Anche su questo fronte si annunciano tagli dei tassi e le quotazioni stanno anticipando il movimento, specialmente nell'ambito turco. Restano invece le incertezze relative alle diverse divise, comunque abbastanza stabili.
Cedole & dividendi
Dopo i rimbalzi delle obbligazioni in euro e in dollari movimenti significativi si registrano pure sul fronte delle emissioni in valute emergenti. In particolare per quelle in lira turca e in peso messicano, ma anche in real brasiliano e in rand sudafricano. Il motivo? Sostanzialmente simile a quello delle divise forti, ovvero possibili tagli dei tassi, annunciati o temuti.
Andiamo allora alla sostanza delle cose, con una tabella riassuntiva di cosa potrebbe accadere per il costo del denaro nelle relative aree. Di qui si potrà capire se i movimenti sono giustificabili oppure no.
Paese |
Tasso attuale |
Tasso futuro |
Turchia |
24% |
Taglio previsto nella riunione di domani al 21,5% e il movimento potrebbe proseguire di altri 300 pb (discesa al 17,5%) nei prossimi mesi. L’inflazione è crollata dal 25,2% di ottobre al 15,7% di giugno. |
Messico |
8,25% |
Per ora il consensus è stabile ma la prossima riunione della locale Banca nazionale avverrà a metà agosto e quindi si potrebbero manifestare variazioni, oggi imprevedibili. Il tasso inflattivo è sceso comunque sotto il 4%. |
Russia |
7,5% |
Possibile decurtazione al 7,25% nei prossimi giorni. L’inflazione si sta raffreddando ed è già attestata al 4,7%. |
Brasile |
6,5% |
Tre anni fa era al 14% e quindi la politica monetaria appare nettamente espansiva. C’è chi prevede che entro fine anno si potrebbero perdere ulteriori 100 pb. L’inflazione intanto è scesa al 3,4%. |
Sud Africa |
6,5% |
E’ stato appena decurtato di 25 pb e il prossimo meeting della locale Banca centrale è previsto per metà settembre. Bisogna ancora attendere per anticipare aspettative in merito. |
Il punto sui rendimenti medi delle obbligazioni quotate al Mot risulta il seguente.
Paese |
Yield medi |
Turchia |
Dal 20% per le scadenze lunghe al 13% per quelle corte. Si è già avvertito l’effetto taglio dei tassi. |
Messico |
Abbastanza stabili con massimi dell’8,9% e minimi del 7,2%. |
Russia |
Dal 5,7% al 7,3% in rapporto però soprattutto agli spread di mercato fra denaro e lettera. |
Brasile |
Dal 5% al 6%, con un trend in calo già manifestatosi negli ultimi mesi. |
Sud Africa |
Dal 6,5% all’8,2% ma gli yield maggiori si riferiscono soprattutto a zero coupon molto lunghi, caratteristici del rand. |
In sintesi – La compressione dei rendimenti si è già evidenziata, soprattutto per la lira turca. I livelli medi restano comunque elevati ed evidenziano curve anomale in cui puntare sul corto conviene rispetto al collocamento sulle lunghe scadenze. Infine la variabile valutaria: non si registrano mutamenti rilevanti delle diverse divise sull’euro ma al tema dedicheremo un articolo nei prossimi giorni.