Il Rand sudafricano rimane appetibile


EURZAR (PC: 14,928)

Che cosa è accaduto? 
Il Rand sudafricano è inserito all'interno di un trend strategico ribassista nei confronti dell'euro. Da inizio 2016, tuttavia, si è sviluppato un movimento correttivo sull'euro che ha riportato il cross dal picco del gennaio 2016 a ridosso di 19,600 ad un minimo a ridosso di 13,400 nel marzo 2017. Da marzo 2017 il cambio ha poi ripreso a salire spingendosi a ridosso di quota 17 nella seconda metà del mese di novembre; da fine novembre si è poi assistito ad una veloce ridiscesa, che ha riportato il cross verso 14,175 a fine febbraio. Negli ultimi due mesi il cross si è poi riportato in area 15,000/3000, per poi ripiegare nelle ultime sedute verso 14,900.

Si conferma quindi il quadro tecnico più volte delineato, e cioè che mancano segnali convincenti di ripresa del movimento dominante rialzista dell'euro su orizzonti strategici, come confermato dalla perdita di spinta rialzista della divisa unica nel corso degli ultimi 2 anni, seppur all'interno di un quadro più ampio ancora sfavorevole per il rand sudafricano.


Nel Paese si registra un tasso di inflazione al di sotto del 4%, in costante calo negli ultimi anni e decisamente inferiore rispetto ai livelli registrati in passato. Un'inflazione quindi tutto sommato accettabile se confrontata con dei rendimenti sui titoli governativi in Rand pari a circa il 7,5% su scadenze intermedie a 3-5 anni.

Il carry a favore del Rand sudafricano (i Btp italiani su analoghe scadenze hanno un rendimento negativo o comunque inferiore allo 0,65%) più che compensa quindi le dinamiche inflazionistiche nel Paese e non dovrebbe perciò lasciar presagire rischi di sostanziale deprezzamento della valuta, come accadeva invece regolarmente negli anni passati.


Operativamente, si conferma quindi la strategia di mantenere obbligazioni in Rand su scadenze a 3-5 anni. 
Importante però limitare il peso ad una componente contenuta del proprio portafoglio, vista l'elevata volatilità del cambio.
Un primo segnale di attenzione si avrebbe su risalite del cross al di sopra di quota 16, poco probabile, con conferma al superamento della resistenza critica a quota 17. Il quadro tecnico per il Rand si deteriorebbe significativamente solo al superamento della resistenza critica a quota 18, assai improbabile nei mesi a venire. 

Per i mesi a venire, fintantoché le quotazioni stazionano al di sotto di 15,300 il cross potrebbe ridiscendere verso i minimi di fine febbraio a ridosso di 14,200 e quindi, prematuro, verso l’importante obiettivo a quota 13,40.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)