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Situazione FTSEMIB40, Dax30 ed S&P500 e previsione per settembre


Nei miei ultimi articoli ho spesso parlato della difficile fase di mercato, in cui molto spesso i titoli partono a razzo e finiscono a....'mmmare! Uno dei tanti esempi è stata Iveco che fortunatamente ha centrato l'area obiettivo attorno a 9.20 con una estensione nelle due sedute successive fino all'area posta a 9.70-9.80 (massimo assoluto del 4 agosto a 9.946) e dopo solo TRE settimane è tornata ben SOTTO il punto di partenza. E' difficilissimo operare in queste condizioni e questo è l'ennesimo esempio che alleggerire su rialzi corposi è sempre un'ottima idea. Magari il 60% della posizione e provare a gestire la restante parte. 

Iveco come ho detto è uno dei tanti esempi, per non parlare delle small cap che annaspano quotidianamente con volumi pressoché inesistenti. E proprio i volumi sono il grande problema di Borsa Italiana: nella seduta di venerdì abbiamo nuovamente scambiato MENO di 1.5 miliardi di euro e di questo miliardo e mezzo un miliardo è stato fatto da 10 società del FTSEMIB40 come mostra la tabella di seguito (fonte dati: Borsa Italiana).

Dalla tabella si evince poi che il 20% circa dei volumi totali è stato fatto da un unico titolo: Unicredit.

Considerando che il resto dei volumi quotidiani viene scambiato dalle rimanenti società che compongono il FTSEMIB40, ecco che su tutti i titoli più sottili rimangono meno delle briciole. 

Analizziamo il nostro derivato. Nel report infrasettimanale ho messo in evidenza come ci fosse una sorta di "pump" iniziale per "scaricare" meglio i titoli tra le 12.30 e le 14.00. Così è stato nel resto della settimana come evidenziato in grigio nel grafico successivo a 30 minuti, eccezion fatta per giovedì quando si è avuta una accentuazione di tendenza ribassista DOPO aver fatto comunque un pump iniziale di mercato facendo aprire tutto in rialzo con la "scusante" dei dati di Nvidia.

Se sul grafico daily il nostro derivato ha rotto una trendline dinamica ascendente, sul grafico orario abbiamo le resistenze importanti collocabili a 28600 prima, 28800 poi. I supporti invece sono a 28000 (soglia psicologica) e poi a 27650. 

L'indice DAX30 continua a trovarsi sul supportone a 15550-15600: ha cercato il rimbalzo settimanale ma non ha trovato al momento molta forza. Poco sotto abbiamo la media a 200 (colore rosso). Al momento sarebbe bello un tentativo di rottura seguito magari da un recupero successivo, giusto per "rubare" un pò di soldi sia ai long che agli short (in assenza di notizie internazionali o macro).

Su scala settimanale l'S&P500 ha fatto una barra inside, quindi de facto ci troviamo in una situazione di indecisione: la chiusura settimanale è anche sui valori medi della settimana scorsa.Personalmente continuo a vedere bene un test dei 4200 rispetto al close a 4405, ma non escludo nemmeno un ulteriore test dei 4600. Insomma, indecisione totale anche per chi Vi scrive. L'unico aspetto positivo è che la volatilità si è contratta leggermente rispetto alla scorsa ottava.

Nel complesso il mese di Agosto si sta chiudendo e direi che ha rispettato l'andamento previsto a fine luglio: fase di ribasso e successiva attenuazione della discesa. Questo l'andamento ipotizzato (link articolo: https://www.lombardreport.com/2023/7/29/azioni-iveco-azioni-campari-azioni-datrix/) . Essendo dunque vicini alla fine del mese è possibile che le forze ribassiste vengano un pò meno. 

Diversa la situazione per il mese di Settembre...

Diciamo subito che Settembre, mese in cui sono nato, dal 1950 è stato il peggior mese per tutti gli indici americani. Negli ultimi 15 anni sull'S&P500 l'inizio è stato sostanzialmente positivo ma poi....giù. Pensiamo ad esempio all'11 Settembre 2001 in cui il Dow scese di oltre il 10%, al 2002 (-12.4%), al collasso Lehman Brothers nel 2008 (-6%), ai problemi al tetto del debito nel 2011 (Dow -6%) e al recentissimo 2022 (-8.8%). La debolezza maggiore tende ad aversi dopo l'importante scadenza delle tre streghe che quest'anno cadrà venerdì 15 settembre. Nel grafico successivo le linee tratteggiate rappresentano l'andamento dei vari indici negli anni antecedenti le elezioni, mentre quelle continue sono rappresentative dell'andamento medio verificatosi dagli anni '50. Come sempre sarà la Price action a confermare o a smentire il possibile andamento. 

Buona domenica a tutti!

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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