Etf ore 9.00 – prosegue la guerra delle commissioni. Arrivano i “total free”


Invesco e Vanguard in prima linea, mentre Barclays annuncia prodotti “no fee” sull’oro e sull’argento. Intanto si mettono di nuovo in luce come performance i replicanti dei mercati coreano e turco.

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Dagli Usa si estende all’Europa il confronto sulla riduzione dei Ter (Total expense ratio) degli Etf. Nelle ultime settimane alcuni importanti emittenti hanno infatti annunciato tagli delle commissioni per alcuni prodotti presenti sul mercato italiano.

Invesco ha abbassato i Ter dallo 0,16% allo 0,10% di due importanti Etf, ovvero Usd Corporate Bond (Isin IE00BF51K025 – valuta di denominazione Usd – distribuzione trimestrale di dividendi) ed Eur Corporate Bond (Isin IE00BF51K249 - valuta di denominazione Eur – distribuzione trimestrale di dividendi).

Nel caso di Vanguard i fondi interessati dal taglio sono l'All World (dallo 0,25 allo 0,22%), il Developed Asia Pacific ex Japan (dallo 0,225 allo 0,15%), il Developed Europe (dallo 0,12 allo 0,10%), il Developed World (dallo 0,18 allo 0,12%), l'Emerging Markets (dallo 0,25 allo 0,22%), il Japan (dallo 0,19 allo 0,15%), l’Euro Corporate Bond (dallo 0,12 allo 0,09%), l'Eurozone Government Bond (dallo 0,12 allo 0,07%), l’Usd Corporate 1-3 Year Bond (dallo 0,15 allo 0,09%), l’Usd Corporate Bond (dallo 0,12 allo 0,09%) e l’Usd Treasury Bond (dallo 0,12 allo 0,07%).

Da segnalare comunque che proprio negli ultimi giorni Barclays Bank ha comunicato il debutto sul mercato di due replicanti “total free”, per ora non disponibili in Italia: si tratta dell’iPath Gold Etn (sigla GBUG) e dell’iPath Silver Etn (sigla SBUG) con sottostanti appunto oro e argento e più precisamente degli indici total return della stessa Barclays riferiti alle due commodities. Quest’importante novità potrebbe spingere i concorrenti a dover ridurre le proprie “fee”, che nel settore materie prime non hanno ancora subito forti pressioni ribassiste.

Sul tema interessante una presa di posizione di Vanguard, che in un suo annuncio stampa ha scritto: “Per molto tempo, gli investitori hanno in generale ricevuto servizi di gestione complessi, pagando costi elevati. Dal 1975 noi però siamo stati sempre all’avanguardia nell’offrire soluzioni eque, a valore aggiunto, semplici e di alta qualità. È tuttavia necessario andare oltre per far sì che il mercato comprenda l’impatto dei costi sui rendimenti. Esiste ancora l’idea errata che quanto più si paga per un investimento, tanto più esso debba performare in termini di profittabilità. In realtà, i costi hanno un impatto concreto sui ritorni e ogni euro pagato in commissioni è semplicemente un euro in meno di rendimento potenziale. Gli investitori non possono controllare i mercati finanziari, ma possono sicuramente accertare i costi che pagano”.

Novità intanto per i prodotti presenti a Borsa Italiana. Ubs Asset Management ha avviato la quotazione del Global Government Esg Liquid Bond (Isin LU1974693662), primo Etf riferito ai titoli di Stato globali che integra uno screening di sostenibilità ambientale, sociale e di governance. Lo strumento offre un’esposizione diversificata su oltre 20 emittenti sovrani.

Sul fronte delle performance prosegue il trend molto positivo degli Etf riferiti a due mercati azionari di Paesi considerati – sebbene impropriamente – emergenti: si tratta di Corea e Turchia. Nel primo caso – complici le minori tensioni sul fronte della guerra dei dazi fra Usa e Cina – il trend positivo ha interessato soprattutto i due cloni di iShares (Msci Korea Usd Distribution – Isin IE00B0M63391), che nell’ultimo mese ha messo a segno un +7,1%, e di Xtrackers (Msci Korea – Isin LU0292100046), in rialzo nello stesso periodo del +6,8%. Per il mercato turco segnaliamo invece un replicante di Lyxor (Msci Turkey – Isin LU1900067601), che punta di nuovo verso i massimi dell’ultimo anno oltre i 31 euro.

Infine il sempre attuale tema delle relazioni fra Etf e criptovalute. Brian Kelly, fondatore e Ceo della società di investimenti crypto BKCM, ha affermato che gli exchange-traded fund sul Bitcoin (BTC) non sono necessari per lo sviluppo dell'ecosistema, dato che la moneta è già disponibile su diverse piattaforme regolamentate come Fidelity e TD Ameritrade.