Una cessione da tempo anticipata dalla stampa finanziaria. Ma finora solo come voci.


Da oltre un anno il mercato si interroga sul futuro di Banca Profilo. L'istituto di credito indipendente specializzato in private banking e capital market aveva visto l'entrata nel capitale di Arepo (Sator Capital Private Fund) nel 2009. Arepo era intervenuto in un momento importante della banca sottoscrivendo 350 milioni di azioni a 0,20 euro. Da molti mesi si vocifera che il fondo dovrebbe chiudere la sua attività.

Su Banca Profilo esiste una lunga serie di notizie. Molti investitori finanziari sembravano interessati, secondo la stampa economica, al pacchetto del 62,4% di Arepo. Si era parlato all'inizio dell'anno di Banor Sim, poi di Banca Finint, etc. Ma niente si è concluso. Pochi giorni fa la cessione, almeno parziale, è tornata di attualita'. Si cita sul principale giornale finanziario una cordata di imprenditori italiani (tra cui i Moratti) interessata a rilevare un pacchetto, inferiore al 30% per non essere soggetto ad OPA. Per ora però sono solo voci.

Ci interessano, per curiosità, i risultati dell'intervento di AREPO nel 2009 nel capitale di Banca Profilo. Il fondo aveva allora pagato 0,20 euro ogni azione. A distanza di 12 anni le quotazioni si aggirano attorno a 0,21 €. Praticamente il fondo ha solo incassato i dividendi. Secondo il Calepino di Mediobanca il prezzo medio delle azioni nel 2016 è stato di 0,19 euro e di 0,20 nel 2018. Non ci sono state in questi anni  violente oscillazioni rialziste che spingessero gli azionisti di maggioranza a considerare la vendita del pacchetto. 

Finora l'investimento non è stato molto remunerativo. Vedremo come avverrà la vendita, totale o parziale, del pacchetto di maggioranza per un commento definitivo. Sorprende la lunga attesa, che sfiora i due anni. Il prezzo di cessione servirà come pietra di paragone per le compravendite di altri istituti di credito minori. Sarà facile seguire la vicenda di Banca Profilo: una cosa insolita in quanto, in genere, negli ultimi 30 anni la maggioranza delle compravendite bancarie non è stata anticipata da giornali. Qui invece tutti possono seguirla da anni.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)