Azioni ad alto dividendo: è il momento di comprare British Petroleum?


I buoni risultati del primo trimestre hanno spinto il titolo, che ha un “dividend yield” del 6,4%. Uno dei migliori fra le oil companies.

Cedole & dividendi

Il prezzo del petrolio vacilla ma l‘azione British Petroleum resta bene impostata, anzi nel mese di maggio ha messo a segno un bel recupero, passando da 4,50 a 4,74 sterline (quotazione alla Borsa di Londra – simbolo BP - Isin GB0007980591) e registrando un nuovo afflusso di “buy” nel consensus degli analisti indipendenti. L’interesse da parte degli investitori italiani sta nel fatto che – fra le azioni ad alto dividendo europee – è una di quelle che paga sia cash sia versando ulteriori titoli di nuova emissione (“scrip dividend”), opzione quest’ultima con significativi vantaggi dal punto di vista fiscale, poiché di fatto elimina la doppia imposizione. Naturalmente occorre dare specifica disposizione al proprio intermediario bancario e verificare che quest’ultimo sia abilitato per tale tipo di operatività.

L’azione paga dividendi ogni tre mesi e i prossimi sono previsti per settembre e dicembre, poiché il secondo stacco dell’anno è già avvenuto, sebbene il pagamento si materializzerà a giugno. Un esatto “dividend yield” non è di semplice computo, dato che ci sono diversi fattori, fra cui soprattutto la periodicità, che portano a una valutazione di massima, quantificabile nel 6,4% lordo. Considerando l’evoluzione dei singoli dividendi nel tempo, si accerta un progressivo incremento, pur con andamenti altalenanti.

Fra le azioni ad alto dividendo del settore petrolifero, escluse quelle statunitensi a super rendimento, ma esposte a business a elevato rischio (“shale oil”), British Petroleum si colloca ai primi posti, malgrado spesso un preciso confronto non sia agevole, date le diverse modalità di pagamento. Una classifica aggiornata a ieri dà queste posizioni:

Società

Div. yield

Scrip

1°)

Royal Dutch Shell (NL)

7,1% (in euro)

2°)

BP (GB)

6,4% (in sterline)

3°)

Eni (I)

5,6%

No

4°)

Total (F)

5,1% (in euro)

5°)

Repsol (E)

5,1% (in euro)

6°)

Chevron (Usa)

4,1% (in Us dollari)

No

7°)

Exxon Mobil (Usa)

3,7% (in Us dollari)

No

British Petroleum svetta nella graduatoria e ha in questa fase vari punti forti:

 1°)

 Il primo trimestre 2017 è stato ottimo come profitti e cash flow

 2°)

 Il dividendo appare sostenibile, almeno nel medio termine

 3°)

 Brexit non inciderà in alcun modo sul business della società

 4°)

 Il cash flow per azione è visto in crescita nei prossimi anni

 5°)

 Il P/E (rapporto prezzo/utile) è dato in miglioramento

I fattori di rischio sono logicamente legati all’andamento del prezzo del petrolio e al cambio euro/sterlina.

Analisi grafica (valori in pence in cui è trattata l’azione sulle piattaforme italiane)

Prezzo obiettivo consensus

525,0

Resistenza (lungo periodo)

484,3

   ►

Quotazione (ieri)

474,6

Media mobile 100 sedute

467,7

Media mobile 200 sedute

463,2

Supporto (lungo periodo)

403,9