Bondissimo: cosa sta comprando il mercato


Nell’area euro e nell’area dollaro. I margini di rendimento si riducono sempre più e gli acquirenti vanno a cercare occasioni un po’ al limite.

Cedole & dividendi

La situazione di incertezza totale in cui si muove il comparto obbligazionario (inevitabile dopo l’eccezionale performance di inizio anno) porta a una compressione degli acquisti su una lista abbastanza limitata di titoli, sui quali ormai si fa prevalentemente trading, così come avviene d’altra parte per i Btp, di cui scriveremo la prossima settimana. I posizionamenti di lungo termine si riducono e gli switch aumentano, anche perché lo impongono “yield curve” dagli andamenti molto pericolosi.

Le ultime nicchie

Il mercato è ormai impostato o sulle lunghe scadenze in euro – dove trova ancora un po’ di rendimento – o sulle corte in dollari, ottimo cuscino difensivo, sempre che ci si protegga sul cambio (e il come farlo l’abbiamo spiegato in un recente articolo!). Non riesce più però a mettere in portafoglio corporate poiché gli spread denaro/lettera sono tornati a livelli assurdi, almeno nel contesto euro, cui dedichiamo più attenzione.

Molto scambiato il Cdp 2026 Euro (Isin IT0005374043 – taglio 1.000), a struttura mista con i primi due anni a tasso fisso 2,7% e la restante parte a tasso variabile indicizzato Euribor 3 mesi + 1,94%. Lo yield medio globale lordo (t.f. + t.v.) sui sette anni è dell’1,435%, equivalente all’1,255% netto, alle condizioni attuali dell’Euribor. Naturalmente è impossibile prevedere se sarà salito al mutamento del Cdp da tasso fisso a tasso variabile. C’è da augurarselo, poiché in caso contrario l’area euro sarebbe in braghe di tela.

Quanto sia isterico il mercato lo dimostra il fatto che sta manifestando forte interesse per il Mediobanca Tf 5,75% Ap23 Lt2 Euro (Isin IT0004917842 – taglio 1.000), salito addirittura a 115 euro ma con un rendimento lordo che resta sull’1,72%. In effetti il contesto dei subordinati Tier 2 – di cui abbiamo ampiamente scritto in passato – riserva ancora margini, soprattutto per i tassi variabili.

Un altro fronte che piace è quello degli zero coupon: il vecchio Comit-98/28 Zc Euro (Isin IT0001200390 – taglio 1.000) scambia con continuità e in tre mesi è passato da 79 a 83,6, che per un bond senza cedola è di tutto rilievo. Stessa situazione per il MedioCredito Centrale 98-28 Zc Euro (Isin IT0001203253), che muove bene e con controvalori di rilievo. L’esasperazione fa sì che la moda zc si estenda e venga adottata anche dai governativi area euro: l’Austria espone sul Mot il Tf 0% Lg24 Euro (Isin AT0000A28KX7), che però quota a 102,5, quindi con rendimento ampiamente negativo. Eppure si sono visti dei contratti, seppur di importo modesto. Stessa situazione per la Germania: il suo Bobl Tf 0% Ot24 Euro (Isin DE0001141802) prezza addirittura a 103,3!

Intanto merita una segnalazione il fatto che Mps sia tornata a emettere bond subordinati, sebbene riservati per istituzionali. La banca senese ha raccolto 300 milioni di euro, spuntando un tasso del 10,5%, sotto la forchetta di rendimento dell'11-11,5% inizialmente prevista per il titolo Tier 2. L'abbassamento del costo dell'emissione è stato possibile grazie alla buona accoglienza sul mercato, con una domanda di circa 750 milioni di euro, pari a circa 2,5 volte l'ammontare offerto. Anche i big fanno quindi di tutto pur di accaparrarsi le poche occasioni disponibili.

Pure il dollaro è tirato

Nell’area del biglietto verde si vede interesse per gli high yield presenti su Tlx, sebbene in alcuni casi si tratti di titoli a forte rischiosità. Purtroppo in condizioni esasperate non sempre gli acquirenti si rendono conto di cosa stanno mettendo in portafoglio. Attenzione quindi! Noi segnaliamo invece degli strumenti più tranquilli. Per esempio fra gli step-up (a tasso fisso crescente con il passare degli anni) il Toyota Motor Credit Step-Up 24ot25 (Isin XS1885506813 – taglio 2.000), che si colloca fra i 101,7 e i 102,4 Usd, con yield stimato sul 2,8%, nonché il Mediobanca Int. Step Up 29mz24 (Isin XS1782625641 – taglio 2.000) che si compra sui 97,6-97,7, con rendimento sul 4%.