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Dividendi, nell’assicurativo europeo c’è chi rende proprio tanto


Con un po’ di rischio cambio in tre casi e pur considerando l’impatto fiscale gli yield ipotizzabili si confermano molto più elevati rispetto a quelli del settore obbligazionario. Previsioni favorevoli per il 2020.

Cedole & dividendi

E’ il settore più generoso nel mondo finanziario europeo. Se le banche – salvo quelle italiane nel breve periodo – sono viste in fase di contrazione futura nella distribuzione di profitti, in mondo assicurativo resta certamente fra i più munifici e sostanzialmente abbastanza stabile nelle performance.

In Italia si punta soprattutto su Generali, Unipolsai e Cattolica, mentre si trascura il variegato fronte delle società assicurative straniere del contesto europeo, spesso altrettanto o ancor più magnanime in termini di dividend yield. Per questo motivo oggi presentiamo una panoramica di alcune leader da valutare in una prospettiva soprattutto di eventuale correzione dei mercati, ipotizzabile nel 2020.

Azione

Borsa / Valuta

Yield % 2019 / 2020

Utile azione 2020

Aviva

Londra / £

7,6 / ?

0,6 £

Aegon

Amsterdam / €

6,1 / 7,0

0,7 €

Axa

Parigi / €

5,3 / 6,2

2,9 €

Swiss Re

Zurigo / Chf

5,3 / 5,6

9,2 Chf

Zurich

Zurigo / Chf

4,8 / 5,5

30,5 Chf

Ass. Generali

Milano / €

4,8 / 5,3

1,72 €

Allianz

Francoforte / €

4,3 / 5,0

20,2 €

Munich Re

Francoforte / €

3,6 / 4,0

20,3 €

Hannover Re

Francoforte / €

2,2 / 3,5

10,5 €

Nel caso Aviva non si è riusciti a formulare un’ipotesi di dividendo 2020.

Alcune considerazioni comunque si impongono.

1°) Il dividend yield medio è fra i più elevati fra i vari settori, soprattutto nel contesto europeo.

2°) Le previsioni di dividend yield per il 2020 (formulate in base ai target price dei principali analisti) sono rialziste, il che lascia intendere come le ipotesi di andamento dei titoli siano ribassiste.

3) Un portafoglio delle tre leader di mercato – Allianz, Axa e Generali – comporta un rendimento medio lordo del 4,8%, oggi nettamente superiore rispetto allo yield dei relativi bond. Se si realizzassero le supposizioni formulate per il 2020 il valore salirebbe al 5,5%. E’ quindi evidente come il posizionamento su quotazioni correttive si rivelerà decisiva a cominciare già dal prossimo anno.