Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci


Previsioni di Borsa con le Onde di Elliott e Fibonacci

Piano Bar di Virginio Frigieri                                                                                     02/06/2019

Maggio se ne va e troviamo il Dow Jones Industrial Average diminuito di oltre il 5%. Il declino dal 23 aprile fa parte di un modello correttivo che recentemente abbiamo rivisto e catalogato come triangolo espanso. Quando la figura sarà conclusa, l’indice dovrebbe portarsi ad un nuovo massimo di cui abbiamo stimato l’entità con tre differenti metodologie di calcolo arrivando ad un risultato finale che dice 28.178 punti +/-95 punti. Quindi il Bull Market dovrebbe terminare nella fascia 28.083-28.272 punti di Dow Jones.

Anche più consistente è il declino del Nasdaq che dal suo massimo del 29 aprile perde l’8%. Il settore dei tecnologici ha guidato la correzione accusando una perdita del 14% dal suo massimo del 1°maggio. Per contro rileviamo un forte rally rialzista sui prezzi delle obbligazioni con gli operatori al dettaglio che stanno caricando i futures delle obbligazioni a livelli che non si vedevano da oltre vent’anni. Penso che questa impennata si stia rapidamente avvicinando all’inizio di una inversione che riprenda la direzione del trend principale. Il Dollaro americano nelle prossime settimane dovrebbe segnare un nuovo massimo ma ci sono elementi per ritenere che il target finale che stimavamo in passato  non verrà raggiunto. Oro e Argento; appena l’oro avrà concluso il triangolo in corso, (e non manca molto) dovrebbero iniziare un rally rialzista.

Previsioni di Borsa : Indici Azionari USA

A dimostrazione di quanto possano complicarsi i modelli correttivi e di quanto sia bene starne fuori cercando di prendere solo le onde impulsive, (concetto su cui ho predicato per tutte le tappe del Tour appena concluso), osserviamo quanto sta succedendo sul Dow Jones. Sono passate poche settimane da quando abbiamo virato verso un modello a triangolo espanso che fino all’onda C aveva avuto, tutto sommato, uno sviluppo “pulito”. Quando l’onda D sembrava ad un passo dalla sua conclusione, il quadro tecnico si complica ulteriormente ed appare un testa-spalle ribassista, sicchè ora dobbiamo scomporre l’onda D in un doppio zigzag in cui il primo zigzag è terminato  sull’etichetta [w]; l’onda [x] dovrà generare un tre onde qualsiasi ma conoscendo la distanza dal vertice della testa alla neckline, non dovremmo avere grosse sorprese rispetto al punto dove ho posizionato il minimo di onda [x] ed infine un secondo zigzag al rialzo potrà completare l’onda D all’incirca dove l’abbiamo messa sul grafico. Infine resta l’incognita di onda E che di minima deve arrivare a metà dell’ampiezza del triangolo, ma se volesse dare più forza alla figura potrebbe anche decidere di segnare un minimo leggermente più basso di onda C.  

Comunque finisca l’onda (4), la successiva onda (5) andrà a concludere il Bull-Market nella forchetta che vi ho anticipato nell’introduzione (28.083-28.282). Quando le onde correttive non definiscono un quadro chiaro, immancabilmente le soluzioni possibili aumentano per cui le alternative anziché ridursi si moltiplicano (ulteriore motivo per essere alla finestra durante queste fasi). Sul grafico ne vedete due: La prima è che l’onda (4) sia terminata col minimo di dicembre 2018. In questo caso l’onda (5) sarebbe già iniziata, ma ancora in corso per puntare ad un nuovo massimo. La seconda è che l’onda (4) sia terminata sul minimo di dicembre e la (5) sul massimo di aprile. In quest’ultimo caso adesso saremmo già su una bella terza ribassista. Quando uno dei tre scenari diventerà decisamente più probabile degli altri vi aggiorneremo ovviamente qua.

Anche l’S&P500 per non farsi mancare nulla ha generato il suo testa-spalle ribassista, ma con sfumature diverse. L’onda D infatti, avendo prodotto un massimo più elevato del massimo di onda B, potrebbe anche essere conclusa al vertice della testa, per cui l’onda E ha più probabilità di concludersi in un punto più basso del minimo di onda C. Questo particolare lascia aperta una sola possibilità alternativa che vede l’onda (5) terminata sul massimo di aprile.

La settimana scorsa dicevo che il Nasdaq dava l’impressione di voler attaccare la media mobile a 200gg e puntualmente venerdì abbiamo avuto la prima chiusura sotto la media mobile. Le quattro curve del nostro Ribbon-Indicator che erano già impostate al ribasso dalla scorsa settimana continuano ovviamente  a segnare ribasso.

Durante le tappe del tour qualcuno mi ha chiesto ragguagli su questi indicatori. Premesso che tutti gli indicatori sono utili ad illuminare la carreggiata quei 40-50 metri davanti a voi,  ma che se volete due file di lampioni che illuminano tutta la strada come si deve, dovete imparare a contestualizzare il movimento dei prezzi con i modelli delle Onde di Elliott perché solo così gli indicatori vi sussurreranno all’orecchio informazioni aggiuntive che con solo l’indicatore sotto ai prezzi non vedreste mai e che se ancora non avete imparato come funzionano le Onde di Elliott dovreste cercare di investire e acculturarvi su questo frangente, mi sono preso comunque l’impegno con Tomasini di preparare da qua all’autunno una serie di video in cui spiegherò come utilizzo alcuni degli indicatori più conosciuti e famosi  dell’AT e come in certi casi li ho personalizzati proprio per impiegarli insieme ai modelli d’onda.

Tornando al Nasdaq, è interessante notare che finché alcune medie continueranno a raggiungere nuovi massimi, il mercato continuerà ad avere sacche di speculazione, ma gli spazi diventeranno sempre più stretti. Fino a qualche tempo fa, per esempio, la tecnologia era il centro motore della speculazione di mercato e il settore che ha trascinato al rialzo l’intero indice e l'ultima ondata di azioni tecnologiche ha molto in comune con quella del 2000, anzi per molte IPO tecnologiche si sono raggiunti livelli ancora più estremi del 2000. La fame di denaro ha spinto gli investitori ad entrare nelle cosidette “Unicorno” che sono società con ricavi miliardari, ma perdite multimilionarie. Nel mese di maggio, tuttavia, la fata buona delle favole si è improvvisamente rivelata illusoria non appena certe realtà sono emerse. Uber Technologies il 10 maggio viene collocata a 45$ ma il titolo perde l’8% nel suo primo giorno di contrattazione e il giorno successivo apre con un gap al ribasso scendendo fino a toccare i 36,08 $. Il suo prezzo corrente attorno ai 40$ da una valutazione di mercato di 67 miliardi di dollari decisamente in calo rispetto ai 76 miliardi di dollari all’ultima tornata di finanziamenti privati. Questa svalutazione chiamata “downround” non dovrebbe accadere quando le azioni sono messe a disposizione del pubblico soprattutto se si tratta del più grande dei così detti “Unicorni”, anche se le perdite fossero state 3 miliardi di dollari all’anno. Ma l’ossessione degli investitori con le società che perdono soldi rimane intatta e giovedì quando Uber dichiara perdite per 1,01 miliardi nel primo trimestre (più del doppio dell’intero 2018) i prezzi salgono in after hours del 3% sulla base del fatto che i ricavi sono stati di 3,1 miliardi (leggermente superiori alle aspettative degli analisti)

Business Insider spiega che “il segreto”, "è quello di investire milioni di dollari" presto "e poi permettere ad altri investitori di investire gli extra miliardi necessari per scalare il business e finanziare le attività in corso. Che detta così richiama subito alla mente uno schema piramidale o schema Ponzi che dir si voglia. Di recente, il 3 maggio, Tesla Inc., produttore di ad alta tecnologia, per auto elettriche con una storia di mancati profitti, ha raccolto un record di 2,7 miliardi di dollari in una vendita di azioni e obbligazioni convertibili. Da allora i titoli dei giornali proclamano che Tesla sta lottando con "Domande Esistenziali". Elon Musk, fondatore dell'azienda, ammette che l'azienda avrebbe potuto esaurire i contanti in 10 mesi senza attuare importanti riduzioni dei costi. Quando scoppiano le bolle finanziarie, il  mercato respinge le caratteristiche stesse con cui è stato più infatuato mentre stava salendo. Un altro segno di esaurimento, per il NASDAQ è dato dal fatto che il rally dell'indice tecnologico al suo massimo di maggio è avvenuto senza la leadership delle azioni FAANG, che notoriamente ha rappresentato gran parte dei guadagni del settore fin dalla metà dello scorso anno. Da settembre 2018, con l’eccezione di Alphabet (Google) nessuno degli altri quattro è riuscito a fare nuovi massimi. Google ha battuto il suo ultimo massimo storico il 29 aprile, quando le azioni hanno chiuso quasi al top. Il giorno successivo, il 30 aprile, le azioni hanno aperto in gap down di quasi l’8% che può essere potrebbe essere il sintomo di una più generale tendenza al ribasso.

Previsioni di Borsa : Bond USA rendimenti e prezzi

I tassi di interesse sul decennale e il trentennale americano hanno continuato a scendere la scorsa settimana e questo ha comportato un innalzamento dei prezzi. Il rendimento del decennale, in particolare è sceso al 2,21% che è il livello più basso da settembre 2017 ed è inferiore al rendimento dei Bond a tre mesi che è attualmente al 2,36%. Il calo inverte la curva dei rendimenti per cui i tassi lunghi si muovono al di sotto dei tassi a breve. Di norma tuttavia gli investitori richiedono un rendimento più elevato per obbligazioni con scadenze più lunghe per compensare il rischio aggiuntivo di vincolare il denaro  per maggior tempo. L’inversione attuale è la più grande dall’agosto del 2007. Con quasi 11 trilioni di dollari di obbligazioni a rendimento negativo a livello globale e con tassi di prestito delle banche centrali prossimi allo zero, gli investitori stanno cercando rendimento in un mondo dove il rendimento non c’è più. Questi giochi non possono durare a lungo e osservando il rally dei prezzi dall’inizio di ottobre, non troviamo al momento una lettura migliore di un ritracciamento di seconda ondata all’interno di un mercato ribassista iniziato a luglio del 2016. Terminato questo rally rialzista i prezzi riprenderanno la via del trend principale con prezzi che scenderanno ben al di sotto del minimo di ottobre.

Previsioni di Borsa : Dollar Index e EUR/USD

Sul Dollar Index dobbiamo prendere atto di una serie di onde sovrapposte che si sono sviluppate da marzo. Il modello che si va prefigurando pertanto assomiglia sempre di più ad un Ending-Diagonal. Se fosse così, il dollaro andrà comunque a realizzare un nuovo massimo che però sarebbe un massimo decisamente più basso dei precedenti target che davamo all’onda 5.

In altre parole se con un cinque onde rialzista classico si poteva puntare ad un rialzo in area 105-106, con un Ending Diagonal difficilmente si raggiungerà quota 100. Diciamo che potremmo aspettarci una conclusione in tra 98 e 99.

In maniera analoga il cambio euro/dollaro dovrebbe terminare la discesa senza intaccare 1,10.

Previsioni di Borsa : Oro e Argento

La reazione dell’oro nella seduta di venerdi non confermata dall’argento apre la possibilità ma non la certezza che l’onda E sia terminata. Considerate poi le posizioni nette estreme raggiunte sull’argento dai Commercials e dai Large Spec, un rally potente anche dell’argento diventa a questo punto molto più probabile.

L’ultima schioppettata sull’oro la daremo a 1343$  e sull’argento alla prima chiusura sopra 15$.

P.S. In settimana è scattato il buy sul caffè di cui avevo parlato suFocus Commodity.

alla prossima

Note:

La Bibbia delle Onde di Elliott è a questo link:

http://www.tradinglibrary.it/scheda-libro/frost-a-j-prechter-robert-r-jr/la-teoria-delle-onde-di-elliott-9788888253213-135907.html

La nomenclatura dei vari gradi d’onda è riportata sotto: le onde “cerchiate” della nomenclatura originale di Elliott sono rappresentate per una questione di praticità racchiuse tra parentesi quadre.