Obiettivo reddito: dividendi, tutto sbagliato, tutto da rifare!


La crisi sta stravolgendo anche quest’aspetto degli investimenti. Per ora è quasi anarchia, causa la contraddittorietà degli annunci. Come comportarsi se la distribuzione di profitti è una parte fondamentale nella propria strategia azionaria.

Cedole & dividendi

Confusione totale sul fronte della distribuzione di profitti da molte grandi erogatrici di dividendi. La crisi coronavirus potrebbe colpire fortemente la grande riserva di caccia degli investitori, a cominciare dal settore bancario. C’è da preoccuparsi? In parte sì e in parte no, perché si assiste a una profonda frattura nelle scelte delle big di Borsa:

1°) il mondo del credito vorrebbe tagliare totalmente i dividendi e suggerimenti in tal senso vengono da vari gruppi di pressione, soprattutto nei Paesi nordici e in Germania;

2°) il comparto petrolifero – su cui incidono coronavirus e crollo delle quotazioni del greggio – propende per una riduzione dei dividendi, mentre annuncia, quando erano previsti, tagli dei buy-back;

3°) le società attive in altre attività, meno esposte alla crisi, potrebbero mantenere la distribuzione per il 2020 (relativa agli utili 2019) e amputarla forse il prossimo anno.

In questo contesto la strategia del creare reddito attraverso l’azionario può perdere buona parte della sua validità, anche se occorre segnalare che i violenti strappi ribassisti delle quotazioni a marzo hanno incrementato i “dividend yield” in misura stratosferica e poco credibile, con rapporti di redditività rispetto all’obbligazionario saliti perfino a 8/10 : 1.

I consigli operativi, che si possono fornire in un quadro assolutamente incerto, cominciano a essere vari:

1°) resettare tutti i riferimenti validi fino a due settimana fa, poiché i numeri di allora non sono più validi;

2°) seguire con attenzione le evoluzioni nelle notifiche da parte delle leader di mercato, quelle che aprono la pista, cui sono costrette ad allinearsi le altre e soprattutto le “mid cap”;

3°) preferire, nella selezione titoli inseriti nella lista “aristocrats” (dividendi in continua crescita da diversi anni) riguardo ai vari listini mondiali, perché un’inversione nella distribuzione dei profitti li obbligherebbe a essere abrogati dalla classificazione, con la conseguente uscita dai sottostanti di Etf e fondi appartenenti appunto a tale categoria;

4°) valutare soprattutto azioni Usa, che sembrano per ora meno toccate dalla revisione dei dividendi.

Come abbiamo detto il quadro è in forte evoluzione e noi naturalmente lo seguiremo nelle prossime settimane.

Intanto pubblichiamo la lista delle azioni “aristocrats” relative al più importante indice Usa.

S&P 500 Dividend Aristocrats

Energia

  • ExxonMobil 
  • Chevron 

    Largo consumo

  • Genuine Parts Company
  • Lowe’s
  • Target
  • Walgreens Boots Alliance
  • McDonald’s
  • Leggett & Platt
  • Wal-Mart
  • V.F. Corp
  • Archer Daniels Midland
  • Brown-Forman
  • Hormel Foods
  • Kimberly-Clark
  • McCormick & Company
  • Sysco
  • Procter & Gamble
  • Colgate-Palmolive
  • Clorox
  • Coca-Cola
  • Pepsico

    Settore industriale

  • 3M Company
  • A.O. Smith
  • Emerson Electric
  • Dover
  • Illinois Tool Works
  • W.W. Grainger
  • Pentair
  • Roper Technologies
  • Stanley Black & Decker
  • Cintas
  • General Dynamics
  • Caterpillar
  • United Technologies Corporation

    Finanziari

  • S&P Global Inc (formerly McGraw Hill Financial)
  • Aflac
  • Franklin Resources
  • T. Rowe Price
  • Cincinnati Financial
  • Chubb Limited
  • People’s United Financial

    Immobiliare

  • Federal Realty Investment Trust

    Settore sanitario

  • Becton, Dickinson and Company
  • Cardinal Health
  • Medtronic
  • AbbVie
  • Abbott Laboratories
  • Johnson & Johnson

    Materiali di base

  • Air Products
  • PPG
  • Sherwin-Williams
  • Ecolab 
  • Nucor 
  • Linde

    Tecnologia

  • Automatic Data Processing
  • AT&T

    Utilities

  • Consolidated Edison