Commento settimanale


Prosegue la fase di incertezza sul mercato italiano e sugli indici statunitensi ed europei. In settimana l'indice italiano ha lambito i 25660 come avevo scritto martedì per poi tornare precipitosamente in area 24970/25000 e risalire nuovamente a 25660 (close settimanale a 25745). Insomma, una situazione a dir poco caotica e confusionaria in cui è palese che gli operatori non sanno da che parte andare. 

Se l'Italia mostra una buona forza relativa grazie alla tenuta dei "soliti noti" (Generali, Intesa, Unicredit, Eni) così non è per altri indici come scritto all'inizio. Il Dax di Francoforte che continua a bussare in area 14850 (frecce blu nel grafico seguente). E' indiscutibile che si tratti di lateralizzazione ma credo anche che una eventuale rottura di area 14700 potrebbe portare l'indice leggermente più in giù. Non mi metterei comunque corto per evitare falsi segnali visto che il trend di lunghissimo periodo rimane bullish e la fase attuale sembra per il momento una distribuzione degli eccessi degli ultimi mesi e, pur non volendomi sbilanciare, potrebbe esserci addirittura un buy setup stagionale a breve. 

Dando uno sguardo ai mercati americani abbiamo anche in questo caso una sostanziale lateralità sia sul Dow Jones che sul Nasdaq Composite. Sul primo il baluardo è a 33600 punti (frecce blu) mentre sul secondo i bersaglieri sono posti a 14150/14200 punti circa (frecce bianche). 

Mentre nel lungo periodo la situazione americana assomiglia ad un grande rettangolo (se di accumulazione o distribuzione lo si vedrà) i problemi rimangono per l'operatività intraday: repentine salite si alternano a repentine discese spesso senza alcun senso ma dettate semplicemente da algoritmi in cerca spasmodica di liquidità. Un esempio lo abbiamo avuto ieri in occasione della pubblicazione dei dati sul lavoro, con un future Dax che prima è sceso (punto 1 del grafico seguente), poi ha invertito bucando al rialzo quelli che fino a quel momento erano stati i massimi di giornata (punto 2) poi è nuovamente sceso sui minimi di barra (punto 3). Come se non bastasse si è riportato per l'ennesima volta sui massimi di giornata bucandoli (punto 4) e nel prosieguo della seduta è andato a ribucare i minimi, complice una Wall Street non entusiasmante (punto 5).

Credo che il trading richieda sicurezza e decisione ed essere sicuri e decisi in un quadro così incerto non è ciò che ci si auspica. Consideriamo poi che i mercati stanno performando molto bene quest'anno (per non parlare di chi è entrato sui minimi dell'anno scorso e sta avendo una peformance a tripla cifra o quasi) è probabile che i gestori in un quadro micro e macro incerti raccolgano mano a mano i frutti da portare in dote ai risparmiatori al 31 Dicembre. 

Vediamo ora i livelli da monitorare sul nostro indice FTSEMIB40 per la prossima ottava.

Sostanzialmente sempre gli stessi: 25900, 25650 e poi i 25000 con estremo a 24625. Attenzione che continuiamo ad essere nella terra di nessuno quindi per il momento non mi aspetto ancora alcun movimento impulsivo né all'insù né all'ingiù. Ricordo poi che il mercato statunitense sarà parzialmente chiuso nella giornata di lunedì 11 Ottobre per la festività del Columbus Day.

La liquidità rimane elevatissima come ben sapete e pensate che negli Stati Uniti i prezzi delle case sono tornati ai livelli della bolla immobiliare del 2008. Eventuali politiche meno espansive da parte delle Banche Centrali potrebbero certamente esserci dal momento che una parte del rialzo dei prezzi è transitoria ma dal mio punto di vista quando gli operatori economici procederanno inevitabilmente al ritocco al rialzo del proprio listino prezzi (a causa ad esempio del rincaro delle materie prime) difficilmente quel listino verrà poi ritoccato al ribasso nel prossimo futuro. I prezzi sono un pò come le tasse: una volta che si alzano sarà difficilissimo vederli scendere! Un potenziale pericolo di tutta questa situazione deriva a mio avviso dal rischio stagflazione, ovvero bassa crescita economica post "sbornia" Covid ed aumento contestuale dell'inflazione. La parola stagflazione deriva infatti dall'unione di stagnazione ed inflazione. Per contrastare l'aumento dei prezzi le Banche Centrali dovrebbero infatti alzare i tassi di interesse ma così facendo andrebbero a "strozzare" la crescita che richiederebbe invece un drastico abbassamento dei tassi (che però oggi sono ai minimi storici!) . 

Noi però cercheremo di seguire i grafici.

Sul fronte azionario permane molta incertezza come abbiamo visto, tuttavia c'è una azione che in questa fase continua a battere sui massimi. Sto parlando di Illimity Bank che ha chiuso la seduta di ieri (venerdì, ndr) esattamente a 13.85, pochi tick al di sotto del massimo storico registrato una decina di giorni fa. Il quadro tecnico rimane chiaramente positivo visto lo smalto che sta mostrando tutto il settore. Possibile un ulteriore rafforzamento fino a 14.15/14.20 con uno stop di brevissimo che al momento posizionerei attorno a 13.20 euro, da valutare mano a mano che si formeranno le candele daily.

Giovedì è entrato in contrattazione il "famoso" bond WIIT, tasso fisso 2.375% e scadenza piuttosto vicina e posta al 7 ottobre 2026 ed avente isin XS2377768366 . Come ricordato in settimana, l'emissione è stata un successo tant'è vero che l'intero ammontare (150 milioni di euro) sono stati letteralmente "spazzolati" sul book alle 9.00 del mattino di lunedì scorso. Attualmente i corsi si aggirano attorno a 100.40/100.50 probabilmente a causa dell'overhang ovvero della liquidazione di parte della posizione da parte di chi è entrato massicciamente a 100. Insomma i briciolai che si accontentano di poco come li chiamo io (talvolta anche io lo sono, quindi nessuna offesa), senza considerare il fatto che le emissioni accessibili al retail con taglio da mille euro sono veramente rare e quindi i risparmiatori esasperati dalla totale assenza di rendimenti -che spesso sono negativi- hanno veramente ben poche alternative. Ed anche differenti dinamiche dei tassi vedrebbero comunque una scadenza così breve difficilmente attaccabile da parte degli operatori di mercato. Il fair value credo sia ben più alto ed attorno a 101.50/102, specialmente se paragonato a recenti emissioni con tasso similare (ma con business completamente differente) che quotano attorno a 102 o 103. In altri termini personalmente ritengo che per pensare a quotazioni sotto la pari giustificate anche altre emissioni retail paragonabili per taglio dovrebbero muoversi al ribasso, cosa che de facto non sta avvenendo. Nel frattempo gli acquirenti godranno di un rateo di circa 6.5 euro al giorno ogni 100 k euro investiti.

Di seguito il grafico daily (di due sole sedute) e quello a 30 minuti, anche se sono poco significativi. A mio avviso ogni eventuale vendita è sfruttabile da parte di chi preferisce non entrare sulla lettera.

Buon fine settimana a tutti.

Buona serata !

Ad maiora!

PNA

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)