancora senso? L’andamento degli affitti va a macchia di leopardo, con variazioni positive annuali forti in alcune province e in calo in altre. L’inflazione è stata comunque in molti casi “coperta” e la rivalutazione del capitale spesso straordinaria. A condizione che si tratti di immobili ad alta classificazione energetica. E’ noto come l’Unione europea stia spingendo verso edifici a impatto zero, il che avverrà obbligatoriamente prima di tutto per quelli costruiti dal 2028. Di qui una divaricazione fra “nuovo green” e “vecchio non green”, pur in un contesto di norme ancora da definire e con il timore che l’Italia cerchi di fare la marpiona una volta di più. Meglio comunque proteggersi e anticipare un’evoluzione che stravolgerà il mercato.

Se volete dei dati aggiornati in merito al quadro in corso dell’immobiliare nella Penisola ecco un link molto utile per valutare le evoluzioni più recenti:

https://www.immobiliare.it/mercato-immobiliare/

Il quadro è certamente chiaro ma c’è l’altro fronte da analizzare, quello del mattone finanziario, molto più flessibile e meno impegnativo, consentendo anche una fortissima diversificazione geografica.

Occorre fare subito una precisazione: si tratta di strumenti mobiliari su asset immobiliari. Quindi vanno gestiti in maniera diversa rispetto alle classiche mura di casa. Cerchiamo di capire se possono soddisfare chi cerca protezione.

● Reits Usa molto specialistici

American Tower Corp

Proprietario, operatore e sviluppatore indipendente nel settore delle comunicazioni multi-tenant, fondamentali per il cloud-computing

Elevati i profitti (margine operativo al 28%) con un dividend yield però limitato al 3%. La società inoltre ha un debito ingente, a causa anche di un fatturato in continua crescita

Crown Castle International

Gestisce e affitta torri cellulari e percorsi in fibra in tutti gli Stati Usa

Profittabilità di tutto rilievo (margine operativo al 35%) ma pure in questo caso l’indebitamento è elevatissimo. Dividend yield al 4,7%

Medical Properties Trust

E’ specializzato nel settore ospedaliero ed è il maggiore negli Usa

Altissima profittabilità (margine operativo al 65%) ma grandissimo debito. Dividend yield sul 14-15%

Prologis Reit

Leader mondiale nel settore immobiliare logistico

Di nuovo elevata la profittabilità (margine operativo del 38%) e di nuovo elevatissimo il debito. Dividend yield al 2,7%

Realty Income

Possiede oltre 6.500 proprietà affittate a inquilini commerciali

Superlativi i profitti (margine operativo al 39%). Debito esponenziale. Dividend yield al 4,8%

Esaminiamo punti forti e punti deboli.

Pro

Contro

La scelta ha puntato su Reits molto specialistici e solo in parte correlati all’andamento dell’economia

Consentono una forte diversificazione degli asset sottostanti

Sono molto liquidi perché trattati in Borsa

Le norme Usa obbligano loro di distribuire il 90% dei profitti

Incertezza sulla protezione effettiva in presenza di Cigni neri sui mercati finanziari

Risultano tutti correlati al sistema economico statunitense

Inevitabile il rischio di cambio €/$

Sono soggetti alla doppia imposizione fiscale nella distribuzione dei dividendi

Forti esposizioni debitorie

Al contrario di quanto spesso si afferma i Reits sono tutt’altro che strumenti adatti a chi ha un’avversione al rischio. Anzi sono loro stessi il rischio per gli altissimi indebitamenti, problema grave tanto più in presenza di tassi elevati quali quelli attuali.

E ora gli Etf immobiliari (quelli con maggiore capitalizzazione)

VanEck Global Real Estate (NL0009690239)

L’indice di riferimento ha come sottostati Reits di tutto il mondo, esclusi Paesi emergenti (valuta di denominazione Eur)

Con una volatilità annua sul 17%, versa dividendi trimestrali con uno yield sul 5%. Performance a 1 anno negativa 23%

iShares Developed Markets Property Yield (IE00B1FZS350)

Replica Reits e società immobiliari di tutto il mondo occidentale (valuta denominazione Usd)

Con una volatilità annua sul 20%, versa dividendi trimestrali con uno yield sul 3,8%. Performance a 1 anno negativa 21%

Xtrackers Epra/Reit Developed Europe Real Estate (LU0489337690)

In questo caso i sottostanti si riferiscono solo ai Paesi dell’Europa occidentale (valuta di denominazione Eur)

Con una volatilità annua sul 30%, non versa dividendi. Performance a 1 anno negativa 35,5%

iShares Usa Property Yield (IE00B1FZSF77)

Replica Reits Usa dai maggiori dividendi (valuta di denominazione Usd)

Con una volatilità annua sul 25%, versa dividendi trimestrali con uno yield superiore al 4%. Performance a 1 anno negativa 20,7%

iShares Asia Property Yield (IE00B1FZS244)

Replica Reits asiatici dai maggiori dividendi (valuta di denominazione Usd)

Con una volatilità annua sul’11%, versa dividendi trimestrali con uno yield sul 3,9%. Performance a 1 anno negativa 9,9%

No, proprio no! Il vecchio dogma che gli Etf immobiliari proteggano in fasi di forti crisi dei mercati non vale più. Si manifesta invece una correlazione inversa con l’andamento dei tassi di interesse.

In conclusione quindi il mattone di carta va benissimo per normali investimenti in presenza di bassa avversione al rischio. Ma quando questa cresce meglio metterli nell’angolo! In conclusione le mura fisiche restano imbattibili, soprattutto se costruire in base ai nuovi requisiti energetici.

► E infine l’oro. Quanto sono precisi nella replica gli Etc?

Qui non si tratta di definire l’andamento del metallo prezioso ma di verificare la capacità di replica degli Etc di riferimento (valuta indicata quella di denominazione). Numeri alla mano ecco un confronto sulle performance a un anno.

Gold future

+3,3%

Oncia Troy oro

+4,1%

Wisdomtree Gold (Usd) GB00B15KXX56 – Sottostante Dow Jones Ubs Gold Subindex

+3,7% (Ter 0,49%)

Wisdomtree Gold Eur Daily Hedged (Eur) JE00B4RKQV36 – Sottostante Dow Jones Ubs Gold Subindex daily hedged

-2,7% (Ter 0,49%)

Sg Etc Gold Future (Eur) XS2425320822 – Sottostante future su oro

+4,8% (Ter 0,29%)

Etc Etfs Gold Bullion Securities (Usd) GB00B00FHZ82 – Sottostante 1/10 oncia Troy oro

+5,4% (Ter 0,40%)

Invesco Physical Gold (Usd) IE00B579F325 – Sottostante 1/10 oncia Troy oro

+5,7% (Ter 0,12%)

WisdomTree Physical Gold (Usd) JE00B1VS3770 – Sottostante 1/10 oncia Troy oro

+5,4% (Ter 0,39%)

WisdomTree Physical Swiss Gold (Usd) JE00B588CD74 – Sottostante 1/10 oncia Troy oro

+5,6% (Ter 0,15%)

Invesco Physical Gold Eur Hedged (Eur) XS2183935274 – Sottostante 1 oncia di Troy d’oro

-1,1% (Ter 0,34%)

WisdomTree Physical Gold Eur Daily Hedged (Eur) JE00B8DFY052 – Sottostante 1/100 Oncia Troy oro

-0,9% (Ter 0,25%)

Innanzi tutto si segnala la diversità fra strumenti con sottostante benchmark sintetico (derivato) e quelli con sottostante fisico. Questi ultimi si caratterizzano per costi inferiori.

Il maggiore fattore di disallineamento è inevitabilmente la valuta di denominazione, mentre vari fattori tecnici possono portare a differenze con la quotazione dell’oro fisico nonché fra future ed Etc di riferimento. Nel secondo caso attualmente vanno a favore dei secondi.

Gli Etc non hanno una scadenza, al contrario dei contratti future sottostanti nel caso di quelli con benchmark sintetico. Per evitare la liquidazione dell’investimento occorre quindi rinnovare il contratto future corrente prima che scada e reinvestire quanto si ottiene in un contratto a scadenza successivo. L’investitore in Etc di tale tipo può così mantenere la sua posizione. Questa attività di sostituzione, detta in gergo rolling, genera un rendimento, che può essere positivo o negativo e che può influenzare il rendimento complessivo dell’investimento.

Un consiglio operativo? Sta nel puntare su due o tre prodotti diversi come sottostanti (future o oro fisico) e nel diversificare anche sulla valuta di denominazione, che è la maggiore discriminante. Evitare invece in maniera assoluta i molti prodotti a leva, che si adattano solo per trading di brevissimo periodo (preferibilmente daily).

Una risposta infine alla domanda principale: proteggono da un Cigno nero? Certamente sì, sebbene la detenzione di oro fisico (pur con le implicazioni che comporta nell’acquisto e nella detenzione) risulti in definitiva l’alternativa migliore.

L’utilizzo delle informazioni e dei dati come supporto di scelte personali è nella completa autonomia del lettore e pertanto solo quest’ultimo è responsabile delle proprie decisioni.

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