Commodity Report del 6 ottobre 2010


Commodity Report del 6 Ottobre 2010

 

 

Appuntamento a Forlì con Tradando 2010

 

 

In attesa dell'appuntamento imperdibile con Tradando a Forlì, venerdì prossimo 8 ottobre,  dove spero di incontrare di persona vecchi e nuovi amici appassionati di mercati finanziari, ecco un aggiornamento in stile un po' differente rispetto al solito, ma spero comunque gradito.

 

I mercati cambiano continuamente, questo è un fatto che gli osservatori attenti sanno molto bene, ancor di più lo sa chi vi opera a tempo pieno.

Una delle chiavi di lettura attuali è nel comunicato di accompagnamento dell'ultima riunione del FOMC in Usa, particolarmente atteso dai mercati, se non altro perché la riunione  di questo mese era l'ultima prima delle prossime elezioni di politiche di metà mandato. La Fed ha evidenziato, come nelle precedenti occasioni, un ritmo lento per la crescita dell'attività economica, ribadendo che i tassi resteranno eccezionalmente bassi per un lungo periodo;  ha aggiunto inoltre che l'inflazione è bassa e che è pronta, all'occorrenza, ad un ulteriore pompaggio di moneta, qualora le circostanze lo rendano necessario, perché il rischio semmai, è verso la deflazione. Il punto saliente è proprio in questa frase, la Fed infatti ha dato ampie assicurazioni al mercato che la liquidità sarà sempre garantita attraverso le presse di stampa che restano accese e pronte all'uso.

Il risultato, in ambito valutario, è una massiccia svalutazione del dollaro a favore di quasi tutte le monete e in particolare dell'Euro. La prova che il dollaro ha perso, almeno momentaneamente, il suo ruolo di valuta rifugio si è avuta ad esempio martedì scorso, quando in occasione della pubblicazione del dato sulla fiducia dei consumatori Usa, risultata in diminuzione oltre le attese degli analisti, il mercato ha  ?festeggiato? vendendo Dollari e comprando azioni, proprio perché, paradossalmente, sa di poter contare sul ?Quantative easy II?. E se non si comprano Dollari, con i rendimenti delle obbligazioni ai minimi termini, qual è in questa fase il bene rifugio su cui si concentrano gli acquisti ? Naturalmente l'Oro, i cui prezzi, sono al record storico in area 1350.

 

 

 

 

 

Tornando alla deflazione paventata dalla Fed come il pericolo numero uno, i fatti sembrano smentirla. I Fondi infatti, dall'estate scorsa stanno accumulando posizioni record su molte materie prime; i metalli preziosi infatti non sono l'unico settore in forte rialzo; basta dare un'occhiata ai grafici delle commodities agricole infatti, per rendersi conto che sembra di essere tornati al 2008, quando il focus era sull'inflazione e le Banche Centrali dichiaravano di essere pronte ad alzare i tassi. In particolare, le cosiddette soft commodities, sono state e continuano ad essere l'oggetto del desiderio di molti operatori istituzionali e lo testimoniano questi dati:  Caffè + 40% da maggio, Cotone + 55% da inizio anno, Zucchero 90% da Aprile.  Tra le agricole, Mais e Grano vantano rialzi record negli ultimi 2 mesi, ma anche le Carni hanno quotazioni nella fascia alta del range storico.

 

La domanda che ci si pone è se questi rialzi siano solo frutto della speculazione o se siano supportati dai fondamentali.  In qualche caso la risposta è si, soprattutto perché probabilmente è in atto un cambiamento epocale dal lato della domanda. Prendendo infatti a riferimento il Corn,  il raccolto in se stesso è piuttosto abbondante, quello che invece risulta ai minimi è il cosiddetto  ?ending stocks to use ratio?,  cioè il rapporto tra le scorte e il loro utilizzo. Lo squilibrio, in altre parole, in molti casi riguarda un forte aumento della domanda che si sta verificando per molte commodities,  in primis da parte della Cina, oltre che dagli altri paesi emergenti. Ultimo elemento da non trascurare è senz' altro quello meteorologico. I cambiamenti climatici in atto stanno stravolgendo le stagionalità e questo provoca un aumento del premio al rischio inglobato nei prezzi. Basti pensare all'estate torrida della Russia, avvolta dalle fiamme per quasi un mese lo scorso Agosto, con conseguente ripercussione sui prezzi del Grano di cui è il secondo produttore mondiale, oppure l'assenza di piogge delle ultime due settimane in Brasile, con possibili ripercussioni sui raccolti di Zucchero, Caffè e Soia o ancora le alluvioni di quest'anno in Pakistan o dello scorso anno in India, con conseguente danneggiamento dei raccolti di Zucchero.    .

L'unico settore che non fino alla scorsa settimana si era mosso in questa frenesia rialzista generalizzata è l'Energy; Petrolio e distillati, infatti, sono da tempo inglobati in un estenuante trading  range, il Gas invece continua la fase di debolezza che dura ormai da molti mesi. In entrambi i casi i fondamentali sono deboli e le ampie scorte, per ora, non sono intaccate dall'aumento della domanda proveniente dalla solita Cina. Operativamente però è un settore da monitorare, perché il prossimo movimento importate potrebbe essere alle porte, soprattutto se le borse dovessero partire al rialzo.  

 

 

 

 

Per informazioni e approfondimenti:

 

giancarlo_dallaglio@fastwebnet.it

 

Appuntamento dal vivo : www.tradando.it   8 ottobre a Folrì 

 

                                                              

                                                             

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