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Non è tutto oro quel che luccica


Oggi parto col farvi una confidenza. Molto spesso mi capita di scrivere articoli molto approfonditi, ma la parte più difficile su cui spesso mi areno è quella relativa al titolo dell'articolo. Oggi le idee sono molto chiare, anzi luccicanti: non è tutto oro quel che luccica! Infatti a luccicare, anzi a BRILLARE è l'argento di cui ho praticamente sempre scritto da un mese a questa parte e l'ho fatto anche la scorsa settimana in una versione che è poi diventata free (link articolo: https://www.lombardreport.com/2024/5/11/azioni-dba-azioni-marr-azioni-mfeb/). Personalmente non amo molto pubblicare articoli free per rispetto nei confronti di chi è abbonato, ma naturalmente lascio all'editore di questo quotidiano ogni decisione in materia. Torniamo al punto che interessa: il SILVER! Ricordo la prima volta che ho avuto il piacere di conoscere personalmente lo stimato Dott. Bellosta di cui avevo letto il libro solo pochi anni prima durante una vacanza a Cannes quando ancora ero abbonato a Lombard. Ammetto che il mio modo di operare è estremamente diverso da quello di chi è investitore long term ma il suo approccio a questa materia prima mi aveva a dir poco affascinato (così come ogni suo scritto). Nel trading c'è veramente sempre TANTO da imparare e ciascuno di noi, sottoscritto in primis, lo fa quotidianamente grazie anche al contributo di ciascun autore (e qui si spazia dalla parte value a quella dei certificates). 

Come ho appena scritto, il Dott. Bellosta anni fa ad una conferenza di LombardReport tenutasi a milano, quando l'argento quotava attorno a 20 usd (vado a memoria, forse valeva addirittura meno), aveva detto pubblicamente che nel suo portafoglio a scarso rischio deteneva una parte di questa commodity "molto utilizzata dall'industria, anche da quella del vetro rifrangente" attraverso lo strumento PHAG. Io sono un trader che ama il breve termine o se preferite l'accelerazione delle quotazioni dopo l'ingresso. Personalmente vivendo di trading ho bisogno di tirare su la pagnotta quotidiana e quindi ho sempre posto estrema importanza al timing di ingresso: è quello che mi fa soffrire meno e che mi porta subito ad un utile o ad uno stop, permettendomi di resettare subito la mente per un'altra -eventuale- opportunità.

L'argento dopo il millimetrico test dei 26 dollari ha effettuato un rimbalzo e si è riportato a spron battuto sulla resistenza critica a 30 usd. Se è vero che quella era per me la resistenza critica, per minimizzare l'eventuale stop avevo posto estrema attenzione al breakout di area 29.10-29.20. Guardate qui sotto cosa è avvenuto e la pulizia del movimento che, non lo nego, mi ha stupito. Su scala oraria il breakout di 29,20 ha prima portato ad un consolidamento al di sopra tra 29,30-29,80 e poi all'esplosione successiva fino alla chiusura a 31,47 dollari.

Quando dico che pongo attenzione al timing di ingresso che deve essere perfetto penso proprio a questi casi: i breakout permettono proprio di non soffrire perché il trade tende ad andare subito nella nostra direzione e se così non fosse lo stop è già scritto. Ovviamente questa tecnica funzionava benissimo nei primi anni 2000 e poi con la manipolazione dei software è venuta meno, ma allo stesso tempo fortunatamente si possono sfruttare le inefficienze e le turbative poste in essere da chi crea, utilizza e vende software di negoziazione spesso basati sulla volatilità o sui volumi. Torniamo all'analisi dell'argento su scala daily: rottura decisa dei 30usd, soglia psicologica o forse sarebbe meglio scrivere psichiatrica visto che è rimasta illibata da oltre un decennio. 

Su scala settimanale (che purtroppo ho dovuto comprimere proprio perché si tratta di livelli non toccati dal 2012-2013) la prima resistenza importante è collocabile attorno a 34 usd. 

Personalmente e tecnicamente la rottura di 30 dollari potrebbe portarlo verso pascoli e praterie che si ricordano nei cartoni animati di Heidi, ma come sapete i prezzi di ogni strumento finanziario vengono manipolati ad arte, i grafici vengono creati ad arte...insomma come insegna San Basilio "il denaro è lo sterco del diavolo". Per ora pare che ci siano comunque tutti i presupposti per andare alla ricerca di livelli più alti rispetto a quelli attuali. Ricorro dunque ad un grafico mensile ricordando tuttavia che il mese di maggio è solo a metà e che quindi l'ultima candela che vedete non è ancora quella finale di questo mese ma rende bene l'idea dei possibili target. Personalmente faccio questa considerazione: l'argento si è mantenuto anni in due range: il primo "stretto" è tra 21,50 e 26,00 (ed è stato rotto), il secondo è individuabile tra 21,50 e 30,00 (quindi oltre 8$) e questo porterebbe addirittura a 38$. Come sempre detto dal Dott. Bellosta è sempre cosa buona e giusta assecondare i rialzi ovvero alleggerire le posizioni. Metaforicamente è come se fossimo su una mongolfiera con un grande peso. Per farla salire di più (quindi per aumentare il cash del nostro portafoglio) mano a mano che si sale si può buttare giù qualche peso (=alleggerire la posizione). Francamente al momento, vedendo la potenza e linearità di questo breakout, non lo farei, anche a costo di essere stoppato con tutta la posizione....che poi stop non sarebbe essendo l'entry point a 29,10-29,20. Brutto un ritorno sotto 29,50, almeno per il momento.

Una curiosità: guardate come l'oro, nonostante rimanga sui massimi storici, sia rimasto indietro rispetto all'argento, anche se quest'ultimo lo batte di gran lunga come performance da inizio anno.

Ed ora cambiamo argomento...

Nella watchlist della scorsa settimana era entrata Fineco Bank che è riuscita a chiudere il gap a 15,50 spingendosi ad un massimo settimanale a 15,76 euro e chiudendo poi l'ottava a 15,675. Lunedì lo stacco dividendo di 0,69 euro ad azione. Esce dunque dalla mia watchlist.

Dba Group sta cercando di consolidare sui massimi e personalmente mi auguro possa scendere un pò o lateralizzare per qualche settimana. Buoni i volumi che sul settimanale sono stati attorno a 250k pezzi. Il fatto che il titolo continui ad avere buoni volumi settimanali mi fa pensare che ci sia effettivamente molto interesse sul titolo che al momento rimane dunque in portafoglio da 2,20. Rimane dunque nella mia watchlist.

MFEB ha strappato al rialzo chiudendo parzialmente il gap con la sorella MFEA. In questi casi o sale una a parità dell'altra oppure una rimane ferma e scende l'altra oppure ancora oppure una sale di poco e l'altra scende di poco. Per il momento sono quasi mano nella mano. Lo stacco dividendo è previsto per il 22 luglio quindi si possono continuare a seguire. Su MFEA brutto un ritorno sotto 2,75-2,80, mentre sulla versione B sotto 3,70. Avendo sede legale estera personalmente preferirei non incassare il dividendo che sarebbe soggetto a doppia tassazione: prima alla frontiera olandese (15%, vado a memoria) e poi a quella italiana (26%). Insomma il legislatore italiano non tutela minimamente l'azionsita che diventa cornuto e mazziato (e fustigato). 

Nella passata ottava avevo inserito Marr nella mia watchlist. Lo stop non è entrato (minimo settimanale a 11,80) ed il titolo è riuscito a bucare al rialzo 12,25-12,30 con una chiusura a 12,44 euro. Niente di eclatante al momento ma mi è piaciuta la candela di giovedì che può fungere da barra benchmark. Stop loss alzato a 11,80 moc smezzando la posizione sotto 12,10 moc. Utilizzare due stop alle volte permette di ridurre il rischio monetario totale (perdo meno euro) e di restare comunque in posizione. Faccio presente che lunedì Marr staccherà 0.6 euro di dividendo quindi il prezzo rettificato alla chiusura di ieri è pari a 11,84 euro. Gli stop evidenziati in precedenza andranno dunque RETTIFICATI togliendo 0.6 euro, quindi diventano 11,20 euro e 11,50 euro per intenderci.

Prima di congedarmi un'ultima considerazione riguardo alla manipolazione di mercato degli algoritmi e dei software che sono attratti dal volume e dal numero di contratti. Ovviamente chi è sul mercato si è accorto di come si può "interagire" con "loro" dal momento che se vengono colpiti con una determinata modalità si "ribaltano". Ricordo che a metà marzo avevo scritto un articolo su un piccolo stop preso sul titolo El.En (link articolo: https://www.lombardreport.com/2024/3/16/azioni-ferretti-azioni-biesse/). In quell'occasione erano stati pubblicati dati societari relativi ad un esercizio 2023 chiuso con ricavi a 692.29 milioni (+2.8% sul 2022), margine operativo lordo in discesa del 4.6% a 95.25 milioni e marginalità peggiorata dal 14.1% al 13.1% e ad un utile netto in calo a 48.24 milioni rispetto ai 55.11 del 2022. Dati che non avevo trovato assolutamente entusiasmanti ma grazie alla manipolazione dei software il titolo passò da 8,50 a 9,70 e poi addirittura a 12 euro pochi giorni dopo. Ebbene, quegli stessi software in settimana hanno fatto il giochetto opposto, questa volta a ragion veduta: dati trimestrali che hanno registrato ricavi scesi del 7.3%, un MOL passato da 20,93 a 19,22 milioni di euro (-8,2%) ed un utile di 14,4 milioni rispetto ai 16,61 milioni dello scorso anno. Risultato? -14,2% e titolo rientrato nei ranghi. Ben venga dunque la manipolazione algoritmica che porta volatilità sui titoli anche se talvolta in modo irrazionale (come nel mese di marzo). Capite bene però che permettere a questi operatori di operare sul mercato, di creare ad hoc i book con quantità che vengono messe e tolte oppure incrociate (NB: è VIETATO incrociare ordini perché una pratica manipolativa), anche grazie alla possibilità di ordini ton (tutto o niente), oco (order cancel order), fok (fill or kill), iceberg (ordini asteriscati) non tutela di certo il risparmiatore e costituisce un rischio sistemico che nessuno pare voler tenere in considerazione. Possibile che nessuno se ne sia ancora accorto???

Detto questo,

sarà interessante vedere come si comporteranno i titoli la prossima settimana dopo lo stacco dividendi di lunedì che peserà circa 500 punti sul nostro indice ovvero l'1,4%. 

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)