Dollaro laterale e Borsa in risalita


EurUsd (PC 1,2330)

La Borsa Usa fornisce segnali di ripresa, riportandosi in territorio positivo da inizio anno. Lo svarione di febbraio sembra perciò dimenticato, senza lasciare strascichi particolari, visto che anche il Vix è ridisceso verso i minimi di fine gennaio.

Sul fronte valutario si registra una stabilizzazione del dollaro Usa, che questa ottava da 1,2335 è risalito a 1,2450 per poi ripiegare sui livelli di partenza.

Il mercato sembra quindi aver somatizzato l'ipotesi di assistere a 3-4 rialzi dei tassi da parte della Fed nel corso dell'anno e anche eventuali tensioni - e ritorsioni - con i partner commerciali a seguito dell'imposizione di dazi alle importazioni Usa. Si conferma poi la persistente correlazione inversa tra la Borsa Usa, da un lato, e l'andamento del dollaro e del Vix, dall'altro. In tal senso la tenuta del supporto in area 1,2150-1,2200 sul cambio Eurusd diviene importante pena non solo uno scivolone verso l'area di supporto 1,1900-1,2000 ma anche perché si accompagnerebbe, verosimilmente, ad una seconda gamba ribassista sull'S&P500. Se invece il dollaro Usa, come sembra probabile, prosegue la fase di consolidamento poco al di sotto dei minimi di periodo, in ottica intermarket il quadro borsistico rimane moderatamente positivo, anche se probabilmente meno brillante rispetto ai trimestri passati.

Una ripresa del rally azionario sembra poco verosimile fino a quando l'EurUsd resterà al di sotto dei picchi in area 1,2500/2570: quando questa importante resistenza verrà rotta si apriranno spazi per nuovi minimi sul biglietto verde, contro Euro verso la soglia psicologica a ridosso di 1,3000. Ma probabilmente dovremo pazientare ancora.  

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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