La tempesta perfetta. Tanto tuonò che piovve.


Non fa  piacere a nessun analista o commentatore, se ha predicato di limitare al massimo le azioni da fine aprile, vedere la borsa  affondare. Non siamo bravi ribassisti e in Italia in prestito titoli non è molto diffuso. Al massimo si possono utilizzare gli ETF short, ma noi preferiamo chiudere la maggior parte delle operazioni mantenendo quei pochissimi  titoli su cui crediamo più volti citati e molto spesso alleggeriti per i rialzi, ed aspettare sei mesi. Nel frattempo magari ci sarà la riscoperta dei valori auriferi e noi saremo pronti a ritornare su questo carro...

Ecco i tre punti che aleggiavano cupamente sul mercato: già da due mesi:

1) La salita delle quotazioni in Italia svettava rispetto alle altre borse internazionali. 

2) Si sapeva, dopo l'esito delle elezioni, che il Governo sarebbe stato molto difficilmente costituito, al punto che i più scatenati hedge funds internazionali si erano posti al ribasso sull'Italia. Strano che la borsa ci abbia messo due mesi per comprenderlo.

3) Inoltre, come sanno gli amici che ci seguono, abbiamo una totale idiosincrasia nell'acquistare azioni da inizio maggio. Dal 1996 su queste colonne (e dal 1975 sulla stampa italiana su cui scrivevamo) scriviamo di basarsi sulla statistica che consiglia di liquidare SEMPRE la maggior parte delle azioni possedute verso l'inizio di maggio per ricomperarle in ottobre/novembre (dopo la liquidazione dei morti come veniva chiamata molti anni fa all'epoca delle liquidazioni mensili). Se si compera qualche cosa bisogna impegnarsi per percentuali omeopatiche del portafoglio come avvenuto per il "giochetto" degli stacchi sui dividendi di TXT, ERG e IGD pronti a chiudere con lo stop-loss.

4) Non tutto va azzerato. Perfino nel tragico 2008 chiudemmo l'anno in forte attivo grazie all'unico titolo presente nel portafoglio (Ergo previdenza). Per una diversificazione dei rischi qualcosa va mantenuto, meglio avere azioni di società che consideriamo  molto interessanti piuttosto che buttarsi su BOT e CCT di uno Stato già pesantenete indebitato, che potrebbe aumentare l'entità   del debito pubblico. Oggi, proprio oggi con gli indici che affondano, i possessori di azioni Zephiyro gongolano con un +36% grazie all'Opa lanciata da Edison a 10,25 euro.

Quindi riconfermiamo nel nostro mini-portafoglio a scarso rischio (già diminuito con buone plusvalenze)i valori già noti

1) Intek ord e risp perché il 90% dell'attività e del patrimonio è in Germania e la compagnia non ha nulla a che fare con le cose italiane, inoltre il turnaround è in atto.

2) Le residue Autostrade Meridionali che sono in portafoglio dopo che il pacchetto è stato pesantemente alleggerito con la crescita da 16 a 33 euro.

3) PLTE Energia che proprio ieri ha staccato il dividendo superiore al 3% e che ha un target price di CFO Sim di 5 euro contro una quotazione di 2,80 € .....proprio mentre oggi Edison dopo Frendy si è presa Zephiro e PLTE svetta invece come società indipendente redditizia nel settore dell'eolico.

4) Fiera Milano per quelle che rimangono dopo il nostro consiglio di alleggirere vista l'ascesa da 2 a 2,90 euro, notare che oggi  Banca IMI ha innalzato il target di FieraMilano a 3,60 euro....quasi un euro in più rispetto alla precedente analisi.

5) Innova Italy, qui non si guadagna né perde niente. E' solo un chiodo che possiamo abbandonare quando vogliamo, ma per ora resistiamo.

6) Talune azioni aurifere come IAG e EXK che monitoriamo strettamente per saltare in seguito pesantemente se l'oro e l'argento danno segnali di ascesa.

Il grosso del portafoglio è sempre cash o nel bond Intek 5%. Solo così si dorme tranquilli.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)