Il comparto offre un’opportunità di rafforzamento.


Oggi propongo una breve panoramica degli indici Fideuram relativi al comparto obbligazionario concludendo così la serie relativa ai principali benchmark e indici settoriali.

L’articolo che uscirà fra 8 giorni sarà relativo ai fondi azionari Europa (mercati sviluppati, large e mid cap).

Abbiamo molto lavoro che ci attende e non perdo altro tempo.

Lo Stocastico orizzontale:

Il grafico a dispersione mostra la fotografia dei principali comparti obbligazionari ed emergono, sui valori estremi dello Stocastico orizzontale (aggiornato con i dati di fine trimestre), in basso l’indice Obbligazioni Area Dollaro e, nella parte più alta, l’indice Obbligazioni Paesi Emergenti.

Mi voglio concentrare sulla parte bassa del grafico che evidenzia gli indici che, durante gli ultimi 12 mesi, hanno avuto una performance relativa più bassa rispetto a quella degli altri benchmark presi in considerazione.

L’articolo odierno sarà focalizzato sull’indice Obbligazioni Internazionali Governativi, mentre l’articolo di mercoledì prossimo sarà relativo all’indice Obbligazioni Area Dollaro.

Prima faccio una piccola “eccezione” e voglio parlare un attimo dell’indice Obbligazioni Paesi Emergenti; comparto decisamente all’ordine del giorno durante gli ultimi anni.

L’indice Obbligazioni Paesi Emergenti è attualmente sul massimo di 100 e, storicamente, dal mese di luglio 2003, si è mantenuto per il quasi 60% del periodo al di sopra di 70 e, per il 47,7% del tempo, oltre 90. Al momento il comparto, sempre se confrontato con gli altri 8 presi in considerazione, sembra tuttora molto interessante.

Indice Obbligazioni Internazionali Governativi.

Lo Stocastico orizzontale dell’indice si è mantenuto per il 24.9% del tempo al di sopra di 70 e per il 32% del periodo al di sotto di 30 evidenziando, pertanto, un andamento altalenante e, parzialmente, ciclico.

L’indice ha un valore di 17.50 e consolida da qualche settimana poco al di sotto di 30 e tenta, in quel modo, di recuperare forza relativa nei confronti degli altri benchmark.

Indicativamente, ogni 3 o 4 anni, l’indice si reca al di sotto di 30, spesso fino ai minimi, prima di intraprendere una fase di rafforzamento relativo e, in questo momento, si trova proprio sotto 30, mentre sono poco più di 3 anni (inizio 2018) che l’indice si è riportato al di sopra di 30.

Anche se ragioniamo a “livello macro”, il prossimo ritorno al di sopra di 30 potrebbe coincidere con l’inizio di una fase di rafforzamento. 

Utilizziamo ora l’analisi tecnica per vedere il comportamento degli investitori e, magari, per ottenere qualche spunto operativo.

Analisi tecnica.

L’indice è inserito in un trend ascendente dalla metà del 2008, mentre ha realizzato, appena più di un anno fa, l’attuale massimo storico.

Da allora, invece, ha accusato una presa di beneficio che ha favorito il ritorno in corrispondenza del supporto dinamico di lungo periodo, che sostiene l’intero movimento sopra citato, e situato nelle immediate vicinanze di 158.

In effetti, l’indice consolida da qualche settimana attorno a tale importante livello, mentre offre agli investitori una possibilità di intervento in caso di tenuta.

Come sempre in questi casi, c’è una guerra tra acquirenti e venditori che definirà il prossimo andamento del titolo, ma di certo è che ci troviamo in un momento potenzialmente molto importante.

Un indicatore per tutti, il mio Efficiency Index oscilla attorno a -15 e, come accaduto nel passato, potrebbe apprestarsi a generare un segnale di ripresa, anche se non subito.

Lecito anche ipotizzare un ulteriore cedimento dell’indice prima di poter assistere a una ripresa, ma è opportuno seguire il comparto e intervenire, più che su tenuta di un qualche supporto, sulla forza.

In questo caso, il superamento dell’area, questa volta di resistenza, di 161/2 potrebbe costituire un segnale rialzista valido in un’ottica di medio periodo.

Facciamo il punto della situazione.

Lo Stocastico orizzontale consolida attorno a 30 e cerca il rimbalzo, mentre l’indice testa di supporto dinamico di lungo periodo dal quale potrebbe riportarsi sui massimi.

Propongo la seguente strategia operativa.

Interventi nel comparto in caso di superamento di 162 con obiettivi 167 e 171, poi 180 e 190.

L’eventuale cedimento di 158/7 dovrebbe corrispondere a un segnale di indebolimento e precedere il ritorno verso il supporto di 153; area che potrebbe essere utilizzata per un tentativo di acquisto.

A disposizione

Giovanni