Trading range a fine corsa


E' bastato un solo giorno di contrattazione, quello di venerdi scorso 25 novembre ndr, per riportare i valori delle borse europee alla metà di ottobre.

L'ottava appena terminata è servita esclusivamente per confermare questi valori e vivere un buon livello di volatilità.

I maggiori indici mondiali sono stati sballottati da un estremità all'altra, spesso mostrando la propria nudità in pubblico attraverso dei book sgangherati, ossia senza le tipiche presenze ingombranti.

La riflessione vige per lo più sui derivati, laddove i book, appunto, nella loro tipica apparizione a 20 livelli, appariva non più nutrita, ma lenta e dilatata nella composizione dei vari livelli.

Questo genere di svolta ha portato ad un'elevata volubilità dei prezzi ai minimi sussulti, rialzisti o ribassisti.

Ed è stato così possibile vedere delle giornate da andata e ritorno di finale Coppa delle Coppe in stile anni '80 con il coltello tra i denti.

Si è peraltro aggiunto un fattore distonico tra le borse Usa e quelle europee; distonia che, nelle giornate di mercoledi e giovedi ha vissuto il suo picco per andamenti diametralmente opposti.

Il sospetto che il trading range largo sia giunto alla fine del suo "mantra" ce lo  consiglia proprio quella scarsa presenza sui book da parte di investitori di rilevante importanza.

L'evento di non scarso rilievo che ha inciso sul ritiro delle posizioni sui book risiede con estrema probabilità nelle riunioni delle due maggiori banche centrali che avverrà due sedute prima di importantissime scadenze tecniche, e precisamente il 15 con la Fed a chiarire la tempistica del rialzo dei tassi e il 16 dicembre con la Bce, molto probabilmente ad emulare i colleghi americani.

Sul fronte azionario italiano, c'è da fare una constatazione ed è un peccato che il rialzo venga tamponato da situazioni di saturazione che coinvolgono maggiormente altre piazze finanziarie.

Se la fiducia sul nostro sistema finanziario fosse pervenuta prima, probabilmente ora ci troveremmo molto più in alto.

Ciò detto, ci dedicheremo a due realtà AIm che già in passato avevamo più e più volte analizzato.

INNOVATEC

Proprio recentemente ne avevamo parlato in funzione di una esplosione nei prezzi e nella sostanza e non solo noi!

Quando questo accade, ovvero che tutti sono incentrati su un solo titolo è perchè evidentemente tutto il resto è noia, non c'è movimento valido e degno di nota, o configurazione che dia un ritorno in termini di probailità, sufficientemente certo.

La toccheremo al rientro agli 1.19€ tenendo conto di un ulteriore taglio a 1.04€ in caso di graffio del mercato.

Gli stop loss sempre stretti comunque e dovunque.

C'è un enorme ritorno della volatilità che fa rima con crolli di questi tempi.

SCIUKER FRAMES

La toccheremo al rientro ai 6.78€ ed anche per lei vale la logica degli Stop Loss stretti, panacea di un mercato volatile e saturo in ogni dove.

Senza alcun dubbio, la tensione finanziaria di questa fine d'anno sta salendo moltissimo, un pò per colpa di Omicron, e molto per ciò che la Fed sta annunciando a mezza bocca da qualche giorno.

La cosa che più sorprende è l'affermazione di Powell al cospetto del Congresso, dove ha, per la prima volta, ammesso a chiare lettere, e senza dare adito ad interpretazioni che si (èureka) i livelli d'inflazione attuali non sono più da considerarsi temporanei bensì persistenti e destinati a rimanere per più tempo di quanto precedentemente affermato.

Sorprendente davvero nel ribaltamento di opinione, sarà così anche per la Lagarde?

Nel weekend c'è stato un drastico crollo nel mercato delle criptovalute; se è o no il segnale di un tapering sempre più vicino e di riflesso, la conferma che nelle cripto siano finiti molti dei denari immessi dai QE, lo scopriremo in nottata con le prime aperture dei mercati asiatici.

Nel frattempo, tutti cerchiamo di fare predizioni e di preconizzare il senso di quel che avverrà, farneticando, alle volte, come maestri di bottega alla ricerca di una soluzione prevedibile o meno, anche se purtroppo a volte gli scenari cambiano in modo improvviso e rendono inutile e pleonastico ogni più prezioso vaticinio finanziario. 

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)