La fine di un decennio triste?


Un auspicio, niente di più, il concetto che ho voluto esprimere con vigore nel titolo di quest'articolo!

La nostra amata penisola è stata immersa in un clima triste, recessivo e poi decorato da una crescita stanca, lentissima, come ben sappiamo tutti, ma, ad avere il polso della situazione costantemente aggiornato siamo stati noi trader, aimè, che quotidianamente abbiamo ostinatamente dovuto credere e lavorare in questo mercato.

Ci sono stati momenti, in cui, moltissimi di noi, me compreso, abbiamo dovuto necessariamente guardare a mercati esteri, ma almeno io personalmente, ho sempre mantenuto l'attenzione sul mercato azionario italiano, elevatissima.

I motivi? E' difficile spiegare ciò che è stato, soprattutto perchè diversi dovrebbero essere i fattori elencati e adeguatamente sviscerati.

Non è stato affatto facile tenere testa,  in particolari momenti, ad affermazioni del tipo - "ancora con il mercato italiano?! è morto e sepolto! -

Non nego il fatto di essermi sentito nel mio intimo molte volte un pò patetico, come se fossi un nostalgico, uno che vive di ricordi e che spera senza più sapere bene in cosa, eppure, per me il mercato azionario italiano è rimasto sempre il core business della mia attività, il podio più alto nelle mie attenzioni e nei miei studi.  

Non c'è un aspetto nazionalistico nella mia propensione, piuttosto il fatto di continuare a ritenere il comportamento degli agenti del mercato e degli investitori italiani paradossalmente e per alcuni poco informati, sorprendentemente, tra i più accorti ed intelligenti al mondo.

Non dobbiamo infatti dimenticare il fatto che allo scoppiare della bolla dei SubPrime (Subprime Lending), l'Italia e i suoi manager si rivelarono come una delle piazze finanziarie meno esposte in quella follia, denotando una certa capacità nel selezionare il buono degli strumenti a loro disposizione.

Certamente , mi si obietterà che ciò che eravamo sapientemente riusciti ad evitare a quel tempo, non ci ha evitato un decennio infame, ma imputo ciò che è accaduto seguentemente, più alla folle gestione della crisi mondiale da parte dei politicanti dell'Unione Europea (Italiani assolutamente compresi in quanto tra gli attori più importanti) e alla miopia della BCE "pre-draghiana" che continuava a tenere tassi elevatissimi mentre gli Usa avevano già effettuato una virata senza precedenti; sostanzialmente, quindi, la scarsa reattività a quanto stava accadendo nel mondo finanziario, come se si pensasse di vivere ben protetti, sotto una campana di vetro.

Ora, con un ritardo quantificabile in circa 5 anni rispetto alle economie mondiali, ho la sensazione e niente di più, che qualcosa stia davvero per avvenire in termini di interesse da parte degli investitori, per un continente e soprattutto, per un'Italia, sostanzialmente dimenticati in questi anni.

Ho la sensazione che vi sia davvero la possibilità di andare a infrangere quei livelli massimi che ormai ci tengono intrappolati dal lontanissimo 2008.

Certamente, posso sbagliarmi e di grosso, ma è quanto mi stanno trasferendo le contrattazioni giornaliere, la capacità di ignorare brutte notizie che fino a poco tempo fa avrebbero fatto indietreggiare velocemente il mercato, la spinta al rialzo che segue immediatamente appena c'è un timido ritracciamento, alla forza che il mercato italiano sembra inizare ad avere.

La settimana appena conclusa è stata davvero intasata e caratterizzata dai tanti appuntamenti economici.

L'andazzo generale è che circa il 65% delle società stanno battendo le previsioni iniziali, ciò significa che c'è un 35% che sta andando peggio del previsto, e questo fa si di forti correzioni al ribasso per le società in difficoltà, perchè hanno visto i loro prezzi adeguarsi all'euforia generale per poi tornare bruscamente alla realtà nel momento della comunicazione dei dati al mercato.

Dividiamo le nostre attenzioni e concentriamole per segmento.

Si dice, o almeno mi sono sentito spesso dire da esponenti del sesso femminile che "l'uomo sia in grado di fare una sola cosa alla volta" e quindi, memore di questo avvertimento/insegnamento da parte del gentil sesso, concentro la mia analisi su un titolo del segmento MTA e un titolo del segmento AIM sperando di fare bene questa unica cosa.

PANARIA GROUP

Panaria Group in settimana ha invertito il proprio trend annuale, gettando via con una scrollata di spalle, veloce, sbarazzina e sicura di sé, dodici mesi non affascinanti.

L'analisi qui è davvero immediata, si entra sul ritracciamento in area 1.630€ e si piazza lo stop loss a rottura di 1.6€ perchè si tornerebbe all'interno di scenari non più chiari.

Il target maturerà in conseguenza con il migliorare dell'umore delle piazze finanziarie e approssimabile in area 1.8€ per azione.

PATTERN

Ricorderete nell'ultimo articolo, per l'angolo del buongustaio riferito al segmento Aim, avevamo preso in considerazione PATTERN, evidenziando il fatto che un target sarebbe scattato in area 3.95€ e che oltre la storia era ancora tutta da scrivere.

Bene in questa settimana, Pattern si è adeguatamente tenuta al di sopra dei valori di stop loss andando a target ieri e pertanto gratificandomi del mio studio settimanale, ma, cosa ben più rilevante, ha aggiornato i suoi massimi con volumi assolutamente importanti.

Gli acquisti sono durati tutta la giornata di venerdi, con un flusso stabile e mai eccessivamente vistoso, requisito indispensabile per fare le cose per bene.

Le insegne luminose attirano gli allocchi.

Questa settimana , per chi fosse rimasto fuori, il valore di entrata in caso di ritracciamento ha un minimo di 3.76€ e al di sotto, si deteriorebbe il quadro tecnico, pertanto l'operazione si chiuderebbe in stop loss, senza se e senza ma!

C'è fiducia però che quei massimi aggiornati e quei volumi qualcosa vogliano lasciar sottintendere. 

La scorsa settimana avevamo indicato per AUTOGRILL un'area di ingresso relativamente priva di rischi in prossimità degli 8.76€.

I prezzi sono rientrati effettivamente ma non a sufficienza per far scattare l'ingresso, per poi tornare in alto.

In tal caso non importa il non essere entrati perchè si apre la posizione solo quando lo si ritiene giusto, e questo concetto è sempre valido e a maggior ragione quando si rimane a bocca asciutta!

Guadagnare sui movimenti dei prezzi è un'aspetto delicatissimo, è il sogno di chiunque, e trovare il metodo affinchè questo accada è la straziante vita di chi fa questo poco riconosciuto lavoro, e quando si è battezzato un valore, bisogna rimanere fedeli alle proprie metodiche perchè queste hanno tenuto conto anche di eventi bruschi che avevano una certa probabilità di esistere.

E' un lavoro di attesa che porta le sue soddisfazioni ma che delle volte fa rimanere a secco.

Prendere o lasciare, come la fede, o la si ha o non la si ha, non esiste una via di mezzo!

Stesso discorso per TXT E-solutions anche se qui il trend ben impostato ha consolidato la sua attuale configurazione, come per altre sue simili.

Nella scrittura del titolo dell'articolo, troverete nascosto un modus operandi tipico del mio stile di trading.

Vi tolgo subito il dubbio: il punto interrogativo finale, è stato inserito per un motivo esclusivamente tecnico che si sostanzia in un incipit - Mai anticipare il mercato -

Come ripeto spessissimo ai miei allievi, al punto da vederli nauseati è che "l'infrazione di una trendline, infatti, necessità di tanta forza, molta più di quanta se ne possa immaginare"; pertanto il punto interrogativo nasce dal fatto che quel massimo ancora non è stato aggiornato, e da qui a farlo passa tutta la differenza che esiste tra il "dire" e il "fare"!

Buon trading a tutti, augurandoci che presto si avveri l'infrazione del muro che ci tiene intrappolati da 10 anni.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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