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Il punto sui mercati alla vigilia di Pasqua, con azioni analizzate che hanno ben performato in questa breve settimana


Settimana breve quella che si è appena conclusa. E si è concluso anche il primo trimestre del 2024 con mercati sempre sui massimi storici o in un loro intorno. Penso naturalmente al Dax, agli indici statunitensi, al nostro FTSEMIB40 che è arrivato su massimi che non si registrano da oltre una decade e non essendo un total return (tiene conto dello stacco dei dividendi) è rimasto graficamente indietro rispetto alle altre Borse. Francamente mi aspettavo una correzione o comunque una sorta di lateralizzazione che al momento non si è verificata a dispetto di ogni statistica (che comunque non è una scienza esatta). La salita iniziata a Novembre 2023 che ho colto millimetricamente nella previsione che avevo fatto lo scorso anno è stata a dir poco lineare: una bisettrice 1X1 per chi ama la matematica o se preferite a 45 gradi. Diciamo che pare tracciata col righello. Del resto, come ho già avuto modo di scrivere in altre occasioni, se la maggior parte degli scambi viene fatta da software (si stima attorno all'80-85%, quindi una sorta di monopolio se preferite) non può essere altrimenti. Programmati sostanzialmente allo stesso modo, con bassa volatilità non possono che continuare a comprare. Poi magari c'è chi si copre comprando put ma il market maker che le vende si ricopre sul mercato ed autoalimenta nuovamente il fenomeno. Consideriamo anche i buyback su molti titoli: si toglie carta dal mercato e quindi i movimenti al rialzo (in realtà anche al ribasso) diventano più accentuati e veloci. Un cane che si morde la coda potremmo dire. Alle volte mi metto nei panni di un gestore e mi domando: che senso ha rimanere investiti o continuare a comprare a questi livelli? Con mercati che hanno fatto il 10-15% nell'arco di un trimestre perché non liquidare tutto e mettere il malloppo su un Bot piuttosto che su una scadenza a 9 mesi consolidando l'anno ed ottenendo un altro 3% o giù di lì (anche se molte gestioni hanno in realtà il vincolo di rimanere investite per una determinata percentuale e quindi di rischiare potenziali tzunami)? C'è sempre tempo per farsi delle domande ed altrettanto tempo per darsi delle inutili risposte.

Ricordiamoci che anche in passato, quando i trend degli indici sono stati lineari, gli shock esogeni -che si sono SEMPRE verificati nella storia- hanno poi determinato assestamenti più o meno lunghi nel tempo.

Il grafico di sopra è puramente esemplificativo di quanto successo moltissimi anni or sono a livello di indice italiano ma come dicevo questa mattina ad un amico i mercati salgono dalle scale e scendono con l'ascensore. Questo aspetto lo abbiamo visto recentemente su alcune azioni europee ma anche su titoli italiani (penso ad Azimut che in un paio di sedute si è "rimangiata" i guadagni di due mesi come vedete nel grafico successivo).

A quanto appena scritto aggiungo un dato della National Association of Active Investment Managers (NAAIM) secondo il quale l'esposizione dei Fund Managers sull'azionario risulta superiore a 100 il che significa che non sono solo esposti al 100% sull'azionario ma sono addirittura a leva.

Il passato ci ricorda che quando tutti sono sbilanciati si è vicini ad un -potenziale- picco (sia al rialzo che al ribasso). I livelli attuali che vedete sulla linea rossa nel grafico successivo sono simili all'inizio del picco del 2021 quando il mercato è ancora salito per qualche mese e poi c'è stato il 2022 che credo ricordiate dal momento che tutte le asset class, dall'azionario ai preziosi, dai bonds alle materie prime sono crollati. Questo NON E' un indicatore di timing ma di alert: si può continuare a salire finchè qualcuno continua a comprare.

Il gioco del cerino, lo ricordate? Si balla tutti insieme finchè c'è musica, poi quando qualcuno spegne il giradischi il malcapitato esce dal gruppo. 

I Funds managers hanno la caratteristica di essere sottoesposti all'azionario quando si è in concomitanza di un minimo di mercato: i minimi della curva rossa sono stati punti in cui il mercato ha invertito oppure ha accelerato al rialzo. Attualmente abbiamo un market momentum estremamente strong quindi si continua per inerzia nel movimento rialzista all'interno di un bull market.

Un'ultima considerazione riguarda il fatto che la curva dei rendimenti (in nero) sta rientrando dall'inversione ed è quindi in risalita. In passato l'inversione della curva ha portato a recessioni ma queste sono sempre state accompagnate da un peggioramento delle condizioni nel mercato del lavoro (curva di colore arancione) che attualmente continua a mostrarsi estremamente resiliente. Nonostante la decisa stretta monetaria dell'ultimo anno, il mercato del lavoro non si è dunque (ancora???) indebolito. Se e quando questo accadrà entreremo in recessione come è successo in passato (istogrammi grigi). In altri termini quando la curva nera, dopo essersi portata al di sotto dello zero, è risalita repentinamente verso lo zero (taglio dei tassi) e contestualmente c'è stato un irripidimento di quella arancione (aumento della disoccupazione) abbiamo avuto una recessione.

In questo contesto macro troviamo poi i board che vendono azioni. Se la settimana scorsa abbiamo avuto ben quattro accelerated book building (link articolo: https://www.lombardreport.com/2024/3/23/azioni-el-en-azioni-emak-azioni-banca-ifis/) in questa ottava ne abbiamo avuti solo due. Mercoledì è stata la volta di Montepaschi su cui il Tesoro ha ridotto nuovamente la partecipazione ed anche The Italian Sea Group (collocato l'8.7% del capitale). Se nel primo caso (BMPS) le azioni hanno tenuto bene (l'AD Lovaglio da quando si è insiediato e dopo l'ennesimo aumento di capitale è riuscito a risanare l'istituto rilevandosi ancora una volta uno dei migliori AD a mio avviso), nel secondo caso (TISG) il titolo ha risentito del placement e si è spinto ben al di sotto del prezzo di collocamento salvo poi recuperare parzialmente. 

Insomma, da un lato i software continuano ad acquistare autoalimentando la salita, dall'altro lo scenario economico e geopolitico non mi sembra poi così entusiasmante. Ci sono poi gli insider che fanno cassa vendendo azioni a sconto. In questo scenario, ai miei occhi piuttosto confusionale e poco logico anche se pare essere estremamente lineare (forse sarebbe meglio non ragionare e lasciarsi "trascinare"), continuo a vivere day by day in attesa che accada qualcosa che prima o poi arriverà. 

Partiamo con l'analizzare lo status quo delle Borse partendo dall' S&P500 e Nasdaq Composite. Che dire? La trendline dinamica ascendente sul primo indice è intatta o forse sarebbe meglio dire intonsa: nemmeno una sbavatura. 

Situazione analoga anche sul Nasdaq Composite che però, come avevo già mostrato la scorsa ottava, appare più "titubante" anche se lateralizza comunque sui massimi. Da notare come stia tenendo particolarmente bene oltre che la trendline dinamica ascendente ANCHE la media mobile a 20 periodi (colore verde). Sarà interessante valutare il comportamento dell'indice se e quando testerà la media mobile a 50 giorni di colore bianco. 

La sensazione che traggo è che non capisco se sia la classica quiete prima della tempesta (o magari di un temporale) oppure se ci siano basi concrete. Forse è un errore farsi troppe domande e mettersi a ragionare: i software sono autoalimentanti e non ragionano e per di più operano in concerto seppur con piccole variazioni nei parametri utilizzati come quello della volatilità.

Forse è più interessante osservare l'andamento del Russell 2000 che si trova a contatto con una prima resistenza attorno a 2145 punti e pare abbia voglia di salire allo step successivo a 2246 prima e area 2360 poi. Il Russell 2000 è l'indice dei titoli più sottili o comunque a bassa capitalizzazione. Ecco che una salita di questo indice potrebbe far presagire una sorta di rotazione settoriale a favore dei titoli che meno hanno performato nell'ultimo anno.  

Osservando l'Europa abbiamo il CAC40 inserito in un canale estremamente lineare anche in questo caso. Al momento direi che è importante la tenuta del minimo fatto segnare lunedì a 8102. 

Il Dax30 su scala settimanale ha proseguito nel suo andamento parabolico

Come ho già evidenziato la scorsa settimana, occhio a mettersi long ora. Se è vero che "trend is your friend", non vorrei mai che il nostro amico ci abbandonasse da un momento all'altro. Osservando e comprimendo il grafico, sempre su scala settimanale, vediamo infatti che livelli così elevati di RSI sono poi durati poco negli anni passati e RARAMENTE sono stati raggiunti ed hanno permesso un consolidamento/ribasso del listino.

Il nostro blasonato FTSEMIB40 rimane chiaramente lontano dai massimi storici proprio perchè il grafico non "ingloba" tutti i dividendi che sono stati staccati nel corso degli anni. Su scala daily il trend rimane intatto e ancora lontano dalla media mobile a 20 periodi di colore verde (grafico daily). La chiusura settimanale è stata a 34200 punti. Per chi opera con un orizzonte di breve termine, porrei cautela in caso di ritorno sotto 34000 (livello psicologico) e soprattutto sotto 33500-33600 dove transita attualmente la media a 20 giorni. 

Uno sguardo anche al BTP Future che si trova su aree interessanti e procede formando rettangoli ben delineati: 119.30-118.35 è il box attuale. Sotto abbiamo l'area 116.70-117.20 come supporto importante e sopra l'estensione massima è attorno a 121.30.

Porrei attenzione anche all'andamento del Bund Future sul qualche credo sia nell'aria un movimento direzionale deciso. Da inizio 2024, complice l'allontanamento del taglio dei tassi, abbiamo assistito ad una fase di consolidamento dagli eccessi di euforia partiti a novembre dello scorso anno. Il Bund ha fatto o sta facendo un lento pullback verso l'area supportile collocabile attorno a 130.80-131 punti che non credo verrà toccata. Attualmente ci troviamo a 132.77, chiusura settimanale di giovedì. Da notare come sul daily si sia formato una sorta di wedge o se preferite un cuneo che presenta massimi e minimi decrescenti che però appaiono piuttosto "attenuati" quanto ad intensità. Insomma un ribasso "controllato" e soft. Questo mi fa pensare che possa essere nell'aria un movimento direzionale deciso e direi verso l'alto.

Fronte watchlist....

L'ottima ed eccezionale impostazione rialzista -fuori statistica- degli indici di Borsa ha permesso buoni allunghi sulle azioni segnalate la scorsa settimana. Penso ad El.En che purtroppo non ha toccato le aree che avevo in testa (9.88-9.90 euro, ma il minimo settimanale è stato a 10.05) che è riuscita a spingersi a 11.74 euro piuttosto che a Seri Industrial che nonostante la shooting star di venerdì scorso si è stabilizzata attorno a 2.90 euro formando una sorta di triangolo di brevissimo, anch'essa senza lambire i supporti indicati nel mio ultimo report (link articolo: https://www.lombardreport.com/2024/3/23/azioni-el-en-azioni-emak-azioni-banca-ifis/).

A differenza dei due casi precedenti, molto buona è stata la performance su Banca Ifis: +4.3% in sole quattro sedute. Il breakout della inside bar di venerdì scorso ha infatti portato ad un upside fino a 18.15 euro. Se non ci si "rimangia" in toto il movimento il target successivo sul grafico mensile è individuabile attorno a 18.90 euro. In questi casi ci si deve domandare se si è trader di breve termine o di medio termine. In generale il mio suggerimento è di alleggerire il carico alzando contestualmente lo stop. Brutto un rientro sotto 17.50 market on close per chi opera con un orizzonte di medio periodo che va oltre la settimana. Per i più conservativi attenzione alla tenuta market on close dei minimi di ogni barra daily.

Molto buono l'allungo su Cementir, passata da 9.92 a 10.48 euro (+5.6% in sole quattro sedute). Su scala settimanale la chiusura a 10.48 può far pensare ad un breakout di livello importante: quello dei 10 euro circa. Su scala giornaliera inside bar di giovedì e titolo un pò "tirato". Per i più conservativi l'exit può essere collocato sotto 10.30 market on close.

D'amico International Shipping è stata un pò una delusione: bel breakout la scorsa settimana ma non c'è stata forza nel tentativo di allungo. La chiusura settimanale è stata a 6.37 euro quindi sotto la mia soglia di tolleranza indicata sabato scorso e collocata tra 6.40 e 6.50 (link articolo: https://www.lombardreport.com/2024/3/23/azioni-el-en-azioni-emak-azioni-banca-ifis/). Il trend daily rimane intatto ma in questi casi se sposo l'idea del breakout e poi ci sono tentennamenti preferisco uscire: ci si fa un film e si pensa ad una determinata trama, ma se poi il film diventa noioso preferisco uscire dalla sala.

Datalogic contro ogni previsione ragionevole visti i dati pubblicati che non mi sono affatto piaciuti alla fine è riuscita a chiudere il grosso gap down COMPLETAMENTE. E qui torno sul punto discusso già sabato scorso: i software sono mediamente tarati sul versante long ed ogni scusa è buona per far salire o risalire i titoli anche senza alcun motivo sensato. Il rialzo settimanale sul titolo indicato sabato scorso è stato dell'8.3%. Il gap è stato chiuso: quello era l'eventuale obiettivo. Ora ne starei fuori a costo che esca il report di qualche casa d'affari che faccia andare l'azione verso la luna. 

Emak ha consolidato senza raggiungere alcun livello indicato. Da monitorare area 1.08 prima e 1.05 poi in stop sotto 1 euro. Visti i controvalori la size modica è fondamentale.

Altra azione segnalata sabato scorso è stata Banca Sistema che in settimana ha avuto un ottimo allungo spingendosi da 1.28 euro a 1.348 di giovedì, con estensione fino a 1.36 euro: +5.3%. In questo caso aspetterei un nuovo entry point: il livello importante da rompere ad 1.33 euro è stato rotto ma sul settimanale siamo esattamente a ridosso di una trendline dinamica discendente di lungo periodo. Credo sia necessario un consolidamento almeno su questi livelli prima di poter proseguire verso l'alto. Nel breve termine il titolo ha fatto tanto ed in poco tempo.

Ed ora una NEW ENTRY nella mia watchlist per la prima settimana di aprile...

DBA Group nella seduta di giovedì ha pubblicato i dati di bilancio 2023 con risultati in netta crescita: EBITDA a 12 milioni (+68.3%), EBIT a 7.9 milioni (3.4 nel 2022) e risultato netto di 4 molioni (+0.6 milioni nel 2022). La posizione finanziaria netta è negativa per 8.4 milioni rispetto ai 12.6 del 2022 mentre il patrimonio netto del gruppo è positivo per 22.6 milioni. Il titolo capitalizza meno di 22 milioni di euro in Borsa. Naturalmente si tratta di una azione sottile che nei giorni precedenti la pubblicazione dei dati scambiava pochissimo: poche migliaia di euro se non addirittura centinaia! Venerdì, dopo la pubblicazione dei dati, gli scambi sono stati attorno ai 680mila euro di controvalore (343mila azioni scambiate). Dal collocamento l'azione è scesa ma pare abbia ben consolidato sui minimi e su scala mensile sembra sia in corso di formazione un bottom arrotondato. Si tratta quindi non di un trade adatto a chi ama il breve termine anche se non escludo ulteriori repentini allunghi visti i dati pubblicati e la distribuzione di un dividendo non disdegnabile pari a 0.09 euro ovvero circa il 4.5%. Diciamo che si tratta di una scommessa di medio lungo periodo. Se negli ultimi due anni l'azione si è mantenuta in un range compreso tra 1.40 euro e 2.00 euro (vedere scala mensile) è ipotizzabile che l'uscita dal rettangolo di altezza 0.60 centesimi possa permettere una salita verso 2.60 (=2euro+0,60 centesimi). 

Anche per oggi ho concluso. Auguro a tutti una buona e serena Pasqua. 

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)