Piano Bar : L'Ultimo canto delle cicale...


Piano Bar di Virginio Frigieri
31 Ago.2014 – L'ultimo canto delle cicale

Due ottave all'insegna del Super Dollaro che ci ha regalato più di una soddisfazione. Mentre le cicale approfittano degli ultimi raggi di sole estivo per alzare al cielo il loro stridulo canto, i mercati azionari si preparano a sparare le loro ultime cartucce rialziste, prima del ritorno del grande orso. Ancora un paio forse tre settimane, poi si dovrà tornare a fare i conti con la dura realtà di una economia mondiale che nonostante tutti gli sforzi delle banche centrali continua a perdere colpi. L'Italietta è ufficialmente in Deflazione dopo anni di Stagflazione, sempre negata e occultata dai dati ufficiali ISTAT ma ben comprensibili da chi ha visto il potere di acquisto dello stipendio e della pensione calare a vista d'occhio complice un regime di tassazione crescente e di aumento dei prezzi su certi generi anche a due cifre, con un inflazione ufficiale inferiore al 3% e il PIL del Paese che cresceva dello zero virgola all'anno. Anche di questo parlavamo già su articoli che oggi hanno 10 anni, ma non mi piace citarmi sempre addosso.
Su questo numero di oggi farò un quadro tecnico molto ridotto per lasciare spazio a questioni internazionali che stanno venendo avanti e che non lasciano presagire nulla di buono.

Il weekly su S&P500, mostra la struttura d'onda da primavera 2009 ad oggi. I 35 mesi di rally da ottobre 2011 è ritornato sulla sponda superiore del canale di trend delimitato dai precedenti massimi di onda (1) ed onda (3). La differenza tra allora ed oggi è che meno del 10% dei titoli dell'S&P500, si trova su nuovi massimi a 52 settimane, il chè significa che il rally attuale è il più stretto di tutti.
Manca ancora una conferma che possa mettere fine ufficialmente all'onda 5 e livelli soprastanti, ma non dovrebbe tardare molto tempo. Diciamo che un primo segnale di inversione potrebbe essere una chiusura sotto 1.984,76. Una altro aspetto da non ignorare è che gli indici azionari delle small cap come il Russel 2000 ed altri indici secondari, continuano a sottoperformare gli indici a grande capitalizzazione delle blue chip. Il ciclo dell'onda C nel Dow, sarà un devastante declino in termini nominali e reali che cancellerà l'intero percorso dai minimi del 2009 e molto di più.
I rendimenti dei T-Bond Usa a 30 anni sono scesi il 28 agosto al 3,057%, mentre il rendimento del decennale T-Note ha fatto un nuovo minimo di chiusura al 2,336%. Queste diminuzioni sono nelle loro battute finali, in quanto è il calo dell'euro che ha segnato un nuovo minimo ad 1,3142 a tenere banco. La prossima settimana potrebbe dare ancora un'ulteriore limata al ribasso , ma non è garantito, ma probabile visto che il sentiment giornaliero dei commercianti (trade-futures.com) registra una percentuali di tori sull'euro solo del 6%.. In ogni caso a prescindere dai movimenti di breve termine, il quadro generale rimane nettamente rialzista per l'US dollar e ribassista per l'euro.
Oro e Argento: a costo di diventare noioso ripeto che sia sull'oro che sull'argento manca sempre un'onda 5 ribassista. Restiamo in prossimità o alla fine di un a onda (4) che ha sviluppato un lungo triangolo che è ormai nelle sue fasi finali. Se l'onda 4 richiede un ultima spinta verso l'alto per completarsi, allora potremmo rivedere l'oro intorno a 1.350-1370$ tra settembre e ottobre. Se è già completa così allora l'onda 5 al ribasso partirà prima e porterà l'oro attorno a quota 1.000 o anche meno. Per l'argento sarà più o meno la stessa cosa col cedimento di 18,60, anche se secondo me (e posso sbagliarmi) l'onda 5 sull'argento dovrebbe essere meno potente della 5 sull'oro. In entrambi i casi per rispondere a un lettore che chiedeva se doveva riprendere a comprare oro e argento ricompreremo oro e argento fisico solo quando avremo più di un segnale che le relative onde 5 sono terminate.
Sul mensile di Steve Hochberg e Peter Kendall di EWI, troviamo diversi spunti di riflessione su temi che mi premeva riportare ai lettori. L'analisi di Steve e Peter comincia con un piccolo ripasso.

La pietra miliare nel preludio al picco dei mercati azionari del 2007 arrivò la mattina del 16 luglio 2007, quando Bear Stearns annunciò che due dei suoi fondi ipotecari subprime, avevano perso quasi tutto il loro valore. L'azienda liquidò i fondi e due settimane più tardi in agosto assistemmo allo sgretolamento del credito mondiale. In questo credit crunch furono trovate obbligazioni garantite dalle ipoteche sui mutui subprime nei portafogli di hedge fund e banche da Parigi fino alla Cina.
Il Dow Jones Composite Index superò quella settimana e iniziò un declino del 54%, ma il Dow Industrial e S&P500 fecero un massimo leggermente superiore nell'ottobre 2007, prima di crollare nel loro più grande declino dai tempi della Grande Depressione. Nel marzo del 2008, Bear Stearns, un vigoroso ottantacinquenne di Wall Street, era in bancarotta e costretto a vendere se stesso a JP Morgan Chase. Nelle ultime settimane, di quest'anno lo spettro del default del debito globale stava ancora una volta cercando di sollevare la testa. Il 1 ° agosto, un nuovo default dell'Argentina sulla scia di default obbligazionari in Sud Africa e Banche portoghesi. Nel frattempo, società di proprietà cinesi stanno cominciando a fallire nello stesso modo in cui i fondi di subprime saltarono a metà del 2007. C'è da scommettere che queste sacche sparse di contumacia , siano il preludio alla sconfitta imminente.
La prossima fase della crisi del credito sarà più virulenta e si concentrerà sui governi, sulle banche e sui beni immobili in tutto il mondo . Un cambiamento di umore sociale è dietro l'angolo e colpirà presto le borse. In queste ultime settimane abbiamo assistito al più grande scontro con Mosca dai tempi della Guerra Fredda, un nuovo minimo nella popolarità del presidente Obama ed una macabra decapitazione per mano di terroristi religiosi in mezzo ad un'importante re-escalation della guerra in Iraq. Tutto questo riporta alla mente dei meno giovani un quadro simile al 1968, quando la Russia invase la Cecoslovacchia, il presidente Johnson vide crollare la sua popolarità tanto dal doversi chiamare fuori dalla corsa presidenziale e la guerra del Vietnam prese una svolta decisiva per il peggio. Ma entrambi questi periodi, se analizzati sulle onde di Elliott, contengono la fine di un rally di Onda B seppure di diverso grado. Se a questi fatti aggiungiamo che la fiducia e l'ottimismo sono ancora talmente elevati che anche una cattiva notizia viene percepita come buona per i mercati azionari, allora si capisce come questo quadro potrà essere sovvertito solo con un enorme mercato orso. Tanto per fare un esempio, in luglio , la ripresa delle ostilità tra Israeliani e Palestinesi, ha indotto gli investitori ad etichettare il fatto come una possibilità di comprare azioni, così come non si è fatto una piega di fronte ai dati incredibilmente negativi pubblicati dall'Europa, ma sono errori che alla fine si pagheranno cari, così come costerà caro ai rialzisti, l'aver creduto per troppo tempo nell'onnipotenza delle banche centrali Fed in testa. E' sintomatico che mentre le economie europee affondano, verso nuove e più profonde contrazioni, la fiducia nella capacità di Mario Draghi e della BCE di sostenere l'economia rimanga alle stelle! Ma se i banchieri centrali potessero realmente incendiare il mondo di crescita economica, tirando le leve disponibili nei loro vari schemi, allora per quale motivo finora non ha funzionato nulla?. Se da cinque anni a questa parte, ogni sei mesi la BCE deve intervenire con nuove misure è evidente che tutto quello che hanno fatto finora ha fallito o quanto meno non ha raggiunto le attese sperate. L'ampio canyon che si va delineando tra le politiche economiche, le prestazioni e le aspettative future è il più forte segnale di vendita (STRONG SELL) per i debiti sovrani che abbiamo mai visto. I rendimenti obbligazionari sono pronti a riprendere la loro ascesa, come la prossima fase di una crisi globale del Credito è a portata di mano.
_Sempre a riguardo dall'eccesso di ottimismo non mancheremo di sottolineare come i media e non solo loro, abbiano ampiamente giustificato la perdita di colpi dell'economia tedesca da sempre ritenuta la locomotiva d'Europa. Quando a luglio sono usciti i dati del secondo trimestre in cui Germania, Francia e Italia, che fanno il 75% del Pil dell'Eurozona, mostravano segni di cedimento e non c'erano ancora le sanzioni economiche varate nei confronti della Russia, il Wall Street Journal ha subito minimizzato, dicendo che la debolezza del secondo trimestre della Germania era ampiamente previsto, che non c'era di che preoccuparsi, che si trattava di un semplice colpo di "singhiozzo" e che il ritorno alla crescita era previsto e che la Bundesbank "ha una notevole influenza sull'opinione pubblica del paese". Dopo la pubblicazione dei dati negativi, la banca centrale tedesca ha fatto un'insolita mossa, facendo dire per bocca della sua economista che "la tendenza rimane a punta verso l'alto". Ma i dati dimostrano che questo semplicemente non è vero e che l'unica cosa "up" che resta ancora è l'ottimismo che è tipico dei rally di onda b sui mercati azionari. Come svanisce l'ottimismo, i mercati azionari cadranno e la falsa percezione della crescita economica globale, andrà dissipandosi come la neve al sole.
La contrazione infatti non coinvolge solo l'Europa ma è evidente anche sui mercati asiatici. In Giappone, il PIL reale da spese , del secondo trimestre è sceso del 6,5% ed anche qua gli analisti si sono affrettati a giustificare che questo declino era dovuto ad un aumento ad aprile dell'imposta sulle vendite. Ma anche in questo caso aveva visto giusto il mensile di Prechter che a Luglio 2013 aveva titolato: "Il Giappone torna davanti al Ribasso". Un anno fa o poco più i leader del Giappone avevano promesso di arginare una mentalità deflazionistica persistente, ma la nuova tassa ha intensificato la pressione deflazionistica addentando la spesa delle famiglie. E per finire la Cina: fino a poco tempo fa il suo traballante settore immobiliare è stato ampiamente pensato per essere nelle mani capaci del governo. Le autorità cinesi avevano messo in atto un serie di misure restrittive sui prestiti e sugli acquisti di seconde case, per evitare eccessi speculativi. Poi una parte di queste sono state rimosse e molti hanno pensato che la loro rimozione potesse sostenere le vendite e i prezzi. Ma la profondità del problema comincia ad emergere. Sul Financial Times del 25 agosto si rileva che il governo ha aiutato in primo luogo ad indurre il boom. Quando poi è scoppiata la crisi e l'economia è andata in caduta libera (2008) Pechino decise che non c'era altra scelta che riempire la propria bolla con una marea di credito. Il risultato ottenuto è un aumento del debito totale nell'economia da circa il 140% del PIL ad oltre il 250% (giugno 2014). Nel 2011 e nel 2012 la Cina ha usato più cemento di quanto abbiano fatto gli Stati Uniti in tutto il 20° secolo! Gli ultimi dati mostrano che i prezzi delle case sono scesi in quasi tutte le città nel mese di luglio. Dati preliminari di Agosto su 42 grandi città cinesi, mostrano nei primi 17 giorni del mese, un calo delle vendite di case del 20% (anno su anno). Nello stesso periodo l'invenduto in 14 città mostra per lo stesso periodo anno su anno un salto al 48%. Il calo dei prezzi ha portato ad uno scoppio di rabbia tra i proprietari di immobili che in alcuni casi portano avanti scontri violenti. Quando un costruttore di Shangai ha abbassato i prezzi ad un complesso esistente, i proprietari di abitazioni circostanti hanno protestato con cartelli dicendo "hai tradito noi e 300.000 Yuan (48.750$). Il costruttore ha poi difeso il taglio dei prezzi dicendo che erano necessari per "far fronte alla concorrenza!". Una nuova tornata di riforme governative potrà solo accentuare il crollo imminente. Un nuovo giro di vite alla corruzione significa che i funzionari governativi cinesi, una delle fonti primarie di acquisti immobiliari, hanno ormai paura ad acquistare case di lusso. Ma anche qua si ha ancora grande fiducia che il governo saprà rimettere in pista il settore immobiliare._
Ed infine Londra il cui boom immobiliare sembrava inarrestabile, e invece in agosto il settore immobiliare si è fermato

Londra ha ritrovato il boom immobiliare grazie ad una svalutazione della sterlina di un bel 30% nel primo anno della crisi e un abbattimento della disoccupazione dopo avere licenziato dalla sera alla mattina 475.000 dipendenti pubblici senza che il livello di servizio abbia accusato particolari traumi ed usando il risparmio di quegli stipendi unicamente per abbattere la pressione fiscale sulle aziende.

_Il prezzo richiesto per una casa a Londra è sceso del 5,9% rispetto al mese precedente a una media di 552.783 sterline (922.300$) Secondo il sito web Rigthmove che fotografa i dati dal 2001, si tratta del più grande declino mensile registrato finora. Le aree più duramente colpite sono quelle che fino a poco tempo fa godevano dei maggiori guadagni. Così nel lussuoso Kesington il prezzo medio è sceso del 7% a 2.200.000 sterline rispetto ad un mese prima. La bolla immobiliare di Londra è stata una delle ultime grandi manifestazioni dell' Era Mania. Ora che la febbre sta passando, la deflazione si diffonderà ad altri mercati e all'economia globale in generale. Il mercato immobiliare statunitense per ora sta tenendo , ma sembra essere in grado di seguire l'inversione di Londra. Nel mese di luglio, le vendite di case esistenti hanno registrato il loro guadagno maggiore da settembre dello scorso anno, ma le vendite di case nuove dall'inizio dell'anno sono diminuite e i prezzi dei titoli "home building" sono ancora ben al di sotto del loro picco di maggio 2013. Stando ai dati della ditta Zillow, il 17% dei mutui negli Stati Uniti sono "sott'acqua", con i proprietari di case che devono più di interessi sui prestiti che per il valore della casa.
Anche ad Atlanta il 29% dei mutui sono a testa in giù. Se l'inversione di corrente segue i canoni del modello 2005-2007, i prezzi attuali dovrebbero raggiungere a breve il picco seguiti poco dopo da immobili non residenziali (commerciali). Un'altra cosa su cui si sta concentrando l'attenzione degli americani è sui prezzi degli hamburger saliti ormai alle stelle in linea con le quotazioni tanto del live-cattle quanto del feeder cattle. ). L'attenzione pubblica affilata sull'aumento dei costi degli hamburger è una espressione di paura che i prezzi possano andare ancora più in alto.
Talvolta i mercati orso risparmiano dai loro trattamenti più rudi alcune delle più grandi storie di successo del mercato toro.
Quando si tratta di carne macinata, per esempio, nessuna impresa ha saputo sfruttare il fascino americano degli hamburger in maniera più spettacolare di McDonald. Dalla apertura del primo McDonald alla fine del 1940 a un boom nel 1960 e l'apertura del mondo del più grande "Mickey D's" a Mosca nel gennaio 1990, la storia di McDonald ha lascito tracce determinanti sull'aumento dei prezzi azionari.
Il 20 agosto, però, è avvenuto un fatto che potrebbe portare ad uno sviluppo decisamente ribassista. Le autorità russe hanno chiuso quattro ristoranti di McDonald, "immensamente popolari", compreso il suo ristorante di punta in Piazza Pushkin e un altro di alto profilo franchise, vicino al Cremlino. Certo, è ancora presto nel mercato orso, così 434 McDonald russi, rimangono aperti. Ma la carne di manzo con l'orso russo corre rischi molto più profondi.
Le chiusure sono solo una parte di un più ampio divieto sulle importazioni di cibo istituito in risposta alle sanzioni commerciali intraprese da Europa e Stati Uniti contro la Russia. In altre parole, un epoca di libero scambio che caratterizza gli ultimi giorni di un picco di Gran Supercycle sta finendo in linea con quanto previsto sul libro di Prechter At the Crest of the Tidal Wave: "I paesi produttori scateneranno una guerra commerciale." La natura reciprocamente distruttiva di tali misure spinge molti "esperti" a prevedere che non durerà. Un rapporto dalla più grande banca della Danimarca, per esempio, insiste sul fatto che le "Sanzioni commerciali reciproche per la Russia e l'Unione europea non dovrebbero durare più di tre mesi, perché entrambe le economie capiranno di non potersi permettere questo ". Ma su "Conquare the Crash" sempre di Precther nel 2002 aveva già affrontato e liquidato questa obiezione con largo anticipo , spiegando molto banalmente che "i mercati orso sono semplicemente più potenti del buon senso."
La paura mette le persone sulla difensiva, che spesso agiscono di impulso, senza un pieno riguardo alla ragione. Un esempio di azione spinta dalla psicologia difensiva è la corsa dei governi al protezionismo durante i periodi di deflazione. Il protezionismo è correttamente riconosciuto tra gli economisti di tutte le scuole come distruttivo, ma c'è sempre un invito a esso quando lo stato mentale delle persone cambia passando ad una psicologia difensiva. Gli Stati mentali collettivi si stanno muovendo chiaramente in questa direzione, come il protezionismo degli Stati Uniti si estende improvvisamente lontano al di là di Russia. Il 15 luglio, l'amministrazione Obama ha annunciato le nuove tariffe dell' acciaio che andranno ad alienare la negoziazione coi partner di tutto il mondo. "Le relazioni commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina sono particolarmente tese. Alla fine di luglio, quando gli Stati Uniti hanno minacciato di imporre dazi punitivi sui prodotti fotovoltaici cinesi, il Ministro Cinese del Commercio ha risposto con rabbia che era "insoddisfatto" delle misure antidumping proposte. Nel mese di agosto, la Cina ha reagito rispolverando una legge antitrust di sei anni fa per lanciare indagini sulle imprese non cinesi, ed in primis Microsoft, Audi, Chrisler, Mead Johnson e QualComm. I funzionari cinesi hanno perquisito gli uffici di queste aziende schiaffeggiandone alcune con multe fino a 1 miliardo. Naturalmente la Cina sostiene che le misure prese non sono di rappresaglia, ma i suoi metodi mostrano quanto pericoloso possa essere un conflitto commerciale tra gli Stati Uniti e il suo secondo partner commerciale (dopo il Canada)._
_Dal 1982, quando un'onda Cycle V è iniziata, il totale annuale delle importazioni dalla Cina negli USA sono aumentate del 2.160% (anno chiuso al 30 giugno), che è solo leggermente superiore all'aumento del Dow Jones nello stesso periodo (2100%). Ancora una volta, un beneficiario chiave del mercato toro, il libero scambio con la Cina, è posizionato per scivolare in un profondo mercato orso. Un aspetto del problema è il governo comunista della Cina, su cui non si può contare per giocare un qualsiasi insieme coerente di regole commerciali. Le democrazie liberali, al contrario, possono cambiare le regole a volte, ma alla fine tendono a sostenere il liberalismo economico e una preferenza per le imprese private e i mercati aperti.
Anche qui, il potenziale di conflitto è di gran lunga superiore di quanto ciascuno di noi possa immaginare, perché le fila dei popoli non liberi e delle nazioni meno libere dovrebbero aumentare rapidamente nei prossimi anni. Questa tabella aggiornata del numero totale di democrazie liberali
viene dal "The Wave Principle of Human Social Behavior" il quale ha osservato che i mercati toro
"Tendono a portare alla libertà politica, mentre i ritracciamenti/contenimenti tendono a portare alla repressione politica." Verso l'inizio dell'onda di Grand Supercycle , nemmeno la designazione degli Stati Uniti fu valutata come una democrazia funzionante.
Ma un ampliamento delle leggi suffragio nel 1810 e nel 1820 ne fecero l'unica democrazia liberale dell'epoca verso la fine dell'onda I di SuperCycle nel 1835.
Diverse misure di prodotto di democrazia totali, ma il consenso tende a dimostrare che la democrazia ha cominciato a diffondersi all'inizio dell'onda Supercycle III nel 1842 Il modello di base è indicata sul grafico da WPHSB, che è costruito con i dati a partire dalla fine di Storia di Francis Fukuyama, nonché i dati da Freedom House, un'organizzazione che dal 1973 si pone come una sorta di cane da guardia alla Democrazia. In un articolo del 1991 intitolato la terza onda della democrazia di Samuel Huntington si afferma che la prima ondata "'lunga' di democratizzazione iniziò nel 1820 e continuò fino al 1926, portando a circa 29 democrazie."
L'onda inversa "A" a metà degli anni '40 ridusse il numero di stati democratici ad appena 12.
La maggior parte di questo periodo costituiva un mercato Orso di grado Supercycle regolato dall'inflazione. Dopo un'altra ondata di democratizzazione ha portato nel 1960, "una seconda ondata inversa rialzando il numero di democrazie a 30. Una terza onda verso la democratizzazione è iniziata nel 1975, che corrisponde bene con il mercato toro, come è stato il primo anno del ciclo dell'onda V in azioni (in termini nominali).
Così, la tendenza verso la democrazia traccia l'andamento del mercato azionario molto bene. La ragione è che l'umore sociale è responsabile di entrambe le tendenze. Secondo Freedom House, il numero totale di democrazia funzionante è 88, giù da un picco di 90 nel 2007. Il totale corrente resta storicamente alto, ma è tornato indietro dove si trovava nel 1998; i dati di Freedom House mostrano che la democrazia sta perdendo terreno. Dopo anni di guadagni, il numero di paesi che mostrano miglioramento dei diritti politici e delle libertà civili è sotto quelle che mostrano cali a misure analoghe, ed è stato dal 2006 ai primi anni '90, il Muro di Berlino è caduto e Fukuyama notoriamente ha dichiarato che l'evoluzione ideologica dell'umanità evoluzione ha raggiunto un "punto finale" in cui la democrazia liberale sarebbe la "forma finale di governo dell'umanità"._
_La "democrazia stile americano" ha continuato ad espandersi in un numero senza precedenti di paesi, ma tale tendenza è chiaramente evaporata e un editorialista del New York Times, ora dice:
"La Pax Americana è in declino." E ci si comincia a chiedere se la fine della guerra fredda che ha certamente inaugurato un'era di espansione di libertà non sia stata la parte finale di un'età d'oro delle transizioni democratiche che ora volge al termine. Insomma l'Onda delle democrazie recede._
Qual è oggi lo stato della democrazia nel mondo? Anche se alcune delle conquiste democratiche del passato sono stati decisamente invertite, gli ultimi anni sono stati un periodo decisamente scoraggiante per la democrazia, e il 2014 presenta particolari motivi di allarme.
L'annessione della Crimea alla Russia e il supporto per il separatismo in altre parti dell'Ucraina evidenziano una tendenza verso la rinascita di poteri autoritari e una nuova disponibilità da parte loro di assumere il potere militare ed altri mezzi per contrastare la democrazia. Il ritorno a servitù autoritarie può essere visto nei conflitti in Siria e in Iraq e nelle azioni della Cina nel Mar Cinese Meridionale, così come una varietà di altre arene in cui si perseguono politiche volte al "contenimento della democrazia." Per queste ragioni, il nostro sospetto è che il periodo che abbiamo chiamato per alcuni decenni "il periodo post guerra fredda" sia giunto ad una stretta finale e sia prossimo alla chiusura.
Le probabilità sono per uno scenario che vedrà i prossimi anni dominati da una maggiore instabilità internazionale di quella che il mondo aveva visto negli ultimi decenni.

Da non prendere poi assolutamente sotto gamba l'estremismo islamico e la jahd con cui finora siamo stati molto teneri e distensivi, al punto di consentire non soltanto l'edificazione di moschee, ma addirittura levare dalle nostre aule (in casa nostra) i crocefissi, per non urtare non si capisce bene quale sensibilità loro. Sarà ora che tutti vadano a rispolverarsi quello che scriveva, totalmente ignorata e derisa, trascinata in aule di tribunali, Oriana Fallaci subito dopo gli attacchi dell'11 settembre.
E voglio chiudere con un palese provocazione… credo che nessuno anche fra i non credenti o i cosidetti cattolici non praticanti non nutra un profondo affetto ed una profonda stima per questo Pontefice che finalmente dopo tanto tempo dimostra di razzolare come predica. Tuttavia il mio timore è che dal cielo ci abbiano inviato un Papa Francesco in un periodo storico in cui forse un Urbano II o uno dei tanti Papi a cavallo del passato, sarebbe stato più adatto a gestire e contrastare questi pazzi scatenati che se ne vanno in giro ad eseguire decapitazioni e mutilazioni settimanali che poco hanno a che vedere con principi etico-religiosi. Di questo passo andrà ripristinato velocemente l'ordine dei Templari e rispolverate le guerre sante e le crociate, invece di invitare due discutibili personaggi a pregare nei giardini vaticani di nuovo in segno di rispetto verso una sensibilità che nessuno dei due ha finora dimostrato di avere.
alla prossima

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